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7.1 QUALITA’ DEI MATERIALI

Gli impianti in oggetto sono stati progettati con riferimento a materiali e componenti di Fornitori primari, dotati di Marchio di Qualità, di marchiatura o di autocertificazione del Costruttore attestanti la costruzione a regola d’arte secondo la Normativa tecnica e la Legislazione vigente.

Tutti i materiali/componenti rientranti nel campo di applicazione delle Direttive 73/23/CEE (“Bassa Tensione”) e 89/336/CEE (“Compatibilità Elettromagnetica”) e successive modifiche ed aggiornamenti saranno conformi ai requisiti essenziali in esse contenute e saranno contrassegnati dalla marcatura CE. Tutti i materiali/componenti presenteranno caratteristiche idonee alle condizioni ambientali e lavorative dei luoghi in cui risulteranno installati.

7.2 QUADRI ELETTRICI

I quadri elettrici non sono oggetto di intervento.

7.3 CAVI

I cavi utilizzati saranno del tipo non propagante l'incendio ed a bassa emissione di fumi tossici e gas corrosivi.

Negli impianti saranno impiegate le seguenti tipologie di cavi in funzione delle condizioni di posa:

 cavo multipolare/unipolare in rame isolato in gomma etilenpropilenica qualità G7 sotto guaina di PVC, tipo FG16(O)R16 0,6/1 kV, avente caratteristiche di non propagazione dell’incendio, conforme alle Norme CEI 20-22 II e 20-13, da posare prevalentemente in tubazioni interrate o entro canalizzazioni metalliche

La scelta delle sezioni dei cavi è stata effettuata in base alla loro portata nominale (calcolata in base ai criteri di unificazione e di dimensionamento riportati nelle Tabelle CEI-UNEL), alle condizioni di posa e di temperatura, al limite ammesso dalle Norme per quanto riguarda le cadute di tensione massime ammissibili (inferiori al 4%) ed alle caratteristiche di intervento delle protezioni secondo quanto previsto dalle vigenti Norme CEI 64-8.

Al calcolo di verifica delle cadute di tensione si è proceduto tenendo conto delle caratteristiche costruttive dei conduttori e dei valori di resistenza specifica e reattanza specifica per i cavi in rame, sia unipolari che multipolari.

La verifica che la caduta di tensione lungo la linea considerata non assuma valori troppo elevati, è stata effettuata con l’ausilio della seguente formula:

dV = k x Ib x l x (rcosf + xsenf) dove:

dV caduta di tensione del conduttore (V);

 k coefficiente uguale a 2 per linee monofasi e a 1,73 per linee trifasi;

 Ib corrente di impiego della linea (A);

 l lunghezza della conduttura (m);

 r resistenza specifica del conduttore (ohm/m);

 x reattanza specifica del conduttore (ohm/m);

 f angolo di sfasamento tra la Ib e la tensione di fase.

La caduta di tensione è stata verificata essere all’interno del 4 %

Ing. Riccardo Maccari

Via Varano 59 – 60129 Ancona Cell: 328 6136694

Mail: Ing.Maccari@gmail.com

Pag. 11 a 14 La portata delle condutture sarà commisurata alla potenza totale che si prevede di installare.

Le sezioni minime previste per i conduttori saranno: 2,5 mm2 per le linee di alimentazione dei corpi illuminanti.

I cavi unipolari e le anime dei cavi multipolari saranno contraddistinti mediante le seguenti colorazioni:

 nero, grigio e marrone (conduttori di fase)

 blu chiaro (conduttore di neutro)

 bicolore giallo-verde (conduttori di terra, di protezione o equipotenziali).

La rilevazione delle sovracorrenti è stata prevista per tutti i conduttori di fase.

In ogni caso il conduttore di neutro non verrà mai interrotto prima del conduttore di fase o richiuso dopo la chiusura dello stesso.

