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CACCIA/PESCA

Nel documento PAG 1 (pagine 26-29)

PESCA E ACQUACOLTURA: LA II COMMIS-SIONE APPROVA IL PIANO 2009/2014

La Commissione Attività economiche e governo del territorio ha approvato oggi all'unanimità il Piano di indirizzo per la pesca professionale e l'acquacoltura 2009/2014. Previsti 140 mila euro di stanziamenti annuali per interventi correnti e investimenti, mirati a sostenere i pescatori im-possibilitati ad esercitare l'attività, ad incentivare la multifunzionalità delle imprese e i giovani pe-scatori, ad adeguare le strutture degli impianti riducendone l'impatto ambientale, a valorizzare il pesce umbro come prodotto regionale.

Perugia, 16 novembre 2009 - 140 mila euro di stanziamenti, suddivisi tra interventi correnti e sostegni agli investimenti, per affrontare criticità e debolezze del settore. Li prevede il Piano di in-dirizzo per la pesca professionale e l'acquacoltura 2009/2014, approvato oggi all'unanimità dalla II Commissione del Consiglio regionale. Un impe-gno economico che in concreto si tradurrà in in-terventi di sostegno ai pescatori in caso di docu-mentata impossibilità ad esercitare l'attività di pesca per malattia o fermo pesca; incentivi della multifunzionalità delle imprese di pesca con altre attività che possano dare un'integrazione di red-dito ai pescatori professionali (pescaturismo, itti-turismo, gestione e manutenzione dell'ecosiste-ma acquatico e rivierasco), sostegni al ricambio generazionale degli imprenditori ittici tramite la concessione di un premio riservato a giovani pe-scatori che si inseriscono nell'attività di pesca, in analogia con quanto avviene per i giovani agri-coltori, interventi per il riequilibrio e la conserva-zione degli ambienti lacustri, aggiornamento pro-fessionale degli operatori. Nel campo dell'acqua-coltura sarà perseguito l'adeguamento struttura-le degli impianti mirato alla riduzione dell'impatto ambientale, alla commercializzazione e al miglio-ramento delle condizioni lavorative, la promozio-ne di una campagna di educaziopromozio-ne alimentare e valorizzazione del prodotto ittico (promuovendo la vendita diretta in azienda ma anche nelle mense scolastiche, negli agriturismi e nelle pe-scherie all'interno dei punti vendita della grande distribuzione organizzata, inserendo anche i dotti dell'acquacoltura nella promozione dei dotti umbri), la certificazione volontaria di pro-dotto e di processo. Queste misure avranno l'o-biettivo di incentivare la multifunzionalità delle imprese di pesca, favorire il ricambio generazio-nale degli addetti, promuovere la tutela degli ambienti lacustri e uno sviluppo sostenibile del-l'attività di pesca, sostenere il settore in situa-zioni di criticità ambientale e lavorativa e pro-muovere ricerca, formazione e divulgazione nel settore. Il documento si propone anche, per quanto concerne l'acquacoltura, di valorizzare i prodotti ittici, certificare la qualità delle produ-zioni ittiche, promuovere la riduzione dell'impatto ambientale degli impianti di allevamento, assicu-rare una assistenza tecnica specialistica in forma collettiva che affianchi le imprese nel

manteni-mento della certificazione, nella gestione delle problematiche igienico-sanitarie del pesce alleva-to e nel perseguimenalleva-to degli obiettivi qualitativi prefissati ed affrontare in modo globale le pro-blematiche commerciali. Il Piano, che passerà ora all'analisi dell'Aula (relatore unico Mara Gilio-ni), evidenzia che la pesca professionale in Um-bria si concentra oggi prevalentemente sul lago Trasimeno, che ospita uno dei nuclei più consi-stenti di pescatori, ed in misura minore nei laghi di Corbara e Piediluco. 118 sono le licenze di pe-sca professionale complessive, 105 attive nella provincia di Perugia e 13 in quella di Terni: nei due territori esistono rispettivamente 3 e 2 coo-perative di pescatori. Per quanto riguarda le cri-ticità del settore, la pesca professionale al Trasi-meno soffre da molti anni di una crisi legata ad una diminuita pescosità dovuta a mutamenti ambientali e all'ingresso di specie ittiche allocto-ne infestanti, che sono entrate in competizioallocto-ne con quelle di maggior pregio.

