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Eco Bull-Nose 2.0 Il progetto mira ad industrializzare il precedente progetto LIFE+ e a permettere all’impianto di trattare non solo pezzi speciali ceramici, ma anche piastrelle piatte convenzionali destinate alla spazzolatura. Il nuovo processo prevede che:

1. le piastrelle siano sottoposte al taglio tradizionale con strumentazioni in diamante, per ottenere le forme desiderate;

2. 2. vengano recuperati i rifiuti generati durante la prima fase, comprendenti polveri del materiale lavorato e una piccola parte delle strumentazioni di taglio, aventi ancora un forte potere abrasivo;

3. 3. i fanghi vengano raccolti in una cisterna di distribuzione e indirizzati verso le fasi di finitura, per essere riutilizzati.

4. L’impianto permetterà il riutilizzo dei fanghi di taglio e levigatura mediante un sistema di separazione in continuo delle acque chiare dal materiale abraso/abrasivo contenutovi: le acque riciclate verranno utilizzate per raffreddare i dischi di taglio, mentre il materiale abraso/abrasivo recuperato sarà utilizzato in combinazione con speciali moli in materiale polimerico per la profilatura dei listelli ceramici.

Stato di avanzamento del progetto

Le prime fasi del progetto, hanno visto una grande partecipazione di Tecnoceramica; sono stati realizzati numerosi test, utilizzando anche la linea pilota, che hanno portato alla definizione dei parametri di funzionamento dell’impianto industriale. Durante questa fase si è dovuta rivedere anche una parte del progetto, in quanto le vasche dell’impianto prototipale creavano difficoltà nella fase industriale e Tecnoceramica si è dovuta adoperare per farne realizzare di nuove. Grazie ai risultati dei test, Gardenia è stata in grado di rivedere il sistema di recupero e separazione dei fanghi e delle acque chiare, in una versione già ottimizzata per l’industrializzazione. Una volta montate le vasche, fin da subito i test sperimentali hanno dimostrato l’efficacia del nuovo sistema. Si è dunque passati ai test per definire le nuovi moli che andranno in sostituzione di quelle abrasive tradizionali; per ora le alternative sono state ristrette a moli tradizionali esauste o moli in acciaio; i test e le prove sull’impianto determineranno le migliori allo scopo del progetto. La sperimentazione continuerà in Gardenia focalizzandosi in particolare su: • test su prodotti in gres porcellanato, utilizzando il sistema combinato moli esauste / moli in acciaio;

• test su prodotti in bicottura, per verificare la durata delle moli in poliossimetilene;

• test su prodotti di pregio, ad elevato valore estetico e tecnologicamente evoluti, importanti per veicolare a livello commerciale il nuovo sistema. Obiettivi Ambientali

In base ai dati pubblicati in una ricerca di Assopiastrelle, nel 2010, la produzione di gres porcellanato ammontava a 285 milioni di metri quadrati, il che determinava una produzione di 102’600 tonnellate all’anno di fanghi derivanti dalle fasi di taglio e levigatura (0,36 kg/m2), questi dati andrebbero almeno raddoppiati se riferiti all’Europa. Afronte di queste cifre gli obiettivi ambientali del progetto risultano di estrema importanza:

• Riduzione nella produzione di fanghi di levigatura del 40%; • Differenziazione dei rifiuti durante il riutilizzo;

• Miglior utilizzo delle risorse, potendo riutilizzare gli abrasivi più di una volta;

• Riduzione del consumo delle moli di almeno il 30%; • Recupero dell’acqua fino al 95% ;

• Utilizzo del filtro-pressato come materiale inerte nel settore costruttivo e stradario.

Obiettivi economici I vantaggi economici del progetto derivano direttamente dal miglior utilizzo delle risorse. Per un impianto in grado di trattare 500’000 metri quadrati all’anno, i risparmi economici possono essere quantificati come segue:

• Risparmi derivanti dallo smaltimento dei fanghi ceramici: 0.36 kg/m2 x 500.000 m2 /anno x 65 €/ton = 11.700 €/anno;

• Risparmi sulla strumentazione di levigatura: 300 pezzi/anno x 160,00 €/pezzo = 48.000 €/ anno;

• Risparmi su strumenti di levigatura resinoidi: 100 pezzi/anno x 135 €/pezzi = 13.500 €/ anno;

• Risparmi su strumenti di levigatura lamellare: 150 pezzi/anno x 60 €/anno = 9.000 €/anno;

• Risparmi d’acqua: 3000 m3 /anno x 80 €/ m3 = 2.400 €/ anno. Una parte dei risparmi sui costi, probabilmente il 50% verranno “distribuiti” sulla clientela, in modo da ridurre i costi d’acquisto da parte del cliente finale.

CONCLUSIONI

Nel corso di questa trattazione abbiamo visto come il concetto di sostenibilità sia un vero e proprio filo conduttore delle fonti europee e internazionali e come abbia contribuito a creare un terreno fertile per la volontà da parte degli organismi politici ed economici di cambiare le logiche dominanti del mercato. Abbiamo proseguito con l’esempio di una delle tante iniziative europee, denominata CIP Eco-innovation, legate alla sostenibilità per poi trattare nel dettaglio come hanno valutato questa esperienza sei aziende italiane. A termine del questionario ho voluto portare un’esempio pratico di un progetto italiano legato a Ceramiche Gardenia s.p.a e Tecnoceramiche rispettivamente ideatore del progetto e prima applicazione nell’azienda dello stesso settore, ovvero il distretto delle ceramiche del modenese.

Vorrei introdurre, in conclusione, un ultimo concetto Responsabilità Sociale d’Impresa, è, nel gergo economico e finanziario, l'ambito riguardante le implicazioni di natura etica all'interno della visione strategica d'impresa: è una manifestazione della volontà delle grandi, piccole e medie imprese di gestire efficacemente le problematiche d'impatto sociale ed etico al loro interno e nelle zone di attività. Il contesto storico in cui si sviluppa la nozione della Responsabilità Sociale d'Impresa è un contesto culturale ed accademico in cui si chiede ad un'impresa di adottare un comportamento socialmente responsabile, monitorando e rispondendo alle aspettative economiche, ambientali, sociali di tutti i portatori di interesse (stakeholders) con l'obiettivo di cogliere anche un vantaggio competitivo e massimizzare gli utili di lungo periodo.

Si ritiene e si auspica che un prodotto non sia apprezzato unicamente per le caratteristiche qualitative esteriori o funzionali, ma anche per le sue caratteristiche non materiali, quali le condizioni di fornitura, i servizi di assistenza e di personalizzazione, l'immagine ed infine la storia del prodotto stesso.

Indubbiamente, nell'attuale contesto produttivo, la consapevolezza dei produttori e dei consumatori, circa la centralità di tali aspetti nelle dinamiche competitive e la “tracciabilità storica” della catena dei processi, stanno guadagnando interesse. Risulta pertanto evidente come l'impegno “etico” di un'impresa sia entrato direttamente nella cosiddetta catena del valore prospettando così l'utilizzo di nuovi percorsi e leve competitive coerenti con uno “sviluppo sostenibile” per la collettività.

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