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cittadini domani? il futuro della costituzione

Nel documento Educare alla Costituzione (pagine 155-168)

Siamo arrivati al termine del nostro percorso. Spesso si dice che i bambini e le bambine, i ragazzi e le ragazze sono i cittadini e le cittadine del domani; ci sembra che sia una impostazione errata. I bambini e le bambine, i ragazzi e le ragazze sono i cittadini di oggi, sono già cittadini e devono essere educati a godere dei propri di- ritti e a comprenderne la radice e la storia, così come a rispettare i diritti degli altri e delle altre. La Costituzione, da sola, non sa fare questo passo: non è uno stru- mento educativo di per sé, se non è inserito in un progetto educativo, in una scuola moderna, aperta e democratica, in un’alleanza tra tutti i soggetti che si occupano di educazione: la scola, le famiglie, l’associazionismo, le istituzioni pubbliche. edu- care alla Costituzione significa dare ossigeno a questo straordinario documento nonché allo spirito che l’ha posto in essere; lasciata a se stessa, essa rischia di mo- rire, di sfiorire, di essere solamente carta muta. La Costituzione ha bisogno, per so- pravvivere, anche del lavoro quotidiano che si attua in una scuola.

Esercitazione finale. Sulla Costituzione

Ogni ragazzo deve scegliere un articolo della Costituzione da “adottare”; lo studia, lo comprende e poi prepara le carte per l’adozione:

Quali sono le caratteristiche dell’articolo che lo hanno fatto scegliere? Quali sono le malattie e i rischi ai quali l’articolo può essere esposto? Come il genitore adottivo può agire per tutelare l’articolo adottato?

In seguito può essere fatta una breve mostra degli articoli adottati (ogni arti- colo può essere rappresentato da un disegno, magari di un cane pensando all’ado- zione di animali). gli articoli adottivi possono anche incontrarsi e dialogare. Ad ogni ragazzo dovrebbe essere data una specie di coccarda o diploma di rappresen- tante esclusivo dell’articolo adottato (ovviamente ogni ragazzo dovrebbe adottare un articolo diverso).

discorso sulla costituzione di Piero calamandrei

26 gennaio 1955

L’art. 34 dice: “I capaci e i meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi”. eh! e se non hanno i mezzi? Allora nella nostra costituzione c’è un articolo che è il più importante di tutta la costituzione, il più impegnativo per noi che siamo al declinare, ma soprattutto per voi giovani che avete l’avvenire davanti a voi. Dice così: “È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’u- guaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’ef- fettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”.

È compito di rimuovere gli ostacoli che impediscono il pieno sviluppo della persona umana: quindi dare lavoro a tutti, dare una giusta retribuzione a tutti, dare una scuola a tutti, dare a tutti gli uomini dignità di uomo. Soltanto quando questo sarà raggiunto, si potrà veramente dire che la formula contenuta nell’art. primo – “L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro” – corrisponderà alla realtà. Perché fino a che non c’è questa possibilità per ogni uomo di lavorare e di studiare e di trarre con sicurezza dal proprio lavoro i mezzi per vivere da uomo, non solo la nostra Repubblica non si potrà chiamare fondata sul lavoro, ma non si potrà chiamare neanche democratica perché una democrazia in cui non ci sia questa uguaglianza di fatto, in cui ci sia soltanto una uguaglianza di diritto, è una demo- crazia puramente formale, non è una democrazia in cui tutti i cittadini veramente siano messi in grado di concorrere alla vita della società, di portare il loro miglior

contributo, in cui tutte le forze spirituali di tutti i cittadini siano messe a contribuire a questo cammino, a questo progresso continuo di tutta la società.

e allora voi capite da questo che la nostra costituzione è in parte una realtà, ma soltanto in parte è una realtà. In parte è ancora un programma, un ideale, una speranza, un impegno di lavoro da compiere. Quanto lavoro avete da compiere! Quanto lavoro vi sta dinanzi!

