E’ l’intagliatore delle figure, rese d’una maniera vivace di grandissimo effetto, della stampa: La || Gerusalemme | Liberata j Del Signor | To r qu ato Ta s s o. | In Roma 1 6 7 0 . | A spese di Gr ego r io e Gio. , An d r e o l i. In fine: in Roma, | Appresso Fabio di Falco, 1 6 7 0 . | Con licenza de’ Superiori. ] A spese di Gre
gorio e Giovanni Andreoli | Librari all'Insegna del Giesù (mm. 1 1 4 x 6 0 ; pp.
1 6 2 , f i g . ) .
[Bergamo, B. Civica: RT. n. 227].
Vedasi: An d r e o l i, n . 2 4 0 bL e Bo r g h e s e, n . 5 8 2 App.
919. C
occ’
apaniC
amillo,
Il Ta s s o scrive « Da le mie stanze, il 28 di luglio [1584] » A Camillo Cocca- pani in Ferrara, disputando su un detto d’Aristotele [ Gu a s t i: n. 295], Gli scrive altra lettera: A Camillo Coccapani « Da le mie stanze, il primo d’agosto del 1584 » continuando la disputa letteraria precedente [ Gu a s t i: n. 297],
920. C
occapaniE
rcole,
Il Tasso gli invia da S. Anna una copia della Prima Parte del dialogo: Il Gonzaga o vero del Piacere onesto, pregando di presentare lo scritto al duca Alfonso [ Gu a s t i: n. 235]: « V. S. mi favorisca di farne da messer Ag o stin o [Mo s t i] e da messer Febo [ Bo n n à] s u o cavarne copie; una de le quali sia mandata al signore Scipione Gonzaga... e l ’altra al signor Filippo marchese d’Este, che la mandi in Spagna, mostra ch’in Turino l’avrà ad alcuni pochi;
fra’ quali vorrei che fosse il signor Agostino Diacci [errore per: Bucci]... S’io avessi avuto libri, ne l'orazione del Ma r t e l l i avrei cercato d’esprimere lo stile de’ fiorentini moderni; ma non n’avendo avuti, non l’ho fatto: ma col mede
simo mio stile ho scritta Luna e l’altra orazione [quella del Martelli e di B.
Tasso] ».
In altra lettera: A Ercole Coccapani « Di Guastalla, il 9 di settembre 1586 »:
il Ta s s o gli scrive: « ...Ora sono in Guastalla, ove si trova ancora il signor Dio m e d e Bo r g h e s i, ho voluto rinnovare in lei la memoria de’ favori che m’ha fatto in altri tempi [in prigionia] » pregandolo di fargli avere in Mantova « le robe mie ch’io lasciai in Sant’Anna, e particolarmente de’ libri... supplico Sua Altezza che mi perdoni: perch’io senza la solita negligenza, e senza la sua gra
zia, non potrei essere il Tasso» etc. [ Gu a s t i: n. 646].
Altra lettera: A Ercole Coccapani « Di Mantova, il 21 di novembie 1586 » il Tasso scrive: «Io ricevo da S. A. ogni cosa per grazia: ma perchè ha voluto che mi si renda una parte di quel che fu mio, la supplico che mi voglia ren
dere l'altra e non voglio altro intercessore né altro mezzo che Vostra Signoria », lo ringrazia nuovamente « de' favori c’ho ricevuto da lei e dal signor suo padre [Guido]. Oltre le robbe, lasciai alcuni miei discorsi ed altre scritture, le quali mi mancano» etc. [ Gu a s t i: n. 691]. Insiste ancora con altre tre lettere [ Gu a s t i: nn. 698-706-740] pur con molto rispetto per riavere le sue robe, special- mente: « Non gli voglio ridurre a memoria il desiderio ch’io ho d’alcune mie scritture, e d’alcuni miei libri » etc.
921.
Co c c a p a n i Gi u l i o,Lu c a Sc a l a b r in i aveva proposto al Tasso che Scipione Gonzaga inviasse le lettere a Mantova presso il Coccapani, il quale le avrebbe a lui fatte pervenire a Ferrara; il Tasso scrive: « Lo avete trovato il messo fedele, è gentiluomo ve
ramente gentilissimo ma non ha la coscienza scrupolosa in queste cose. E’ corti
giano infatti, galante come son io, e ci siamo trovati insieme in fractione panis et sigilli che rompendo un sigillo, abbracciamo poi la lettera. Vuole insomma ve
dere i segreti cho son contenuti nelle lettere che gli capitano nelle mani; pen
sate quel che farà de’ bandi d’Apollo! che tali sono le poesie » [ Gu a s t i: n.
33].
922.
Go y p e l Ch a r l e s-An t o i n e,L’Abandon d’Annide.
Questo « gobelins » del XVIII secolo, si trova al Louvre di Parigi.
[Bergamo, B. Civica: RT. n. 4284],
923.
Col a to Se r a f i n i[i.e.
Ba t t i s t a Gu'a r i n i] ,Il Barbiere. Risposta all’invettiva uscita contro il Cavalier Guarino, sotto il nome di Pier Antonio Salmone (s. editore, luogo e anno, ma: 1610).
A p ro p o sito d e l Gu a r in i c h e aveva sc ritto il Pastor Fido p e r g a re g g ia re con l’Aminta d e l Ta s s o.
924.
Co l i n o s Ka m b o,L’ultime ore di Torquato. Ottave.
