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CAPITOLO 3: ANALISI DI TESTI A CARATTERE SCIENTIFICO DEL SETTORE

3.6 Testo n°5: “Macchia mediterranea”

3.6.2 Le caratteristiche del testo n°5

Il testo è scritto, complessivamente, in carattere standard e uniforme, a partire sin dal titolo, il quale si distingue dal resto del corpo testuale solo per dimensioni e colore del formato. Unico elemento distintivo del testo, da un punto di vista formale, sono alcuni termini che vengono proposti in stile corsivo: si tratta, come di consueto, di latinismi (Quercus ilex, Arbutus unedo, Olea europaea, Laurus nobilis, Ceratonia siliqua, Pinus halepensis, Juniperus phoenicea, Cupressus sempervirens, Cistus, Pistacia lentiscus, Pistacia terebinthus, Myrtus communis, Rosmarinus officinalis, Astragalus, Silene, Carex, Senecio, Adesmia, Erica, Aspalathus, Acacia ed Eucaliptus) ma anche di termini stranieri indicanti tipi di vegetazioni ascrivibili alla macchia mediterranea (garriga, matorral, maquis, chaparral, fynbos, renosterveld, kwongan e mallee).

Il testo si presenta, per il resto, come un blocco unitario di parole, senza suddivisioni in sezioni di tipo particolare. Gli enunciati appaiono, comunque, abbastanza brevi e separati, per lo più, da punti e virgole e, solo raramente, dal punto e virgola o dai due punti; non compaiono, invece, altre tipologie di segni interpuntivi.

Anche in questo caso al testo si accompagna un’immagine: si tratta di un planisfero nel quale sono evidenziate in azzurro solo le aree interessate dalla presenza della macchia mediterranea, nell’ottica di aiutare il lettore nella focalizzazione della distribuzione del bioma che è oggetto dei descrizione.

Vi è, inoltre, perfetta coerenza testuale, sia da un punto di vista logico che enunciativo. Per quanto riguarda il punto di vista logico, infatti, sono rispettati il principio di unitarietà (vi è la preponderanza di un tema di fondo riconoscibile che è, appunto, il bioma della macchia mediterranea con la sua distribuzione e le sue caratteristiche) e i principi di continuità e

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progressione (gli enunciati riprendono in maniera diretta o indiretta il tema di fondo aggiungendovi, di volta in volta, nuove unità informative: questo è testimoniato anche dalla

presenza di legamenti di tipo “causa-effetto”, legamenti di

“contrapposizione/corrispondenza”, legamenti di “dimostrazione” e legamenti che segnano tappe espositive nel testo). Per quanto riguarda, invece, il punto di vista enunciativo, la coerenza è data dall’utilizzo di uno stile impersonale (con l’eclissi totale dell’autore dal testo), preciso (con l’utilizzo di tecnicismi specifici) ed esplicito (struttura argomentale delle frasi, nel senso che il verbo è completo di tutti gli elementi da esso richiesti, e assenza totale di figure retoriche che possano rendere ambiguo il significato) perfettamente in linea con la natura del testo in oggetto la cui finalità è l’esposizione/descrizione di un argomento di carattere scientifico per motivi didattici.

I paragrafi sono concatenati tra di loro da legamenti sintattici e semantici. Tra i legamenti sintattici che concatenano le varie parti di questo testo appaiono quelli di tipo “causa-effetto” come “perché” e “pur”, quelli di contrapposizione/corrispondenza come “mentre”, “a dispetto di” e “anche”, quelli di dimostrazione come “così”, quelli che segnano tappe espositive come “le cinque regioni anzidette” e, infine, quelli di valutazione come “è interessante” e “è degno di nota”. Tra i legamenti semantici, invece, si può notare l’uso della ripetizione che qui avviene, comunque, soprattutto per “macchia mediterranea” (che alle volte compare nel testo, più semplicemente, anche solo come “macchia”) e, in misura decisamente inferiore, per alcuni tecnicismi specifici, come nel caso di “sclerofille” e “biodiversità”.

Si riporta di seguito una tabella dove vengono riassunte ed esemplificate le caratteristiche del testo in oggetto, prendendo come punto di riferimento i tratti caratterizzanti individuati da Sabatini nella sua tabella per l’analisi dei testi.

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TRATTI CARATTERIZZANTI PRESENZA/ASSENZA DEL TRATTO NEL

TESTO N°1

ESEMPI

1. Ordine di costruzione rigorosamente impostato ed evidenziato (blocchi di testo abbastanza brevi, per lo più numerati e concatenati da chiari legamenti sintattici)

+/-

Il testo si presenta come un blocco unitario, ma costituito da enunciati per lo più brevi, e concatenati da chiari legamenti sintattici, soprattutto del tipo “causa-effetto”, legamenti di

“contrapposizione/corrispondenza”, legamenti di “dimostrazione” e legamenti che segnano tappe espositive nel testo 2. Riferimento a precisi principi e a concetti di

partenza (del tipo “assioma” e “postulato”) esposti nel testo stesso o richiamati o sottintesi

