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CLIMA E FENOMENO DELLE NUBI OROGRAFICHE

CAPITOLO 3 INQUADRAMENTO TERRITORIALE

3.5 CLIMA E FENOMENO DELLE NUBI OROGRAFICHE

Il territorio della provincia di Terni risulta un’area di grande interesse ambientale per i fenomeni di dispersione degli inquinanti in atmosfera, questi fenomeni sono influenzati fortemente dalle caratteristiche orografiche e climatiche del territorio. Alle peculiari caratteristiche ambientali della conca ternana si affianca il forte impatto antropico dovuto allo sviluppo industriale dell’area. La particolare configurazione morfologica della conca ternana, delimitata dalle catene montuose dell’Appennino umbro-marchigiano e del Subappennino laziale, influenza il regime climatico del territorio, che presenta i caratteri tipici delle zone di bassa quota e delle medie latitudini (Arpa-Umbria, 2013). Tendenzialmente il clima è caldo e temperato, caratterizzato da estati calde e umide, con scarse piogge, ed inverni freddi e piovosi con fenomeni nevosi di una certa consistenza. La temperatura media annuale è di 14.5 °C mentre la piovosità media annuale è di 854 mm. Secondo la classificazione dei climi di Köppen, la più usata tra le classificazioni climatiche relative alle diverse aree geografiche della Terra, l’area di Terni ricade nel gruppo climatico, identificato dalla sigla Csa, ovvero si tratta di una zona a clima temperato e umido, con estati asciutte e molto calde (il mese più caldo è superiore a

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22 C). Questa classificazione tiene conto dei valori di temperatura e delle precipitazioni di un’area riferite alle medie annue.

Le peculiari caratteristiche del territorio, quali le condizioni orografiche e il clima, determinano nella conca lo sviluppo di importanti fenomeni quali l’inversione termica e le nubi orografiche, fenomeni che influenzano la dinamica degli inquinanti in atmosfera, soprattutto durante il periodo invernale.

Il fenomeno delle inversioni termiche nei bassi strati atmosferici ha una grande importanza nel condizionare i processi di dispersione e rimozione degli inquinanti. Questo fenomeno interessa il profilo termico verticale dell'atmosfera terrestre e si riscontra quando al crescere della quota non si registra una progressiva diminuzione della temperatura, come avviene di norma, ma si ha un livello anomalo di incremento di temperatura che costituisce lo strato di inversione termica (Fig.3.5).

Figura 3.5: schema della bassa atmosfera durante una inversione termica

Di norma la temperatura dell’aria nella troposfera decresce all’aumentare della quota (circa 6.7°C per Km), ciò consente un continuo rimescolamento delle masse d’aria calde che, per convezione, si spostano dalle quote più basse, dove vengono riscaldate al contatto con il terreno che disperde calore, e risalgono verso l’alto, andando a sostituire le masse di aria fredda presente a quote maggiori; talvolta, può accadere che lungo il profilo termico dell’atmosfera terrestre si misuri un incremento di temperatura con la quota, si parla allora di inversione termica. Le inversioni si possono originare: al suolo, per effetto dell ‘irraggiamento terrestre notturno, o per subsidenza atmosferica.

La conca ternana è interessata da questo fenomeno e presenta uno strato di inversione termica tra i 200-300 m di quota. Questo strato di inversione è generalmente molto stabile

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e agisce come un “coperchio” che limita il rimescolamento verticale dell’aria, determinando la stagnazione in atmosfera degli inquinanti (Moroni et al., 2013).

Un altro processo di estrema importanza che condiziona i fenomeni di deposizione atmosferica degli inquinanti al suolo è il fenomeno delle nubi orografiche, (Fig.3.6 a,b,c); infatti, diversi studi hanno dimostrato che questo fenomeno incrementa le precipitazioni atmosferiche con la quota, causando di conseguenza un aumentano delle deposizioni atmosferiche per via umida (Stankwitz et al., 2012).

Questo processo si sviluppa in aree caratterizzate da una topografia articolata, in cui si hanno delle zone ad alta quota collocate in prossimità di aree vallive, questa condizione si osserva nell’area della conca ternana; il riscaldamento dell’aria a contatto con il terreno nelle zone a valle, a basse quote, fa si che l’aria si dilati diminuendo la propria densità, e ne permette la risalita verso l’alto a causa dei moti convettivi. La diminuzione della temperatura con l’altezza e il raffreddamento ulteriore prodotto dall’espansione adiabatica, determinano il raffreddamento della massa d’aria, causando la condensazione del vapore acqueo in essa presente e formando le nubi. Le goccioline di acqua che si formano attorno alle particelle di aerosol atmosferico, raggiunte le opportune dimensioni, precipitano per gravità causando la deposizione delle sostanze presenti nell’aerosol stesso, inclusi gli inquinanti.

Figura 3.6 a,b,c: Fenomeno delle nubi orografiche. (https://sites.google.com/site/isegretidellaterra/l- atmosfera/il/10-nubi-e-precipitazioni/10-3-risalita-e-precipitazioni)

Per quel che riguarda il regime dei venti, questi sono influenzati dalla particolare conformazione del territorio, infatti le barriere montuose che circondano la conca ternana condizionano la circolazione dei venti e la loro intensità. Nell’aria di Terni, i venti sono orientati lungo il corso del fiume Nera (Fig.3.7), principalmente derivano dai settori di N- NE, NE e S-SO. Quindi nell’area ternana i venti hanno un ruolo determinane nel condizionare il trasporto degli inquinanti prodotti nell’area urbana, favorendone la

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dispersione anche a grandi distanze. In particolare dagli studi condotti dall’ARPA risulta chiaro che il fenomeno delle polveri prodotte dai diversi impianti industriali sia favorito dal regime dei venti di Sud-Ovest, mentre i venti del settore di Nord-Est tendono a far migrare le polveri, generate dall'insediamento industriale, nella direzione opposta (ARPA-Umbia, 2002). Di conseguenza, la caratterizzazione delle condizioni meteorologiche e orografiche di un territorio e nel caso specifico della Conca ternana hanno un ruolo di grande importanza nello studio dei fenomeni di inquinamento atmosferico, che risultano favoriti da particolari condizioni meteo climatiche, presenti, infatti, nel territorio in esame: stabilità atmosferica, situazioni di inversione termica al suolo, elevata insolazione associata ad assenza di vento.

Figura 3.7: Rosa dei venti calcolata su base annuale, che mostra le frequenze delle direzione dei venti nel 2002, (Terni). (ARPA Umbria, 2002).

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