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Carni bovine

La riforma dell’OCM, in vigore dal 2000, prevede la riduzione del 20% del prezzo d’intervento in tre anni (sino a 2.780 euro/tonn. entro il 1° luglio 2002) accanto all’introduzione dell’aiuto allo stoccaggio privato che sostituirà progressivamente l’interven- to pubblico. È previsto l’incremento degli aiuti diretti per capo, che riguar- dano i vitelloni (210 euro/capo all’età di 9 mesi), i manzi (150 euro/capo ero- gabili due volte tra 9 e 21 mesi), le

vacche nutrici e le giovenche (200 euro/capo). Per le vacche nutrici è riconosciuto un premio addizionale nazionale fissato per l’Italia a 50 euro/capo. Per questo tipo di aiuti va osservato un vincolo di carico di bestiame in azienda non superiore a 2 UBA/ha di superficie foraggera com- posta per almeno il 50% da pascoli, ovvero terreni la cui produzione forag- gera sia utilizzata in campo dagli ani- mali. È confermato ed elevato il pre- mio di estensivazione degli allevamen- ti che prevede - a regime - il paga- mento di 40 euro/capo tra 1,4 e 1,8 UBA/ha e di 80 euro/capo al di sotto del limite di 1,4 UBA/ha.

È previsto un aumento, rispetto al pas- sato, del 3% dei plafond nazionali nel- l’ambito dei quali sono riconosciuti i premi per le vacche nutrici (621.611 capi) e per i bovini maschi adulti (598.746 capi) che beneficiano anche della soppressione del limite dei 90

capi per azienda. Viene introdotto un premio alla macellazione, pari a 80 euro/capo per gli animali adulti (vitel- loni, manzi, vacche nutrici e da latte, giovenche) e a 50 euro/capo per ani- mali con un’età compresa tra 1 e 7 mesi e con un peso di macellazione inferiore a 160 kg peso morto, erogato direttamente all’agricoltore nei sei mesi successivi all’abbattimento. È stata, inoltre, introdotta una dotazio- ne nazionale aggiuntiva (envelope nazionale) gestita direttamente dagli Stati membri. Per l’Italia si tratta di 21,9 milioni di euro nel 2000, 43,7 milioni di euro nel 2001 e 65,6 milio- ni di euro a regime dal 2002 in poi. Circa l’82% di questa somma è desti- nata dall’Italia ad integrare i premi alla macellazione dei bovini maschi adulti (+54,1 euro/capo dal 2002), mentre la parte restante è ad integra- zione del premio per le vacche nutrici e le giovenche di razze specializzate da

carne (+62 euro/capo dal 2002). Infine, le norme applicative nazionali prevedono per tutti i premi dell’OCM bovini l’esclusione dall’accesso ai finanziamenti per le aziende che risul- tino essere state sanzionate a seguito del maltrattamento degli animali, mentre il premio alla macellazione non è riconosciuto nel caso in cui ci si avvalga di stabilimenti che non rispet- tano la direttiva comunitaria sulla protezione degli animali durante la macellazione o l’abbattimento.

Latte

I prezzi d’intervento per il burro e il latte scremato in polvere vengono ridotti del 15% in tre fasi uguali a partire dalla campagna di commer- cializzazione 2005/06. Il regime delle quote viene prorogato e resterà in vigore fino al 2007/08. In generale, negli Stati membri le quote vengono aumentate dell’1,5% in tre fasi

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Ripartizione dell’aumento del quantitativo globale di latte in Italia - campagna 2000/01 (tonn.) (%) Piemonte 30.050 7,8 Valle d’Aosta 1.700 0,4 Lombardia 141.900 37,0 Bolzano 13.150 3,4 Trento 4.200 1,1 Veneto 43.750 11,4