Nella scelta e nella installazione dei cavi si è tenuto presente quanto segue:

 per i circuiti a tensione nominale non superiore a 230/400 V i cavi avranno tensione nominale non inferiore a 450/750 V;

 per i circuiti di segnalazione e di comando è ammesso l'impiego di cavi con tensione nominale non inferiore a 300/500 V, qualora posti in canalizzazioni distinte dai circuiti con tensioni superiori.

Le condutture non saranno causa di innesco o di propagazione d'incendio: saranno usati cavi, tubi protettivi e canali aventi caratteristiche di non propagazione della fiamma nelle condizioni di posa.

Tutti i cavi appartenenti ad uno stesso circuito seguiranno lo stesso percorso e saranno quindi infilati nella stessa canalizzazione, cavi di circuiti a tensioni diverse saranno inseriti in tubazioni separate e faranno capo a scatole di derivazione distinte; qualora facessero capo alle stesse scatole, queste avranno diaframmi divisori.

I cavi che seguono lo stesso percorso ed in special modo quelli posati nelle stesse tubazioni, verranno chiaramente contraddistinti mediante opportuni contrassegni applicati alle estremità.

Il collegamento dei cavi in partenza dai quadri e le derivazioni degli stessi cavi all'interno delle cassette di derivazione saranno effettuate mediante appositi morsetti.

I cavi non trasmetteranno nessuna sollecitazione meccanica ai morsetti delle cassette, delle scatole, delle prese a spina, degli interruttori e degli apparecchi utilizzatori.

I terminali dei cavi da inserire nei morsetti e nelle apparecchiature in genere, saranno muniti di capicorda oppure saranno stagnati.

7.4 TUBI PROTETTIVI E CANALI

I cavi saranno posati entro tubazione corrugata DN 90interrata Il diametro interno dei tubi sarà maggiore o al limite uguale a 1,3 volte il diametro del cerchio circoscritto al fascio di cavi in esso contenuti, in ogni caso non inferiore a 16 mm.

I cavi avranno la possibilità di essere infilati e sfilati dalle tubazioni con facilità; nei punti di derivazione dove risulti problematico l'infilaggio, saranno installate scatole di derivazione, in metallo o in PVC a seconda del tipo di tubazioni, complete di coperchio fissato mediante viti filettate.

7.5 MORSETTIERE

Le mosrsettiere saranno pisizionate su palo aventi classe di isolamento II.

Ing. Riccardo Maccari

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7.6 CORPI ILLUMINANTI

I corpi illuminanti saranno del tipo a LED ad altissima efficienza (classe A++) con schermo piatto e provvisti di sistema in grado di ridurre la potenza ed il flusso luminoso in determinati periodi di bassa utilizzazione (p.es. ore notturne). Infatti tale intervento permetterà di rispettare quanto disposto dalla L.R. Marche n°10 del 24/07/2002, “Misure urgenti in materia di risparmio energetico e contenimento dell’inquinamento luminoso”, che prevede, per gli impianti di illuminazione esterna di strade a traffico veicolare o pedonale, un’emissione nell’emisfero superiore (per angoli   90°) non superiore all’intensità luminosa di 0cd/klm e luminanze medie mantenute non superiori ai livelli minimi consigliati dalle norme di sicurezza.

E’ prevista un riduzione minima del flusso luminoso pari al 30% per 5 ore dopo la mezzanotte virtuale rilevato dal corpo illuminante.

I corpi illuminanti previsti sono della potenza di 81W ed un flusso luminoso del modulo LED pari a 102 lm/W.

Si prevede l’installazione di un totale di 15 corpi illuminati con proiettori a LED con ottica di tipo stradale classe di isolamento II.

