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4. Risultati e discussione

4.2. Riconoscimento di pattern in relazione ai descrittori alternativi

4.2.1.1 Chioggia

L’analisi fattoriale applicata alla matrice definita da 96 taxa e 18 osservazioni relative alla zona di Chioggia ha prodotto i primi tre assi che assorbono rispettivamente il 21.76%, il 16.58% e il 12.42% per un totale di 50.76% dell’inerzia totale del sistema (figg. 4.2.1.1.1 e 4.2.1.1.2). I punti-taxon sono associati ad un etichetta di sei caratteri, costituita dalle prime tre del nome del genere e dalle prime tre lettere di quello della specie.

Fig. 4.2.1.1.1 – Ordinamento AFC punti-stazione e punti-variabile Chioggia - Descrittori sistematici (1° asse/2° asse).

Fig. 4.2.1.1.2 – Ordinamento AFC punti-stazione e punti-variabile Chioggia - Descrittori sistematici (2° asse/3° asse). 2° asse 3 °as se 2° asse 3 °as se

L’ordinamento 1° asse fattoriale/2° asse fattoriale mostra un gruppo coerente di punti stazione all’origine degli assi da cui si separano sul primo asse il punto stazione ch_1 e sul secondo asse il punto stazione ch_18; tali punti stazione presentano i contributi assoluti più elevati rispettivamente per il primo e per il secondo asse fattoriale (fig. 4.2.1.1.3).

1° asse 2 ° asse 1° asse 2 ° asse 1° asse 2 ° asse

Fig. 4.2.1.1.3 – Ordinamento AFC punti-stazione Chioggia - Descrittori sistematici (1° asse/2° asse).

I taxa associati a tali punti stazione sono rispettivamente i policheti Owenia fusiformis (OWEFUS), Prionospio caspersi (PRICAS) e Phyllodoce laminosa (PHYLAM). Tali punti specie presentano i contributi assoluti più elevati rispettivamente sul primo e sul secondo asse fattoriale (fig. 4.2.1.1.4). Le prime due sono specie sabulicole, caratteristiche di substrati a prevalenza sabbiosa, dove l’energia idrodinamica è piuttosto elevata. Phyllodoce luminosa è invece tipica di ambienti a deposizione di sedimenti più fini, caratteristica della Biocenosi dei Fanghi Terrigeni Costieri – VTC (Peres&Picard, 1964; Picard, 1965)

1° asse 2 ° as se 1° asse 2 ° as se

Fig. 4.2.1.1.4 – Ordinamento AFC punti-variabile Chioggia - Descrittori sistematici (1° asse/2° asse).

Osservando l’ordinamento 2° asse fattoriale/3° asse fattoriale vediamo che il gruppo coerente di punti stazione precedentemente descritto trova una risoluzione lungo il terzo asse. Il punto stazione che presenta il contributo assoluto maggiore sul terzo asse è ch_2 (fig. 4.2.1.1.5).

2° asse 3 ° as se 2° asse 3 ° as se

Fig. 4.2.1.1.5 – Ordinamento AFC punti-stazione Chioggia - Descrittori sistematici (2° asse/3° asse).

L’elemento faunistico associato a tale punto-stazione è il polichete Prionospio multibranchiata (PRIMUL), specie misticola (fig. 4.2.1.1.6).

2° asse 3 ° asse 2° asse 3 ° asse

Fig. 4.2.1.1.6 - Ordinamento AFC punti- variabile Chioggia - Descrittori sistematici (2° asse/3° asse).

L’analisi fattoriale applicata alla matrice definita da 75 descrittori non sistematici e 18 osservazioni relative alla zona di Chioggia ha prodotto i primi tre assi che assorbono rispettivamente il 21.82%, il 16.51% e il 10.77% per un totale di 49.10% dell’inerzia totale del sistema (figg. 4.2.1.1.7 e 4.2.1.1.8). I punti-descrittori non sistematici sono associati ad un etichetta di tre caratteri: la prima lettera relativa al descrittore trofico, le altre due a quelli morfo-funzionali.

Fig. 4.2.1.1.7 – Ordinamento AFC punti-stazione e punti-variabile Chioggia - Descrittori alternativi (1° asse/2° asse).

