• Non ci sono risultati.

Colorazione con DAPI

Nel documento Tecniche per la (pagine 31-48)

(metodica proposta da Lin e Alfi nel 1976) (31)

- Soluzioni

1. Tampone di McIlveine a pH 7

acido citrico 0,63 g

fosfato di sodio bibasico (Na2HPO4) 6,19 g

acqua distillata 500 ml

2. Soluzione stock DAPI

DAPI (4’-6-diamidino-2-fenilindole) 1 mg.

acqua distillata 5 ml

questa soluzione può essere conservata in freezer per qualche mese in

vials scure.

3. Soluzione DAPI di lavoro

soluzione stock DAPI 50 µl

tampone di McIlvaine (pH 7) 15ml

questa soluzione è preparata fresca prima dell’uso.

4. Tampone fosfato di sodio a pH 11 (0,2 M)

fosfato di sodio bibasico (Na2HPO4) 2,8 g

acqua distillata 100 ml

- Procedimento

1. Mettere su ciascun vetrino alcune gocce di soluzione DAPI (1 µg/ml) e

coprire con un coprioggetto. Tenere per circa 10 minuti al buio a

tempera-tura ambiente.

2. Togliere il coprioggetto e lavare in acqua distillata, asciugare all’aria.

3. Coprire il vetrino con un coprioggetto mettendo tra i due il tampone

fosfato di sodio a pH 11 (0,2 M) ed eliminare l’eccesso. Esaminare al

microscopio in fluorescenza con una lunghezza d’onda di eccitazione

compresa tra 360 e 400 nm.

Figura 15. Caratteristiche della lampada utilizzata per radiare i preparati

nella colorazione per SCD e SCE.

Evidenziazione degli SCE mediante

anticorpi anti-BrdU

Una prima finalità della nostra ricerca è stata la messa a punto di una

nuova metodica per evidenziare gli SCE mediante l’utilizzo di

anticorpi-anti-BrdU. La tecnica utilizzata deriva da quella proposta per lo studio del

ciclo cellulare in colture di fibroblasti (33), dove gli anticorpi-anti-BrdU si

legano ai filamenti del DNA che hanno incorporato BrdU.

Contrariamente alle tecniche di sovracolorazlone con Giemsa, gli

anticorpi-anti-BrdU, danno una colorazione più intensa dei cromatidi

bisostituiti, rispetto ai monosostituiti con BrdU.

Una seconda finalità è stata di definire con maggiore precisione le regioni

cromosomiche che presentano gli SCE, mediante l’applicazione successiva

delle tecniche di bandeggio QFQ e delle tecniche per evidenziare gli SCE.

Nello studio dei cromosomi umani i materiali che vengono utilizzati e la

loro scelta, sono condizionati dal tipo di problematica che si vuole affrontare.

Il materiale più frequentemente usato per l’analisi cromosomica è il

san-gue periferico; con un prelievo di 0,5-1 ml si può allestire la coltura, dalla

quale si ottiene un numero di mitosi sufficiente per studiare il cariotipo

umano.

I linfociti presenti nel sangue periferico, sono le cellule sulle quali si può

agire per indurre l’attività mitotica in vitro, mediante l’aggiunta al mezzo di

coltura di fitoemoagglutirina (PHA), una sostanza che è capace di

trasfor-mare, in qualche ora, questi elementi cellulari in blasti capaci di una attività

proliferativa.

L’incubazione del sangue nel terreno di coltura, avviene alla temperatura

di 37°C per un periodo di 72 ore. Un’ora prima dello scadere di questo

periodo di incubazione, si aggiunge la colchicina, una sostanza estratta dalla

Colchicum Autumnale, che interferisce nella formazione del fuso mitotico e

blocca la mitosi in metafase.

Dopo centrifugazione, le cellule risospese in soluzione ipotonica

(solu-zione di cloruro di potassio 0,56% o 0,075 M), che favorisce con un effetto

osmotico la separazione dei singoli cromosomi e successivamente la rotture

delle membrane cellulari. Dopo 20 minuti in bagnomaria a 37° C e

succes-siva centrifugazione le cellule vengono quindi fissate con una soluzione di

acido acetico e alcool etilico (al posto dell’alcool etilico si può mettere anche

l’alcool metilico) nelle proporzioni di 1:3 per almeno 30 minuti. Dopo

ulteriori lavaggi in fissativo, vengono preparati i vetrini (stesura e squash),

successivamente si possono eseguire le varie colorazioni.

Per evidenziare gli SCE abbiamo seguito la metodica messa a punto da

Perry e Wolff (2), che prevede l’aggiunta di BrdU (concentrazione finale 10

µm) in coltura 24 ore prima dello scadere delle 72 ore.

