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C OCTAVIUS TIDIUS TOSSIANUS L IAVOLENUS PRISCUS

Nel documento Adlectiones ed adlecti: 69 - 235 d.C. (pagine 166-181)

CIL XIII 6807 ( Mogontiacum, Germania

ADLECTI CENSURA CONGIUNTA DI VESPASIANO E TITO 73/74 D.C.

3) C OCTAVIUS TIDIUS TOSSIANUS L IAVOLENUS PRISCUS

tituli:

1) CIL III 9960 = D. 1015add ( Nedinum, Dalmatia ):

C. Octavio |Tidio Tossia|no L. Ia(v)oleno | Prisco l(eg.) leg. IV Flav. leg. leg. III Aug. iurid. pro|vinc. Brittaniae leg.|consulari provin[c.] Germ. Superioris | legato consulari provinc. Syriae | proconsoli provinc. Africae pontifici | P. Mutilius P. f. Cla. [C]rispinus t.p.i.| amico carissimo.

2) CIL VIII 23165 = ILTun. 299 + LE BOHEC, Y., BCTH ( Bulletin archéologique du Comité des travaux historiques et scientifiques ) 1984, p. 115 nr. 53 ( Thiges, Africa Proconsularis ):

[Imp. Caes. Divi | Vespasiani fil. |Domitiano Aug. |German. Pont. Max. |trib. pot. ] II c[o(n)s(uli)] / [VIIII d]esig(nato) X p(atri) p(atriae) / [L(ucio) I]avoleno Prisc[o] / leg(ato) Aug(usti) pro pr(aetore) / civitas T(h)igens(ium).

3) CIL XVI 36 = D. 1998 ( Mogontiacum, Germania superior ): 27 Ottobre 90 d.C.

Imp(erator) Caesar divi Vespasi[ani f(ilius) Dom]itianus Augus/tus Germanicus pontifex maximus tribunic(ia) / potestat(e) X imp(erator) XXI ce[nso]r perpetuus / co(n)s(ul) XV pater patriae / equitibus qui militant in alis quattuor….quae / sunt in Germania superiore sub L(ucio) Iavoleno / Prisco…

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4) RMD V 333 = AE 2003, 2056 : 27 Ottobre 90 d.C.

Imp(erator) Caesar divi Vespasia[ni f(ilius) Domitianus Augus]/tus Germanicus pontifex m[aximus tribunic(ia)] / potestat(e) X imp(erator) XXI [censor perpetuus] / <[>co(n)s(ul) XV pater patriae] / equitibus qui militant in alis qu[attuor….quae sunt in Germa/nia superiore sub L(ucio) Iavoleno Prisco…

5) RMD III 201b = AE 1991, 1261 ( Vindonissa, Germania superior ): 91 d.C.

[Imp(erator) Caes(ar) divi Vespasiani] f(ilius) Domitianus [Aug(ustus)] G[er(manicus)] p(onti(fex) m(aximus) / trib(unicia) pot(estate) XI imp(erator) XXI co(n)s(ul) XV censor perpetuus [pater p]atri[ae] / dedit honestam missionem mi[l(itibus)] l[eg(ionis)] XI C(laudiae) P(iae) F(idelis) probati in eadem [le]gio/ne C(aio) Luccio Telesino C(aio) Suetonio Paullino [et] / <L=I>(ucio) Iulio Rufo Capitone co(n)s(ulibus) sub L(ucio) Iavoleno Prisc[o leg(ato) Aug(usti) pr(o) pr(aetore)] / quor[um] nomina su[bscripta sunt] / [a(nte) d(iem) - - - ] Q(uinto) Valerio Vege[to P(ublio) Metili]o N[epote co(n)s(ulibus) / [ - - - ]VA[ - - -] / [descriptum et rec]og(nitum) [ex t]ab[ula aenea quae fixa est Romae in mu]ro / [po]s[t tem]plum divi Aug(usti) ad Minerv[am]..