Fig. 4.2.1.1.8 – Ordinamento AFC punti-stazione e punti-variabile Chioggia - Descrittori alternativi (2° asse/3° asse).

L’ordinamento 1° asse fattoriale/2° asse fattoriale mostra un gruppo di punti stazione che si separa sul secondo asse fattoriale. I contributi assoluti maggiori per tale asse sono relativi ai punti stazione ch_1 e ch_2. Il primo asse separa il punto stazione ch_18 (fig. 4.2.1.1.9).

ig. 4.2.1.1.9 – Ordinamento AFC punti-stazione Chioggia - Descrittori alternativi (1° asse/2° asse).

1° asse 2 ° as se 1° asse 2 ° as se 1° asse 2 ° as se F

Per ciò che attiene l’ordinamento dei descrittori non sistematici i contributi assoluti maggiori

ig. 4.2.1.1.10 – Ordinamento AFC punti-variabile Chioggia - Descrittori alternativi (1° asse/2° asse).

resentano il prostomio e le appendici lungo il corpo non specializzati, non colorati, di forma per il primo asse sono relativi alle categorie CCD e CFP, mentre sul secondo asse a DAM e CBU (fig. 4.2.1.1.10). 1° asse 2 ° as se 1° asse 2 ° as se F

La categoria CCD corrisponde a policheti appartenenti alla categoria trofica dei carnivori, che p

appiattita, di dimensioni piccole, di cui non si hanno notizie certe sul tipo di larva, erranti e non tubicoli. La categoria CFP corrisponde a policheti appartenenti alla categoria trofica dei carnivori, che presentano il prostomio e le appendici lungo il corpo non specializzati, colorati, di forma cilindrica, di dimensioni grandi, con larva lecitotrofica, erranti e non tubicoli. La categoria DAM corrisponde a policheti appartenenti alla categoria trofica dei detritivori, che presentano il prostomio e le appendici lungo il corpo non specializzati, colorati, di forma cilindrica, di dimensioni grandi, con larva planctotrofica, sedentari e tubicoli. Infine, la categoria CBU corrisponde a policheti appartenenti alla categoria trofica dei carnivori, che presentano il prostomio e le appendici lungo il corpo non specializzati, non colorati, di forma appiattita, di dimensioni medie, di cui non si hanno notizie certe sul tipo di larva, erranti e non tubicoli.

Confrontando tra loro gli ordinamenti fin qui descritti, si può osservare (fig. 4.2.1.1.11) come si realizzi un accordo ottimo tra la configurazione 2°/3°asse dell’analisi fatta sui descrittori

escrittori sistematici (2°asse/3°asse in

il data-set di Chioggia è costituita da specie he presentano ecologia diversificata. Analizzando l’ordinamento relativo ai descrittori tassonomico-sistematici (fig. 4.2.1.1.5/fig. 4.2.1..1.6) e quella 1°/2° asse dell’analisi fatta sui descrittori alternativi (fig. 4.2.1.1.9/fig. 4.2.1.1.10), permettendo una speculazione esaustiva sulla struttura della comunità bentonica costiera.

Fig. 4.2.1.1.11 – Ordinamento AFC punti-stazione Chioggia - D blu) e alternativi (1° asse/2° asse in nero) sovrapposti.

La comunità macrozoobentonica che caratterizza c

sistematici (figg. 4.2.1.1.1÷4.2.1.1.6). Infatti, è possibile distinguere elementi faunistici sabulicoli, come i policheti Prionospio caspersi, Prionospio malmgreni, Micronephthys mariae e Owenia fusiformis, ritrovati nelle stazioni più superficiali ch_1 e ch_2 (circa 10m). La specie Owenia fusiformis, abbondante nella stazione ch_1, presenta delle strategie adattative che la rendono un ottimo "indicatore ecologico" in quanto segnala ambienti costieri con elevato idrodinamismo, notevole stress meccanico e variabilità delle condizioni di flusso, come ad esempio le foci dei fiumi (Gambi&Giangrande, 1986). Per quanto riguarda la sua affinità biocenotica Bianchi et al. (in Enea, 1993) e Picard (1965) la indicano come preferenziale della Biocenosi delle Sabbie Fini Ben Calibrate (SFBC), anche se Gambi e Giangrande (1985)

rilevano che nei popolamenti a policheti di sabbia fine, un aumento della quantità di silt o argilla provoca l'incremento, fino alla netta dominanza, di questa specie.