Il procedimento successivo fino alla stesura dei vetrini è quello usato

normalmente. Numerosi sono i lavori che consigliano di procedere con la

colorazione per gli SCE subito dopo aver preparato i vetrini, noi abbiamo

eseguito questa colorazione anche dopo diversi giorni ottenendo ottimi

risultati.

I vetrini sono messi in Hoechst 33258 (0,5 mg/ml) per 15 minuti. L’azione

di questo colorante sarebbe di legarsi alla BrdU, modificando il successivo

legame con altri coloranti (Giemsa, arancio di acridina).

Si monta con coprioggetto, mettendo sul vetrino qualche goccia di

tampone fosfato a pH 6,8, sigillando per evitare l’evaporazione .

Si mette sotto una lampada ad ultravioletti ad una distanza di circa 10 cm

per un’ora; per evitare il surriscaldamento del vetrino, bisogna raffreddare i

vetrini con aria fredda.

Si rimuove il coprioggetto e si immerge in una soluzione 2xSSC (NaCl 0,3

M, citrato trisodico 0,03 M) in bagnomaria a 56°C per 20 minuti.

Risulta ora possibile, dopo un lavaggio in acqua corrente, colorare i

vetrini con Giemsa (al 5% in tampone fosfato a pH 6,8) per qualche minuto.

In alternativa si può effettuare una colorazione con coloranti fluorescenti

come l’arancio di acridina per 20 minuti.

Per la definizione delle bande cromosomiche in cui sono avvenuti SCE si

procede nel modo già descritto fino alla stesura dei vetrini, poi si esegue una

metodica di bandeggio in OFQ (84).

Dopo la fotografia dei vetrini, si procede con il processo di scolorazione,

che consiste nel lasciare i vetrini in alcool etilico a 95% per tutta la notte, poi

si applicano le tecniche di colorazione per gli SCE viste precedentemente

(15) (fig. 16).

- Immunofluorescenza con BrdU: metodica proposta

1. Preparazione dei vetrini nel modo descritto precedentemente.

2. Denaturazione in HCl 4 N per 30 minuti a temperatura ambiente e al

buio.

3. Disidratazione in etanolo 70-90-100% a -20°C, 5 minuti ogni passaggio.

4. Asciugare i vetrini aIl’aria.

5. Incubare in camera umida con anticorpo primario per 2 ore a 37°C in

termostato.

7. Incubare i vetrini con anticorpo secondario per 1 ora.

8. Fare 3 lavaggi di 5 minuti ciascuno in PBS 1x.

9. Disidratazione in etanolo 70-90-100%, ogni passaggio di 5 minuti a

temperatura ambiente.

10. Asciugare i vetrini all’aria.

11.Montare i vetrini con glicerolo-DABCO ed osservare al microscopio in

fluorescenza (360-400 nm).

Figure 16 A e 16 B. Stessa piastra metafasica fotografata in QFQ (a) e succ

-essivamente colorata per SCE con Heoechs 33258 e Giemsa (b).

Conclusioni

L’utilizzo dell’immunofluorescenza si è dimostrata una tecnica molto

vali-da per evidenziare SCD ed SCE consentendo una buona distinzione fra i

cro-matidi fratelli con livelli di intensità di fluorescenza soddisfacenti (fig. 17).

La migliore differenza di colorazione tra i due cromatidi (monosostituito

e bisostituito) consente di determinare con maggior precisione gli SCE,

anche in quelle zone (regioni terminali o paracentromeriche) in cui si hanno

scambi di piccole porzioni di cromatidio, oppure ancora, dove si verificano

doppi scambi che coinvolgono piccole regioni di cromatidio; queste zone con

altri coloranti a volte risultano di dubbia interpretazione (fig. 18-19).

L’osservazione dei preparati con immunofluorescenza è meno disturbata

da fluorescenze parassite di fondo che degradano l’immagine ottenuta con i

normali fluorocromi.

Ulteriori vantaggi dati dell’utilizzo di anticorpi-anti- BrdU rispetto

l’uti-lizzo di coloranti fluorescenti è di poter conservare i preparati anche per

diverso tempo (qualche mese a -20°C e al buio), i preparati si conservano

bene e sono anche protetti dal deterioramento causato dall’olio

d’immersio-ne, cosa che molte volte non risparmia nemmeno i vetrini colorati con

Giemsa.