Il lago di Piediluco ha preoccupanti problemi do-vuti all'inquinamento, che di fatto riducono le po-tenzialità di prelievo delle specie oggetto di pe-sca professionale, mentre l'invaso artificiale di Corbara è invece soggetto ad evidenti periodiche fluttuazioni idriche che ne limitano la pescosità.

L'acquacoltura umbra è prevalentemente incen-trata sulla produzione della trota iridea, nel terri-torio della Valnerina. Esiste inoltre una produzio-ne di materiale ittico da ripopolamento di altre specie effettuato esclusivamente da centri ittio-genici pubblici. Nel bacino del Nera, grazie alla quantità e alle specifiche qualità dell'acqua, sono ubicati allevamenti di trote con grandi produzioni che rappresentano quasi il 10 per cento dell'inte-ra produzione nazionale. Il settore presenta al-cuni punti di debolezza legati all'organizzazione della commercializzazione, ai costi elevati dei mangimi, al possibile impatto negativo sull'am-biente di fiumi e invasi, alla prevenzione dei con-sumatori nei confronti del pesce allevato e alle carenze di sinergie con la rete della ristorazione regionale.

PESCA ED ACQUACOLTURA IN UMBRIA: SO-STEGNO AL REDDITO DEI 118 PESCATORI PROFESSIONISTI E PREMI PER INVOGLIA-RE I GIOVANI - IL CONSIGLIO HA APPRO-VATO ALL’ UNANIMITÀ IL PIANO 2009-2014

il Piano regionale per la pesca professionale e per l’acquacoltura, valido per sei anni, dal 2009 al 2014, è stato approvato a voti unanimi dal Con-siglio regionale. Il documento, illustrato in aula da Mara Gilioni, stanzia 140mila euro per l’anno in corso e prevede di erogare sostegni finanziari ai pescatori professionisti nei periodi di malattia o di fermo pesca obbligatorio; ma anche di in-centivare i giovani ad avvicinarsi ad una profes-sione in forte declino, proprio per mancanza di ricambio generazionale. Il piano detta norme ed assegna contributi anche al settore della acqua-coltura, particolarmente attivo in Valnerina.