6) Dig. XL, 2, 5 ( Salvius Iulianus ): Ego cum meminissem Iavolenum praeceptorem meum et in Africa et in Syria servos suos manumisisse..;

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letteratura:

PIR2 I 14; ALFÖLDY, G., Senatoren in der Römischen Provinz Dalmatia, «Epigraphische

Studien» V ( 1968 ), pp. 109 – 116; WILKES, J.J., Dalmatia, London 1969,pp. 212 – 214, 332; ALFÖLDY, G. - HALFMANN, H., M. Cornelius Nigrinus Curiatius Maternus, General Domitians und Rivale Trajans, Chiron III ( 1973 ), p. 349 = Id., Römische Heeresgeschichte. Beiträge 1962-1985, «Mavors, Roman Army Researches» ( III ), Amsterdam 1987, p.171; ŠAŠEL, J., Senatori ed appartenenti all’ordine senatorio provenienti dalle province romane di Dacia, Tracia, Mesia, Dalmazia e Pannonia, in « Epigrafia e Ordine Senatorio. Atti del Colloquio internazionale della Association internationale d’épigraphie grecque et latine ( Roma, 14 – 20 Maggio 1981 ) » II, Tituli V, Roma 1982, p. 562 – 563; BIRLEY, A.R., The Fasti of Roman Britain, Oxford 1981, pp. 213 - 214; SYME, R., Spanish Pomponii. A Study in Nomenclature, «Gérion» I ( 1983 ), p. 251 nota 18 = Id., Roman Papers IV ( 1988 ) p. 143; Id., Antistius Rusticus,

a Consular from Corduba, «Historia» XXXII ( 1983 ), p. 361 – 362 = Id., Roman Papers IV ( 1988 ), pp. 282 – 283; Id., Roman Papers V ( 1988 ), p. 581 nota 12; DEVREKER, J., L’adlectio

in senatum de Vespasien, «Latomus» XXXIX ( 1980 ), pp. 73 – 74 e nota 25; ECK, W., Die Statthalter der germanischen Provinzen vom 1.-3. Jahrhundert, «Epigraphische Studien» XIV, Bonn 1985, p. 42; DĄBROWA, E., The Governors of Roman Syria from Augustus to Septimius Severus, «Antiquitas» XLV ( 1998 ), pp. 73 – 74; ECK, W. – PANGERL, A., Sex. Iulius Frontinus als Legat des niedergermanischen Heeres. Zu neuen Militärdiplomen in den germanischen Provinzen, «ZPE» CXLIII (2003), pp. 205 - 219.

Noi possiamo conoscere il nome completo e la carriera di questo senatore grazie ad una iscrizione proveniente da Nedinum ( Dalmazia ), che gli venne dedicata dall’amico P. Mutilius P. f. Cla. Crispinus ( CIL III 9960 = CIL III 2864 = D. 1015add ):

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L’iscrizione riporta solamente gli incarichi di rango pretorio e consolare che vennero ricoperti da Iavolenus Priscus: legatus della legio IV Flavia, che negli anni tra il 70 e l’86 era di stanza a Burnum in Dalmazia, legatus della legio III Augusta in Africa,

iuridicus in Britannia, ed inoltre, dopo il suo consolato ( cos. suff. 86 d.C. ),

governatore della Germania Inferior e della Siria, proconsole in Africa ed anche pontefice. E’ notevole che l’iscrizione da Nedinum non riporti i primi incarichi che in genere appartengono a una normale cursus senatorio ( vigintivir, tribunus militum,

questor, tribunus plebis o aedilis, praetor ). Questa circostanza potrebbe essere un

indizio del fatto che Iavolenus Priscus abbia iniziato la sua carriera senatoria con una legazione di legione e che quindi sia stato un adlectus inter praetorios, iniziando quindi il suo cursus con incarichi di rango pretorio. Avrebbe potuto far parte quindi degli

adlecti che vennero, durante la censura congiunta di Vespasiano e Tito dell’ Apr. –

Giu. 73 / Apr. – Giu. 74 d.C. , elevati al rango senatorio provenendo dalle file dell’ordine equestre.18 Contro questa deduzione si potrebbe obiettare che l’iscrizione

non cita direttamente nemmeno il consolato, per quanto esso sia indirettamente indicato attraverso il testo: leg.|consulari provin[c.] Germ. Superioris e legato consulari

provinc. Syriae.

