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dell’Asinara

2. Brevi note sull’origine ed evoluzione delle Universiad

quelli degli anni precedenti, sempre riguardanti lo stesso periodo in esame. Si tratta dell’applicazione di una semplice metodologia più volte utilizzata nel settore turistico (Baldazzi, 2014), anche se questa può presentare dei limiti nel descrivere con compiutezza il fenomeno in osservazione. Però ragionevolmente, può offrire un efficace quadro di tendenza. Va ulteriormente precisato, che l’evento ha avuto uno svolgimento in ambito regionale, con gare organizzate nei maggiori centri urbani campani. Per ragioni di brevità di trattazione, si è deciso di limitare l’indagine alla sola città di Napoli.

Il presente contributo si articola in tre parti. La prima descrive brevemente l’origine e l’evoluzione delle Universiadi, la seconda si sofferma sulle ricadute turistiche delle Universiadi a Napoli e infine ci sono le conclusioni.

2. Brevi note sull’origine ed evoluzione delle Universiadi

Con il termine Universiadi si vuole indicare una competizione sportiva destinata esclusivamente agli studenti universitari. Difatti, tale nome è originato dalla fusione dei termini Università ed

Geografia, Geopolitica e Geostrategia dello Sport: tra governance e mondializzazione

130 Olimpiadi e come queste ultime, presenta le stesse modalità organizzative. I Giochi si svolgono ogni quattro anni e si suddividono in giochi estivi e invernali.

La prima organizzazione studentesca per i giochi sportivi si ebbe negli Stati Uniti nel 1905, poi in seguito si unirono il Regno Unito e la Confederazione Elvetica che tutt’insieme diedero avvio alla Confédération Internationale des Éstudiants, il cui regolamento seguiva quello dei Giochi Olimpici promossi da De Coubertin.

Pochi anni dopo, nel 1923 a cura di Jean Petitjean furono organizzati i primi Giochi Universitari Mondiali e nell’anno successivo, i vari rappresentati delle associazioni studentesche sportive nazionali riunite a Varsavia in congresso, stabilirono un programma di gare che grossomodo seguiva una cadenza biennale5. Lo scoppio del secondo conflitto mondiale interruppe lo svolgersi dei Giochi e appena tornata la pace, nonostante la proposta della delegazione francese di ripristinare l’evento sportivo, purtroppo tale iniziativa non ebbe alcun esito. Più tardi, durante il periodo della Guerra Fredda, la suddivisione politica del mondo in due blocchi ebbe ripercussioni anche nello sport

5 Le gare furono svolte a: Praga (1925), Roma (1927), Parigi

(1928), Darmstad (1930), Torino (1933), Budapest (1935), Monaco (1939). Cfr. https://www.fisu.net/about-fisu/fisu_history (18.03.2020).

I grandi eventi sportivi e il rilancio turistico della città: il caso delle Universiadi Napoli 2019

131 universitario. Difatti nel 1947 fu creata a Praga l’ International Union of Students (ISU) con lo scopo di organizzare per l’anno successivo il World University Games, ma senza la partecipazione dei paesi del blocco occidentale. In risposta a tale iniziativa, il professor Paul Schleimer costituì nel 1949 a Lussemburgo, nel cuore dell’Europa occidentale, la Federazione Internazionale degli Sport Universitari (FISU), di cui fu anche il primo presidente. Quest’ultima federazione, proprio nello stesso anno, organizzò a Merano i suoi primi giochi, gli International Sport Weeks. Le successive edizioni, a cadenza biennale, si svolsero tutte in Europa6.

Nel 1957, ancora su iniziativa della federazione francese, furono organizzati i giochi universitari con la partecipazione più ampia da parte di diversi paesi del mondo, avviando così il difficile processo di avvicinamento delle due federazioni internazionali universitarie.

Dopo due anni, nel 1959 su proposta del Centro Sportivo Universitario Italiano (CUSI) furono organizzati a Torino i primi giochi studenteschi chiamati “Universiadi” e fu anche istituito il logo ufficiale dell’evento: una U circondata da stelle. Durante le premiazioni, gli inni nazionali furono

6 Le successive edizioni furono svolte a: Lussemburgo (1951),

Dortumud (1953) e infine San Sebastian (1955). Cfr. https://www.fisu.net/about-fisu/fisu_history (18.03.2020).

