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3 AREA DI STUDIO

3.2 CARATTERISTICHE TIPOLOGICHE, ARCHITETTONICHE

Le strade all’interno della cittadella presentano per lo più un andamento tortuoso che definisce isolati pressoché irregolari nella forma e con grandezze variabili, sia per il numero di unità che li compongono, sia per le dimensioni: si trovano isolati formati da un numero di unità che varia da 1 (come l’isolato C34) a 56 (come l’isolato B19) e di dimensioni tra 25x9 m e 200x120 m. Anche l’ampiezza delle strade e, conseguentemente, la distanza tra gli isolati, risulta molto variabile oscillando dai 3 m delle strade medioevali all’interno dell’antico ghetto, ai 24 m di corso Milano.

Fig.3.2.1 Vista di una strada del ghetto e di corso Milano

Le facciate degli isolati sono continue e la maggior parte di queste è contraddistinta dalla presenza dei portici, elemento caratteristico della città storica. La quasi totalità degli isolati è catalogabile come blocco irregolare quadrangolare organizzato su corti interne, formatesi dalla costruzione di più edifici intorno ad uno spazio comune e andando a creare aggregati edilizi più o meno densamente costruiti. Il numero di piani degli edifici in muratura oggetto di analisi è prevalentemente compreso tra 2 e 4 ma non mancano unità di un solo piano o di 8 piani. Per quanto riguarda le strutture in cemento armato si possono trovare edifici anche con 17 piani, come il grattacielo su piazza Insurrezione. Frequente è la presenza del piano interrato e dei sottotetti. Molte unità sono inoltre irregolari in altezza a causa dell’aggiunta in sommità di elementi che aumentano la cubatura dell’edificio.

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Per quanto riguarda la planimetria degli edifici si possono individuare delle forme ricorrenti:

• La forma ad “A”: propria degli edifici di testata nei blocchi triangolari; • La forma a “C”: quando un edificio è organizzato sui tre lati di una corte,

lasciando un lato aperto;

• La forma ad “H”: per edifici a pianta rettangolare;

• La forma a “L”: risultato di due corpi disposti perpendicolarmente tra loro; • La forma ad “O”: che identifica gli edifici con una corte interna;

• Gli edifici irregolari: la cui forma non è assimilabile a nessuna delle precedenti.

La maggior parte degli edifici presenta una forma ad H o irregolare (fig.3.2.2). Anche per quanto riguarda l’età degli edifici (fig.3.2.3) si può osservare una grande varietà nelle epoche di costruzione: si trovano edifici risalenti ad ogni secolo a partire dal XI, a dimostrazione della grande attività edilizia svolta negli anni. Pochi sono gli edifici di epoca medioevale pervenuti invariati poiché la maggior parte di questi ha subito variazioni strutturali o rifacimenti completi. Nella parte Nord della cittadella, in corrispondenza di corso Milano e largo Europa, si trovano gli edifici più recenti, costruiti negli anni successivi al 1921.

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Le strutture verticali più diffuse sono costituite da murature in mattoni pieni che nella maggior parte delle unità risultano intonacate e solo raramente lasciate a vista. Negli edifici più antichi il mattone può essere abbinato a basamenti e angolari in pietra.

Fig.3.2.4 Esempi di edifici in muratura (US 882 e 1070)

Sono presenti, poi, delle unità edificate in corrispondenza della cinta muraria. Queste possono essere costruite sopra, a ridosso o inglobando il sistema difensivo: quelli costruiti sopra utilizzano le mura come basamento, quelli a ridosso sono strutturalmente autonomi e la cinta funge solo da rivestimento esterno, mentre quelli che inglobano le mura sfruttano queste ultime come muro perimetrale a cui si agganciano le altre pareti portanti.

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Meno diffusi, ma la cui presenza non è trascurabile, sono gli edifici in cemento armato la cui costruzione risale al XX secolo: questi sono tipicamente caratterizzati da una struttura a telaio, una pianta molto ampia e regolare ed un numero di piani generalmente superiore a 4.

Fig.3.2.7 Esempi di edifici in cemento armato (US 768 e 773)

Si possono trovare anche edifici storici in cui, a seguito di interventi strutturali, sono compresenti strutture in mattoni ed in cemento armato. Ci possono essere edifici dove il piano terra è interamente in cemento mentre i piani superiori sono in muratura, oppure edifici che presentano i muri perimetrali in mattoni continui da cielo a terra e i muri interni del piano terra sostituiti da pilastri in cemento armato. Per quanto riguarda le colonne dei portici i materiali più diffusi sono la pietra ed il mattone pieno, ad eccezione delle sostituzioni con elementi in cemento armato. Negli edifici in muratura del centro storico le strutture orizzontali sono prevalentemente lignee. Queste possono costituire l’orizzontamento di tutti i piani, essere presenti solo in alcuni livelli oppure apparire contemporaneamente ad altre strutture. Nel secondo caso le strutture possono avere solai lignei nei piani superiori e il piano terra voltato oppure con orizzontamento in laterocemento, a seguito di una sostituzione del solaio originale. Nel terzo caso invece si ha la compresenza nel medesimo piano di solai in legno e volte, le quali possono essere interamente all’interno dell’edificio o costituire il sottoportico. Negli interventi di consolidamento di alcuni edifici, per rendere meno invasiva l’operazione sugli orizzontamenti, si sono applicate travi in acciaio di rinforzo. Molto spesso la tipologia della struttura orizzontale risulta nascosta da intonaci o controsoffitti. Se sono presenti porzioni a sbalzo, queste sono rette da barbacani in pietra.

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Fig.3.2.8 Esempi di orizzontamenti visibili sul sottoportico (US 81, 331 e 733)

Oltre ad i già citati portici, si possono trovare altri elementi caratteristici come, ad esempio, i passaggi coperti. Questi sono costituiti da strade passanti sotto unità strutturali sospese tra le due adiacenti, oppure attraverso unità il cui piano terra è parzialmente assente.

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Numerosi sono inoltre gli elementi svettanti ed i corpi aggiunti in epoche successive in sommità o nel retro degli edifici Le aperture sulle facciate sono nella quasi totalità maggiori del 30% e sono accompagnate dalla presenza di cornicioni e balconi con i relativi parapetti.

Fig.3.2.10 Esempi di corpi aggiunti (US 2 e 531)

Nel complesso gli edifici del centro storico appaiono in buone condizioni, con assenza di lesioni o con danni che interessino solamente gli elementi non strutturali, grazie ai continui interventi di recupero e manutenzione; molti sono anche gli edifici in fase di ristrutturazione. Si sono osservati anche rari edifici in pessime condizioni, abbandonati al degrado del tempo o con lesioni passanti.

Fig.3.2.11 Danno agli elementi non strutturali e agli elementi strutturali (rispettivamente US 124 e 696)

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