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CAPITOLO 4: VALUTAZIONE DELLE INFORMAZIONI NECESSARIE

4.2 Tipi di dati utilizzati

4.2.3 Carta della vegetazione

La Carta della Vegetazione del Parco del Delta del Po è stata realizzata nei primi anni ‘90 in scala 1:25.000, grazie ad una convenzione fra la Regione Emilia-Romagna e l'Università di Ferrara, nell’ambito del più vasto programma di redazione della cartografia della vegetazione dei Parchi Regionali, avviato nel 1988 ed oggi completato. In particolare sono state pubblicate 5 carte della vegetazione che comprendono le 6 stazioni in cui il Parco è diviso: Volano – Mesola - Goro, Campotto di Argenta, Centro storico di Comacchio, Valli di Comacchio, Pineta S.Vitale e Piallasse di Ravenna, Pineta di Classe e Saline di Cervia. Gli autori (Piccoli et al., 1996) hanno assegnato un indicatore di pregio naturalistico ad ogni tipologia della vegetazione.

Per la compilazione della carta sono state usate sia fotografie aeree per le scale di dettaglio, sia immagini da satellite per le carte a piccola scala. Il materiale aerofotogrammetrico è stato utilizzato attingendo a tutta la gamma di strumenti disponibili anziché limitare la scelta ad un solo prodotto: l’uso di immagini effettuate con differenti tecniche e/o in periodi diversi ha permesso spesso di arrivare all’interpretazione delle situazioni più difficili. Nella prima fase del programma sono state perciò impiegate le fotografie aeree tradizionali disponibili in varie riprese: a colori in scala 1:13.000 circa, in bianco/nero in scala 1:30.000 circa e all’infrarosso/falso colore in scala 1:30.000 circa. Successivamente, a partire dal 1995, si sono usate anche le fotografie ad alta definizione, effettuate da alta quota nel 1994, e le immagini da satellite. Per la restituzione cartografica sono state utilizzate le basi topografiche prodotte dalla Regione Emilia-Romagna in scala 1:10.000 e 1:25.000 facilitando anche tutte le operazioni di digitalizzazione e di elaborazione relative alle carte della vegetazione.

L’uso di ingrandimenti fotografici del Volo Italia del 1994, che data l’alta definizione delle immagini ha permesso di ottenere prodotti validi per lo studio vegetazionale sia alla scala 1:25.000 che 1:10.000, ha consentito la messa a punto di un sistema molto preciso di riporto diretto del tematismo, specialmente per i territori non molto acclivi. La sovrapposizione della base topografica

su pellicola trasparente all’ingrandimento fotografico permetteva, specialmente lavorando su tavolo luminoso, il riporto diretto a vista delle principali campiture. Tale riporto è stato fatto a china su una pellicola trasparente punzonata alla base topografica e georeferenziata, grazie all’apposizione di un certo numero di croci di riferimento in punti prestabiliti. Oltre che per la precisione ottenuta, tale procedura presentava il vantaggio di ottenere tutti i limiti tematici su un supporto trasparente indeformabile che è particolarmente adatto per le procedure di digitalizzazione.

Infine, l’interpretazione delle varie tipologie è stata comunque eseguita col metodo tradizionale, sia mediante osservazione comparata dei vari tipi di fotografie con lo stereoscopio, sia mediante controlli di campagna.

4.2.4 Dichiarazioni degli agricoltori

Un ulteriore grado di conoscenza sull’uso del suolo si è raggiunto con la consultazione di alcuni dati, relativi alle dichiarazioni necessarie per ottenere gli aiuti economici previsti dalla PAC (Politica Agricola Comune), forniti dall’Associazione Agricoltori della Provincia di Ravenna (chiamata anche Unione Agricoltori Provinciale Ravenna). Si tratta di un’organizzazione sindacale apartitica, facente capo alla Confagricoltura, che ha come scopo fondamentale la tutela e la rappresentanza dei propri associati: è composta da imprenditori agricoli o persone giuridiche, coltivatori diretti e non, che globalmente rappresentano circa il 43% della superficie provinciale. L’Unione analizza i problemi riguardanti l’agricoltura, sviluppando progetti e proposte con l’intenzione di migliorare costantemente il settore agricolo locale; cura gli interessi degli associati e della categoria agricola nelle relazioni con gli enti pubblici, attraverso l’intervento dei propri rappresentanti all’interno degli Enti, Commissioni e Organismi; promuove ed attua servizi di assistenza economica tecnica, contabile, tributaria, legale, contrattuale e previdenziale. In particolare, segue i diversi soci in tutte le pratiche per accedere ai finanziamenti stabiliti dai regolamenti comunitari, tra i quali quelli della PAC.

