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Il caso VaccinarSì: intervista al Dott Antonio Ferro, ideatore del sito

Capitolo 3 – Risultati

3.14 Il caso VaccinarSì: intervista al Dott Antonio Ferro, ideatore del sito

Un cenno a parte merita l’intervista al Dott. Antonio Ferro e al Dott. Andrea Siddu: il primo è l’ideatore del sito VaccinarSì e il secondo un membro del Comitato Direttivo.

Il Dott. Ferro spiega come è nata l’idea di un sito interamente dedicato alle vaccinazioni: lo spunto è stato dato dalla constatazione che nel distretto di Este–Montagnana (zona sud della provincia di Padova), dove lavorava sino a qualche anno fa, i cittadini, che avevano una bassa percentuale di utilizzo della rete internet, mostravano una massiccia adesione alle vaccinazioni. Avvicinandosi alla città di Padova, all’aumento dell’utilizzo di internet da parte della popolazione corrispondeva un calo nell’adesione all’offerta vaccinale.

Un’analisi dei siti internet condotta nel 2012 mostrava che la maggioranza dei siti dedicati alle vaccinazioni erano a essi sfavorevoli: per contro, i siti istituzionali erano pochissimi, inaccessibili o non aggiornati.

Di qui nasce l’idea di aumentare la presenza in rete delle istituzioni sanitarie costruendo un sito dedicato alle vaccinazioni.

Il Dott. Ferro spiega che il sito è pensato sia per la popolazione generale, sia per gli operatori sanitari; fondato sul principio della trasparenza, non contiene alcuna area riservata.

Il contenuto è sempre scientifico e basato sull’evidenza, ma parallelamente alla necessità di adottare una terminologia tecnica si è scelto di utilizzare anche un linguaggio emozionale. Accanto a dati, numeri, informazioni trovano quindi spazio storie di persone. La sezione “Storie di…” raccoglie 16 testimonianze ricche di dettagli umani, quotidiani, in cui chi legge può facilmente riconoscersi: si tratta di storie di persone che hanno sperimentato in prima persona la malattia, che hanno perso un bambino per una vaccinazione non effettuata, ma anche di persone che hanno scelto di vaccinare dopo essere passate attraverso una fase di dubbio. In questa sezione quasi ci si scorda di essere all’interno di un sito istituzionale: qui prevalgono le emozioni.

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“Le parole valgono un 20% nella comunicazione, il resto è dato dal modo in cui uno comunica”.

Il Dott. Ferro sottolinea come sia stato essenziale avvalersi delle competenze di un’agenzia di comunicazione per imparare a presentare notizie e informazioni in modo pregnante per il pubblico. Altro punto di forza di VaccinarSì è la collaborazione con molte figure professionali esperte nella materia, nonché con un’ampia rete di specializzandi di tutta Italia, che costruiscono e aggiornano il sito.

Una delle peculiarità di VaccinarSì è il costante aggiornamento, in particolar modo della sezione Notizie, anche con lo scopo di controbattere a false informazioni circolanti in rete. L’aggiornamento di questa sezione è pressoché settimanale. Le notizie si agganciano all’attualità cercando di far luce su temi dibattuti in questo momento, mostrando la situazione vaccinale e di malattia nel resto del mondo, presentando iniziative utili al lettore.

Una delle parti che si sta sviluppando è quella dei social media: il problema fondamentale ravvisato dal Dott. Ferro è che la notizia sui social deve essere velocissima, e questo si scontra con la necessità, stabilita per statuto e per filosofia di pensiero, di dare notizie comprovate e scientificamente validate. Facebook può prestarsi a dibattiti e a discussioni con gli utenti: tuttavia chi gestisce il sito tende a evitare questo tipo di situazioni poiché il dibattito con gli antivaccinatori non avviene sul piano scientifico, e una discussione che si gioca su due piani diversi rischia di rimanere sterile. Questa modalità di gestione dei social media appare chiara all’osservazione della pagina Facebook: essa viene utilizzata principalmente per rilanciare le notizie pubblicate su VaccinarSì, con la medesima cadenza temporale di pubblicazione del sito. Attualmente trova grande spazio l’iniziativa di sensibilizzazione #iovaccino, oltre alla promozione della campagna antinfluenzale. Di seguito a questi post non è raro imbattersi in commenti negativi da parte di persone che osteggiano, in tono anche provocatorio e aggressivo, la pratica vaccinale. Questi commenti sono seguiti spesso da un gran numero di risposte di altri utenti, che portano a dialoghi piuttosto accesi, ma sterili; quasi mai interviene il profilo di VaccinarSì a moderare la discussione. VaccinarSì risponde solamente in casi in cui un utente chieda maggiori informazioni ponendo una domanda specifica, senza intenti provocatori.

La pagina Twitter rilancia all’incirca i medesimi contenuti, oltre a citare notizie pubblicate da altri utenti. Il profilo è seguito da un minor numero di persone rispetto alla pagina Facebook (479 vs 7377) e a sua volta segue 146 utenti.

Per quanto riguarda gli antivaccinatori, il Dott. Ferro riconduce il loro successo a quella che viene definita la tecnica del “ragionevole dubbio”: il dubbio che il vaccino possa essere in qualche

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modo legato a un certo effetto collaterale o che possa contenere sostanze tossiche per l’uomo. Dubbi, questi, avvalorati da notizie non comprovate, ma fatte circolare dai media.

“Loro ti dicono: “Ma tu l’hai visto il vaccino, sai come è fatto? Sei sicuro che non ci siano le nanoparticelle ferrose dentro?”. Poi ci sono ricercatori che pubblicano su quotidiani articoli in cui dichiarano la presenza di nanoparticelle nei vaccini… sulla base di studi che non sono ancora stati pubblicati su Pub Med o validati dalla comunità scientifica, ma questo la gente non lo sa”.

Ancora una volta viene ribadita l’influenza di un contesto in cui non sono più visibili gli effetti delle malattie, che porta la popolazione a percepire il vaccino come più pericoloso della malattia stessa.

Il Dott. Ferro spiega, infine, che è in atto nella Regione Veneto un’ampia campagna di sensibilizzazione che passa attraverso mezzi sia tradizionali, sia innovativi.

Un grande lavoro continua a essere compiuto sugli operatori sanitari, anche grazie al portale intranet di VaccinarSì in Veneto, per uniformare le strategie e condividere le modalità di comunicazione.

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