Riguardo all’origo del nostro senatore, l’iscrizione CIL III 9960 = CIL III 2864 = D. 1015add proviene da Nedinum, nella Liburnia meridionale, località che si trovava

sulla via che collegava Iader a Burnum, a circa 12 miglia da quest’ultima. Enumerata da Plinio tra le città della Regio X , essa ottenne già nel primo periodo augusteo l’esenzione dal tributo, e quando il municipium venne fondato sotto Tiberio o Claudio

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Non è tuttavia da escludersi che L. Iavolenus Priscus fosse già stato immesso da Vespasiano nell’ordine senatorio ai tempi della Guerra Civile, come ad esempio Plotius Grypus, adlectus inter aedilicios / tribunicios e praetor già nel 70 d.C.

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ed iscritto nella tribù Claudia i suoi cittadini ottennero il ius italicum19. Il territorio

della comunità di Nedinum può essere circoscritto con una certa precisione: in direzione di Iader può essersi esteso per una distanza di 5 o 6 miglia fino a Zemunik. A nord il territorio di Nedinum raggiungeva il Mare di Novigrad e includeva come

vicus il villaggio di Islam Greco: la presenza degli stanziamenti di confine ci permette

di tracciare la linea di confine tra i territorio di Nedinum e quello di Corinium , linea che doveva passare tra Lacmanović e Popović. A sud – est la città confinante era quella di Asseria, che si trovava vicino a Benkovac a meno di 6 miglia di distanza.

A differenza della vicina Iader la classe dirigente di Nedinum era composta per la maggior parte da famiglie del luogo20. Coloro che troviamo stanziati a Nedinum

potrebbero essere discendenti dei coloni di Iader che decisero di trasferirsi per sfruttare la prosperità delle città nella regione del Ravni kotari durante il I sec. d.C. La famiglia più importante e prestigiosa nel I sec. d.C. erano gli Octavii, dalla quale emerse secondo Wilkes l’eminente giurista C. Octavius Tidius Tossianus L. Iavolenus Priscus21. Nel I sec. sono testimoniati uomini di Nedinum che prestano servizio nelle

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Per quanto riguarda l’iscrizione nella tribù Claudia, si vedano ad esempio, oltre a CIL III 2864, anche CIL III 2865, 2869 ( Sex. Octavius Constans ), 2871 ( L. Turranius Rufus ).

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Ad esempio i Moici ( CIL III 2858), gli Opinii ( CIL III 2875 ), i Turranii ( CIL III 2871 ) e gli Octavii, dei quali farebbe parte anche C. Octavius Tidius Tossianus Iavolenus Priscus.

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Per la famiglia degli Octavii cfr. CIL III 2865, 2869, 2872, 2874 e 2870 che ci permette di ricostruire uno stemma di ben quattro generazioni:

Q. Octavius … aed., IIvir III, pontifex― Quintia Voltisia |

―――――――――――――――――――― ‖ ‖

C. Octavius Rufus aed., IIvir, pontifex Octavia Q. f. Secunda― T. Octavius Sex.f. Gracilis aedile, IIvir

―――――――――― ‖

Sex. Octavius Sex. f. Celsus― Octavia T. f. Gracilla ‖

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legioni, come ad esempio un Octavius C. f. Macer ( AE 1950, 111 da Nedinum ) che in periodo augusteo militava come centurione nella cohors I Liburnorum, forse una formazione di emergenza probabilmente reclutata dopo la crisi del 6 d.C., testimonianza dell’appoggio fornito ai Romani dalle classi dirigenti della Liburnia contro le popolazioni dell’interno. I magistrati della città erano IIviri o aediles: molti di coloro di cui ci è giunta testimonianza appartenevano alla famiglia degli Octavii.22

