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CACCIA/PESCA

Nel documento Ambiente/energia (pagine 26-29)

“RESTITUIRE ALLA POLIZIA PROVINCIALE L'ATTIVITÀ DI VIGILANZA IN MATERIA VE-NATORIA” - INTERROGAZIONE DI ROMETTI (SER)

Silvano Rometti, consigliere regionale socialista, annuncia la presentazione di una interrogazione sulla “opportunità di restituire alla Polizia provin-ciale l'attività di vigilanza in materia venatoria”.

Per Rometti alla Polizia provinciale andrebbe an-che affidata la vigilanza ambientale, evitando così di disperderne le professionalità acquisite.

Perugia, 6 settembre 2016 – “Valutare l'opportu-nità di restituire alla Polizia provinciale l'attività di vigilanza in materia venatoria”. È questa la richiesta, avanzata sulla base di quanto emerso nelle varie audizioni e confronti sulla caccia tenu-tisi in Commissione anche alla presenza della Giunta, che il consigliere regionale socialista Sil-vano Rometti affida ad una interrogazione che annuncia di voler presentare all'Esecutivo di Pa-lazzo Donini.

Per Rometti “se è vero, come spiegato dall'asses-sore Fernanda Cecchini, che l'applicazione della legge Delrio e la stessa deliberazione regionale ha determinato il trasferimento delle funzioni in materia venatoria dalle Province alla Regione, è altrettanto vero che tale passaggio non ha ri-guardato il conseguente trasferimento anche delle funzioni di vigilanza. Tale compito, connota-to di fondamentale importanza e delicatezza, dovrebbe continuare a rimanere in capo alla Poli-zia provinciale la quale, invece di disperdere la propria professionalità attraverso un reinseri-mento in vari enti ed istituzioni, dovrebbe essere messa in condizione di utilizzare tutte le proprie conoscenze”.

Il consigliere di maggioranza “in questa fase di transizione e di riordino” chiede quindi di “lascia-re alla Polizia provinciale il compito del controllo e della vigilanza venatoria e di non affidarlo, co-me annunciato dall'assessore, ad una convenzio-ne tra Regioconvenzio-ne e Corpo forestale dello Stato.

Questo tenendo conto anche del fatto che dal primo gennaio 2017 lo stesso Corpo Forestale dello Stato transiterà nell'arma dei Carabinieri”.

“La nostra proposta – conclude Silvano Rometti - è di adottare una politica che veda valorizzare le professionalità esistenti e che continui a utilizza-re la Polizia provinciale come risorsa altamente formata, di cui si perderebbero, altrimenti, le specifiche competenze. E parliamo di competen-ze in vari settori perché quanto detto vale in te-ma di vigilanza venatoria te-ma anche in altri ambi-ti, a partire da quello della vigilanza ambientale”.

“INTENDIMENTI DELLA GIUNTA IN MERITO ALL'ATTRIBUZIONE DEL COMPITO DI CON-TROLLO E VIGILANZA DELL'ATTIVITÀ VE-NATORIA” - INTERROGAZIONE DI ROMETTI (SER) E GUASTICCHI (PD)

Interrogazione dei consiglieri Silvano Rometti (SeR) e Marco Vinicio Guasticchi (Pd) per

cono-scere gli intendimenti della Giunta in merito al-l'attribuzione dell'attività di controllo e di vigilan-za in materia venatoria. I due consiglieri sottoli-neano il ruolo finora svolto in tale materia dalla Polizia provinciale, che “si è sempre distinta per la sua spiccata competenza e professionalità”.

Perugia, 9 settembre 2016 – I consiglieri regio-nali Silvano Rometti (Socialisti e riformisti) e Marco Vinicio Guasticchi (Pd) hanno presentato un'interrogazione alla Giunta regionale per “co-noscere quali siano gli intendimenti in merito all'attribuzione dell'attività di controllo e di vigi-lanza in materia venatoria, ricordando il ruolo finora svolto in tale materia dalla Polizia provin-ciale che si è sempre distinta per la sua spiccata competenza e professionalità”.