In: Torquato Tasso. Accademia di Poesia etc. (Tip. di Bernardo Morini, Roma, 1857).
Vedasi: To r qu a to, n. 8446 bL.
925.
Coll a do Ag u s t í n de Hi e r r o,In un Manoscritto olografo « Comedia » nella Biblioteca Nazionale di Madrid.
16.997, del sec. XVII, figura una Jerusalem restaurada y el gran sepulcro de Cristo, con sotto il nome di D. Ag u s t ín Co lla do, per cui sorge il dubbio che egli sia il vero traduttore e non il Go m e z, al quale è stata attribuita la ver
sione.
Vedasi: Gomez, n. 3873 bL.
Vedasi: X, n. 9094; Bia n c h in i, n. 463 App.
927.
Co l o m b oG., Della stampa: T.
Ta s s o,Lettere autobiografiche.
A cura di A. T
ortoreto(Signorelli, Milano, 1929, in -24, pp. 104).
Recensione.
In: Convivium: Anno 1932: p. 785.
928.
Co l o m b o Mi c h e l e,Ragionamento sopra una stanza della « Geru
salemme Liberata ». S’aggiùngono due opuscoli (Paganino, Parma, 1829).
Parla di una probabile edizione della Gerusalemme Liberala, alla quale atten
deva il Gu a r i n i, ma non stampata.
[Bergamo, B. Civica: RT. n. 2378],
929.
Co l o nn'a St e f a n o,A questo signore Bernardo Ta s s o scrive: « Di Salerno etc. » per raccoman
dare il suo Maggiordomo Vin c e n z o Ma r t e l l i [ Lettere ete. (Cornino, Padova, 1733): Vol. I, p. 552, n. 300],
930.
Co l o nn a Vi t t o r i a,marchesa di Pescara,
Bernardo Ta s s o scrive una lettera Alla Marchesa di Pescara « Di Napoli etc. » ringraziandola per i denari da lei ricevuti [Lettere etc. (Comino, Padova, 1733):
Vol. I, p. 130, n. 63], Nella lettera: Alla Marchesa di Pescara scritta «D i Na
poli etc.» [o.c.: pp. 131-2, nn. 64 e 65] ringrazia per le lodi da lei ricevute
« riconoscerò queste lodi dalla vostra benignità e non da' miei meriti » etc.
In altra lettera: Alla Marchesa di Pescara [o.c.: p. 133, n. 66] « Di Salerno etc. » le scrive: « Voi che sete in grazia di Dio, siatemi così liberale ora, e per l'avvenire, del vostro aiuto, e del vostro favore, come siete stata per lo passato delle vostre faculta; e, continuando in quest’ufficio, mostratemi la strada per la quale così secura camminate all’eterna salute... Io farò quellTnno che mi co
mandate » etc. Infine con la lettera: Alla Sig. Donna Vittoria Colonna « Di Sa
lerno » dimostra la grande liberalità della Signora e l’obbligo suo e riconosce che tutto l’onore suo deriva da lei [o.c.: Vol. I, p. 589, n. 312], Ancora è ri
portata la lettera: Alla Sig. Vittoria Colonna, in nome del Figliuolo «Di Roma»
[è Torquato che scrive] si legge: « Il soccorrer un povero Gentiluomo caduto in miseria e calamità senza colpa sua, e per conservazion dell'onore, è officio d’animo nobile e magnanimo come il Suo: e se V. E. col suo favore non rime
dia a questo inconveniente, il poverino di mio padre si morrà di disperazione..
Scipione De Rossi mio zio cerca di maritare mia sorella con qualche povero gen
tiluomo, col quale forse abbia da stentar tutto il tempo di sua vita, con
ispe-ranza di godersi il resto della eredità di mia madre... non consenta che la ra
pacità di costui lo privi dell’amata figliuola; nel seno della quale sperava di finir quietamente questi ultimi anni della vecchiezza sua... La figliuola sta in casa di Gio. Giacopo Coscia, parente di mio zio, dove non può persona né par
larle, né darle lettere» etc. [o. c.: Vol. II, p. 203, n. 73]. In: Rime di Mr Bern a rdo Ta s s o etc. (Lancellotto, Bergamo, 1749) a p. 247 figura l ’Ode XXV
« Mentre Austro e Aquilone » dedicata a Vit t o r ia Colonna e nell’ultima strofa si legge: E mi par di sentire
Nel nobil Vaticano,
Lieto cantar il gran popol Romano Pien di caldo desire,
Per eterna memoria
Gli onor della seconda alta Vittoria.
Altra Ode [o. c.: p. 197: Ode V II] le dedica per il 7° anniversario della morte del marito:
Ritogliete la mente All’empia doglia acerba:
E scrivete altamente Chiara illustre Vittoria
Del gran Davalo vostro eterna istoria.
931.
Co m e r i o Fi l i p p o,Questo pittore comasco, dipinse nella Villa Mapelli Mozzi a Sottoriva di Locate (Bergamo) quattro episodi della Gerusalemme Liberata: Armida e Rinaldo;
Rinaldo ritrovato da Carlo e Ubaldo; Tancredi presso il cipresso sanguinante;
Clorinda e Tancredi.
932.
Co m p a g n o n iP.,
Rivide e annotò: L'apparizion del Tass di Carlo Po r ta. In: Poesie milanesi (Capriolo e Massimino, Milano, s.d.) II ed. corretta.
Vedasi: Po r ta, n. 6771 bL.