• Non ci sono risultati.

2 Materiali e metodi

2.4 Valutazione degli impatti

2.4.2 Categorie d’impatto

Le categorie d’impatto utilizzate in questo studio sono:

- GWP1007: esprime il contributo all’effetto serra dato da una emissione

gassosa in atmosfera. L’indice si basa su una scala relativa che confronta ogni gas con il biossido di carbonio, il cui GWP ha per definizione il valore 1. Il valore del GWP è valido entro un certo intervallo di tempo, e può quindi cambiare nel medio periodo; il GWP di una certa molecola dipende infatti dall’intervallo di tempo rispetto al quale è stato calcolato. Così, il metano ha un GWP pari a 25 nell’arco dei cento anni ma pari a 72 nell’arco dei vent’anni (Figura 2.11). Il GWP rappresenta quindi il rapporto fra il riscaldamento globale causato in un determinato periodo di tempo da una particolare sostanza ed il riscaldamento provocato dalla stessa quantità di biossido di carbonio. Il protossido d’azoto, ad esempio, ha un GPW (100 anni) pari a 298: ciò significa che una tonnellata di protossido d’azoto emesso in atmosfera provoca un aumento dell’effetto serra pari a quello causato dall’emissione di 298 tonnellate di CO2. L’uso dei fattori di peso

GWP consente sia di combinare le emissioni dei singoli gas serra e valutare il riscaldamento globale, sia di individuare i contributi delle singole sorgenti emissive alla formazione complessiva di gas serra. (http://ita.arpalombardia.it). Il valore finale assunto da quest’indicatore sarà espresso in unità di massa di CO2eq, considerando la miscela gassosa

composta da sole molecole di CO2, con massa pari al valore dell’IS (Impact

Score).

7

73

Figura 2.11 – Potenziale di riscaldamento globale di alcuni gas serra (IPCC, 2007)

- AP8: è l’indicatore di acidificazione, legato alle emissioni in aria di particolari sostanze acidificanti, quali ossidi di azoto e ossidi di zolfo. Esprime la capacità di tali sostanze di formare ioni idrogeno (nella forma H+). Il valore finale assunto da quest’indicatore sarà espresso in unità di massa di SO2eq. Tutti i composti acidificanti vengono riassunti in una

quantità di SO2 pari al valore espresso in massa dell’Impact Score.

- EP9: questo indicatore valuta l'effetto di eutrofizzazione, vale a dire l'aumento eccessivo della concentrazione di sostanze nutritive in ambienti acquatici. Le sostanze che concorrono al fenomeno dell'eutrofizzazione sono i composti a base di fosforo e di azoto. La principale conseguenza è il sequestro di O2 e l’instaurarsi di una situazione anossica, con la

conseguente morte degli organismi aerobi ed il conseguente proliferare di processi anaerobici.

Il valore finale assunto da quest’indicatore sarà espresso in unità di massa di PO4eq.

Le sostanze eutrofizzanti sono concettualmente riassunte in un’unica massa di PO4 con valore dato dal risultato dell’Impact Score.

8

Acidification Potential: Potenziale di acidificazione.

74

- POCP10: stima il potenziale di creazione di agenti foto-ossidanti in troposfera11. Uno dei problemi più diffusi, soprattutto nei grossi centri urbani, è la formazione dello smog fotochimico. Il composto più pericoloso in questo senso è l’Ozono (O3). Esso deriva dalla degradazione di composti

organici volatili (in inglese, Volatile Organic Compounds, VOC12) in presenza di radiazione luminosa e di ossidi di azoto (NOx) provenienti principalmente dal traffico urbano.

L’indicatore esprime sinteticamente il potere ossidante di un’emissione gassosa in atmosfera, misurato sulla base dei singoli contributi relativi al potenziale della molecola di etilene (C2H4), posto uguale a 1.

Il valore finale assunto da quest’indicatore sarà espresso in unità di massa di C2H4eq.

- ODP13: è l’indicatore che misura, sulla base della reattività specifica e del tempo di residenza, il contributo di un’emissione gassosa in atmosfera all’assottigliamento dello strato di ozono stratosferico. Esso si basa sui singoli contributi calcolati relativamente al potenziale della molecola di CFC-11, considerata la più pericolosa, con un valore teorico pari a 1.

Il valore finale assunto da quest’indicatore sarà espresso in unità di massa di CFC-11eq. La miscela gassosa viene considerata composta da sole molecole di CFC-11 con massa pari al valore dell’Impact Score.

- HTP14: è l’indicatore che stima il grado in cui una sostanza chimica provoca un effetto deleterio o avverso sul sistema biologico umano esposto alla sostanza per un determinato periodo di tempo. E’ calcolato sulla base della

10 Photo-chemical Ozone Creation Potential: Potenziale di creazione di ozono foto-chimico 11

La troposfera è la fascia sferoidale aeriforme dell'atmosfera che si trova a diretto contatto con la superficie terrestre, di spessore variabile a seconda della latitudine: ai poli è spessa solamente 8 chilometri mentre raggiunge i 20 chilometri all'equatore.

12

Si classificano come VOC, infatti, sia gli idrocarburi contenenti carbonio ed idrogeno come unici elementi (suddivisi in alifatici e aromatici) sia composti contenenti ossigeno, cloro o altri elementi tra il carbonio e l'idrogeno, come gli aldeidi, eteri, alcool, esteri, clorofluorocarburi (CFC) ed idroclorofluorocarburi (HCFC).

13

Ozone Depletion Potential, Potenziale di riduzione dell’ozono (stratosferico).

75

tossicità relativa della singola molecola confrontata con la molecola di 1,4- DCB (1,4-diclorobenzene), che fa da riferimento. Il valore finale assunto da quest’indicatore sarà espresso in unità di massa di 1,4-DCBeq.

- FAETP15 e il TETP16 sono sempre indici di tossicità, ma relativi al comparto acquatico e terrestre.

- L’ADP17 è una misura del graduale depauperamento delle risorse abiotiche (non organiche). L’indicatore tiene conto del consumo delle risorse non rinnovabili. L’unità di misura che lo identifica è il kg di Sb equivalente.

15

Freshwater Acquatic Ecotoxicity Potential, Potenziale di tossicità in acque dolci.

16

Terrestrial Ecotoxicity Potential, Potenziale di tossicità terrestre.

76

Documenti correlati