Per quanto sia difficile determinare con esattezza l’origo di questo personaggio, l’onomastica e le testimonianze lascerebbero propendere verso un’origine dalmata. Alcuni hanno supposto che la dedica di P. Mutilius P. f. Cla. Crispinus possa intendersi nel senso che il nostro senatore abbia conosciuto Crispinus ( un dalmata come ci illustra la tribù di appartenenza, la Claudia ) durante il triennio in cui fu legato della legio IIII Flavia a Burnum, e che per questo egli gli abbia dedicato l’iscrizione di CIL III 9960 = CIL III 2864 = D. 1015add a Nedinum. Per un’origine

dalmata milita, secondo Alföldy, op. cit. 1968, p. 111 ss., la plausibile possibilità che il suo nome primario sia stato C. Octavius. In questo caso è da sottolineare che gli Octavii dalmati erano numerosissimi in Liburnia già durante il I sec. d.C., moltissimi in posizioni locali dirigenti, come precisamente a Nedinum, ad Arba, a Iader, ad

Aenona, a Salonae ed altrove23. I nomi Tidius e Iavolenus indicherebbero quale paese di

22

Come la maggior parte delle città dell’area, Nedinum sembra essere entrata in una fase di declino durante il II sec d.C., e il numero di iscrizioni provenienti dalla città del II e III sec. è decisamente inferiore a quello del periodo precedente.

23Gli Octavii di Nedinum, come si è detto importante famiglia di epoca flavio – traianea, sono

testimoniati nella città da due pietre tombali, una che ricorda Sex. Octavius Sex. f. Cla. Constans ( CIL III 2869 ) IIvir e pontifex, mentre l’altra ( CIL III 2870 ) ci mostra che membri di tre generazioni della famiglia furono magistrati, e poi che nel matrimonio della prima generazione Q. Octavius … aed., IIvir III, pontifex sposò una indigena, Quintia Voltisia, mentre i due matrimoni successivi dovettero probabilmente verificarsi tra cugini. Un Octavius, C. Octavius Montanus, fu IIvir e pontifex a Iader ( CIL III 2927 ), ed un altro fu decurione ad Arba, P. Octavius [.] f. Serg. Cirtus ( CIL III 13292 ). Anche altrove sono testimoniati alcuni Octavii, : a Salona una Octavia Rufina risulta sposata con un L. Appuleius

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provenienza l’Umbria e Iguvium , in quanto attestati soltanto colà; contatti tra Umbria e Liburnia effettivamente non sono stati sporadici

—l(eg.) leg. IV Flav.: Secondo G. Alföldy tra il 73/74 e l’82 d.C. ; per E. Dąbrowa24,

invece, prima dell’81 d.C.. La legio IV Flavia venne fondata ufficialmente il 18 Novembre del 70 d.C., con elementi reclutati in Gallia Narbonensis, Italia e Dalmazia, dall’imperatore Vespasiano: essa ricevette come appellativo principale proprio il nomen dell’imperatore, a cui vennero aggiunti i nomi Firma e Felix25. E’

conosciuto per questa legione anche l’appellativo Pia26, tuttavia non si conosce il

periodo nel quale le venne attribuito. Il numero IIII è conseguenza del fatto che la legione venne reclutata dopo la dissoluzione, insieme ad altre legioni ( legio I

Germanica, legio XV Primigenia e legio XVI Gallica ), della legio IIII Macedonica; in

aggiunta, è probabile che parte degli effettivi dell’unità disgregata siano entrati a far parte della nuova legione27. E’ quindi plausibile presupporre, come ipotizzano Mann

Montanus ex centurione, decurione e IIvir ( CIL III 8721 : D. M. | L. Apuleio Montano | vet. ex ordinato dec.| et IIviro col. aequens| ium homini bono Octa|via Rufina marito inco|mparabili et sibi posuit ). L’Octavius veterano della legio VIII Augusta ( CIL III 2865 ) venne probabilmente reclutato a Nedinum nel tardo I sec. d.C.

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ALFÖLDY, G. op. cit. 1968, pp. 109 – 116; DĄBROWA, E. , op. cit. 1998, pp. 73 – 74.

