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Molino Rossetto dispone di trentacinque referenze, e quindi pack, per i quali, invece, usa carta certificata PEFC e si tratta di tutte le confezioni Molino Rossetto da 1 kg e da 5 kg.

Tale certificazione garantisce ecosostenibilità e tracciabilità e si riferisce a piccoli boschi privati e boschi con legname non adatto a scopi industriali che rispettano il livello fissato di sostenibilità e i principi che la caratterizzano sono la salvaguardia della foresta come habitat per animali e piante, il mantenimento della funzione protettiva delle foreste nei confronti dell’acqua, del terreno e del clima, la tutela della biodiversità degli ecosistemi forestali e dei diritti e della salute dei lavoratori. Vengono inoltre preferite le filiere corte, le piante sono tagliate rispettando il naturale ritmo di crescita della foresta e ci si assicura che tali aree vengano rimboschite o rinnovate naturalmente.

Per quanto riguarda il mercato, gli imballi certificati FSC o PEFC risultano essere più costosi e nel momento in cui l’azienda va a calcolare il prezzo di vendita del prodotto deve chiaramente tenere conto dell'incremento dei costi di produzione ossia materie prime e imballaggi di un prodotto bio e sostenibile. Il prezzo di vendita deve essere quindi adeguato per coprire tali costi tenendo presente che l’azienda ha una marginalità al di sotto della quale non può scendere. L’azienda dispone poi di otto referenze che si riferiscono a tutta la linea “CHICCHIdi” e il Granulare di soia che hanno un pack 100% riciclabile.

La decisione di lavorare su un packaging sostenibile ha fatto parte di un percorso che è iniziato facendo delle riunioni interne tra le aree interessate quali marketing, qualità e commerciale e chiedendo ad una tipografia di fiducia di richiedere la certificazione FSC. È stata inoltre eseguita una prova di confezionamento con un film 100% riciclabile ma l’operazione non ha ancora portato ad un riscontro positivo in quanto le macchine non riescono a sigillare il pack. Ciò rappresenta sicuramente un problema che è stato riscontrato e che non ha trovato, per ora, una piena soluzione ma che sicuramente rappresenta un’importante obiettivo che Molino Rossetto si impegnerà a raggiungere.

3.2.2– CERTIFICAZIONI E TRACCIABILITÁ

Per soddisfare al meglio le esigenze dei propri clienti, Molino Rossetto si impegna a rispettare determinati standard riguardo la qualità, l’ambiente, la sicurezza orientandosi verso un sistema di certificazione rilasciato da specifici enti autorizzati. L’azienda vanta quindi una serie di certificazioni che riguardano tutta la filiera, aggiungendo il fatto che ogni anno vengono eseguite milleduecento analisi internamente e milletrecento con enti esterni certificati per garantire maggiore qualità.

33 I principali certificati sono: Certificato BIO rilasciato da ICEA nel quale si attesta che almeno il 95% degli ingredienti di origine agricola sia biologico, la Licenza Kamut diventando così licenziatario del brand “Kamut”, il marchio Spiga Barrata certificato dall’Associazione Italiana Celiachia che apposto sui prodotti autorizzati aiuta a segnalare al consumatore l’idoneità del prodotto senza glutine in funzione delle sue esigenze alimentari. Da non sottovalutare inoltre il fatto che oltre al certificato ISO 9001 già consolidato, Molino Rossetto ha ottenuto con il massimo punteggio la certificazione IFS Food che permette di potenziare e mantenere la sicurezza e la qualità lungo tutta la catena distributiva alimentare, il certificato Vegan OK che oltre a certificare determinate caratteristiche ambientali rappresenta anche uno standard etico per il consumatore e il Certificato Registrazione FDA per poter commerciare, vendere i propri prodotti e specialità alimentari negli Stati Uniti.

In aggiunta alle certificazioni è importante garantire la tracciabilità delle materie prime lavorate ossia la capacità di risalire all’identificazione del fornitore dei materiali impiegati in ogni lotto del prodotto e della relativa destinazione, mediante una registrazione documentata. Per questo Molino Rossetto Spa assieme a Rossetto Cereali Spa e Molino Rossetto Livio Srl hanno istituito la filiera Frumento Italiano Molino Rossetto per evidenziare ed analizzare nel dettaglio tutte le attività ed i flussi che hanno rilevanza critica per le caratteristiche del prodotto. Le diverse fasi consecutive includono inizialmente semina, la raccolta, il trasporto, l’essiccazione e lo stoccaggio delle materie prime, il loro trasporto, la lavorazione e lo stoccaggio di prodotti finiti, il successivo trasporto e per finire il loro confezionamento, stoccaggio e commercializzazione. In questa filiera sono state coinvolte sette aziende agricole del territorio per analizzare e potenziare le produzioni locali. Ai produttori verrà riconosciuto un prezzo aggiuntivo rispetto a quello base a fronte del rispetto delle regole che le aziende e i medesimi si impegnano a sottoscrivere che si riferiscono alla coltivazione del frumento solo su terreni situati nel territorio italiano, l’adozione di buone pratiche agronomiche che rispettino l’ambiente e la salute del consumatore, l’applicazione un sistema di rintracciabilità che permetta di identificare terreni, sementi, trattamenti, quantità di prodotto finito e cliente di destinazione. È necessario inoltre garantire l’accesso alla propria azienda agricola durante la coltivazione o dopo il raccolto, rendere disponibili tutti i documenti al centro di raccolta acquirente e garantire la separazione fisica e l’assenza di promiscuità fra frumento coltivato in conformità al disciplinare e altro frumento. Molino Rossetto e Rossetto Cereali stanno promuovendo anche la coltivazione di Mais Italiano in un territorio compreso tra le province di Padova, Venezia e Rovigo e, anche in questo caso, ai produttori verrà riconosciuto un premio a fronte del rispetto di alcuni requisiti chiave al fine di garantire la provenienza del prodotto.