È stato detto giustamente che le costituzioni sono anche delle polemiche, che negli articoli delle costituzioni c’è sempre anche se dissimulata dalla formulazione fredda delle disposizioni, una polemica. Questa polemica, di solito è una polemica contro il passato, contro il passato recente, contro il regime caduto da cui è venuto fuori il nuovo regime.

Se voi leggete la parte della costituzione che si riferisce ai rapporti civili poli- tici, ai diritti di libertà, voi sentirete continuamente la polemica contro quella che era la situazione prima della Repubblica, quando tutte queste libertà, che oggi sono elencate e riaffermate solennemente, erano sistematicamente disconosciute. Quindi, polemica nella parte dei diritti dell’uomo e del cittadino contro il passato.

Ma c’è una parte della nostra costituzione che è una polemica contro il pre- sente, contro la società presente. Perché quando l’art. 3 vi dice: “È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che impediscono il pieno sviluppo della persona umana” riconosce che questi ostacoli oggi vi sono di fatto e che bisogna rimuoverli. Dà un giudizio, la costituzione, un giudizio pole- mico, un giudizio negativo contro l’ordinamento sociale attuale, che bisogna modi- ficare attraverso questo strumento di legalità, di trasformazione graduale, che la co- stituzione ha messo a disposizione dei cittadini italiani. Ma non è una costituzione immobile che abbia fissato un punto fermo, è una costituzione che apre le vie verso l’avvenire. non voglio dire rivoluzionaria, perché per rivoluzione nel linguaggio comune s’intende qualche cosa che sovverte violentemente, ma è una costituzione rinnovatrice, progressiva, che mira alla trasformazione di questa società in cui può accadere che, anche quando ci sono, le libertà giuridiche e politiche siano rese inu- tili dalle disuguaglianze economiche, dalla impossibilità per molti cittadini di es- sere persone e di accorgersi che dentro di loro c’è una fiamma spirituale che se fosse sviluppata in un regime di perequazione economica, potrebbe anche essa con- tribuire al progresso della società. Quindi, polemica contro il presente in cui vi- viamo e impegno di fare quanto è in noi per trasformare questa situazione presente. Però, vedete, la costituzione non è una macchina che una volta messa in moto va avanti da sé. La costituzione è un pezzo di carta: la lascio cadere e non si muove. Perché si muova bisogna ogni giorno rimetterci dentro il combustibile, bisogna metterci dentro l’impegno, lo spirito, la volontà di mantenere queste promesse, la propria responsabilità. Per questo una delle offese che si fanno alla costituzione è l’indifferenza alla politica, l’indifferentismo politico che è – non qui, per fortuna, in questo uditorio, ma spesso in larghe categorie di giovani – una malattia dei giovani. “La politica è una brutta cosa”, “che me ne importa della politica”: quando sento

fare questo discorso, mi viene sempre in mente quella vecchia storiellina, che qual- cheduno di voi conoscerà, di quei due emigranti, due contadini, che traversavano l’oceano su un piroscafo traballante. Uno di questi contadini dormiva nella stiva e l’altro stava sul ponte e si accorgeva che c’era una gran burrasca con delle onde al- tissime e il piroscafo oscillava; e allora questo contadino impaurito domanda a un marinaio: “Ma siamo in pericolo?”, e questo dice: “Se continua questo mare, il ba- stimento fra mezz’ora affonda”. Allora lui corre nella stiva a svegliare il compagno e dice: “Beppe, Beppe, Beppe, se continua questo mare, il bastimento fra mezz’ora affonda!”. Quello dice: “Che me ne importa, non è mica mio!”. Questo è l’indiffe- rentismo alla politica. È così bello, è così comodo: la libertà c’è. Si vive in regime di libertà, ci sono altre cose da fare che interessarsi alla politica. e lo so anch’io! Il mondo è così bello, ci sono tante cose belle da vedere, da godere, oltre che occu- parsi di politica. La politica non è una piacevole cosa. Però la libertà è come l’aria: ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare, quando si sente quel senso di asfissia che gli uomini della mia generazione hanno sentito per vent’anni, e che io auguro a voi, giovani, di non sentire mai, e vi auguro di non trovarvi mai a sen- tire questo senso di angoscia, in quanto vi auguro di riuscire a creare voi le condi- zioni perché questo senso di angoscia non lo dobbiate provare mai, ricordandovi ogni giorno che sulla libertà bisogna vigilare, dando il proprio contributo alla vita politica. La costituzione, vedete, è l’affermazione scritta in questi articoli, che dal punto di vista letterario non sono belli, ma è l’affermazione solenne della solida- rietà sociale, della solidarietà umana, della sorte comune, che se va a fondo, va a fondo per tutti questo bastimento. È la carta della propria libertà, la carta per cia- scuno di noi della propria dignità di uomo. Io mi ricordo le prime elezioni dopo la caduta del fascismo, il 2 giugno 1946, questo popolo che da venticinque anni non aveva goduto le libertà civili e politiche, la prima volta che andò a votare dopo un periodo di orrori il caos, la guerra civile, le lotte le guerre, gli incendi. Ricordo – io ero a Firenze, lo stesso è capitato qui – queste file di gente disciplinata davanti alle sezioni, disciplinata e lieta perché avevano la sensazione di aver ritrovato la propria dignità, questo dare il voto, questo portare la propria opinione per contribuire a creare questa opinione della comunità, questo essere padroni di noi, del proprio paese, del nostro paese, della nostra patria, della nostra terra, disporre noi delle no- stre sorti, delle sorti del nostro paese.