Uno svantaggio del procedimento di immunofluorescenza e dato dal

maggior numero di passaggi richiesti e quindi dal tempo necessario rispetto

alla metodica tradizionale

La seconda finalità dello studio proposto, è stata di trovare una metodica

che potesse individuare con maggior precisione la banda cromosomica in cui

si è formato l’SCE. Dagli esperimenti condotti è emerso che sarebbe

preferibile eseguire prima il bandeggio cromosomico e poi effettuare la

ricerca degli SCE (fig. 16-20).

Sono state effettuate prove applicando le metodiche di bandeggio GTG o

QFQ poi, dopo scolorazione dei vetrini in alcool etilico (95%), si sono

ricercati gli SCE. L’utilizzo del bandeggio GTG e poi degli SCE non ha dato

risultati soddisfacenti, perché rimangono sempre tracce del bandeggio GTG

che può portare ad errore. Migliori risultati sono stati ottenuti applicando il

bandeggio QFQ, poi la ricerca degli SCE.

La valutazione delle frequenze di SCE rimane ancora oggi un valido

metodo per indagare danni reali o potenziali sul genoma: ogni

migliora-mento dell’evidenziabilità morfologica, come forse può attenersi attraverso

l’impiego di anticorpi contro BrdU potrà risultare utile in futuro.

Figura 17. Piastra metafasica dopo trattamento con anticorpi-antiBrdU.

Figura 18. Piastra metafasica dopo colorazione per evidenziare gli SCE con

Hoechst e arancio di acridina. Dopo due cicli con incorporazione di BrdU.

Figura 20. Piastra metafasica dopo colorazione per evidenziare gli SCD,

scolorata e bandeggiata in QFQ. Si possono osservare ancora ben evidenti

gli SCD. Assente il bandeggio.

Figura 19. Piastra metafasica dopo colorazione per evidenziare gli SCE con

Hoechst 33258 e arancio di acridina. Dopo 5 cicli cellulari con

incorporazione di BrdU.

Bibliografia

1) Adolph K., Cheng S.M., Paulson J.R., Laemmli J.K.: Isolation of a

protein scaffold from mitotic Hela cell chromosomes. Proc. Nat. Acad.

Sci USA 1977; 74: 4937-4941.

2) Ambros P., Schweizer D.: Euchromatin-heterochromatin; junstions are

sister chromatid exchange (SCE3 “hot spots”. Kew chromosome

confe-rence II. George Allen and Unwin, London 1983; pag. 326.

3) Berger R., Bloomfield C.D., Sutherland G.R.: Report of the committee

on chromosome rearrangements in neoplasia and on fragile site.

Eighth International Workshop on Human Gene Mapping. Cytogenet

Cell Genet 1935; 40: 490-535.

4) Bostock C.J., Christie S.: Analysis of the frequency of Sister Chromatid

Exchange in different regions of chromosomes of the kangaroo rat.

Chromosoma 1976; 56: 275-287.

5) Carrano A.V., Wolff S: Distribution of Sister Chromatid Exchanges in

the euchromatin and heterochromatin óf the Indian muntjac.

Chro-mosoma 1975; 53: 361-3690.

6) Carrano A.V., Minkle J.L., Stetka D.G., Moore I.I.D.H. (1980) Variation

in the baseline Sister Chromatid Exchange frequenci in human

lyn-phocytes. Envirom Mutag 1980; 2: 325-337.

7) Casperson T., Zech L., Joahnsson C., Modest E.J.: Identificatio of

human chromosomes by DNA-banding fluorescent agents.

Chro-mosoma 1970; 30: 215.

8) Chu E.H.Y., Sun N.C., Chang C.C.:Proc. Nat. Acad. Sci USA 1971; 69:

3459.

9) De Arce M.A.: The effect of donor sex and age on the number of Sister

Chromatid Exchanges in human lymphocytes growing in vitro. Hum

Genet 1981; 57: 83-85.

10) De Braekeleer M., Smith B., Lin C.C.: Fragile sites and structural

rearràngements in cancer. Hum Genet 1984; 69:112-116

11) Dillehay L.E., Jacobson-Kram D., Williams J.R.: DNA Topoisomerasi

and models of sister-chromatid and models of sister-chromatid

ex-change.Mutation Research 1989; 215: 15-23

12) Dutrillaux B., Laurent C., Counturier J., Lejeune J.: Coloration des

chromosomes humains par l’acridine orange apras traitement par

5-bromodEoxyuridine. C. R. Acad Sci Ser D. 1973; 276: 3179-3181.

13) Freichtinger W., Schmid M.: Increased frequences of Sister Chromatid

Exchanges at common fragile sites (1) (q42) and (19)(q13). Hum Genet

1989; 83: 145-147.