-

3. Definizioni esatte di fenomeni, comportamenti, oggetti ecc., e codificazione dei relativi termini

+ Presenza di termini codificati come “bioma”, “macchia”, “garriga”, “matorral”, “maquis”, “chaparral”, “fynbos”, “renosterveld”, “kwongan”, “mallee”, “Pliocene”, “endemico”, “biodiversità”, “ecologico”, “biogeografico”, “sclerofille”, “subtropicale”, “latifoglie” ,

“monofiletico”, “Quercus ilex”, “Arbutus

unedo”, “Olea europaea”, “Laurus nobilis”, “Ceratonia siliqua”, “Pinus halepensis”, “Juniperus phoenicea”,

“Cupressus sempervirens”, “Cistus”, “Pistacia lentiscus”, “Pistacia

terebinthus”, “Myrtus communis”,

“Rosmarinus officinalis”, “Astragalus”, “Silene”, “Carex”, “Senecio”, “Adesmia”, “Erica”, “Aspalathus”, “Acacia” ed “Eucaliptus”;

Di questi termini solo per “sclerofille” viene fornito il significato etimologico, anche se non viene, di fatto, espressa la definizione precisa;

Per buona parte dei latinismi viene fornito anche il corrispondente nome italiano (ad esempio, a proposito di “Quercus ilex” si dice che è il “leccio”, di “Arbutus unedo” si dice che è il “corbezzolo”, di “Olea

europaea” si dice che è l’”olivo” ecc.);

4. Esposizione di alcune informazioni anche attraverso formule (con simboli e numeri), tabelle e grafici

+ Parte del contenuto informativo viene esplicato per mezzo di una figura; vi è, inoltre, la presenza di percentuali; 5. Uso frequente di legamenti sintattici a distanza

(testi ampi) +/- Il testo non risulta ampio, pertanto ricorrono dei legamenti sintattici del tipo “causa-effetto”, “contrapposizione”, “dimostrazione” e “valutazione” e “esposizione” a distanza ravvicinata 6. Uso di legamenti semantici solo del tipo

“ripetizioni”, sostituenti o iperonimi + Presenza di ripetizioni, in particolare, del termine “macchia mediterranea” (o, semplicemente “macchia”)

7. Gli enunciati ricalcano la struttura argomentale della frase(il verbo ha tutti gli argomenti richiesti dalla sua valenza) e la punteggiatura non

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interrompe tale struttura

8. Prevalenza della costruzione passiva normale su quella col si passivante (ad esclusione della frase segmentata) per esprimere la direzione di osservazione passiva degli eventi

+ Presenza diffusa di costruzioni passive come “questo ambiente è caratterizzato da estati calde”, “la vegetazione è tempestata da piogge”, “tale situazione viene fronteggiata da alberi sempreverdi”, “tali regioni erano ricoperte da foreste pluviali”, “queste aree sono caratterizzate da una bassa produttività”, “la macchia mediterranea è segnata da incendi”, “la diversità biologica viene incrementata dalle piccole perturbazioni” ecc.

9. Uso di esempi per illustrare il discorso + Viene fornita una lunga lista di esempi di “sclerofille” che popolano la macchia mediterranea (leccio, corbezzolo, olivo, alloro, carrubo, pino d’Aleppo, ginepro, cipresso, cisto, terebinto, lentisco ecc.) 10. I concetti vengono ripetuti in forme diverse

(parafrasi)

-

11. Varietà di caratteri tipografici nel testo (a

prescindere dai titoli) -

12. Frasi incidentali -

13. Inizio di enunciati con e o ma e uso di altre

congiunzioni con valore testuale -

14. L’autore si rivolge direttamente al lettore o ai lettori (usando il “tu” o il “voi”) o rivolge il discorso del testo a uno specifico destinatario

-

15. Presenza di avverbi di enunciazione (in funzione

di espansioni) -

16. Costruzioni impersonali col si (non considerando

le frasi soggettive) -

17. L’autore parla spesso in prima persona singolare

(“io”) -

18. Ellissi di preannuncio -

19. Sinonimi -

20. Frasi interrogative ed esclamative -

21. Metafore, metonimie, sineddochi, litoti, ironie -

22. Brani in discorso diretto -

23. Uso di anafora a breve distanza, per ricerca di

effetto e non per necessità tecnica -

24. Paragoni -

25. Coordinazione per asindeto (o giustapposizione) e per polisindeto

-

26. Uso pronominale dei verbi con valore di “medio

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27. Stile nominale (assenza di verbi negli enunciati;

enunciati anche di una sola parola) -

28. Interiezioni e onomatopee -

29. Coesione puramente semantica in parziale

sostituzione di quella sintattica -

30. Coesione affidata anche alla prosodia e agli effetti sonori (ritmo, assonanze, consonanze, rime)

-

Tabella 9. Le caratteristiche del testo n°5, analizzate sulla base della presenza (+) o assenza (-) dei tratti

caratterizzanti individuati da Sabatini. La presenza nel testo in oggetto dei tratti caratterizzanti n° 1, 3, 4, 5, 6, 7, 8 e 9 ci porta a ritenere di essere di fronte ad un testo appartenente alla categoria dei “molto vincolanti”.