Ing. Riccardo Maccari

Per il dimensionamento delle linee, si sono considerate le potenze unitarie indicate da costruttore degli apparecchi di illuminazione, comprensive della potenza dissipata dall’alimentatore (cosφ = 0,85). L’efficienza luminosa di una lampada (lm/W) diminuisce con la tensione specie se la lampada è a LED; quindi si è ritenuto opportuno contenere la caduta di tensione entro i limiti ammessi. La norma CEI 64-8 richiede che la caduta di tensione in qualunque punto dell’impianto non superi il 4% della tensione nominale. Il carico sulle linee dell’impianto di illuminazione stradale è costituito da centri luminosi installati ad una distanza regolare e dunque uniformemente distribuito:

la lunghezza delle campate è comunque abbastanza uniforme, mediamente 22 metri. Pertanto, si è dimensionata la sezione delle linee di alimentazione dei lampioni, con carico distribuito, in funzione della campata media, della potenza e del numero dei centri luminosi in modo che la caduta di tensione non superi il 4% della tensione nominale nelle linee monofasi e il 3,5% nelle linee trifasi tenuto conto che il carico non è perfettamente equilibrato e della presenza di armoniche. Si è riservato una caduta di tensione dello 0,2% sulla derivazione dalla linea alla lampada.

Le lampade devono essere collegate ciclicamente tra le fasi ed il neutro, in modo che ogni terna di lampade costituisca un carico trifase equilibrato (collegamento a stella).

L’intero impianto di illuminazione deve essere gestito secondo la seguente “filosofia”:

- luce “tutta notte” comandata da un interruttore crepuscolare;

- luce “mezza notte” comandata da un interruttore orario che regola il tempo di accensione di alcuni centri luci (un apparecchio ogni tre installati), che vengono spentI ad un orario prefissato, in modo da garantire un risparmio energetico.

La derivazione di ogni punto luce esterno sarà realizzata mediante appositi pozzetti, posti in vicinanza dei centri luminosi da servire, costruiti così come indicata nell’elaborato grafico allegato.

I cavi da introdurre nei tubi protettivi sono stati scelti in relazione alla classificazione degli ambienti, alle condizioni di posa e al servizio svolto.

Le dorsali dell’impianto di illuminazione in progetto, sono costituiti da cavi unipolari flessibili FG16R16, sezione 6 mm2 , isolati con gomma etilenpropilenica con guaina in PVC di colore grigio, non propaganti l’incendio (norma CEI 20-22 II), con tensioni di isolamento 0,6/1 kV, posti in cavidotti doppia parete in PVC, tipo 450 o 750, interrati ad almeno 50 cm di profondità.

Le derivazioni di alimentazione dei centri luce, sono costituiti da cavi multipolari flessibili FG16OR16, formazione 2 x 2,5 mm2, isolati con gomma etilenpropilenica con guaina in PVC di colore grigio, non propaganti l’incendio (norma CEI 20-22 II), con tensioni di isolamento 0,6/1 kV. I cavi indicati precedentemente hanno un isolamento equivalente alla classe II; essendo gli apparecchi di illuminazione di previsto impiego di classe II, NON si devono mettere a terra (riferimento norma VEI 64-8/4).

La norma non richiede colori particolari per i conduttori di fase; il progetto considera, comunque, l’utilizzo in modo univoco per tutto l’impianto dei colori nero, grigio cenere e marrone.

Nell’installazione del cavo si deve fare particolare attenzione all’ingresso nell’apparecchio di illuminazione, per evitare danneggiamenti o abrasioni dell’isolamento; si deve fare attenzione anche all’ingresso nel palo.

L’eventuale morsettiera alla base del palo deve essere anch’essa di classe II. Le condutture, a meno che non si tratti di condutture volanti o in vista, dovranno essere sempre protette. I percorsi interrati saranno tracciati lungo una linea parallela a viali o passaggi; in corrispondenza dei pali di illuminazione, sono stati già posati pozzetti di ispezione rompitratta senza fondo, prefabbricati, in calcestruzzo. Tali pozzetti dovranno essere utilizzati per le derivazioni ai singoli centri luminosi, alle terne di apparecchi e ad eventuali utenze esterne; le connessioni devono del tipo in esecuzione

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