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IL CAMBIAMENTO DEL GUSTO IN PERIODO EDO

Nel documento L'estetica di Iki (pagine 47-56)

PARTE III: ESPRESSIONI NATURALI ED ARTISTICHE 6 ESPRESSIONE NATURALE

8. IL CAMBIAMENTO DEL GUSTO IN PERIODO EDO

Dopo aver analizzato l'aspetto naturale e artistico di una donna iki, è interessante fare un'analisi di come il gusto dell'epoca sia cambiato dagli inizi fino alla fine del periodo Edo.

Inizi

Colpita dalle guerre del periodo precedente, la società del primo periodo Edo era influenzata dai valori militari. Non solo i samurai, ma anche il popolo era piuttosto battagliero e aveva dei gusti piuttosto eccentrici in fatto di vestiti. Come abbiamo già visto andavano di moda i kosode dalle fantasie magnifiche e sfarzose e con disegni piuttosto grandi. Questo ovviamente riguardava solo una parte della popolazione di Edo, ovvero i samurai e i ricchi mercanti, il resto viveva nella miseria a causa dei conflitti recenti.

Era Kan'ei (1624-1643)

L'immagine soprastante rappresenta una prostituta, disegnata su un paravento. Le maniche,

secondo il gusto dell'epoca hanno una fantasia a kakoshibori 鹿子しぼり, i capelli sono legati nella pettinatura hyōgowage. Le maniche vengono chiamate naginata 薙刀 , in quanto hanno il design che assomiglia a quello di una lama. Questo tipo di manica darà origine al furisode.

Fig. 30 Hikone byōbu, Anonino, metà XVII secolo

Era Kanbun-Genroku (1661-1704)

L'immagine che vediamo è piuttosto famosa in Giappone, la si trova anche sui francobolli. Si tratta della figura di una bijin vista di spalle e che guarda dolcemente all'indietro. I capelli sono tenuti sulle spalle a formare un nodo chiamato tamamusubi 玉結び, trattenuto dal kanzashi.

Fig. 31 Bellezza che guarda indietro (Migaeshi bijin), Hishikawa

Ere Hōei-Shōtoku (1704-1716)

Sulle spalle e sull'orlo sono disegnati dei crisantemi, tipici del periodo Momoyama e sopravvissuti agli inizi del periodo Edo. Abbiamo poi una fantasia a fiori di pruno. L'obi, di un colore arancione scuro veniva legato davanti dalle prostitute. I capelli non erano ancora intrecciati da forcine e pettinini sfarzosi, ma elegantemente legati da un pettinino di guscio di tartaruga.

Fig. 32 Bellezza che assapora l'incenso (Yūjomonkōzu), Miyagawa Chōshun, XVIII secolo

Kyōhō- Kenbun (1716-1741)

Pettinatura che utilizza due pettinini di guscio di tartaruga, chiamata kamomezuto 鴎髱 (ovvero a forma di gabbiano che spalanca le ali) o sekireizuto 鶺 鴒 髱 (a cutrettola). Si trattava dell'acconciatura tipica delle prostitute del diciottesimo secolo. Il kimono è bianco con dei crisantemi applicati, mentre la parte colorata è a kanokoshibori 鹿の子絞り , ovvero maculato. L'obi non è ancora largo.

Fig. 33 Bellezza e orologio, Nishikawa Sukenobu, XVIII secolo

Metà epoca Edo

Grazie al nishikie, la stampa a colori divenne sempre più diffusa e c'era una gran varietà di colori diversi. Nonostante gli artisti ukiyoe si sbizzarrissero, il design dei kimono e dei vestiti divennero più sobri, allontanandosi dal gusto degli inizi di Edo e preferendo sempre più la sobrietà ai grandi disegni chiassosi e vivaci.

Kanbō- Enkyō (1741-1748)

Su entrambe le maniche possiamo notare dei segni circolari, chiamati yuiwata 結 い 綿 . Questo stemma deriva da una tradizione antica che lo vorrebbe come portatore di buona fortuna, molto usato dagli attori kabuki sul palcoscenico e di seguito diventato di moda anche tra le donne.

Fig. 34 Vento leggero delle arti marziali (Budō no harefū), Ishikawa Toyonobu, Periodo Edo

Meiwa (1764-1772)

Questa immagine rappresenta una giovane donna che lavorava nelle case da tè. Nella stampa originale viene rappresentato alla sua sinistra un giovane uomo che tiene una tazza di tè in mano. Anche sul ventaglio della giovine c'è il già menzionato stemma della famiglia di attori kabuki Sekawa Kikunojō . La pettinatura è la kamomezuto 鴎髱 , mentre il kimono è a righe, secondo la fantasia sensuji. All'epoca le righe iniziarono ad andare di moda, simbolo di iki.

Fig. 35 Versione contemporanea dei poemi delle quattro stagioni: Sesto mese , Suzuki Harunobu, Periodo Edo

Fine Edo

La fine del periodo Edo consiste in poche parole nel declino della bellezza, nella sua degenerazione. I colori erano modesti e scuri. L'obi e il collare erano spesso o di raso o di velluto nero.

Tenmei (1781-1789)

Il kimono presenta delle sottili righe, mentre la pettinatura è detta tōrōbin, ovvero i lati venivano gonfiati e pettinati nello stile katsuyama (dal nome di una prostituta di Yoshiwara). La donna tiene nella mano sinistra una pipa. All'epoca non era raro vedere delle donne fumare.

Fig. 36 Ammirando i glicini a Kameido, Torii Kiyonaga, periodo Edo

Kansei (1789-1801)

L'originale di questa immagine rappresentava quattro

bijin famosissime a Yoshiwara. Questa elegante donna

in particolare- disegnata anche da Utamro- era una geisha, le quali al contrario delle prostitute non intrattenevano i clienti con prestazioni sessuali e quindi usavano colori più sobri ed erano l'incarnazione di iki. La figura rappresentata, alta e slanciata, veste un furisode verde felce con delle decorazioni sull'orlo vicino ai piedi (edozuma 江戸褄 ). L'obi è piuttosto largo e fatto di musa, ovvero fibra di banano.

Trattasi di una ragazza che lavorava in una casa da tè, chiamata Fukujū. Si può notare come i capelli siano ben più bizzarri e particolari rispetto alle ere precedenti. Non si trattava di un capriccio di Utamaro, ma di una moda dell'epoca, per cui lo chignon era più grosso della testa. Questo costume durò poco: già nel quinto/sesto anno dell'era Bunka era diventato fuori moda.

Fig. 37 Itsutomi, Chōbunsai Eishi, XIX secolo

Fig. 38 Fukujū (Fukujū), Kitagawa Utamaro, 1794- 5

Bunka-Bunsei (1804-1844)

Bassa, più robusta, dalla schiena ricurva e una mascella più accentuata, questa donna non viene considerata una bijin. Nella fase finale del periodo Edo l'arte rappresentativa si avvicinava al grottesco. Non solo, anche i pettinini e le forcine sulla testa divennero grosse e pesanti.

Tenpō (1830-1844)

Si tratterebbe della figura a destra di un

nishikie. Il kosode è in stile katsuojima 鰹縞,

il colore del kimono è sul viola scuro e delle fenici cinesi sono disegnate nella parte centrale, l'obi è probabilmente di cotone, i capelli pettinati in stile tsubushishimada.

Fig. 39 Lampione notturno ad Akiba (Akiba jōyatō), Keisai Eisen, periodo Edo

Nel documento L'estetica di Iki (pagine 47-56)

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