“Con gli appuntamenti di preapertura, a cui farà seguito domenica 18 settembre 2016 l'apertura vera e propria – ricordano i due consiglieri - ha avuto inizio la stagione venatoria 2016/2017 nella nostra Regione. L'attività della caccia, da sempre espressione di un rito e di una cultura fortemente radicata nel nostro territorio, necessi-ta nella sua esplicazione anche di un'attività di controllo e vigilanza, funzionale al mantenimento di un doveroso equilibrio ambientale e al rispetto delle regole vigenti. Durante il periodo venatorio, l'attività di controllo e vigilanza era stata finora svolta dal corpo di Polizia provinciale, sulla base della legge 11 febbraio 1992, n.157, rimasta immutata anche a seguito della Legge Delrio, che riconosce un ruolo importante e fondamentale agli agenti della Polizia provinciale. Il personale della Polizia provinciale, sulla base di una com-provata esperienza e di una professionalità ac-quisita con una specifica formazione nonché in base alla conoscenza del territorio e del mondo venatorio, risulta particolarmente dotato di com-petenze e di attrezzature idonee a svolgere il servizio in argomento”.

“Da recenti articoli di stampa – proseguono - sembrerebbe configurarsi l'intenzione dell'asses-sore competente di garantire il controllo e la vigi-lanza sul territorio mediante la stipulazione di una convenzione tra la Regione Umbria e il Corpo Forestale dello Stato. Ricordiamo che, in base al decreto legislativo recante disposizioni in materia di razionalizzazione delle funzioni di Polizia e assorbimento del Corpo Forestale dello Stato, ai sensi della legge 7 agosto 2015 n. 124, presumi-bilmente dal primo gennaio 2017 il Corpo Fore-stale dello Stato transiterà nell'Arma dei Carabi-nieri e le funzioni di vigilanza e controllo venato-rio rientreranno nella generale attività svolta dai Carabinieri”.

“La Polizia provinciale – ricordano Rometti e Guasticchi - nelle precedenti stagioni venatorie ha sempre garantito la propria attività di control-lo attraverso la presenza sul territorio di pattu-glie impegnate ad effettuare accertamenti, men-tre dal primo settembre 2016 non ha potuto più effettuare alcun servizio nell'ambito della caccia, lasciando il compito di vigilanza in mano alle guardie venatorie volontarie, alle guardie

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bientali e al Corpo Forestale dello Stato. Le guar-die venatorie volontarie, precedentemente coor-dinate e supportate nella propria attività dalla Polizia provinciale, ora si trovano ad operare senza alcun coordinamento ed il necessario sup-porto pratico da parte della stessa”.

“Infine – concludono - alla Polizia provinciale era stato attribuito anche il compito di effettuare dissequestri dei fucili ritirati durante l'attività venatoria per delle irregolarità, mentre ad oggi non si sa a chi sia esattamente demandato tale compito, ritardando così i tempi di riconsegna delle armi da caccia, provocando disagi ai caccia-tori che pagano regolarmente le tasse previste.

Per questi motivi, chiediamo quali siano gli in-tendimenti dell'Esecutivo regionale in merito all'attribuzione dell'attività di controllo e di vigi-lanza in materia venatoria”.

CULTURA

CERI DI GUBBIO: “IL SIMBOLO DELLA F.I.T.A. È IRRISPETTOSO E VOLGARE” - PER SMACCHI (PD) “SERVE UN ATTO GIURIDICO DI TUTELA”

Il consigliere Andrea Smacchi (Partito democrati-co) critica “l'ennesimo e vergognoso oltraggio all’immagine e ai valori della Festa dei Ceri di Gubbio”, facendo riferimento al simbolo del Co-mitato regionale Umbria della Federazione Italia-na Taekwondo. Per Smacchi si tratta di uItalia-na

“nuova offesa”, “dell’ennesima trovata pubblici-taria sconveniente” che rende necessario “un

‘atto giuridico di tutela’ da troppo tempo atteso e che possa mettere d’accordo tutte le componenti della Festa”.

Perugia, 24 settembre 2016 – “Un ennesimo e vergognoso oltraggio all’immagine e ai valori della Festa dei Ceri di Gubbio, emblema dell’intera comunità regionale”. Così il consigliere regionale Andrea Smacchi (Pd) commenta il sim-bolo del Comitato regionale Umbria della Federa-zione italiana taekwondo (F.i.t.a.).