25DIO, LV, 24, 2-3; AE 1912, 77; RÉMY, B., La carrière de Sex. Tadius Lusius Nepos Paullinus,

«ZPE» XLIII ( 1981 ), p. 313; MANN, J.C., Legionary Recruitment and Veteran Settlement During the Principate, London 1983, p. 55; CAMPBELL, J.B., The Emperor and the Roman Army, Oxford 1984, p. 92; WATSON, G.R., The Roman Soldier2 , London 1985, p. 23; LIBERATI, A.M. –

SILVERIO, F., Organizzazione militare: esercito, Roma 1988, p. 81; STROBEL, K., Die Legio V

Alaudae in Moesien : Eine Phantomtruppe der römischen Militärgeschichte, «Historia» XXXVII ( 1988 ), p. 507; JIMÉNEZ DE FURUNDARENA, A., Historia y prosopografía del ala II Flavia

Hispanorum civium Romanorum, «Hispania Antiqua» XXII ( 1998 ), pp. 205 – 206; LE ROUX, P., Le Haut – Empire romain en Occident d’Auguste aux Sévères, Paris 1998, p. 65; RODRÍGUEZ GONZÁLEZ, J., Historia de las legiones romanas, Madrid 2003, pp. 157 – 159.

26AE 1931, 130; AE 1980, 468. 27

ALFÖLDY, G., Die Hilfstruppen der römischen Provinz Germania Inferior, «Epigraphische Studien» VI ( 1968 ), p. 53; WEBSTER, G., The Roman Imperial Army of the First and Second Centuries AD, London 1969, p. 62; FORNI, G., Estrazione etnica e sociale dei soldati delle legioni

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e Forni28, che le legioni IV Flavia e XVI Flavia debbano essere considerate delle

ricomposizioni delle disciolte legioni IV Macedonica e XVI Gallica. E’ probabile che uno dei personaggi che si dedicarono al reclutamento di questa legione fosse Cn. Iulius Agricola29. La Dalmazia dal 70 fino a circa l’83 d.C. rimase una provincia

militare, ma con il contingente armato ridotto ad una sola legione, appunto la IIII

Flavia. Il suo primo comandante conosciuto, negli anni 70/71 e 73 d.C., fu il legatus L.

Plotius Pegasus30 [ AE 1967, 355 = AE 1983, 744 = AE 2001, 1723 ( Iader ) : C(aius)

Petillius Firm[us] / trib(unus) mil(itum) leg(ionis) IIII F(laviae) [f(elicis)] / ex auctoritate / Imp(eratoris) Vespasian[i] / iudex datus a [L(ucio)?] [Plo?]/tio Pegaso l[eg(ato) pr(o) pr(aetore)] / [Imp(eratoris)] Vespasian[i Aug(usti)] /; PIR2 P 512 ]31. Il suo primo

nei primi tre secoli dell’Impero, «ANRW» II, Prinzipat, 1, p. 381; KEPPIE, L., The Making of the Roman Army from Republic to Empire, London 1984, p. 206; DOBSON,B., The Roman Army: Wartime or Peacetime Army?, in «Heer und Integrationspolitik: Die römischen Militärdiplome als Historische Quelle», “Passauer Historische Forschungen” II ( 1986 ), p. 13; ELTON, H., Frontiers of Roman Empire, London 1996, p. 55.

28

MANN, J.C., The Raising of New Legions during the Principate, «Hermes» XCI ( 1963 ), pp. 483 ss.; FORNI, G., op. cit., «ANRW» II, Prinzipat, 1, p. 381 e nota 112.

29

TAC., Agr., VII: Is ( Mucianus ) missum ad dilectus agendos Agricolam…

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Plotius Pegasus è ricordato nelle Institutiones II, 23, 5 : postea Vespasiani Augusti temporibus Pegaso et Pusione consulibus senatus censuit, ut ei qui rogatus esset hereditatem…; per l’incarico di praefectus urbi nelle Digestae che conservano l’Enchiridion di Pomponio, Dig. 1.2.2.53, Pomponius l.S. enchir., Cassio caelius sabinus successit, qui plurimum temporibus vespasiani potuit: proculo pegasus, qui temporibus vespasiani praefectus urbi fuit…

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Un altro legatus noto del periodo di Vespasiano fu C. Petillius Firmus ( PIR2 P 261; CIL XI