14) Gardner R.J.M., Sutherland G.R.: Chromosome abnormalities and

genetic counseling. New York Oxoford 1989; pag 89-92.

15) Glover T.W., Stein C.H.: Induction of Sister Chromatid Exchanges at

common fragile sites. Am. J. Hum. Genet. 1987; 41: 882-890.

16) Goodenough U.: Genetica 1985; 2a ed. Zanichelli.

17) Hecht F.: Rare, polymorphic. and common fragile sites: a classification.

Hum Genet 1986; 74: 207-208.

18) Hirsch B.: Sister Chromatid Exchanges are preferentially induced at

expressed and nonexpressed common fragelesites. Hum Genet 1991;

87: 302-306.

19) Hsu T.C. Pathak S.: Differential rates of Sister Chromatid Exchanges

betwen euchromatin and heterochromatin. Chromosoma 1976; 58:

269-273.

20) Huang C.C.: Induction of high incidence of damage to the X

chro-mosome of rattus (mastomys) natalensis by base analogues, viruses

and carcinogens. Chromosoma 1967; 23: 162-179.

21) Jacky P.B., Sutherland G.R.: Thymidylate synthetase inhibitors and

fragile-site expression in lymphocytes. Am J Hum. genet. 1983; 35:

1276-1283.

22) Kanda N.: Spontaneous sister chromatid exchange in vivo. In:

Sandberg A.A. (ed) sister chromatid exchange. Liss, New York 1982;

pag 279-296.

23) Kao-Shan C.S., Fine R.L., Whang-Peng J., Lee E.C., Chabner B.A.:

Increased fragile sites and Sister Chromatid Exchanges in bone

mar-row and periferal blood of young; cigarette smokers. Cancer Res 1987;

47: 6278-6282.

24) Kato H.: Spontaneous Sister Chromatid Exchanges detested by

BrdU-labeling method. Nature (London) 1974; 251: 70-72.

25) Kurvink K., Blomfield C.D., Cervenke J.: Sister Chromatid Exchange in

patients with viral disease. Exp. Cell. Res. 1978; 113: 450-453.

26) Latt S.A.: Microfluorometric detection of deoxyribonucleic acid

replication in human metaphase chromosomes. Proc. Nat. Acad. Sci

USA 1973; 70: 3395-3399.

27) Latt S.A.: Sister Chromatid Exchanges, indices of human chromosome

damage and repair: detection by fluorescence and induction by

mitomycin-C. Proc Nat. Acad. Sci USA 1974; 71: 3162-3166.

28) Latt S.A., Davidson R.L., Lin M.S., Gerald P.S.: Lateral asymmetry in

the fluorescence of human chromosomes stained with 33258 Hoechst.

Exp. Cell. Res. 1974; 87: 425-429.

29) Latt S.A., Juergens L.A.: Determinants of Sister Chromatid Exchanges

frequencies in human chromosomes. Population Cytogenetics Studies

in Humans 1977; pag 217-136.

30) Latt S.A., Schreck R.R.: Sister Chromatid Exchange analysis. Am. J.

Hum. Genet. 1980; 32: 297-313.

31) Lin M.S., Alfi O.S.: Detection of sister chromatid exchanges by

4’-6-diamidino-2-phenylindole fluorescence. Chromosoma 1976; 57: 219-225.

32) Marin C., Prescott D.M.: The frequency of Sister Chromatid

Eexchanges following exposure to varying doses of H -Thymidine or

X-rays. Journal Cell. Biol. 1964; 21: 159-167.

33) Nakayasu H., Berezney R.: Mapping replicational sites in the

eucaryotic cell nucleus. J. of Cell Biology 1989; 108: 1-11.

34) Nichols W.W., Bradt C.I., Toji L.H., Godley M., Segawa M: Induction of

sister chromatid exchanges by trasformation with simian virus SV40.

Cancer Res. 1978; 38: 906-964.

35) Palmer C.G.: %-Bromodeoxyuridine-induced costrictions in human

chromosomes. Can. J. Genet. Cytol. 1970; 12: 816-830.

36) Perry P, Evans HJ (1975) Cytological detection of mutagen carcinogen

exposure by sister chromatid exchange. Nature 258: 121-124.

37) Perry P., Wolff S.: New Giemsa method for the differential staining of

sister chromatids. Nature 1974; 251: 156-158.

38) Razin S.V., Mantieva V.L., Giorgiev G.P.: DNA adjacent to attachment

point of deoxyribonucleoprotein fibril to chromosomal axial structure

is enriched in reiterated base sequences. Nuc. Acids Res. 1978; 5:

4737-4751.