Quindi, voi giovani alla costituzione dovete dare il vostro spirito, la vostra gioventù, farla vivere, sentirla come cosa vostra, metterci dentro il senso civico, la coscienza civica, rendersi conto – questa è una delle gioie della vita – rendersi conto che ognuno di noi nel mondo non è solo, che siamo in più, che siamo parte di un tutto, nei limiti dell’Italia e nel mondo. Ora vedete – io ho poco altro da dirvi – in questa costituzione, di cui sentirete fare il commento nelle prossime conferenze, c’è dentro tutta la nostra storia, tutto il nostro passato. tutti i nostri dolori, le nostre sciagure, le nostre glorie son tutti sfociati in questi articoli. e a sapere intendere, dietro questi articoli ci si sentono delle voci lontane. Quando io leggo nell’art. 2,

“l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e so- ciale”, o quando leggo, nell’art. 11, “l’Italia ripudia la guerra come strumento di of- fesa alla libertà degli altri popoli”, la patria italiana in mezzo alle altre patrie, dico: ma questo è Mazzini; o quando io leggo, nell’art. 8, “tutte le confessioni religiose sono ugualmente libere davanti alla legge”, ma questo è Cavour; quando io leggo, nell’art. 5, “la Repubblica una e indivisibile riconosce e promuove le autonomie lo- cali”, ma questo è Cattaneo; o quando, nell’art. 52, io leggo, a proposito delle forze armate,”l’ordinamento delle forze armate si informa allo spirito democratico della Repubblica” esercito di popolo, ma questo è garibaldi; e quando leggo, all’art. 27, “non è ammessa la pena di morte”, ma questo, o studenti milanesi, è Beccaria. grandi voci lontane, grandi nomi lontani. Ma ci sono anche umili nomi, voci re- centi. Quanto sangue e quanto dolore per arrivare a questa costituzione! Dietro a ogni articolo di questa costituzione, o giovani, voi dovete vedere giovani come voi, caduti combattendo, fucilati, impiccati, torturati, morti di fame nei campi di con- centramento, morti in Russia, morti in Africa, morti per le strade di Milano, per le strade di Firenze, che hanno dato la vita perché la libertà e la giustizia potessero es- sere scritte su questa carta. Quindi, quando vi ho detto che questa è una carta morta, no, non è una carta morta, questo è un testamento, un testamento di cento- mila morti. Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati. Dovunque è morto un ita- liano per riscattare la libertà e la dignità, andate lì, o giovani, col pensiero perché lì è nata la nostra Costituzione.