1834 = D. 1000; AE 1967, 355 = AE 1983, 744 = AE 2001, 1723 ), che, prima di assumere ufficialmente l’incarico, essendo ancora tribunus laticlavius della IIII Flavia, rimase provvisoriamente a capo dell’unità in assenza del legatus come legatus Augusti Vespasiani. Si tratta del figlio minore del generale di Vespasiano C. Petillius Cerialis Caesius Rufus ( il figlio maggiore era C. Petillius Rufus, cos. ord. nell’83 d.C.). Riguardo a questo tribuno gli studiosi non sono concordi, perché alcuni ritengono che la legione di cui provvisoriamente gli venne affidato il comando non fosse la IIII Flavia, ma la IIII Scythica, ad esempio FRANKE, T., Die Legionslegaten der römische Armee in der Zeit von Augustus bis Trajan, « Bochumer Historische Studien» Alte Geschichte IX ( 1991 ), pp. 81 – 84 e 325; DEVIJVER, H.,

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accampamento permanente fu a Burnum32 in Dalmazia; qui fu legatus di questa unità

il nostro Iavolenus Priscus ( nel periodo ca 78 – 81 d.C. ), al quale successe nell’incarico L. Funisulanus Vettonianus ( PIR2 F 570 ).

Commanders and Officers of Legio IIII Scythica, «JRA» Supplementary Series XXVII ( 1998 ) , p. 206. In ogni caso il testo di AE, 1967, 355 ( = AE 1983, 744 = AE 2001, 1723 ) tratta di una disputa di confine tra due comunità della Liburnia; l’operazione dell’arbitrato venne condotta da un giovane tribuno di rango senatorio, il succitato C. Petillius Firmus che, per decisione di Vespasiano, era stato designato come arbitro ( iudex ) dal legato ( consolare? ) della Dalmazia, Plotius Pegasus.

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La legio IV Flavia occupò l’accampamento di Burnum per rimpiazzare la legio XI Claudia, che venne inviata da Vespasiano in Germania nel 70 d.C. per unirsi alle forze destinate alla repressione della rivolta di Iulius Civilis. Essa partì dalla Dalmazia verso l’Italia il 10 di Maggio e dopo aver attraversato le Alpes Cottiae venne integrata nell’esercito al comando del nuovo governatore della Germania Superior Ap. Annius Gallus ( cfr. TAC., Hist., IV, 68, 4 ). La legio IV Flavia rimase nella provincia di Dalmatia fino all’86 d.C., quando , insieme alle unità ausiliarie cohors I Bracaraugustanorum e cohors I Campana voluntariorum civium romanorum, fu trasferita in Moesia Superior. Alföldy [ ALFÖLDY, G., Die Truppenverteilung der

Donaulegionen am Ende des I. Jahrhunderts, «AArch.Hung.» XI ( 1959 ), p. 141 ] e Rémy [ RÉMY, B., La carrière de Sex. Tadius Lusius Nepos Paullinus, «ZPE» XLIII ( 1981 ), p. 313 ]

hanno ipotizzato che quando la legione venne trasferita nell’86 d.C. il suo acquartieramento fu prima a Viminacium, insieme alla legio VII Claudia, il che viene ritenuto alquanto opinabile da Rodríguez González [ RODRÍGUEZ GONZÁLEZ, J., op. cit. 2003, p. 158 ]. Dal momento in cui venne acquartierata a Singidunum, insieme a distaccamenti dell’altra legione della Moesia Superior, appunto la legio VII Claudia, venne incaricata di mantenere in buono stato le comunicazioni attraverso le c.d. “Porte di Ferro”, le gole scavate dal Danubio, vitali per la navigazione fluviale in questo tratto. Sia la legio IV Flavia che la legio VII Claudia vennero impiegate in opere ingegneristiche su vasta scala alle Porte di Ferro [ AE 1973, 473 : lapidari leg(ionis) IIII Flav(iae) et legionis VII Cl(audiae)] prima delle Guerre Daciche di Traiano. Dopo le guerre, la IIII Flavia rimase in Dacia, mentre la VII Claudia prese parte alle spedizioni partiche risalenti agli ultimi anni di regno di Traiano. Wilkes [ WILKES, J.J., The Roman army as a community in the Danube lands: the case of the Seventh Legion, in «The Roman Army as a Community», “JRA” Supplementary Series XXXIV ( 1999 ), p. 96 ] ritiene che il trasferimento della IIII Flavia a Singidunum ( Belgrado ) e della VII Claudia a Viminacium, dove vengono ricordate in periodo più tardo dalla Geografia di Tolomeo, sia avvenuto dopo l’avvento al trono imperiale di Adriano, nel 117 d.C., a seguito di una riorganizzazione della provincia di Dacia.