Prima politica integrata a livello europeo, la PAC è stata creata progressivamente, a partire dal gennaio 1960, con la creazione delle Organizzazioni Comuni dei Mercati (OCM) e del Fondo Europeo Agricolo di Orientamento e Garanzia (FEAOG). I meccanismi della PAC si fondano essenzialmente su prezzi comuni garantiti e sulle OCM, che differiscono tra loro in funzione delle condizioni di produzione e di vendita dei prodotti. Schematizzando, si possono distinguere quattro tipi di meccanismi:

 il primo prevede aiuti diretti al produttore, legati a fattori come la terra o il bestiame, calcolati su basi storiche, e all’esistenza di meccanismi per il

controllo della produzione. Riguarda in particolare i cereali, i semi oleosi, le colture proteiche, nonché la carne bovina e ovina;

 il secondo tipo, relativo ad aiuti proporzionali alla produzione ottenuta, interessa l’olio di oliva, il tabacco, il cotone, alcuni prodotti ortofrutticoli trasformati, derivati da agrumi, pomodori o prugne e, in una certa misura, il vino da tavola;

 il terzo tipo prevede un sostegno principalmente a carico del consumatore ed interessa i prodotti lattiero-caseari e lo zucchero;

 il quarto tipo tende essenzialmente ad un adeguamento del mercato in funzione della domanda e dell’offerta, con interventi pubblici estremamente contenuti; coinvolge i prodotti ortofrutticoli, i vini di qualità, la carne suina, il pollame, le uova e il miele.

Nel bilancio comunitario, le spese agricole sono garantite dal FEAOG che, come indicato dal nome, si compone di due sezioni: il settore “Garanzia” finanzia la maggior parte delle uscite, quali aiuti diretti al reddito, sovvenzioni per agevolare lo smercio dei prodotti, regolarizzazione del mercato interno tramite gli acquisti degli organismi di intervento, spese di magazzinaggio, restituzioni all’esportazione e dal 1992, misure a favore dell’imboschimento, aiuti al prepensionamento e misure agroambientali. Il reparto “Orientamento” amministra i fondi comunitari destinati alla politica delle strutture agricole: azioni di ammodernamento, compensazioni per gli svantaggi naturali, aiuto all’insediamento dei giovani agricoltori, sostegno alla trasformazione e alla commercializzazione dei prodotti agricoli, partecipazioni a progetti di interesse collettivo (come aiuto alle regioni in ritardo di sviluppo e alle zone rurali in difficoltà, ecc.). Oltre agli agricoltori, anche consumatori, imprese e società in generale, traggono vantaggio dalla PAC.

I dati analizzati sono riferiti alle tre zone in cui è suddivisa il Comune di Ravenna: S.Alberto (a nord), Ravenna (al centro) e Savio (a sud). Segue l’esempio di uno schema utilizzato dall’Unione Agricoltori per organizzare le dichiarazioni annuali raccolte (Fig. 4.4), proveniente dalla versione cartacea utilizzata fino al 2004.

Fig. 4.4 – Esempio di dichiarazione PAC cartacea

Nelle prime due colonne sono indicati i numeri del foglio e della particella catastale in cui sono collocati gli ettari delle colture riportate nelle restanti colonne: sono comprese anche le tare, ovvero le superfici non considerate per la compensazione del reddito, spettante invece alle aree effettivamente investite da una delle coltivazioni previste dal regolamento comunitario.

Dal 2004, invece, le dichiarazioni vengono consegnate all’Unione Agricoltori anche in formato digitale dando così all’associazione l’opportunità di creare un archivio per una migliore gestione dei dati: il conseguente vantaggio ai fini della ricerca è stata una reperibilità delle informazioni più veloce e semplice rispetto al passato (Fig. 4.5).

Fig. 4.5 – Esempio di dichiarazione PAC in formato digitale

Dal 2007 la PAC è stata sostituita dalla Domanda di Premio Unica: si tratta dell’attuale modello dichiarativo che il titolare di un’azienda agricola deve utilizzare per chiedere di essere ammesso ai benefici comunitari previsti dal Regolamento (CE) n. 1782/03 e pertanto la presentazione della stessa è l’unica modalità che consente di ottenere il pagamento degli aiuti di cui si ha diritto. La Domanda Unica favorisce la semplificazione amministrativa e riduce gli adempimenti a carico degli agricoltori poiché permette di richiedere contestualmente più pagamenti attraverso la compilazione e la presentazione, appunto, di un’unica istanza.

L’azienda agricola che intende beneficiare dei sostegni comunitari deve costituire presso il CAA (Centro di Assistenza Agricola, in questo caso l’Unione Agricoltori), a cui ha conferito mandato, il proprio fascicolo aziendale, che è il registro in cui vengono conservate le informazioni e la documentazione relativa all’azienda e alla sua consistenza. Solo dopo aver costituito il proprio fascicolo, l’azienda può presentare la Domanda Unica. Il fascicolo aziendale può essere aggiornato in qualsiasi momento dell’anno rivolgendosi al CAA oppure direttamente ad Agea (Agenzia per l’Erogazione in Agricoltura). Gli agricoltori che hanno conferito apposito mandato devono presentare la Domanda Unica al proprio CAA che provvederà ad inserire l’istanza direttamente nel sistema informatico di Agea.