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Charpentier, Impressions d’Italie

Gustave Charpentier fu allievo di composizione di Jules Massenet, presso il Conservatorio di Parigi. L’influenza di quest’ultimo sul giovane studente è evidente e questo spiega probabilmente perché anche Charpentier, seguendo l’esempio del maestro, decise di inserire il saxofono in un suo lavoro.

Impressions d’Italie è una Suite per orchestra che Gustave Charpentier

compose tra il 1887 e il 1889, durante il soggiorno di studio trascorso nella sede romana dell’Académie de France (Villa Medici), ottenuto grazie alla vittoria del Prix de Rome nel 1887 con la cantata Didon.

La Suite fu eseguita per la prima volta a Parigi ai Concerts Lamoureux nel 1891, ottenendo un successo immediato.224

Immagine n. 16225

Charles Victor Famin, La Villa Médicis, Roma, 1837.

224

Per tutti questi dati si veda la voce non firmata Impressions d’Italie, in Dizionario

Enciclopedico Universale della Musica e dei Musicisti. I titoli e i personaggi, diretto da Alberto Basso, Torino, UTET, 1999, vol. II, pp. 134-135.

225 Questa immagine è reperibile online al sito

http://www.villamedici.it/it/event/276/laccademismo-nel-xix-secolo-sguardi- incrociati/?of=5&t=convegni&p=past

La genesi della Suite

La Suite è formata da 5 brani:

- Sérénade, in La maggiore, presenta l’episodio della serenata degli innamorati sotto le finestre delle fanciulle amate;

- À la fontaine, in Si bemolle maggiore, descrive la processione di alcune fanciulle a una fontana;

- À mules, in Sol minore / maggiore, racconta di un gruppo di muli in fila che risale lentamente la mulattiera facendo tintinnare i propri campanelli; - Sur le cimes, in La maggiore, descrive la solitudine del poeta e il

panorama mozzafiato della costa sorrentina;

- Napoli, in Re maggiore, riproduce danze, rumori e fuochi d’artificio a Napoli.226

Inizialmente la Suite era intitolata Symphonie sentimentale et pittoresque, ma Charpentier, una volta rientrato dall’Italia, le diede un nome rapportato al contenuto della partitura. La scrittura e l’orchestrazione sono molto curate e i 5 pezzi che compongono questa Suite sono descrittivi piuttosto che evocativi, a causa dell’ indirizzo naturalistico che il compositore ha dato alla sua estetica.227

226 Cfr. la voce non firmata Impressions d’Italie, in Dizionario Enciclopedico Universale della

Musica e dei Musicisti. I titoli e i personaggi, cit., p.135.

227

Per questi giudizi si veda J. M. Fauquet, voce Impressions d’Italie, in Dictionnaire de la musique en France au XIX siècle, cit., p. 612.

L’impatto della Suite dopo la prima rappresentazione

Fortunatamente questa Suite non ebbe a soffrire dell’opprimente confronto con Harold en Italie di Berlioz che fu fatto dalla critica. I 5 pezzi costituiscono un album di immagini sonore – fra cui la più originale è Sur le cimes – che il pubblico dei concerti domenicali non si stancò mai di ascoltare fino alla metà del XX secolo.228

Il ruolo del saxofono all’interno della Suite

Il compositore utilizza in questa Suite degli strumenti creati da Adolphe Sax, i saxofoni contralto e soprano. Dopo aver sperimentato in vari modi l’uso del sax contralto, i compositori iniziavano a cercare nuove soluzioni timbriche, tanto che Charpentier fa uso per la prima volta di questi due saxofoni insieme.

I sax sono presenti in quasi tutti i brani, sono assenti solo nella Sérénade. Tuttavia l’autore assegna al sax soprattutto un ruolo di riempimento e di rinforzo, raramente di solista.

Il sax soprano in À la fontaine suona all'unisono con il clarinetto e gareggia con l’oboe, in qualità questa volta di solista, in À mules. Il sax contralto è utilizzato in

Napoli come rinforzo, in una tarantella piena di allegria.

Nell’episodio À la fontaine, caratterizzato da uno stile di languida melodia, Charpentier ha unito i timbri del clarinetto e dell'oboe col saxofono soprano soprattutto nelle dinamiche ff. Il soprano, insieme al sopranino, è fra i più acuti dei saxofoni, e possiede una sonorità molto forte e una certa tensione, soprattutto nel registro acuto, molto più incisiva di quella del clarinetto.

Es. 35229

Nell’episodio À mules il sax soprano esegue, insieme all’oboe, un motivo abbastanza complesso, dal carattere energico e in una dinamica f/fff. Il ritmo è veloce e richiede allo strumentista una certa leggerezza nell’esecuzione dei passaggi:

Es. 36230

229 Gustave Charpentier, Impressions d’Italie (partitura), Paris, Heugel, 1891, n. 3, À la fontaine,

da [8] a b. 4 dopo [8], parte del saxofono soprano.

230

Gustave Charpentier, Impressions d’Italie (partitura), cit., n. 2, À mules, da b. 4 dopo [1] a b. 1 prima di [3], parte del saxofono soprano.

Sempre in À mules - episodio di un realismo impressionante - Charpentier ci fa ascoltare ancora il sax soprano, mentre gareggia con gli oboi, in ben due momenti:

Es. 37231

Nell'episodio Napoli troviamo il sax contralto che fa da rinforzo a una spumeggiante tarantella.

Nell’esempio seguente il saxofono suona un motivo dal carattere saltellante e giocoso insieme al clarinetto, al corno inglese, all’oboe e al flauto. Il ritmo è abbastanza veloce, la dinamica passa da p a mf e l’armatura in chiave, con 5 diesis, richiede una certa attenzione da parte dell’esecutore. Affiancandolo agli altri legni nell’eseguire il loro stesso motivo, Charpentier mostra come stimasse il saxofono al pari degli altri fiati:

231

Gustave Charpentier, Impressions d’Italie (partitura), cit., n. 3, À Mules, bb. 5-7 dopo [3], bb. 1- 4 dopo [7], parte del saxofono soprano.

Es. 38232

Sempre in Napoli sono presenti due brevi soli del sax contralto, entrambi impregnati di un’atmosfera nostalgica, nelle dinamiche p e pp:

Es. 39233

Ancora in Napoli troviamo il clarinetto, il flauto e il sax contralto che eseguono lo stesso motivo più volte di seguito, se pure spostato in altezza:

232 Gustave Charpentier, Impressions d’Italie (partitura), cit., n. 5, Napoli, da b. 1 prima di [6] a b.

5 prima di [7], parte del saxofono contralto.

233

Gustave Charpentier, Impressions d’Italie (partitura), cit., n. 5, Napoli, da b. 2 prima di [14] a b. 1 dopo [14], bb. 4-1 prima di [38], parte del saxofono contralto.

Es. 40234

Di nuovo con il flauto, il corno inglese, l’oboe e il clarinetto, il sax alto – sempre in Napoli - esegue un breve motivo nella dinamica ff. Anche qui il sax viene inserito a pieno nell’orchestra, affiancando gli altri legni.

Es. 41235

234 Gustave Charpentier, Impressions d’Italie (partitura), cit., n. 5, Napoli, da b. 2 dopo [40] a [41],

parte del saxofono contralto.

235

Gustave Charpentier, Impressions d’Italie (partitura), cit., n. 5, Napoli, da bb. 5-8 dopo [48], parte del saxofono contralto.