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—leg. leg. III Aug.: Secondo E. Dąbrowa nell’82 – 83 d.C.; Alföldy invece lo vede come l’immediato successore di L. Tettius Iulianus ( cfr. CIL VIII 27854 = D. 90 ), che occupò questo incarico negli anni 80-82 o 81-82 d.C.: Priscus fu quindi in carica dall’82 o dall’83 fino all’84 d.C. Iavolenus Priscus è testimoniato attraverso l’iscrizione di CIL VIII 2316533 - databile tra fine Marzo e 31 Dic. 83 d.C. - come

legatus della legio VIII Augusta e legatus Aug. pro pr. in Numidia nell’83 d.C., dopo che

Domiziano era stato designato console per la decima volta ( design. X ). Egli succedette a Tettius Iulianus già a partire dall’estate dell’82 d.C.; la datazione più probabile potrebbe essere tra l’ 82/83 e l’ 83/84 d.C.

—iurid. provinc. Brittaniae: di norma questo incarico viene datato al periodo 84 - 86 d.C. circa.34; Iavolenus giunge in Britannia ( sotto il governatorato di Cn. Iulius

Agricola ) nell’84 come successore di C. Salvius Liberalis Nonius Bassus, e vi rimane circa 2 anni, fino a che non ritorna a Roma per ricoprire il consolato suffecto tra Settembre e Dicembre dell’86 d.C. Il tratto fondamentale che caratterizza Iavolenus Priscus è la sua fama di senatore interessato al diritto: egli deve essere stato attivamente a capo della Scuola Sabiniana fino a tutto il regno di Adriano ed anche oltre, sotto Antonino Pio, dal momento che era l’insegnante di Salvius Iulianus ( cos.

33 L’iscrizione secondo Werner Eck è da collocarsi tra la fine di Marzo e il 31 Dicembre dell’83

d.C. ( cfr. la designazione al decimo consolato imperiale di Domiziano: la data della designazione per il consolato imperiale in epoca flavia cadeva probabilmente alla fine di Marzo ). L’immediata successione di Iavolenus Priscus a Tettius Iulianus è testimoniata da CIL VIII 27854. Iavolenus Priscus probabilmente lasciò la provincia di Numidia al più tardi nell’84 d.C., e prima del consolato ( Sett. – Dic. 86 d.C. ) ricoprì ancora l’incarico di legatus iuridicus in Britannia. Cfr. inoltre THOMASSON, B.E., Laterculi Praesidum I, Göteborg 1984, p. 395 nr. 12.

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ord. 148 d.C. ). Pomponio ricostruendo l’elenco dei giuristi Sabiniani colloca in

questa scuola:

Et ita Ateio Capitoni Massurius Sabinus successit, … hunc successit Gaius Cassius Longinus, … Cassio Celius Sabinus sucessit … Celio Sabino Priscus Iavolenus, … Iavoleno Prisco Alburnius Valens et Tuscianus, item Salvius Iulianus (Pomp., Liber singularis enchiridii, D. 1. 2. 2. 50-53).

Tra le numerose citazioni dei suoi pareri legali contenute nel Digesto, una riguarda le volontà di Seius Saturninus, archigubernus ex classe Britannica, il cui figlio, Seius Oceanus, era morto prima di raggiungere l’età per ereditare ( Dig. XXXVI, 1, 48 ). Questo caso presumibilmente gli si presentò nel periodo in cui era iuridicus in Britannia35.

—cos. suff.: Sett. – Dic. 86 d.C.36 con A. Bucius Lappius Maximus ( cos. suff. II 95 d.C. ).

