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Categorie e criteri IUCN

La valutazione del rischio di estinzione è basata sui documenti ufficiali della IUCN: Categorie e Criteri della Red List IUCN versione 3.1 (IUCN 2001), le Linee Guida per l’Uso delle Categorie e Criteri della Red List IUCN versione 10 (IUCN 2013), e le Linee Guida per l’Applicazione delle Categorie e Criteri IUCN a Livello Regionale versione 3.0 (IUCN 2003) e versione 4.0 (IUCN 2012). Va inteso che per “regional level”

i documenti della IUCN si riferiscono a qualsiasi livello che non sia globale. Pertanto nella Guida per l’Applicazione delle Categorie e dei Criteri IUCN a livello regionale si intende qualsiasi livello di scala da quello continentale a quello più locale.

Le categorie utilizzabili per le liste rosse a livello anche “regionale” (nel nostro caso si intende a livello nazionale) sono 11 (Figura 1).

Figura 1. Le categorie di rischio di estinzione iUCN a livello non globale.

Tra le categorie di estinzione (EX, Extinct; EW, Extinct in the Wild; RE, Regionally Extinct) e quella Quasi Mi-nacciata (NT, Near Threatened) si trovano le categorie di minaccia, che identificano specie che corrono un crescente rischio di estinzione nel breve o medio periodo: Vulnerabile (VU, Vulnerable), In Pericolo (EN, Endangered) e In Pericolo Critico (CR, Critically Endangered). Queste specie rappresentano delle priorità di conservazione, perché senza interventi specifici mirati a neutralizzare le minacce nei loro confronti e in alcuni casi a incrementare le loro popolazioni, la loro estinzione è una prospettiva concreta.

Sebbene le categorie di minaccia siano graduate secondo un rischio di estinzione crescente, la loro definizione non è quantitativamente espressa in termini di probabilità di estinzione in un intervallo di tempo, ma qualitati-vamente espressa come rischio “elevato”, “molto elevato” o “estremamente elevato”. L’incertezza adottata è ne-cessaria quantomeno per una ragione. Qualsiasi stima quantitativa del rischio di estinzione di una specie si basa infatti su molteplici assunti: tra questi l’assunto che le condizioni dell’ambiente in cui la specie si trova (densità di popolazione umana, interazione tra l’uomo e la specie, tasso di conversione degli habitat naturali, tendenza del clima e molto altro) permangano costanti nel futuro. Ciò è improbabile, anche perché l’inclusione di una specie in una delle categorie di minaccia della Lista Rossa IUCN può appunto avere come effetto la predisposizione di interventi mirati alla sua conservazione, che ne riducono il rischio di estinzione.

Oltre alle categorie di estinzione e di minaccia già citate, a seguito della valutazione una specie può essere classificata come Quasi Minacciata (NT, Near Threatened) se è prossima a rientrare in una delle categorie di minaccia, o come Carente di Dati (DD, Data Deficient) se non si hanno sufficienti informazioni per va-lutarne lo stato. Le specie appartenenti a quest’ultima categoria sono meritevoli di particolare attenzione.

Infatti, se le specie che rientrano in una categoria di minaccia sono una priorità di conservazione, le specie per le quali non è possibile valutare lo stato sono una priorità per la ricerca, e le aree dove queste sono effettivamente o potenzialmente presenti (soprattutto quando si tratti di specie endemiche e con areale molto limitato) sono quelle dove la necessità di indagini sul campo è importante per colmare le lacune conoscitive. Inoltre, nel caso dei Coleotteri saproxilici, addensamenti di specie valutate provvisoriamente DD indicano i gruppi tassonomici (famiglie) per i quali è più evidente la carenza di informazioni a livello italiano, sia sotto il profilo faunistico, sia sotto quello tassonomico ed ecologico. Anche in questo caso, tali informazioni possono essere positivamente utilizzate per indirizzare la ricerca di base su gruppi insuffi-cientemente studiati e conosciuti.