indice

soMMario... 5

introduzione... 9

PriMaParte. cHe cosa È lacostituzione... 11

1° tema. Un po’ di storia. Che cosa c’era prima della Costituzione... 13

1. Perché parlare di Costituzione... 13

2. Andare al fondo del problema: la libertà... 13

3. Il problema dell’antifascismo... 14

Esercitazione... 15

2° tema. Costruiamo una democrazia: la nascita della Costituzione... 19

1. Scrivere una identità: le caratteristiche della Costituzione... 19

Esercitazione ... 21

3° tema. Il compromesso necessario: la Costituzione come accordo e dialogo ... 25

Esercitazione ... 27

secondaParte. i diritti e i doveri... 31

1° tema. Lo pretendo! I diritti individuali... 33

Esercitazione ... 36

2° tema. Lo pretendiamo! I diritti collettivi... 39

Esercitazione... 41

3° tema. Lo dobbiamo fare! L’universo dei doveri... 43

Esercitazione... 45

4° tema. Semafori rossi. Le norme e le sanzioni ... 47

Esercitazione... 49

terzaParte. l’orGanizzazione della società civile... 53

1° tema. nessuno è troppo piccolo: la questione delle minoranze... 55

Esercitazione ... 57

2° tema. La culla della società: la famiglia, le famiglie ... 59

Esercitazione... 61

3° tema. Anch’io sono Stato: la partecipazione, la politica, le elezioni ... 65

Esercitazione... 66

4° tema. “Mio” o “nostro”? Le tasse, le imposte, la solidarietà sociale... 69

Esercitazione... 70

QuartaParte. illavoro e la sua orGanizzazione... 75

1° tema. Un posto per tutti: il diritto al lavoro ... 77

Esercitazione... 78

2° tema. Lavorare fa bene? Il diritto alla salute nei luoghi di lavoro... 85

Esercitazione ... 87

3° tema. Studiare lavorando? Il diritto alla formazione... 91

4° tema. Un lavoro che rende: la retribuzione e la gratificazione sul lavoro... 97

Esercitazione... 99

5° tema. Quando le cose non vanno bene: le organizzazioni sindacali... 105

Esercitazione... 106

QuintaParte. l’orGanizzazione dellostato... 111

1° tema. Un gioco di equilibri: la divisione dei poteri ... 113

Esercitazione... 115

2° tema. La Costituzione in periferia: le autonomie locali... 119

Esercitazione... 121

3° tema. Imparare la democrazia: come si diventa buoni cittadini a scuola e oltre ... 125

Esercitazione... 126

sestaParte. al di là dei confini... 133

1° tema. giochi senza frontiere: la guerra e i rapporti internazionali ... 135

Esercitazione... 137

2° tema. I mille volti di Dio: le fedi e le religioni ... 141

Esercitazione... 143

3° tema. nuovi compagni di strada: cittadinanza, migrazioni, intercultura ... 147

Esercitazione ... 148

4° tema. Cittadini domani? Il futuro della Costituzione... 155

Pubblicazioni 2002-2011

nella collana del CNOS-FAP e del CIOFS/FP

“STUDI, PROGETTI, ESPERIENZE PER UNA NUOVA FORMAZIONE PROFESSIONALE”

ISSN 1972-3032

Sezione “Studi”

2002 MALIZIAG. - D. NICOLI- V. PIERONI(a cura di), Ricerca azione di supporto alla sperimenta-

zione della FPI secondo il modello CNOS-FAP e CIOFS/FP. Rapporto finale, 2002

2003 CIOFS/FP (a cura di), Atti del XIV seminario di formazione europea. La formazione professio-

nale per lo sviluppo del territorio. Castel Brando (Treviso), 9-11 settembre 2002, 2003

CIOFS/FP SICILIA(a cura di), Vademecum. Strumento di lavoro per l’erogazione dei servizi

orientativi, 2003

MALIZIAG. - V. PIERONI(a cura di), Ricerca azione di supporto alla sperimentazione della

FPI secondo il modello CNOS-FAP e CIOFS/FP. Rapporto sul follow - up, 2003

2004 CIOFS/FP (a cura di), Atti del XV seminario di formazione europea. Il sistema dell’istruzione

e formazione professionale nel contesto della riforma. Significato e percorsi, 2004

