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Caratterizzazione e gestione di spent mushroom substrate

7. CONCLUSIONI

7.2. Caratterizzazione e gestione di spent mushroom substrate

Il primo passo fondamentale nell’affrontare questa sperimentazione ha previsto la caratterizzazione del substrato spento di fungaia, al fine di poter delineare una prima panoramica sulle potenzialità della matrice come fertilizzante e/o ammendante.

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Dalle analisi eseguite sulle tipologie di SMS, i quali prevedono variazioni sulla scelta delle matrici di partenza per la sua formulazione, non sono emerse significative differenze dei principali parametri presi in considerazione tra i diversi substrati, potendo quindi prescindere la loro composizione di partenza e considerarlo una matrice omogenea. Il solo parametro soggetto a variazioni di rilievo è la percentuale di sostanza secca: essendo SMS molto ricco d’acqua per sua natura, le fluttuazioni sul contenuto di umidità sono molto accentuate, in special modo se SMS viene stoccato per lunghi periodi in cumulo. In tali condizioni, lo strato più esterno funge da scudo per la perdita di umidità negli strati sottostanti, nei quali possono innescarsi processi fermentativi che elaborano ulteriormente la matrice ma senza che si verifichino perdite tali da comprometterne la capacità fertilizzante. La possibilità di stoccare SMS in cumulo risulta molto vantaggiosa per gli agricoltori, che spesso si trovano nelle condizioni di non poterlo utilizzare subito, per motivazioni che riguardano la gestione colturale ma soprattutto per le limitazioni imposte dalla normativa 91/676/CEE (Direttiva Nitrati). Il suo stoccaggio in condizioni protette, quali ad esempio una semplice tettoia, possono limitare le variazioni che sono state osservate in questa prova. Dal punto di vista sperimentale, inoltre, potrebbe essere interessante osservare i cambiamenti che avvengono nel cumulo in diverse condizioni di stoccaggio.

SMS risulta dotato di buoni contenuti nutrizionali, soprattutto per quanto riguarda le percentuali di sostanza organica e azoto, i cui valori restano stabili anche dopo 12 mesi di stoccaggio. Risulta ben dotato anche di fosforo e potassio, i quali però sono soggetti a perdite dovute soprattutto alla loro intrinseca attitudine alla lisciviazione.

Presenta un buon rapporto C/N, dato che conferma la buona attitudine della matrice a poter essere utilizzato come fertilizzante. L’unico parametro che può destare preoccupazione nel suo utilizzo è il contenuto di sali rilevato dalla misurazione della conducibilità elettrica, risultando elevato se comparato con un comune letame. Questo aspetto è da tenere in considerazione al momento del suo utilizzo, ma tale problema può essere facilmente gestito se la quantità utilizzata non eccede le reali esigenze colturali. Se utilizzato in coltura protetta, ad esempio per la coltivazione di ortaggi baby leaf destinati alla 4^ gamma, il valore della conducibilità elettrica può creare seri problemi se non utilizzato secondo necessità: l’utilizzazione di una serra limita fortemente il dilavamento del terreno da parte delle piogge, potendo incorrere in fenomeni di eccessiva salinità del terreno in presenza di esagerate quantità di SMS. Questo problema risulta meno accentuato in pieno campo, dove le piogge possono dilavare un eventuale eccesso di sali. Risulta sicuro dal punto di vista della tossicità causata dalla presenza di metalli pesanti: il loro

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contenuto è inferiore ai limiti stabiliti dal D. Lgs. 75/2010, normativa che disciplina il tenore massimo di metalli pesanti consentito nei fertilizzanti e negli ammendanti.

Le rese ottenute dalla successione colturale adottata spesso non hanno rilevato differenze statistiche, anche se in alcuni casi le parcelle concimate con SMS e fertilizzante chimico o con solo SMS hanno prodotto rese leggermente superiori rispetto alla tesi completamente minerale, suggerendo che l’utilizzo di questa matrice può offrire produzioni assolutamente comparabili a quelle ottenibili con una comune fertilizzazione chimica. Al contempo offre i vantaggi di una concimazione organica e promuove l’instaurarsi di economie circolari territoriali che prevedono il riutilizzo di materiali di scarto. Da quanto valutato da questa sperimentazione, sarebbe auspicabile optare per una fertilizzazione mista organica/minerale per le colture a ciclo breve e comunque nel primo periodo di utilizzo di SMS, in quanto la disponibilità degli elementi nutritivi da parte della matrice si verifica dopo un certo periodo di tempo. Inoltre, per quelle colture in cui la parte edibile non è rappresentata dalla totalità della pianta, sembra che la fertilizzazione minerale favorisca maggiormente la crescita della biomassa, senza peraltro apportare alcun vantaggio tangibile alla produzione commerciale. Interessanti sono stati i risultati ottenuti dalla coltivazione del pomodoro da industria, in cui la tesi mista organica/minerale ha offerto una migliore uniformità di maturazione, aspetto da non sottovalutare in questa coltura che prevede un’unica raccolta meccanica.

Per quanto concerne la qualità delle produzioni ottenute, gli aspetti che potenzialmente avrebbero potuto creare qualche problematica riguardavano il possibile accumulo di nitrati in specie sensibili e la salinità della matrice. In entrambi i casi SMS ha dimostrato essere una matrice sicura: nelle specie iper-accumulatrici di nitrati i tenori registrati risultano ampiamente sotto ai limiti imposti dalla legislazione e in ogni caso i valori riscontrati nelle piante coltivate con SMS risultano più bassi di quelli registrati nelle piante coltivate con la concimazione minerale. Per quanto riguarda la salinità, specie come lattuga, notoriamente sensibile, non ha risentito negativamente di questo aspetto.

I risultati ottenuti da questa sperimentazione hanno consentito di avviare l’iter burocratico necessario, inoltrando apposita richiesta al Ministero delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo, allo scopo di inserire questa matrice tra quelle utilizzabili a norma di legge, secondo il D. Lgs. 75/2010.

Questo passo importante nella gestione di SMS, risulta fondamentale per il suo utilizzo. Da una parte vi è la disponibilità di una risorsa per gli agricoltori che possono avvantaggiarsi di una

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matrice organica, sicura dal punto di vista per la salute umana ma anche vantaggiosa per il mantenimento di buone qualità del suolo, e dall’altra si può creare un’economia circolare territoriale. La produzione stimata di circa 250000 t di SMS prodotta a livello nazionale può essere sufficiente per la concimazione di circa 130000 ha, ipotizzando un fabbisogno medio di circa 2 t

ha-1. L’elevato contenuto di acqua presente in SMS non rende vantaggioso il suo trasporto a

lunghe distanze, ma lo è la sua utilizzazione nelle vicinanze dei siti di produzione. Un interessante sviluppo per dare un valore aggiunto a questa matrice, potrebbe rivelarsi un sistema a basso costo che consente si eliminare una grossa percentuale dell’acqua presente, in modo da stabilizzarlo e successivamente pellettarlo, così da renderlo più facilmente spandibile in campo con appropriate attrezzature.

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