• Non ci sono risultati.

4. Capitolo 4: L’Analisi dell’incidenza fiscale delle PMI nel Nord-Est

4.3. Il campione analizzato

111

4.1 L’obbiettivo dell’analisi

Con la piena considerazione dell’importanza della fiscalità nella previsione a breve termine, si intende analizzare se nella realtà effettivamente il carico fiscale incide in modo gravoso e se davvero può essere uno strumento vantaggioso all’azienda effettuare una pianificazione per tendere sempre all’equilibrio monetario. Data la sofferenza di liquidità dichiarata dalle Piccole Medie imprese quotidianamente, si è volontariamente deciso di analizzare la situazione delle PMI del nord-est dal 2009 al 2011. Le Piccole Medie Imprese chiedono prestiti in banca per pagare le tasse invece che per finanziare crescita, innovazione e ricerca. Tre imprese su cinque hanno bisogno di un finanziamento, come risulta da uno studio effettuato dal Centro Studi Unimpresa90 per onorare le scadenze fiscali. E’ importantissimo sottolineare che i criteri e gli strumenti utilizzabili per produrre le scelte monetarie possono variare a seconda delle circostanze in cui vengono adoperati, ma non in funzione della dimensione. Nonostante ciò, varie indagini91 hanno dimostrato che la previsione a breve termine, presenta nella piccola media impresa connotati differenti da quelli dell’azienda di grandi dimensioni a causa di una mancata o minor cura. I motivi del disinteresse verso la programmazione nascono dalla mancanza di una consapevolezza adeguata alla crucialità della funzione previsionale, e di conseguenza della finanza in sé. Molte volte viene confusa con la gestione dei finanziamenti, ed, in particolare con la gestione del rapporto con le banche in termini di volume e di costo del denaro. Quindi in definitiva le cause principali della mancata diffusione nelle piccole medie imprese dello strumento previsionale sono la scarsa cultura della programmazione e della finanza aziendale, la mancanza delle risorse manageriali specializzate e la focalizzazione sul reperimento delle risorse finanziarie esterne. Tutti questi aspetti non vanno di certo d’accordo con la trasformazione ambientale, avvenuta in seguito alla crisi economica-finanziaria, dove la programmazione ed il controllo dei flussi di cassa sono diventati la formula per avere un equilibrio monetario stabile e duraturo. Non ci deve scordare per altro che una caratteristica della piccola media impresa, purtroppo, è la bassa forza contrattuale verso

90

Sul tema Weisz B., Pmi, prestiti bancari per pagare IMU e altre tasse, in www.pmi.it, del 25 febbraio 2013.

91

Cfr. Quintiliani A., Strumenti di analisi e pianificazione finanziaria per le piccole e medie imprese, 2009.

112

i clienti, i fornitori e gli intermediari finanziari. Tanto più se si osserva il carico fiscale che pesa sulle spalle dell’aziende, diventa sempre più importante la loro tutela in modo da prevenire le crisi di liquidità e la sua traduzione in un inevitabile tracollo. Da una ricerca effettuata sulle Pmi della Lombardia e del Veneto che analizza il range 1998- 2007, si evince che gli strumenti di programmazione e di controllo sono ancora poco diffusi92. Il più comune è il budget, mentre il ciclo di pianificazione e controllo che comprende il piano strategico, il budget ed il reporting non viene di norma implementato. Considerando i benefici che la pianificazione apporta al sistema di gestione si è voluto osservare la pressione fiscale di un campione di Piccole Medie Imprese del nord est italiano in un periodo di tre anni. Lo scopo è quello di studiare l’incidenza dell’Ires e dell’Irap sull’utile ante imposte in modo da osservare se è conveniente definire anticipatamente una pianificazione fiscale o meno93.

4.2 La banca dati

La base informativa di riferimento è costituita dai dati di bilancio delle singole società. Per ricavare le utili informazioni è stata utilizzata la banca dati AIDA che ha permesso la consultazione dei relativi fascicoli di bilancio e delle note integrative. AIDA, Analisi informatizzata delle Aziende, è una banca dati facente parte del gruppo multinazionale Bureau Van Dijk Electronic Publishing, esperto nella creazione di prodotti contenenti informazioni aziendali a livello internazionale, altamente utilizzati in ambito economico, bancario, finanziario, universitario e da vari enti. AIDA descrive informazioni finanziarie, anagrafiche e commerciali su più di 500.000 società di capitali che operano in Italia.

4.3 Il campione analizzato

92

Sul tema Preti P., Puricelli M., La guida del Sole 24 Ore alla gestione delle Pmi, la soluzione alle

problematiche più tipiche della piccola e media impresa italiana, 2008.

93

La scelta di andare a studiare l’incidenza della pressione fiscale nasce dopo aver osservato attentamente lo studio effettuato dall’Unindustria di Bologna, la quale ha studiato per il periodo 2005-2006 la pressione effettiva per un campione di aziende industriali nella provincia di Bologna. Sul tema Unindustria Bologna, La pressione fiscale sulle imprese industriali del territorio. Ricerca di Unindustria Bologna, novembre 2007.

113

Per la definizione del campione si è proceduto all’estrazione dalla banca dati di tutte le Piccole Medie Imprese in forma di società di capitali attive nel Nord-Est italiano. La ricerca si è compiuta nelle Società di Capitali, e quindi sotto forma di Società per Azioni, di Società a responsabilità limitata e di Società in Accomandita per Azione. La scelta della forma giuridica da esaminare è dettata dalla possibilità di guardare nel bilancio la nota integrativa e dal fatto che in base alla forma giuridica varia anche la composizione dei tributi che colpiscono l’azienda. Volutamente nel campione non rientrano le società cooperative ed i consorzi dati i loro sgravi fiscali. Questa esclusione trova fondamento nell’aspirazione di individuare un campione di imprese il più possibile omogeneo in relazione all’obiettivo. È noto infatti, che le imprese cooperative godono di agevolazioni fiscali specifiche che diminuiscono l’incidenza delle imposte sul risultato d’esercizio e che i consorzi vengono utilizzati, di norma, come figure giuridiche senza scopo di lucro, funzione che è in contrasto con lo scopo delle società di capitali incluse nel campione. Inoltre dalla ricerca si sono escluse le società soggette a fallimento, a liquidazione, a concordato preventivo o fallimentare e quelle inattive, ossia che non esercitano l’attività.

La scelta di analizzare le Piccole Medie Imprese del Nord-Est è dettata dalla situazione di criticità che oggigiorno stanno attraversando. Le Pmi dal 1998 al 2007 hanno rappresentato un fattore dinamico e vivace del tessuto industriale locale, apportando significativi risultati a livello nazionale. L’80% del valore aggiunto delle Piccole Medie Imprese italiane è prodotto nelle regioni del Nord-Est Centro ed in Lombardia94.

Il campione comprende 334 società di capitali dislocate in Veneto, Friuli-Venezia- Giulia, Trentino Alto Adige ed Emilia Romagna le quali sono state analizzate in ciascun anno che va dal 2009 al 2011. Il campione comprende tutte le Piccole Medie Imprese del Nord-Est operative nel territorio che in AIDA presentano la disponibilità dei bilanci per i tre anni consecutivi.

Documenti correlati