Per le sole valutazioni non effettuate a livello globale (come la presente) si aggiungono due categorie:

Estinta nella regione (RE, Regionally Extinct), che si utilizza per le specie estinte nell’area di valutazione ma ancora presenti in natura altrove, e Non Applicabile (NA, Not Applicable), che si utilizza quando la specie in oggetto non può essere inclusa tra quelle da valutare (per esempio se è introdotta o se la sua presenza nell’area di valutazione è marginale).

Nella versione attuale, che risale al 2001, esistono cinque criteri per assegnare una specie a una categoria Red List (Tabella 3). Ciascun criterio è suddiviso in sottocriteri (per la cui descrizione si rimanda a IUCN 2001, e alla Figura 2) e presenta soglie quantitative crescenti per l’inclusione delle specie nelle categorie di minaccia.

Tabella 3. Criteri per l’inclusione delle specie in una categoria della Lista rossa iUCN.

Criterio Descrizione

a Popolazione in declino

B Distribuzione ristretta in declino C Piccola popolazione in declino

D Distribuzione molto ristretta o popolazione molto piccola E analisi quantitativa del rischio di estinzione

Il criterio A si basa sulla velocità di declino della popolazione della specie considerata, indipendente-mente dalla sua consistenza numerica iniziale. Perché una specie sia inclusa nella categoria di minaccia inferiore (Vulnerabile) il suo declino deve essere superiore al 30% in un periodo di 10 anni o 3 generazioni (quale dei due sia il più lungo), mentre per essere inclusa nella categoria di minaccia più alta (In Pericolo Critico) il declino deve essere superiore all’80% nello stesso periodo. Queste velocità di riduzione della po-polazione sono estremamente elevate e, sebbene la maggior parte delle specie nel mondo sia più o meno in declino, il numero delle specie che declinano così rapidamente è relativamente basso.

Il criterio B si basa sulle dimensioni dell’areale geografico di distribuzione della specie. Affinché una spe-cie sia considerata minacciata secondo il criterio B, il suo areale deve essere di piccole dimensioni (meno di 20.000 km2, meno della superficie della Sardegna, per l’inclusione di una specie nella categoria Vulne-rabile). Inoltre, le piccole dimensioni dell’areale sono di per sé insufficienti: è necessario infatti che questo sia in contrazione, che le popolazioni al suo interno siano ristrette a frammenti più o meno isolati, e/o che la qualità dell’habitat per la specie si stia deteriorando.

Il criterio C è concettualmente simile al criterio B, con la differenza che si applica a popolazioni nume-ricamente ristrette (meno di 10000 individui per l’inclusione di una specie nella categoria Vulnerabile, soglie ancora inferiori per In Pericolo e In Pericolo Critico), disperse in frammenti tra loro isolati e con un’evidente riduzione o drammatica fluttuazione numerica della popolazione.

Il criterio D si applica esclusivamente alle specie con popolazioni o areale di distribuzione estremamente ridotti (meno di 1000 individui o area occupata inferiore a 20 km2 per l’inclusione di una specie nella categoria Vulnerabile, soglie ancora inferiori per In Pericolo e In Pericolo Critico).

Il criterio E è qualitativamente differente da tutti i precedenti in quanto si basa su probabilità di estinzione stimate quantitativamente per un intervallo temporale preciso. Secondo il criterio E una specie è Vulne-rabile se la sua probabilità di estinzione è stimata superiore al 10% in 100 anni, In Pericolo se superiore al 20% in 20 anni o cinque generazioni, In Pericolo Critico se superiore al 50% in 10 anni o tre generazioni.

Queste stime di probabilità possono essere ottenute tramite modelli, ad esempio analisi della vitalità della popolazione basata su simulazioni dell’andamento demografico.