CIOFS/FP SICILIA(a cura di), Opportunità occupazionali e sviluppo turistico dei territori di

Catania, Noto, Modica, 2004

CNOS-FAP (a cura di), Gli editoriali di “Rassegna CNOS” 1996-2004. Il servizio di don

Stefano Colombo in un periodo di riforme, 2004

MALIZIAG. (coord.) - D. ANTONIETTI- M. TONINI(a cura di), Le parole chiave della forma-

zione professionale, 2004

RUTAG., Etica della persona e del lavoro, 2004

2005 CIOFS/FP (a cura di), Atti del XVI seminario di formazione europea. La formazione professio-

nale fino alla formazione superiore. Per uno sviluppo in verticale di pari dignità, 2005

D’AGOSTINOS. - G. MASCIO- D. NICOLI, Monitoraggio delle politiche regionali in tema di

istruzione e formazione professionale, 2005

PIERONIV. - G. MALIZIA(a cura di), Percorsi/progetti formativi “destrutturati”. Linee guida

per l’inclusione socio-lavorativa di giovani svantaggiati, 2005

2006 CIOFS/FP (a cura di), Atti del XVII seminario di formazione europea. Il territorio e il sistema

di istruzione e formazione professionale. L’interazione istituzionale per la preparazione delle giovani generazioni all’inserimento lavorativo in rapporto agli obiettivi di Lisbona,

2006

NICOLI D. - G. MALIZIA- V. PIERONI, Monitoraggio delle sperimentazioni dei nuovi percorsi di

istruzione e formazione professionale nell’anno formativo 2004-2005, 2006

2007 CIOFS/FP (a cura di), Atti del XVIII seminario di formazione europea. Standard formativi

nell’istruzione e nella formazione professionale. Roma, 7-9 settembre 2006, 2007

COLASANTOM. - R. LODIGIANI(a cura di), Il ruolo della formazione in un sistema di welfare

attivo, 2007

DONATIC. - L. BELLESI, Giovani e percorsi professionalizzanti: un gap da colmare? Rapporto

finale, 2007

MALIZIAG. (coord.) - D. ANTONIETTI- M. TONINI(a cura di), Le parole chiave della forma-

zione professionale. II edizione, 2007

MALIZIAG. - V. PIERONI, Le sperimentazioni del diritto-dovere nei CFP del CNOS-FAP e del

MALIZIAG. - V. PIERONI, Le sperimentazioni del diritto-dovere nei CFP del CNOS-FAP e del

CIOFS/FP del Lazio. Rapporto di ricerca, 2007

MALIZIAG. et alii, Diritto-dovere all’istruzione e alla formazione e anagrafe formativa. Pro-

blemi e prospettive, 2007

MALIZIAG. et alii, Stili di vita di allievi/e dei percorsi formativi del diritto-dovere, 2007

NICOLID. - R. FRANCHINI, L’educazione degli adolescenti e dei giovani. Una proposta per i

percorsi di istruzione e formazione professionale, 2007

NICOLID., La rete formativa nella pratica educativa della Federazione CNOS-FAP, 2007

PELLEREYM., Processi formativi e dimensione spirituale e morale della persona. Dare senso

e prospettiva al proprio impegno nell’apprendere lungo tutto l’arco della vita, 2007

RUTAG., Etica della persona e del lavoro, Ristampa 2007

2008 CIOFS/FP, Atti del XIX seminario di formazione europea. Competenze del cittadino europeo a

confronto, 2008

COLASANTOM. (a cura di), Il punto sulla formazione professionale in Italia in rapporto agli

obiettivi di Lisbona, 2008

DONATIC. - L. BELLESI, Ma davvero la formazione professionale non serve più? Indagine

conoscitiva sul mondo imprenditoriale, 2008

MALIZIAG., Politiche educative di istruzione e di formazione. La dimensione internazionale,

2008

MALIZIAG. - V. PIERONI, Follow-up della transizione al lavoro degli allievi/e dei percorsi

triennali sperimentali di IeFP, 2008

PELLEREYM., Studio sull’intera filiera formativa professionalizzante alla luce delle strategie

di Lisbona a partire dalla formazione superiore non accademica. Rapporto finale, 2008

