Test di Produzione Elicitata di Pronomi Clitic
DSA/DSL QI IML
3.5 Struttura del test
3.5.2 Clitici Dat
La parte del test che indaga la produzione dei pronomi clitici dativi è stata sviluppata da Sara Cerutti (2018), che ha mantenuto un design sperimentale simile a quello del test proposto precedentemente, per cui le frasi presentano la forma verbale “stare + gerundio” e i sintagmi nominali sono caratterizzati da match dei tratti di genere e numero (maschile singolare o femminile singolare). Si tratta di quattordici stimoli, di cui i primi due per la familiarizzazione (Figure 18-21) e i restanti dodici sperimentali, con verbi che richiedono 3 argomenti, come ad esempio dare, regalare, etc . Un elenco completo degli stimoli e delle risposte target è disponibile in Appendice B.
Figura 18
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Figura 19
Domanda: Guarda, cosa sta facendo alla bambina?
Risposta target: Le / Gli sta dando una caramella.
Figura 20
Descrizione: In questa storia c’è un cane che vuole portare un bastone a un bambino.
Figura 21
Domanda: Guarda, cosa sta facendo al bambino?
Risposta target: Gli sta portando il bastone.
Sebbene il test proponga l’elicitazione sia del clitico dativo femminile le (Figure 18-19) sia di quello maschile gli (Figure 20-21), è ormai noto, come è stato approfondito in 1.6.1, che in italiano la forma femminile stia quasi del tutto scomparendo. Infatti, nonostante il pronome femminile sia stato presentato negli stimoli di familiarizzazione, ciò che è stato maggiormente osservato, sia da Cerutti (2018) che, come vedremo, nei dati raccolti per
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questo studio, è appunto un fenomeno di sostituzione di quest’ultimo con il corrispondente pronome maschile.
3.6 Codifica
Tutti i dati raccolti sono stati riascoltati in un secondo momento e codificati con il programma Excel al fine di poter procedere a un’analisi secondo più variabili, quella di gruppo, quella di caso, etc. Inoltre, per facilitare l’accesso alla comprensione dei dati raccolti e soprattutto la loro comparazione con quelli dei bambini a sviluppo tipico, si è ricorsi alla conversione dei valori in percentuali.
Per i test di elicitazione sono state considerate target le risposte in cui è stato prodotto il pronome clitico accusativo, riflessivo o dativo richiesto. Si specifica che:
sono state considerate target anche quelle frasi in cui il pronome veniva prodotto correttamente, ma nella risposta c’era una forma verbale diversa rispetto a quella attesa. Infatti, sebbene le domande rivolte ai bambini contenessero sempre “stare + gerundio”, in alcuni casi si è osservato l’utilizzo di un tempo verbale diverso nella risposta, solitamente corrispondente al passato prossimo (24) o al presente (25). (24) Domanda: In questa storia c’è una bambina che vuole prendere una
farfalla con il retino. Guarda, cosa sta facendo alla farfalla?
Risposta: L’ha presa. Target: La sta prendendo.
In questo caso il fatto che non venga prodotto la ma l’ non comporta nessuna differenza in termini di correttezza nella produzione del pronome clitico accusativo in quanto il corretto accordo con il participio passato (“presa”) garantisce la scelta della forma pronominale esatta.
(25) Domanda: In questa storia c’è una signora che vuole dare una mela a
una bambina. Guarda, cosa sta facendo alla bambina?
Risposta: Gli dà la caramella.
Target: Le / Gli sta dando la caramella.
anche le frasi che presentavano una variazione lessicale sono state considerate corrette, purché essa non comportasse nessun cambiamento semantico né sintattico; (26) Domanda: In questa storia c’è una bambina che vuole prendere una
farfalla con il retino. Guarda, cosa sta facendo alla farfalla?
Risposta: La sta catturando. Target: La sta prendendo.
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I verbi prendere e catturare, per esempio, sono sinonimi sotto questa accezione. Inoltre, va ricordato che catturare era stato precedentemente introdotto ai bambini testati durante la fase di familiarizzazione, con il secondo item di prova, riportato di seguito.
(27) Domanda: In questa storia c’è una bambina che vuole catturare una
dottoressa. Guarda, cosa sta facendo alla dottoressa?
Target: La sta catturando.
Le risposte non target, invece, sono state annotate in modo specifico secondo sei categorie: i. Uso del sintagma nominale (SN);
in alcuni casi i bambini invece di produrre il pronome clitico, che richiede uno sforzo computazionale maggiore, ripetevano il sintagma nominale. La frase che si otteneva non era però pertinente, in quanto, come si noterà in (27) e in (28), la ripetizione del SN pieno risulta un appesantimento eccessivo all’orecchio di un parlante nativo. Quindi, pur essendo grammaticali a tutti gli effetti, le frasi così prodotte non sono adeguate al contesto, e la loro scorrettezza concerne il livello pragmatico.
(28) Domanda: In questa storia c’è una mucca che vuole leccare una rana.
Guarda, cosa sta facendo alla rana?
Risposta: Lecca la rana. Target: La sta leccando.
(29) Domanda: In questa storia c’è un signore che vuole dare un gelato a un
bambino. Guarda, cosa sta facendo al bambino?