La stazione ch_2 inoltre è contraddistinta anche dalla presenza dei policheti Prionospio multibranchiata, Aricidea assimilis, Aricidea catherinae e dagli anfipodi Ampelisca sarsi e

te da specie che presentano ecologia differente: Levinsenia gracilis, Spiophanes

ome i policheti Phyllodoce laminosa e Nephrys incisa, e specie più

ficiali, da un punto di Harpinia dellavallei, tutti animali che si possono definire misticoli a larga ripartizione ecologica.

Le stazioni ch_3÷ch_17, situate su batimetrie via via crescenti (tra i 15 e i 30m), sono caratterizza

kroyeri, Monticellina dorsobranchialis, Glycera alba, Nephtys incisa e Sternarpis scutata, limicole (stazioni ch_3, ch_4, ch_5); Notomastus latericeus, Sthenolepis yhleni, Paralacydonia paradoxa, Podarkeopsis capensis, Lumbrineris latreilli e Ampelisca diadema, misticole (stazioni ch_6÷ch_17).

Infine, la stazione ch_18, posta a circa 30m di profondità, è rappresentata sia da specie propriamente limicole c

tolleranti a variazioni granulometriche del sedimento in cui vivono, come Eunice vittata e Pectinaria auricoma, sia da organismi legati a sedimenti più grossolani, come il polichete Exogone verugera e gli anfipodi Apherusa chiereghini e Gammaropsis maculata (Gambi et al., 1985; Gambi&Giangrande, 1985, Bianchi&Morri, 1985; Peres&Picard, 1964; Picard, 1965; Enea, 1993; Bellan-Santini, 1969; Ledoyer, 1968; Bedulli et al., 1986).

Così come le abbiamo appena descritte da un punto di vista ecologico- tassonomico, le specie che definiscono la struttura del popolamento negli orizzonti più super

vista ecologico-funzionale (figg. 4.2.1.1.7÷4.2.1.1.10), sono caratterizzate da abitudini trofiche di tipo sospensivoro o detritivoro, e quindi da una chiara specializzazione della parte apicale rispetto alla parte terminale, oppure di tipo carnivoro, senza una differenziazione spinta del prostomio rispetto al pigidio, tutte con appendici lungo il corpo uniformi tra loro, tutte costruttrici di tubi e con larva di tipo planctotrofico. Le stazioni mediamente profonde invece sono composte da animali con abitudini trofiche di tipo carnivoro o limivoro, tutti senza una differenziazione spinta del prostomio rispetto al pigidio, con appendici lungo il corpo uniformi, ancora costruttori di tubi, erranti e con larva planctotrofica. Infine, le stazioni più profonde sono identificabili grazie alla composizione in specie che presentano le seguenti caratteristiche biologiche: carnivori o limivori o onnivori, senza specializzazione cefalica e delle appendici del corpo, non tubicoli, erranti, di forma cilindrica e dimensioni medie/grandi, con larva lecitotrofica. Bisogna segnalare, inoltre, anche la presenza di organismi detritivori/detritivori erbivori, con occhi grandi, antenne simili tra loro, gnatopodi semplici, con forma del corpo schiacciata latero-lateralmente e dimensioni medie.

Essendo la struttura del sedimento, soprattutto la granulometria, considerata un parametro determinante per gli organismi del benthos di fondo mobile, in quanto è il risultato di molti

-fangosa. Effettivamente, come abbiamo potuto già apprezzare

, che permettono lo stabilirsi di animali tipici di biocenosi di fango, di

poraneamente la sopravvivenza di elementi faunistici spiccatamente

ai descrittori sistematici) fattori, tra i quali l’idrodinamismo, gli apporti continentali e il trasporto in generale (Fresi et al., 1983), è importante considerare i risultati ottenuti dall’analisi granulometrica del sedimento nelle stazioni oggetto di studio.