2009 GHERGOF., Storia della Formazione Professionale in Italia 1947-1977, vol. 1, 2009

2010 DONATIC. - L. BELLESI, Verso una prospettiva di lungo periodo per il sistema della formazione

professionale. Il ruolo della rete formativa. Rapporto finale, 2010

NICOLID., I sistemi di istruzione e formazione professionale (VET) in Europa, 2010

PIERONIV. - A. SANTOSFERMINO, La valigia del “migrante”. Per viaggiare a Cosmopolis, 2010

PRELLEZOJ.M., Scuole Professionali Salesiane. Momenti della loro storia (1853-1953), 2010

ROSSIG. (a cura di), Don Bosco, i Salesiani, l’Italia in 150 anni di storia, 2010

2011 ROSSIG. (a cura di), “Fare gli italiani” con l’educazione. L’apporto di don Bosco e dei Sale-

siani, in 150 anni di storia, 2011

Sezione “Progetti”

2003 BECCIUM. - A.R. COLASANTI, La promozione delle capacità personali. Teoria e prassi, 2003

CIOFS/FP (a cura di), Un modello per la gestione dei servizi di orientamento, 2003

CIOFS/FP PIEMONTE (a cura di), L’accoglienza nei percorsi formativo-orientativi. Un ap-

proccio metodologico e proposte di strumenti, 2003

CIOFS/FP PIEMONTE(a cura di), Le competenze orientative. Un approccio metodologico e

proposte di strumenti, 2003

CNOS-FAP (a cura di), Centro Risorse Educative per l’Apprendimento (CREA). Progetto e

guida alla compilazione delle unità didattiche, 2003

COMOGLIOM. (a cura di), Prova di valutazione per la qualifica: addetto ai servizi di impresa.

Prototipo realizzato dal gruppo di lavoro CIOFS/FP, 2003

FONTANAS. - G. TACCONI- M. VISENTIN, Etica e deontologia dell’operatore della FP, 2003

GHERGOF., Guida per l’accompagnamento al lavoro autonomo, 2003

MARSILIIE., Guida per l’accompagnamento al lavoro dipendente, 2003

TACCONIG. (a cura di), Insieme per un nuovo progetto di formazione, 2003

VALENTEL. - D. ANTONIETTI, Quale professione? Strumento di lavoro sulle professioni e sui

2004 CIOFS/FP - CNOS-FAP (a cura di), Guida per l’elaborazione dei piani formativi personaliz-

zati. Comunità professionale alimentazione, 2004

CIOFS/FP - CNOS-FAP (a cura di), Guida per l’elaborazione dei piani formativi personaliz-

zati. Comunità professionale aziendale e amministrativa, 2004

CIOFS/FP - CNOS-FAP (a cura di), Guida per l’elaborazione dei piani formativi personaliz-

zati. Comunità professionale commerciale e delle vendite, 2004

CIOFS/FP - CNOS-FAP (a cura di), Guida per l’elaborazione dei piani formativi personaliz-

zati. Comunità professionale estetica, 2004

CIOFS/FP - CNOS-FAP (a cura di), Guida per l’elaborazione dei piani formativi personaliz-

zati. Comunità professionale sociale e sanitaria, 2004

CIOFS/FP - CNOS-FAP (a cura di), Guida per l’elaborazione dei piani formativi personaliz-

zati. Comunità professionale tessile e moda, 2004

CIOFS/FP BASILICATA, L’orientamento nello zaino. Percorso nella scuola media inferiore.

Diffusione di una buona pratica, 2004

CIOFS/FP CAMPANIA(a cura di), ORION tra orientamento e network, 2004

CNOS-FAP - CIOFS/FP (a cura di), Guida per l’elaborazione dei piani formativi personaliz-

zati. Comunità professionale elettrica e elettronica, 2004

CNOS-FAP - CIOFS/FP (a cura di), Guida per l’elaborazione dei piani formativi personaliz-

Nel documento Educare alla Costituzione (pagine 155-168)