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C HEMIC @ LMINDS

Chi, a motivo di notizie di cronache o delle varie serie televisive dedicate a investigazioni poliziesche, non ha sentito parlare di un “test del Luminol” per l’individuazione di tracce non altrimenti visibili, in particolare di sangue, sulla scena del crimine, o test del DNA?.

“Chemic@lminds”, scaturito da una attenta analisi degli interessi degli studenti, nasce dalla convinzione che l’esperienza diretta è la chiave per la comprensione dei concetti e dall’osservazione sperimentale che i discenti costruiscono il loro sapere proprio a partire da esperienze che li vede consapevoli e al contempo, artefici dell’apprendimento.

Il coinvolgimento emozionale dell’alunno, che trova la sua sede naturale in scenari didattici costruiti attorno a scene del mistero, role play e storytelling, rappresenta la driving force per la costruzione di un pensiero critico e creativo fondamentale nell’acquisizione graduale di significati, idee e concetti in grado di stimolare la soluzione di problemi scientifici.

Un “ritrovamento in aula”, per esempio, è il pretesto per un percorso di investigazione (inquiry) scientifica sui luoghi, sulle persone e sugli oggetti coinvolti nella scena, che trasformano le più noiose reazioni di laboratorio in fenomeni di incredibile fascino, svelando anche ai più ostici i misteri della chimica, della biochimica e delle scienze.

L’indagine scientifica, pertanto è la metodologia didattico-pedagogica sui cui si basa la proposta progettuale, che si articola in sei fasi :

1. Esplorazione di un oggetto, di un evento o di un fenomeno rilevati sulla scena 2. Engage (avvio o coinvolgimento)

3. Progettazione delle fasi investigative.

4. Sperimentazione 5. Discussione 6. Conclusioni

Nell’inquiry scientifico gli studenti acquisiscono molte abilità: porre domande, formulare ipotesi, pianificare esperimenti, analizzare dati e supportare le affermazioni con le evidenze raccolte, lavorare e discutere in modo cooperativo e collettivo. A queste va aggiunta l’osservazione focalizzata ovvero osservare attentamente e selezionare che cosa è importante osservare.

Nelle indagini scientifiche risulta fondamentale l’uso di risorse diverse dai libri di testo, come Internet ed esperti esterni del settore in ambito territoriale, ma non solo, in grado di fornire informazioni necessarie alla soluzione di problemi scientifici. Gli allievi non possono scoprire tutto attraverso investigazioni, pertanto le risorse integrative sono al servizio delle investigazioni e non un loro sostituto.

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Le attività investigative sono svolte generalmente in un laboratorio di scienze. Ove ciò non sia possibile, sarà necessario trasformare, con fantasia e creatività, l’aula in un laboratorio di indagine scientifica opportunamente arredato e dotato di un kit mobile di strumenti e materiali investigativi. Questo scenario didattico agevola il lavoro di gruppo e facilita l’accesso ai materiali e agli spazi in cui sistemare i risultati delle indagini. In questo contesto, gli alunni saranno guidati all’utilizzino responsabile di materiali, strumenti e spazi di lavoro.

La strategia pedagogica, adottata nella proposta didattica, attraverso l’approccio del learning by doing, si ispira alla metodologia dell’Inquiry Based Science Education (IBSE), la cui validità educativa trova riscontro in consolidate esperienze internazionale di implementazione all’insegnamento delle scienze non solo a livello di scuola primaria ma anche secondaria. L’obiettivo che spinge a utilizzare l’inquiry nella didattica è quello di fermare il declino delle attitudini degli studenti, verso le scienze, che sembra avvenire nella fascia d’età compresa tra gli 11 e i 16 anni e favorire un miglioramento del modo di ragionare scientifico.

In questa chiave di lettura, dunque, “Chemic@lminds: come progettare e condividere una indagine scientifica” si propone come uno strumento didattico-pedagogico totalmente coinvolgente in cui l’acquisizione del sapere scientifico non è mai stata così semplice.

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DEBATE

Imparare a parlare, a esprimersi, a dialogare non significa solo sviluppare capacità di argomentazione, ma anche la capacità di trovare idee, la flessibilità nel sostenere una posizione che non sia quella propria quando si svolge un ruolo di rappresentanza, l’apertura mentale che permette di accettare la posizione degli altri, l’ironia e l’eloquenza che contribuiscono a rendere il dialogo piacevole. Competenze trasversali che formano la personalità e che sono utili soprattutto al di fuori della scuola, per affrontare un colloquio di lavoro, per sostenere un esame, per dare voce, con garbo e determinazione, alle proprie idee. Il Debate è una disciplina affermata da tempo nel mondo anglosassone, con insegnante e materia dedicati. La nostra scuola ne hanno fatto esperienza nei contatti e nei coinvolgimenti didattici con le scuole soprattutto quelle ad elevato tasso di internazionalizzazione.

L’interesse per questioni che riguardano la società nel suo insieme consente ai giovani di assumere un ruolo attivo nei processi decisionali.

La voglia dei giovani di essere protagonisti, tuttavia, non sempre si accompagna al possesso delle conoscenze e della consapevolezza necessarie per esercitare un ruolo attivo quali futuri cittadini.

Scopo di questo progetto è quello di fornire a tutti i protagonisti dell’educazione alla cittadinanza il sostegno e le risorse necessari perché i giovani possano avere un ruolo sempre meno passivo e sempre più propositivo nella società, imparando a difendere le proprie opinioni, nel rispetto di quelle altrui. Dibattere temi soprattutto quelli legati all’attualità politica, sociale, economica, scientifica e culturale fa

crescere gli studenti, poiché fa cogliere gli aspetti più concreti della realtà, al di là di ogni facile populismo.

Ogni tema può essere oggetto di dibattito, purché siano riconoscibili posizioni opposte da sostenere all’interno delle modalità scelte in base ai diversi più diffusi metodi di debate. Si evidenzia che nel corso del debate possono essere sostenute anche tesi non coincidenti con la propria convinzione.

Il dibattito è dunque proposto come sport mentale tra i partecipanti ma soprattutto per favorire, attraverso la contrapposizione delle opinioni, la formazione di una maggiore consapevolezza e coscienza tra coloro che vi assistono.

L’approccio potrà essere sia curricolare che extracurricolare: accogliere entrambe le strategie, infatti consente di giocare su più tavoli e di moltiplicare le opportunità, per gli studenti, di migliorare la loro comunicazione. Il dibattito, quale strumento curricolare, ha una valenza particolarmente significativa, anche perché consente di tenere sotto controllo non solo le performance di comunicazione orale, ma anche scritta, essendo infatti possibile valutare i lavori preparatori degli studenti nell’ambito della formazione di un testo argomentativo oppure essendo anche possibile valutare la prestazione orale dello studente. L’approccio extracurricolare consente di coinvolgere gli studenti che dimostrano nei confronti del dibattito una particolare motivazione personale ed è di stimolo ad una maggiore partecipazione.

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