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132 sostituiti con l’attuale inno dell’Universiade “Gaudeamos igitur”, un’antica melodia di origine medievale legata al mondo della goliardia. L’Universiade torinese ebbe grande successo, con la presenza di circa 1.400 atleti provenienti da 43 paesi, grazie alla buona organizzazione del presidente del Comitato Olimpico Italiano (CIO) e portavoce del movimento sportivo studentesco: Primo Nebiolo. Quest’ultimo, in qualità di nuovo presidente della FISU propose che le Universiadi fossero organizzate ogni quattro anni, in maniera alternata rispetto ai Giochi Olimpici, così da evitare la concomitanza degli eventi e dare il giusto risalto alla manifestazione sportiva universitaria.

La FISU crebbe in maniera sostenuta principalmente tra gli anni settanta e ottanta del Novecento, proprio in un periodo caratterizzato da una forte contrapposizione tra il mondo democratico occidentale e quello orientale sovietico, dove persino le Olimpiadi furono utilizzate come oggetto di scontro politico7.

7 Sbetti (2012) ha distinto dieci fasi evolutive delle Olimpiadi.

Quella relativa al periodo 1976-1984 l’ha definita “le Olimpiadi del boicottaggio”, dove le ragioni politiche hanno prevalso su quelle sportive. Ad esempio, le Olimpiadi estive organizzate a Mosca nel 1980, a seguito dell’invasione dell’Afganistan da parte dell’Unione Sovietica, gli Stati Uniti e alcuni paesi loro alleati non parteciparono ai Giochi in segno di protesta. Nella successiva edizione svoltesi a Los Angeles nel 1984, i paesi del blocco sovietico e loro alleati a loro volta boicottarono l’Olimpiade americana.

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133 Probabilmente, la ragione più plausibile di questo successo fu proprio la scelta di evitare all’interno delle Universiadi l’utilizzo di simboli nazionali, come bandiere e inni, rendendo tutto l’evento sportivo più leggero, una felice occasione di incontro tra giovani studenti di culture diverse, scevro da ogni discriminazione politica, razziale ed economica8. Tutto ciò è in linea con l’idea filosofico-educativa che vede lo sport uno strumento di fratellanza e di pace tra gli uomini, così come De Coubertin lo immaginò per le Olimpiadi, rifacendosi al concetto di᾿Εκεχειρία degli antichi greci (Isidori, 2012).

In questi ultimi anni la FISU ha ulteriormente migliorato il suo obiettivo strategico, allontanandosi progressivamente da quello delle Olimpiadi. Difatti nelle Universiadi il principio dell’universalità non si esaurisce nella semplice qualità e quantità delle prestazioni sportive, ma invece investe anche lo sviluppo di un modello educativo e culturale inclusivo, che favorisce la partecipazione di un numero maggiore di studenti provenienti da ogni parte del mondo, attraverso azioni mirate.

8 Difatti l’art. 2 dello Statuto della FISU recita: «FISU pursues

its objects without consideration or discrimination of a political, denominational or racial nature ». Cfr.: https://www.fisu.net/about- fisu/fisu_history (24.03.2020)

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134 Così, nel documento di programmazione relativo al decennio 2017-2027, la FISU ha indicato con chiarezza gli obiettivi da perseguire: 1) sostenibilità ambientale e finanziaria; 2) ricerca e sviluppo; 3) cooperazione e promozione culturale; 4) educazione sportiva (Baracchi, 2016).

L’Italia sin ora è il paese che ha ospitato il più alto numero di Universiadi (sin ora 11), mentre Torino è stata la città che ha accolto il maggior numero di edizioni, due estive nel 1959 e nel 1970 e una invernale nel 2007. Tuttavia, tra le edizioni italiane, vi è stato anche un caso di insuccesso. Difatti l’edizione siciliana del 1997 fu contraddistinta da ingenti sprechi finanziari, disorganizzazione e ritardi, tanto che la Magistratura avviò diversi procedimenti penali che colpirono molti amministratori pubblici, con una vasta eco nella stampa dell’epoca (Baracchi, 2016).

Al contrario invece, ci sono state edizioni contraddistinte da grande successo. È il caso delle Universiadi invernali del Trentino del 2013 che fu seguitissima dai media, con significative ripercussioni sul territorio. Difatti, negli anni seguenti si è registrato un significativo aumento dei turisti invernali, la crescita dell’attività sportiva da parte degli studenti universitari trentini e infine l’avvio di politiche di sviluppo basate sullo sport da parte dell’Università e delle Amministrazioni

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135 pubbliche9. Proprio in quest’ottica la città di Trento, ormai sensibilizzata verso questi temi, ha ospitato con grande favore di pubblico il I e il II Festival dello Sport10.

3. Le Universiadi Napoli 2019 e le ricadute