Per Smacchi si tratta di “una nuova offesa, dopo quella del 2014 che vide i nostri simboli parago-nati a dei salumi. L’ennesima trovata pubblicita-ria sconveniente e oltraggiosa nei confronti di ciò che rappresenta un’intera comunità, un comune sentire fatto di fede, devozione e appartenenza.

Ma è anche opportuno – continua Smacchi – passare dallo sdegno e dalla condanna ai fatti, per evitare che simili iniziative dal carattere vol-gare e puramente commerciale possano ripetersi in futuro. E’ necessario mettere al riparo la no-stra Festa, il nostro patrimonio culturale, da strumentalizzazioni commerciali, lesive e irri-guardose”.

“La Festa dei Ceri merita rispetto e la giusta tu-tela – dichiara Andrea Smacchi – essendo anche destinataria di una specifica legge regionale (la 'n.1/2012') da me promossa, che la riconosce come ‘l’espressione culturale più antica dell’identità regionale, promossa e valorizzata dalla Regione Umbria, che ne salvaguarda i valori sociali, storici e culturali’. Serve dunque un ‘atto giuridico di tutela’, da troppo tempo atteso, che possa mettere d’accordo tutte le componenti della Festa e superare gli ostruzionismi e i no strumentali che in passato hanno bloccato qual-siasi percorso verso tale obiettivo comune. Se così non sarà ne saremo tutti responsabili, senza eccezione di sorta”.

“IL PROGETTO 'MUT(U)AZIONI TRA ARTE E SCIENZE', È UNA RILEVANTE DIMOSTRA-ZIONE DELLA VITALITÀ DEI NOSTRI ISTI-TUTI SCOLASTICI E UNIVERSITARI” - NOTA PRESIDENTE ASSEMBLEA LEGISLATIVA, DONATELLA PORZI

Perugia, 28 settembre 2916 - Il progetto

“Mut(u)azioni tra arte e scienze”, è una rilevante dimostrazione della vitalità dei nostri istituti sco-lastici e universitari che hanno saputo mettere in

rete discipline e attività diverse. Quella realizzata è un'esperienza che costituisce, in ambito muse-ale, un interessante precedente di integrazione tra scuola, territorio e mondo della produzione”.

Così la presidente dell'Assemblea legislativa del-l'Umbria, Donatella Porzi sulla mostra 'Mut(u)azioni tra arte e scienze' che si inaugura oggi nel Centro servizi camerali di Perugia. In questo spazio sono presentati gli elaborati frutto della collaborazione dei Licei artistici di Perugia, Deruta, Gubbio, Foligno e Orvieto, del Centro di ateneo per i musei scientifici dell'Università di Perugia e dell'Accademia di Belle Arti “Pietro Vannucci”, nell'ambito di un progetto finanziato dal Miur.

“I lavori esposti – spiega Porzi -, tutti di grande interesse e qualità innovativa, propongono per-corsi didattici che consentono una visita guidata consapevole e attraente ai musei scientifici del-l'Università di Perugia, attraverso una intelligente integrazione tra arte e scienza. E questo - sotto-linea la Presidente – è un aspetto che costituisce una delle cifre distintive del progetto: la capacità cioè di sperimentare la possibilità che arte e scienza, in questo caso, non costituiscano dei saperi fra loro separati, ma che anzi acquistano maggior valore da una loro efficace integrazione.

Altro aspetto di particolare rilievo è l'apertura alle forme d'arte e di artigianato artistico del territorio, aprendo così un canale di confronto anche con il mondo della imprenditoria locale.

Abbattere le separatezze dei saperi, costruire reti tematiche che intreccino il mondo dell'istruzione e il territorio rendendo protagonisti attivi di que-sto processo tutti i soggetti coinvolti, in primo luogo gli studenti: sono questi gli elementi signi-ficanti per la scuola del futuro. E tutti questi e-lementi – conclude Porzi - sono ben definiti e realizzati nel progetto “Mut(u)azioni tra arte e scienze'. Un caloroso plauso a quanti hanno con-corso alla sua realizzazione”.

Nel documento Ambiente/energia (pagine 26-29)