Risposta: Dà il gelato al bambino. Target: Gli sta dando un gelato. ii. Clitic Doubling (CD);
si premette subito che questa categoria è stata riportata non tanto per rilevanza in termini quantitativi rispetto ai dati raccolti, quanto per mantenere uno schema di analisi simile a quello adottato da Cerutti (2018) per poter favorire la comparazione dei dati.
Le risposte sono state registrate come CD quando è stato prodotto sia il pronome clitico elicitato sia il sintagma nominale a cui esso si riferiva. Le frasi così costruite sono di per sé agrammaticali (*), ma si riscontrano nell’uso quotidiano del parlato informale.
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(30) Domanda: In questa storia c’è un maestro che vuole dare un quaderno
a un bambino. Guarda, cosa sta facendo al bambino?
Risposta: * Gli dà il quaderno al bambino. Target: Gli sta dando un quaderno.
Si è prestata, inoltre, particolare attenzione al fatto che, in quei rari casi riscontrati, non si trattasse di un fenomeno di dislocazione a destra, che invece prevede proprio la presenza sia del clitico che del sintagma nominale che il clitico anticipa e a cui si riferisce. Nel caso delle dislocazioni, però, l’intonazione prevede una pausa seguita da un picco intonativo in corrispondenza del sintagma nominale oggetto. Quando si tratta di clitic doubling, invece, c’è continuità nell’intonazione.
iii. Mancata produzione del pronome clitico elicitato (Ø) e del complemento oggetto;
sono state inserite in questa tipologia tutte quelle risposte in cui il clitico elicitato non è stato prodotto, rendendo la frase agrammaticale. Questa strategia, anche se in pochi casi, si è osservata sia con i clitici accusativi (31), che dativi (32) e riflessivi (33).
(31) Domanda: In questa storia c’è un bambino che vuole mangiare un
gelato. Guarda, cosa sta facendo al gelato?
Risposta: * Ø sta mangiando. Target: Lo sta mangiando.
(32) Domanda: In questa storia c’è un pagliaccio che vuole regalare un
palloncino a un bambino. Guarda, cosa sta facendo al bambino?
Risposta: * Ø sta dando un palloncino. Target: Gli sta regalando un palloncino.
(33) Domanda: In questa storia c’è una bella ragazza. Guarda, cosa sta
facendo?
Risposta: * Ø sta tagliando i capelli. Target: Si sta tagliando i capelli. iv. Pronome Enclitico (ENC);
come si è spiegato nel primo capitolo, e come si vedrà nel dettaglio nel capitolo 4 riguardo alla codifica dei dati sul test di ripetizione, il pronome clitico può precedere o seguire il verbo. Tutte le domande poste ai partecipanti elicitavano la collocazione proclitica del pronome, che talvolta però è stato prodotto come enclitico.
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(34) Domanda: In questa storia c’è una signora che vuole dipingere una
maschera. Guarda, cosa sta facendo alla maschera?
Risposta: ? dipingendola. Target: La sta dipingendo.
(35) Domanda: In questa storia c’è un bambino che vuole leggere un
giornale al nonno. Guarda, cosa sta facendo al nonno?
Risposta: ? leggendogli il giornale. Target: Gli sta leggendo un giornale.
La grammaticalità o meno di queste frasi è dubbia (?), perché se generalmente il pronome può effettivamente occupare questa posizione con un verbo al modo infinito, in presenza del gerundio se ne fa uso quasi esclusivamente all’interno di subordinate implicite e non in frasi principali.
v. Doppio pronome clitico;
Le due strategie seguenti sono state aggiunte rispetto a quelle proposte da Cerutti (2018) proprio per la presenza di un rilevante numero di risposte che vi si confacevano.
Riflessivo + Accusativo
In alcune tipologie di risposta è stata osservata la produzione di due pronomi clitici. In questo paragrafo trattiamo la combinazione di un pronome clitico riflessivo con uno accusativo.
(36) Domanda: In questa storia c’è una bambina che è tutta spettinata.
Guarda, cosa sta facendo?
Risposta: Se li sta pettinando. Target: Si sta pettinando i capelli.
La frase prodotta di per sé non è agrammaticale, ma stride con il contesto per una insufficienza di informatività a livello pragmatico. L’oggetto diretto infatti, in questo caso “i capelli”, non è presente nella domanda, per cui sottintenderlo ricorrendo all’uso di un pronome clitico non è corretto.
Dativo + Accusativo
Questa tipologia di risposta è caratterizzata dalla presenza di un pronome sia dativo che accusativo. Anche in questo caso le frasi che si ottengono sono grammaticali, ma pragmaticamente inadeguate al contesto per le motivazioni accennate sopra.
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(37) Domanda: In questa storia c’è un pagliaccio che vuole regalare un
palloncino a un bambino. Guarda, cosa sta facendo al bambino?
Risposta: Glielo sta regalando.
Target: Gli sta regalando un palloncino.
(38) Domanda: In questa storia c’è una mamma che vuole leggere una fiaba
alla bambina. Guarda, cosa sta facendo alla bambina?
Risposta: Gliela sta leggendo.
Target: Le / Gli sta leggendo una fiaba.
Nella fase della codifica dei dati sono state inserite anche altre due voci: una inerente gli errori di genere (39) e una per segnalare la produzione del clitico dativo femminile le (40); gli esempi proposti di seguito sono frasi date in risposta allo stimolo riportato in (38).
(39) Risposta: Glielo sta leggendo. (40) Risposta: Le sta leggendo una fiaba.