Le stazioni più costiere (ch_1, ch_2,) sono caratterizzate da sedimenti più grossolani: la ch_1 è sabbiosa, la ch_2 è mista sabbio

dalla discussione precedente, presso la stazione ch_1 il popolamento è caratterizzato da specie sabulicole, con caratteristiche biologico-funzionali spiccatamente adattate all’ambiente costiero ad alta energia idrodinamica: categoria trofica dei sospensivori, parte cefalica specializzata per catturare le particelle di cibo, costruzione tubi e sedentarietà, larva planctotrofica L’osservazione ch_2 è rappresentata invece da elementi sabulicoli più tolleranti alla presenza di una certa frazione di sedimento più fine, con adattamenti propri di ambienti costieri ove inizia una lieve attenuazione idrodinamica: categorie trofiche dei detritivori, con parte cefalica specializzata, e dei carnivori, con parte cefalica non specializzata, costruzione tubi e vagilità, larva planctotrofica.

Le stazioni ch_3, ch_4 e ch_5 (poste ad una profondità tra i 19 e i 25m), invece, sono costituite da sedimenti fangosi

ambienti a bassa energia idrodinamica, con abitudini trofiche di tipo limivoro, senza una differenziazione spinta del prostomio rispetto al pigidio, ancora costruttori di tubi, erranti e con larva planctotrofica.

Le stazioni ch_6÷ch_17 presentano un sedimento fangoso, con una certa frazione di sabbia, che permette contem

fangofili con elementi misticoli, carnivori ed onnivori, con parte cefalica non specializzata, non costruttori di tubi, erranti e con larva lecitotrofica. Infine, la stazione ch_18, che presenta un sedimento a granulometria mista, con una percentuale della frazione sabbiosa più alta rispetto alle stazioni immediatamente precedenti, probabilmente dovuta alla presenza in quest’area di sabbie relitte, risulta faunisticamente peculiare (Colantoni&Galligani, 1980; Colantoni et al., 1990). Qui si osservano infatti taxa che presentano una valenza ecologica ampia, misticola, insieme a taxa con spiccata affinità sabulicola. Quindi, esibiscono descrittori non sistematici sia come quelli esposti per il gruppo di osservazioni precedenti, sia categorie trofiche detritivori/detritivori erbivori, occhi grandi, antenne simili tra loro, gnatopodi semplici e forma del corpo schiacciata latero-lateralmente, senza stadio larvale visibile.

Quindi, per quanto riguarda l’insieme delle osservazioni ch_1÷ch_17, il secondo asse (relativamente ai descrittori alternativi) ed il terzo asse (relativamente

possono essere interpretati come rappresentativi di un gradiente costa-largo, riassumibile in una variazione granulometrica del sedimento che, a sua volta, riflette un gradiente di energia ambientale (idrodinamismo). La struttura della comunità bentonica esaminata quindi varia lungo un gradiente principale, il gradiente batimetrico costa-largo, corrispondente ad un gradiente di energia meccanica. La stazione ch_18 non si inserisce in questa generalizzazione, poiché, come spiegato precedentemente, risulta peculiare nelle sue caratteristiche granulometriche e quindi faunistiche.

L’analisi non-metric Multi Dimensional Scaling (nMDS), realizzata sulle stesse matrici su cui è stata effettuata l’analisi statistica precedente, presenta una distribuzione dei punti molto simile

entonica descritta attraverso la tassonomia e quella spiegata attraverso le per quanto riguarda l’ordinamento relativo ai descrittori sistematici (matrice di abbondanza 96taxax18stazioni) e quello relativo ai descrittori alternativi (matrice di abbondanza 75descrittori alternativi x18stazioni) (stress 0.11) (fig. 4.2.1.1.12 a. e b.).

Fig. 4.2.1.1.12 - nMDS applicata al data-set di Chioggia: a. dati descrittori sistematici; b. dati descrittori alternativi.

Quindi, si riscontra nuovamente una forte coerenza tra la struttura della comunità macrozoob

caratteristiche biologico-funzionali delle specie, come confermano anche i risultati del test di Mantel, con una R pari a 0.943, R di Hubert pari ad 1 e P (R) uguale ad 1.

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