—leg.|consulari provin[c.] Germ. Superioris 37: 89 – 92? Sebbene ci sia testimoniato

solamente per l’Ottobre del 90 d.C. ( CIL XVI 36 = D. 1998 ), egli era senza dubbio il governatore della Germania Superior che venne nominato agli inizi dell’89 da

35L’opera giuridica di L. Iavolenus Priscus è stata raccolta da BREMER, F.B., Iurisprudentiae

Antehadrianae II,2, Leipzig 1901 e da LENEL, O., Palingenesia Iuris Civilis, voll. 1 e 2, Graz 1960.

36

Fasti Ostienses, edendas illustrandas restituendas curavit Ladislas Vidman, editio altera, Prague 1982, p. 44; AE 1949, 23.

37 CIL XVI 36; SPEIDEL, M.A., Die Schreibtäfelchen aus dem Legionslager Vindonissa ( Vorbericht

zur Gesamtveröffentlichung ), «Specimina nova dissertationum ex Instituto Historico Universitatis Quinqueecclesiensis de Iano Pannonio Nominatae» VII, 1 ( 1991 ), p. 250; ECK, W., , Jahres- und Provinzialfasten der senatorischen Statthalter von 69/70 bis 138/139, I, «Chiron» XII ( 1982 ), pp. 316 ss.; Id., op. cit. 1985, pp. 42 – 43; SYME, R., Domitian: the Last Years, «Chiron» XIII ( 1983 ), p. 143 = Id., Roman Papers IV ( 1988 ), p. 275.

23

Domiziano, dopo la vittoria su Antonius Saturninus. Se si presuppone che egli abbia ricoperto l’incarico di legatus consularis in Siria per il normale periodo di durata della carica, tra Lappius Maximus ( che è ancora testimoniato in carica nella provincia il 12 Maggio 91 d.C., cfr. RMD II 4 = AE 1961, 319: Imp(erator) Caesar divi Vespasiani f(ilius)

Domitianus / Augustus Germanicus pontifex maximus / tribunic(ia) potestat(e) X imp(erator) XXI co(n)s(ul) XV censor perpetuus p(ater) p(atriae) / equitibus qui militant in alis tribus III Thra/cum Augusta et Flavia praetoria singulari/um….quae sunt in Syria sub A(ulo) Bucio Lappio / Maximo…) e Cornelius Nigrinus ( in Siria forse dal 95 d.C. ), egli

dovrebbe aver lasciato la Germania già all’incirca nel 92 d.C.

—legatus consulari provinc. Syriae: forse 93 – 96 d.C.38 E’ estremamente complicato

stabilire la sequenza dei legati di Siria dopo A. Bucius Lappius Maximus ( 90 – 93 d.C.? ). Per quanto riguarda Iavolenus Priscus, il suo incarico di legatus in Siria è appunto confermato dall’iscrizione di Nedinum ( CIL III 9960 = CIL III 2864 = D. 1015add ), che contiene il suo cursus honorum, e dal riferimento nel Digesto. Basandosi

sui dati cronologici che afferiscono gli altri incarichi di Iavolenus Priscus, gli studiosi hanno per un certo periodo tentato di determinare un approssimativo terminus a quo del suo governatorato in Siria; per molti anni sono stati concordi nel sostenere che il periodo della legazione in Siria fosse caduto dopo il 90 d.C. ( anno in cui è testimoniata da CIL XVI 36 e da RMD V 333 = AE 2003, 2056 la sua presenza in Germania Superior ) e prima del 101 d.C., quando Iavolenus Priscus dovrebbe aver ricoperto l’incarico di proconsole d’Africa ( questa data è intesa come indicativa, considerati i 15 anni che normalmente intercorrevano tra il consolato e il proconsolato d’Asia o d’Africa ). Il periodo è stato poi ridotto a quattro anni; tuttavia,

38

DĄBROWA, E., The Governors of Roman Syria from Augustus to Septimius Severus, «Antiquitas» XLV ( 1998 ), pp. 73 – 74.

24

al contempo vennero proposte due possibili datazioni del governatorato in Siria: 1)

Nel documento Adlectiones ed adlecti: 69 - 235 d.C. (pagine 166-181)

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