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Collaborazione sociale

Le fonti del modello

Asse 2: Collaborazione sociale

L’asse “collaborazione sociale” riguarda la condivisione delle informazioni all’in- terno dell’organizzazione ed è composto da:

• Stile di leadership democratico: descrive lo stile di leadership adottato dal- l’azienda e quanto questo sia orientato verso una maggiore integrazione oriz- zontale dei lavoratori, intesi come soggetti eguali appartenenti ad una medesima comunità.

• Comunicazione aperta: si riferisce alle modalità con cui avviene il trasferi- mento della conoscenza implicita.

• Fiducia nei processi e nei sistemi informativi: riguarda il livello di fidu- cia della comunità verso i propri membri o componenti (umani o tecno- logici).

Da acatech al modello di valutazione

Il modello acatech è stato utilizzato come punto di riferimento strutturale al fine di riaggregare le domande dei questionari rispetto ad un framework lineare organizzato su tre livelli gerarchici.

L’analisi del rischio e la modellazione del business rappresentano due parametri mancanti che potrebbero contribuire a migliorare il modello. Il primo parametro viene trattato marginalmente, o meglio, è inglobato in altri parametri dell’area ge- stionale e dell’area cultura (ad esempio: Modelli decisionali e Elaborazione del cam- biamento); il secondo è quasi totalmente trascurato nel modello acatech.

L’analisi del rischio è alla base della ISO 9001:2015: la nuova norma evolve l’ap- proccio delle versioni precedenti della ISO 9001 nelle quali il rischio veniva af- frontato solo quando si trattava di azioni preventive. Nella versione del 2015 i concetti legati al rischio vengono trattati diffusamente, sottolineando l’importanza della sua valutazione e analisi su base continua. Alcune domande del questionario sono ispirate alla nuova ISO 9001:2015.

A nostro parere ci sono numerose ragioni per cui il modello acatech (ed anche il mo- dello sviluppato dal Politecnico di Milano) non include un asse o un parametro eti- chettato con la dicitura “modello di business”. È infatti molto difficile rilevare dati oggettivi che indichino (a) una revisione del modello di business alla luce della nuova prospettiva introdotta dal 4.0, (b) lo sviluppo di modelli di business nuovi, alternativi o complementari a quelli attuali, (c) il consolidamento di un nuovo modello di business già allineato al paradigma 4.0.

Acatech oltre la Norma

Oltre agli elementi sopra citati, lo studio acatech introduce un forte elemento di novità rispetto alla DIN:SPEC 91345: l’attenzione agli aspetti legati alla proget- tazione, alla ricerca e sviluppo, alla gestione della documentazione tecnica (che acatech considera, a nostro parere giustamente, al pari di un qualsiasi altro asset aziendale).

D’altronde qual è il sensore più smart e più diffuso in azienda? Di certo sono le ri- sorse umane: i conduttori delle macchine, i manutentori, la forza vendita, chi cura l’assistenza post vendita, ma anche i progettisti, i tecnologi, gli operatori dei servizi logistici, ecc. Questi comunicano in forma testuale tramite documenti, mail, re- port e discussioni (che spesso trovano una formalizzazione e “materializzazione” in minute di riunione). Questi documenti si trovano spesso nascosti in un mare magno che costituisce la documentazione aziendale, non sempre gestita e valorizzata al me- glio (nonostante a parer nostro sia la manifestazione digitale di parte del know-how aziendale).

Nessuno potrà obiettare al fatto che questi dati non debbano essere trascurati, ma debbano essere trattati al pari, o addirittura con un’attenzione maggiore rispetto ai dati provenienti dalle macchine. Perciò dovranno essere analizzati, incrociati con altre sorgenti e collegati sia in downstreaming (dalla progettazione alla fabbricazione al marketing, alle vendite, al post-vendita) ma anche e soprattutto inupstreaming. Un esempio fra tutti: le lesson learned. Senza una corretta gestione delle lezioni ap- prese dagli errori commessi si continuerà a sbagliare e a perdere opportunità di mer- cato. Al contrario l’ascolto delle idee, una politica di continuo problem setting e solving sono alla base per la condivisione delle soluzioni e la crescita di tutti i lavo- ratori (e quindi di tutta l’azienda).

Peraltro, quando parliamo di documentazione paragonandola ad un dato, facciamo sicuramente torto al valore che la documentazione aziendale contiene: essa è infatti informazione preziosa, elaborata, codificata, formalizzata e sintetizzata per essere resa intelligibile e fruibile nel tempo. Per questo la conoscenza che sta dietro o me- glio dentro alla documentazione è l’asset più importante sul quale si basa il presente e si costruisce il futuro di un’azienda di successo.

Metriche acatech STUDY

Lo studio di acatech definisce 8 parametri con cui valutare il posizionamento di ogni area funzionale all’interno delle 4 aree strutturali per l’Industria 4.0 su una scala a 6 livelli.

La valutazione avviene attraverso un’ispezione dell’azienda sulla base di un que- stionario. Un esempio di domanda del questionario è visibile in Figura 35: Figura 35. Esempio di domanda riportata nello studio acatech

Fonte: rielaborazione acatech STUDY, 2017

Le risposte alle domande del questionario sono attribuite ad uno dei parametri visti nel paragrafo precedente e ripetute nelle varie aree funzionali. Le domande sono a risposta multipla ed ogni risposta è associata ad una delle 6 fasi della scala di sviluppo del modello. I punteggi ottenuti per ogni parametro vengono aggregati (nello stu- dio non viene specificato come) per funzioni in ogni area strutturale.

Punti di forza e di debolezza del modello acatech

Per la costruzione dei questionari di assessment e di audit che verranno trattati in seguito, così come per la realizzazione dei relativi report, il modello acatech si è ri- velato una fonte di grande valore: la suddivisione dei parametri in 4 settori di cui 2 organizzativi (Cultura e Struttura organizzativa) e due operativi (Risorse e Sistemi informativi) risulta infatti esaustiva e di immediata comprensione. Gli assi in cui i 4 settori sono suddivisi e i sottoparametri che li compongono sono anch’essi chiari ed efficaci. D’altro canto il modello acatech presenta alcune criticità. Nella tabella seguente sono elencati i principali punti di forza e di debolezza.

Tabella 1. Punti di forza e di debolezza del modello acatech

Fonte: elaborazione degli autori

Punti di forza Punti di debolezza

Classificazione delle risposte rispetto alla scala di sviluppo

- - - - Presenza di una Indicazione chiara del li- vello di tutte le possibili applicazioni nel dettaglio di ogni sotto-parametro

Le risposte non sempre coprono tutti i punti della scala

- - - - Il posizionamento della risposta nella scala acatech non corrisponde al posi- zionamento relativo al contesto della domanda

Modello gerarchico organizzato multia- rea, multiparametro e multilivello

L’assenza di step intermedi fornisce una scala a tratti non costante (non lineare)

Modello unico per tutte le aree aziendali (astrazione del metodo)

Modello unico per tutte le aree aziendali (basso livello di specializzazione)

Esplora aree non presenti nella norma DIN SPEC 91345:2016

- - - - La parte inferiore del radar esplora le aree strutturali e culturali dell’organizzazione

Non c’è il deployment delle metriche, come viene fatta l’aggregazione e se vengono normalizzate

Modello dalla forma semplice (4 qua- dranti) e piuttosto comunicativo

Mescola l’approccio cartesiano con un approccio a coordinate radiali

- - - - Il posizionamento non può essere spa- ziale ma radiale rispetto al singolo para- metro

- - - - Il modello prevede di ripetere le do- mande sulla cultura e sull’organizzazione in ogni area aziendale