Figura 2. Sintesi delle Categorie di rischio di estinzione e dei criteri di valutazione per la categorie di rischio iUCN (VU, EN, Cr).

SUMMARY OF THE FIVE CRITERIA (A-E) USED TO EVALUATE IF A TAXON BELONGS IN AN IUCN RED LIST THREATENED CATEGORY (CRITICALLY ENDANGERED, ENDANGERED OR VULNERABLE).1

AND at least one of C1 or C2

C2. An observed, estimated, projected or inferred continuing decline AND at least 1 of the following 3 conditions:

Number of mature individuals

C1. An observed, estimated or projected continuing decline of at least (up to a max. of 100 years in future):

(i) Number of mature individuals in each subpopulation (a)

(ii) % of mature individuals in one subpopulation = (b)

C. Small population size and decline

< 250

D. Number of mature individuals D. Very small or restricted population

< 50 < 250 D1. < 1,000 D2. Only applies to the VU category

Restricted area of occupancy or number of locations with a plausible future threat that could drive the taxon to CR or EX in a very short time.

- - D2. typically:

number of locations ≤ 5 Critically Endangered Endangered Vulnerable

E. Quantitative Analysis

Indicating the probability of extinction in the wild to be:

≥ 50% in 10 years or 3

AND at least 2 of the following 3 conditions:

B1. Extent of occurrence (EOO) B2. Area of occupancy (AOO)

B. Geographic range in the form of either B1 (extent of occurrence) AND/OR B2 (area of occupancy)

= 1 ≤ 5 ≤ 10

(a) Severely fragmented OR Number of locations

(b) Continuing decline observed, estimated, inferred or projected in any of: (i) extent of occurrence; (ii) area of occupancy; (iii) area, extent and/or quality of habitat; (iv) number of locations or subpopulations; (v) number of mature individuals

(c) (i) extent of occurrence; (ii) area of occupancy; (iii) number of locations or subpopulations; (iv) number of mature individuals

A1 A2, A3 & A4

A. Population size reduction. Population reduction (measured over the longer of 10 years or 3 generations) based on any of A1 to A4

≥ 90%

A1 Population reduction observed, estimated, inferred, or suspected in the past where the causes of the reduction are clearly reversible AND understood AND have ceased.

A2 Population reduction observed, estimated, inferred, or suspected in the past where the causes of reduction may not have ceased OR may not be understood OR may not be reversible.

A3 Population reduction projected, inferred or suspected to be met in the future (up to a maximum of 100 years) [(a) cannot be used for A3].

A4 An observed, estimated, inferred, projected or suspected population reduction where the time period must include both the past and the future (up to a max. of 100 years in future), and where the causes of reduction may not have ceased OR may not be understood OR may not be reversible.

(a) direct observation [except A3]

(b) an index of abundance

(e) hybridization, pathogens, pollutants, competitors or parasites.

based on any of the following:

Critically Endangered Endangered Vulnerable

1 Use of this summary sheet requires full understanding of the IUCN Red List Categories and Criteria and Guidelines for Using the IUCN Red List Categories and Criteria.

Please refer to both documents for explanations of terms and concepts used here.

I dati necessari per l’applicazione dei criteri A, C, D ed E, salvo casi particolari, sono diponibili per un limitatissimo numero di specie di insetti, le cui dimensioni delle singole popolazioni sono molto difficil-mente stimabili in assenza di specifici e impegnativi programmi di monitoraggio. Non a caso la maggior parte delle specie italiane di coleotteri saproxilici sono state valutate sulla base del (solo) criterio B. Va inoltre rilevato, nell’ambito dell’utilizzo del criterio B, come ovvi problemi di scala rendano non sempre facilmente comparabile anche l’applicazione stessa all’entomofauna di parametri valutativi quali l’AOO (Area of Occupancy), ovvero area effettivamente occupata dalla specie nell’ambito dell’areale complessivo (Figura 2) (Cardoso et al. 2011).

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