CACCIA/PESCA

Perugia, 24 novembre 2009 – Il Consiglio regio-nale, con voto unanime, ha approvato il Piano regionale per la pesca professionale e per l’acquacoltura valido sei anni, dal 2009 al 2014, che per quest’anno stanzia stanzia140mila euro destinati soprattutto: al sostegno dei pescatori professionisti impossibilitati ad esercitare l'attivi-tà per malattia o fermo pesca; alle attivil'attivi-tà colla-terali alla pesca che integrano il reddito, come pesca turismo ed ittioturismo; ad incentivare il ricambio generazionale con veri e propri premi ai giovani pescatori che scelgono questa attività in forte declino; a sostenerne la formazione profes-sionale e interventi di tipo naturalistico conserva-tivo dell’ambiente. Presentando i contenuti del Piano, la relatrice unica, Mara Gilioni ha ricordato come la pesca professionale, nonostante l’Umbria non sia collegata al mare, ha radici sto-riche profonde soprattutto nel Trasimeno, ma anche nel lago di Piediluco e solo di recente nei laghi di Alviano e Corbara. Il Piano, ha spiegato Mara Gilioni, tiene conto anche del settore dell’acquacoltura, fortemente attivo in Valnerina e che necessita di adeguamenti strutturali per ri-durre l’impatto sul Nera, oltre che per promuove-re una campagna di educazione alimentapromuove-re in-centrata sul prodotto ittico umbro e sulla sua certificazione. La Scheda Il Piano, evidenzia che le licenze di pesca professionale complessive so-no oggi 118 soso-no, di cui 105 attive nella provin-cia di Perugia e 13 in quella di Terni. Nei due ter-ritori esistono rispettivamente 3 e 2 cooperative di pescatori. Per quanto riguarda le criticità del settore, la pesca professionale al Trasimeno sof-fre da molti anni di una crisi legata ad una dimi-nuita pescosità dovuta a mutamenti ambientali e all'ingresso di specie ittiche alloctone infestanti, che sono entrate in competizione con quelle di maggior pregio. Il lago di Piediluco ha preoccu-panti problemi dovuti all'inquinamento, che di fatto riducono le potenzialità di prelievo delle specie oggetto di pesca professionale, mentre l'invaso artificiale di Corbara è soggetto ad evi-denti periodiche fluttuazioni idriche che ne limi-tano la pescosità. L'acquacoltura umbra è preva-lentemente incentrata sulla produzione della tro-ta iridea, nel territorio della Valnerina. Esiste i-noltre una produzione di materiale ittico da ripo-polamento di altre specie effettuato esclusiva-mente da centri ittiogenici pubblici. Nel bacino del Nera, grazie alla quantità e alle specifiche qualità dell'acqua, sono ubicati allevamenti di trote con grandi produzioni che rappresentano quasi il 10 per cento dell'intera produzione na-zionale. Il settore presenta alcuni punti di debo-lezza legati all'organizzazione della commercia-lizzazione, ai costi elevati dei mangimi, al possi-bile impatto negativo sull'ambiente di fiumi e in-vasi, alla prevenzione dei consumatori nei con-fronti del pesce allevato e alle carenze di sinergie con la rete della ristorazione regionale.

CULTURA

“RISULTATI POSITIVI DALL’ACCORDO QUADRO STATO-REGIONE DEL 2004 PER LA

TUTELA DEI BENI CULTURALI” –

L’ASSESSORE ROMETTI RISPONDE A GIRO-LAMINI (SDI-UNITI NELL’ULIVO)

Rispondendo ad una interrogazione del consiglie-re Ada Girolamini, che chiedeva conto dello stato di attuazione dell’Accordo quadro tra Governo e Regione per la tutela e la prevenzione dei beni culturali stipulato nel 2004, l’assessore alla cul-tura Silvano Rometti ha detto che i quindici pro-getti previsti, per un impegno di circa 12 milioni di euro, sono per lo più terminati o si avviano al-la conclusione. Giroal-lamini, nelal-la replica ha chie-sto all’assessore una relazione scritta, di tutti i progetti, sia quelli conclusi che in fase di attua-zione.

Perugia, 3 novembre 2009 - “Dallo stato di at-tuazione dell’accordo di Programma Quadro sti-pulato nel dicembre 2004 tra Governo e Regione per la tutela e la prevenzione dei beni culturali e che era composto da quindici progetti per un quadro economico di circa 12 milioni di euro, emergono risultati positivi. I progetti sono per lo più terminati o si avviano alla conclusione”. Così l’assessore regionale alla Cultura, Silvano Ro-metti rispondendo ad una interrogazione di Ada Girolamini (Sdi-Uniti nell’Ulivo) nella quale chie-deva “lo stato d’attuazione del Programma qua-dro a distanza di alcuni anni (2004), tenendo conto che, delle risorse finanziarie previste, 1milione 400mila euro erano destinati per il pro-getto pilota del sistema informatico di Spoleto per la creazione di un osservatorio;

6milioni500mila euro circa per il centro operativo per la conservazione, la manutenzione e la valo-rizzazione dei beni storici”. “Dei quindici progetti facenti parte dell’accordo – ha spiegato Rometti – otto risultano conclusi, sei sono in fase di at-tuazione (conclusione entro dicembre 2009). Il progetto pilota per il sistema informativo è in so-spensione per una vicenda travagliata che si è però positivamente conclusa in sede giurisdizio-nale nel 2008 quando la Regione ha avuto ragio-ne dal Consiglio di Stato rispetto ad un ricorso intentato sulla procedura relativa all’affidamento dei lavori. Attualmente sono in corso le verifiche per l’affidamento dei lavori, fase che si conclude-rà in brevissimo tempo. Allungamento dei tempi – ha fatto sapere Rometti – ha riguardato anche il progetto pilota per il Centro operativo e manu-tenzione, conservazione dei beni storici e artisti-ci, archivistici e librari. La causa è stata una pro-roga legata a una perizia di variante resasi ne-cessaria a seguito di nuove normative tecniche.