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CONCLUSIONE

Attraverso questo elaborato si è cercato di analizzare le caratteristiche dell’imballaggio in tutti i suoi aspetti, soffermandosi sulle sue funzioni e su come è possibile spingere all’acquisto i consumatori, compresi quelli più esigenti o indecisi, grazie a confezioni con grafica attraente, informazioni complete, praticità e facilità d’uso. Diventa rilevante la frase “dove l’occhio si arresta, la vendita inizia” (Kauppinen-Räisänen, 2014), perché fa intuire che ciascun acquisto non è casuale ma viene preceduto da un’attenta osservazione da parte del consumatore. Si deve quindi cercare di creare un legame fra quest’ultimo e la confezione, messo in pratica ad esempio attraverso particolari colori o materiali con caratteristiche che possano maggiormente attrarre i consumatori. Ciascun colore può essere analizzato in funzione di determinate variabili quali nazionalità, genere, età, personalità dimostrando che i consumatori sono maggiormente attratti dalle confezioni con colori caldi e luminosi quali rosso o giallo e, viceversa, prendano meno in considerazione colori più freddi e poco evidenti come viola o verde.

Analizzando il packaging in un’ottica sostenibile è emerso che deve essere sottile e leggero, riutilizzabile per ridurre il volume dei rifiuti, non deve provocare inquinamento per l’uomo e per l’ambiente per consentire un risparmio energetico ed un utilizzo di materie prime con il minor impatto ambientale possibile. Il ciclo di vita di un prodotto e della sua confezione vengono analizzati attraverso la LCA (life cycle analysis); tale metodo consente di quantificare e valutare le conseguenze ambientali connesse con tali beni tramite parametri che ne valutano la fattibilità dalla pianificazione fino al loro smaltimento o riciclaggio. I consumatori devono essere guidati all’acquisto di tali prodotti grazie a etichette che ne spiegano chiaramente l’origine e anche le conseguenze ambientali dell’imballaggio, oltre che le risorse impiegate per la produzione e i tempi e i modi per il loro smaltimento, potendo così trarne vantaggi significativi per la loro salute e risparmi economici. Le aziende devono quindi trasmettere messaggi credibili per coinvolgere anche quei consumatori che sono meno disposti a cooperare per l’ambiente (Rokka e Uusitalo, 2008).

Per quanto riguarda la sostenibilità nel campo alimentare l’elaborato ha analizzato le caratteristiche degli “active packaging” che consentono un’efficace interazione fra pacchetto, prodotto ed ambiente. L’obiettivo è prolungare la durata della vita degli alimenti senza modificare la loro qualità, utilizzando imballaggi assorbenti o che rilasciano sostanze per migliorarne la conservazione e mantenere inalterate le loro proprietà. L’ossido di silicio ad esempio è un materiale innovativo che riesce a ricoprire tali funzioni fornendo un efficace contributo nella composizione di packaging trasparenti, resistenti ad alterazioni, anche se implica scarsa flessibilità e costi di realizzazione elevati (Lange e Wyser, 2003).

35 Gli “intelligent packaging” sono un’ulteriore innovazione strettamente legata con il packaging ed il suo materiale perché ne facilitano l’approvvigionamento e lo smaltimento in una stretta relazione con l’ambiente. Essi comprendono gli “smart packaging”, ossia strumenti che memorizzano e trasmettono dati relativi al prodotto e apparecchi che monitorano l’ambiente esterno per fornire indicazioni riguardo la temperatura, le modalità di sigillatura, il livello di pH, il contenuto microbico (Yam, Takhistov e Miltz, 2005).

Analizzando il caso Molino Rossetto si può notare come un’azienda fondata sui valori della tradizione evidenzi allo stesso tempo l’importanza di innovarsi. Attraverso l’obiettivo “energia pulita”, l’azienda ha investito in un impianto fotovoltaico che traferisce energia anche nei propri stabilimenti e sostiene l’ambiente con la raccolta differenziata e con l’uso di packaging con carte riciclate e film biodegradabili. Per quanto riguarda gli imballaggi, l’azienda ha trovato utile modificarli nel colore per far risaltare i prodotti negli scaffali in modo che siano facilmente identificabili per il consumatore. Essi sono inoltre creati con materiali ecosostenibili, in special modo con carta certificata FSC e PEFC.

In conclusione si può affermare che non esiste un packaging esteticamente migliore di un altro in quanto è il consumatore stesso che decide e manifesta la propria preferenza. É però possibile informare adeguatamente i consumatori sulle caratteristiche del prodotto e della confezione stessa, in modo che siano facilmente orientati verso la decisione d’acquisto e che sappiano valutarne le caratteristiche intrinseche maggiormente in linea con le proprie posizioni riguardo tematiche rilevanti come quella ambientale. Le aziende come Molino Rossetto ricoprono un ruolo fondamentale sia per sostenere l’ambiente che per garantire la qualità delle materie prime

e dei prodotti finiti, al fine di soddisfare il consumatore e assicurare la sua centralità. In definitiva aziende e consumatori, attraverso le loro scelte, possono contribuire a garantire un

futuro migliore per le nuove generazioni.

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