Friuli Venezia Giulia 8.650 2,3

Liguria 400 0,1 Emilia Romagna 64.500 16,8 Toscana 3.550 0,9 Umbria 2.250 0,6 Marche 1.850 0,5 Lazio 18.600 4,8 Abruzzo 3.650 1,0 Molise 3.200 0,8 Campania 11.750 3,1 Puglia 10.850 2,8 Basilicata 3.800 1,0 Calabria 2.400 0,6 Sicilia 5.750 1,5 Sardegna 8.050 2,1 ITALIA 384.000 100,0

annuali, parallelamente alle riduzioni dei prezzi avviate a partire dal 2005. In particolare, Italia, Spagna, Grecia e Irlanda beneficeranno di un aumen- to specifico delle quote in due fasi nel corso delle campagne 2000/01 e 2001/02. L’aumento del quantitativo globale di latte riconosciuto all’Italia ammonta a 384.000 tonnellate per il 2000/01, ripartite fra le regioni e pro- vince autonome secondo criteri riferiti sia alla produzione effettiva che al quantitativo già attribuito in passato, mentre le restanti 216.000 tonnellate verranno assegnate nel 2001 secondo criteri da stabilire con apposito decre- to ministeriale.

Oltre il 65% dell’aumento del quanti- tativo nazionale è stato attribuito, nel- l’ordine, alle regioni Lombardia, Emilia Romagna e Veneto.

Per garantire la tutela dei redditi agri- coli, parallelamente alla riduzione dei prezzi viene introdotto un meccanismo

di aiuti crescenti su un periodo di tre anni. L’importo del premio, concesso all’azienda sulla base del quantitativo di riferimento individuale ammissibile, è fissato in 5,75 euro/tonn. nel 2005, 11,49 euro/tonn. nel 2006 e 17,24 nel 2007.

In conformità ai principi generali della normativa comunitaria, sono state emanate apposite direttive nazionali che mirano a garantire che le quote latte vengano attribuite solo ai produt- tori lattieri in attività. L’orientamento del Governo mira a potenziare i mec- canismi di trasferibilità delle quote attraverso un sistema misto: accanto ad una parziale liberalizzazione del mercato (possibilità di trasferire fino al 50% delle quote fuori regione), vengo- no introdotte anche modifiche dei mec- canismi di revoca che dovrebbero potenziarne l’efficacia. Viceversa, sono state ridotte al minimo le potenzialità di compensazione, abolendo i criteri di

priorità e stabilendo che i produttori possono essere compensati solo al 70% del proprio esubero produttivo.

Vino

La riforma, in vigore dall’1/08/00, mantiene il divieto di impianto di nuovi vigneti per 10 anni, anche se assegna ai paesi produttori nuovi diritti, pari per l’Italia a 12.933 etta- ri; ulteriori 17.000 ettari di diritti potranno essere attribuiti dalla Commissione, entro il 2003, alle regioni che mostreranno specifiche esigenze. È, inoltre, introdotto un sistema di regolarizzazione degli impianti abusivi, attraverso l’appli- cazione di penalizzazioni o l’acquisto di diritti di reimpianto. Gli interventi a carattere strutturale relativi alla riconversione e ristrutturazione dei vigneti sono ricompresi all’interno dell’OCM, restando così esclusi, di fatto, dagli interventi del regolamen-

to sullo sviluppo rurale.

Per il controllo del mercato è stata introdotta una distillazione volontaria finalizzata a garantire l’approvvigio- namento di alcool ad uso alimentare, mentre, nel caso di formazione di ecce- denze, sarà possibile ricorrere ad una distillazione di crisi, anch’essa volon- taria.

Inoltre, è stato confermato il divieto alla vinificazione di mosti e alla misce- lazione di vini provenienti da Paesi terzi ed è stato previsto il manteni- mento dello “status quo” per quanto concerne le pratiche enologiche. Nella primavera del 2000 sono state stabilite le modalità di applicazione per le norme sul potenziale di produ- zione, mentre prosegue ancora la discussione sui restanti interventi applicativi (misure di mercato, pro- dotti di qualità, pratiche e tratta- menti enologici, misure orizzontali). A livello nazionale è stato concluso tra

l’AIMA, il MiPAF e le Regioni l’accordo per la predisposizione dell’Inventario vitivinicolo, la cui disponibilità rap- presenta una precondizione per l’ap- plicazione della nuova OCM. Infine, è prevista entro l’estate 2000 l’approva- zione delle disposizioni sulla sanatoria dei vigneti abusivi.

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