In conclusione di intervento, Rometti ha detto che “accanto al Centro operativo di Protezione civile di Foligno, l’Umbria potrà disporre di un centro di eccellenza, nazionale ed internazionale, per la conservazione, la manutenzione, il restau-ro e la diagnostica dei beni culturali”. Nella repli-ca, Ada Girolamini ha chiesto all’assessore la

re-lazione quadro, scritta, di tutti i progetti, sia quelli conclusi che in fase di attuazione.

UMBRIA LIBRI 2009: IL RUOLO DELLE BI-BLIOTECHE NELLA GESTIONE DELLA DOCU-MENTAZIONE PUBBLICA – VENERDÌ 13 NO-VEMBRE PRESENTAZIONE DEL VOLUME E-DITO DAL CONSIGLIO REGIONALE E DALL’AIB-UMBRIA – II° LANCIO

Perugia, 12 novembre 2009 - Rendere più acces-sibile, ad amministratori e cittadini, il ricco pa-trimonio di documenti e atti della pubblica am-ministrazione disponibile nella rete web, unifor-mando criteri di catalogazione e ricerca, attra-verso una sempre maggiore qualificazione del ruolo delle biblioteche. È questo il tema di fondo sviluppato nel volume “Documentazione di fonte pubblica. Le biblioteche come servizio per gli amministratori locali” che sarà presentato doma-ni, venerdì 13 novembre alle ore18 nella Sala Partecipazione di Palazzo Cesaroni, nell’ambito di Umbria libri 2009. Saranno presenti il presidente del Consiglio regionale Fabrizio Bracco; Olimpia Bartolucci (Commissione nazionale Aib-Associazione italiana biblioteche “Biblioteche per giovani adulti”); Andrea Capaccioni (docente di biblioteconomia all’Università degli Studi di Peru-gia) e Alessandra Panzanelli (vicepresidente della sezione umbra dell’AIB). La pubblicazione, curata da Silvia Faloci, responsabile della Bibliomediate-ca del Consiglio regionale dell’Umbria, raccoglie i contributi e le riflessioni svolte nel corso di un ci-clo di seminari, promosso dalla Bibliomediateca di Palazzo Cesaroni e dall’Aib-sezione Umbria, e realizzato da giugno a dicembre del 2007.

L’iniziativa si è sviluppata in un ciclo di seminari a tema (economia, ambiente, enti locali, turismo e cultura), svolti in cinque biblioteche comunali dell’Umbria (Foligno, Terni, Narni, Orvieto e Città di Castello), con il coinvolgimento diretto di am-ministratori locali e bibliotecari, e con l’intervento di esperti in ciascuna delle materie individuate.

Si è quindi realizzato un dialogo tra realtà e sog-getti che, come sottolinea la curatrice, non han-no frequenti occasioni di confronto. Il volume racconta quindi gli esiti di questo confronto, il cui obiettivo era quello di promuovere l’utilizzo delle risorse informative disponibili in rete da parte delle biblioteche stesse, per offrire un servizio innovativo e sempre più efficace ad amministra-tori e cittadini.

Ed una parte rilevante della pubblicazione ri-guarda proprio strumenti e metodologie nuove di cui i bibliotecari debbono disporre per lo svolgi-mento di un ruolo sempre più complesso, attra-verso competenze professionali finalizzate ad un utilizzo consapevole delle potenzialità informative della rete. In coda al volume un’utile appendice riporta alcuni siti della pubblica amministrazione umbra, con le relative schede, e i documenti di indirizzo in tema di documentazione di fonte pubblica e politiche bibliotecarie di Enti locali e Regioni.

Nel documento PAG 1 (pagine 26-29)

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