39) Schubert J., Rieger R.: Sister Chromatid Exchanges and

heterochro-matin. Hum. Genet. 1983; 57: 119-130.

40) Strickberger M.W.: Trattato di genetica. Piccin 3a ed. 1992; pag. 538.

41) Sutherland G.R.: Fragile sites on human chromosomes: Demostration

of their dependence of the type of tissue culture medium. Science 1977;

197: 265-266.

42) Taylor J.H., Woods P.S., Hughes W.L.: The organization and

dupli-cation of chromosomes as revealed by autoradiographic studies using

tritium-labeled thymidine. Proc. Nat. Acad. Sci USA 1957; 43: 122-128.

43) Therman E., Kuhn E.M.: Mitotic crossing-over and segregation in man.

Hum Genet 1981; 59: 93-100.

44) Tommerup N.: Induction of the fragile X on BrdU substituted

chro-mosomes with direct visualization of Sister Chromatid Exchanges on

banded chromosomes. Hum. Genet. 1989; 81: 377-381.

45) Verma R.S., Babu A.: Human chromosomes. Manual of basic

te-chniques. Pergamon Press 1a ed. 1990; pag. 130.

46) Wenger S.L., Rauch S.D., Hanchett J.M.: Sister Chromatid Exchange

analysis of the 15q11 region in Prader Willi syndrome patients. Hum

Genet 1989; 83: 111-114.

47) Wolff S.: Sister Chromatid Exchange. Annu Rev. Genet. 1977; 11:

183-201.

48) Yunis J.J., Sawyer J.R., Ball D.W.: The characterization of

high-reso-lution G-banded chromosomes of man Chromosoma 1978; 67: 293-307.

49) Yunis J.J., Brunning R.D., Howe R.B., Lobell M.: High-resolution

chromosomes as an indipendent prognostic indicator in adult acute

nonlymphocytic leukemia. N. Engl. J. Med. 1984; 311: 812-818.

50) Zakharov A.F., Egolina N.A.: Asynchrony of DNA rep]ication and

mitotic spiralization along heterochromatic portions of Chinese

ham-ster chromosomes. Chromosoma 1968; 23: 356-385.

51) Zakharov A.F., Egolina N.A.: Differential spiralization along

mam-malian mitotic chromosomes I. BrdU-revealed differentiates in Chnese

hamster chromosomes. Chromosoma 1972; 38: 341-355.

52) Zakharov A.F., Baronouskaya L.I., Ibralmov A.I., Benjusch V.A.,

De-mintseva V.S., Oblopeuko N.G.: Chromosoma 1974; 44: 343.

53) Zhang A., Lin M.S., Wilson M.G., Fujimoto A.: Sister Chromatid

Ex-changes in the human active and inactive X chromosomes. Cytogenet

Cell. Genet. 1989; 52: 79-82.

54) Tommerup N.: Induction of the fragile X on BrdU-substituted

chro-mosomes with direct visualizatio of sister chromatid exchanges on

banded chromosomes. Hum. Genet. 1989; 81: 377-38

Indice

Editoriale ...pag. 3

Introduzione ... » 5

Sister Chromatid Differentiation ... » 6

1. Replicazione semiconservativa del DNA ... » 6

2. Modalità di evidenziazione della Sister Chromatid

Differentiation (SCD) ... » 10

Sister Chromatid Exchanges ... » 11

- Formazione degli SCE ... » 12

- SCE e crossing-over mitotico ... » 14

- Fattori che influenzano la formazione degli SCE ... » 15

a. Mutageni e clastogeni... » 18

b. Azione del fumo sugli SCE... » 22

c. Fattori geneticic. Fattori genetici ... » 22

d. Siti fragili, rotture cromosomiche ed SCE ... » 24

e. Sindrome di Prader Willi e SCE ... » 25

f. SCE e inattivazione del cromosoma-X ... » 25

Metodiche per evidenziare la SCD... » 26

A. Incorporazione della BrdU ... » 26

B. Metodica con Uridina ... » 26

C. Colorazione per fluorescenza con Hoechst 33258... » 27

D. Colorazione con Giemsa... » 28

E. Colorazione con DAPI ...» 29

Evidenziazione degli SCE mediante anticorpi anti-BrdU ... » 31

- Immunofluorescenza con BrdU: metodica proposta ... » 32

Conclusioni ... » 34

Bibliografia ... » 37

1. Rassu S.: Principi generali di endocrinologia. Gennaio ’83 2. Rassu S.: L’ipotalamo endocrino. Giugno ’83

3. Rassu S.: L’ipofisi. Dicembre ’83

4. Alagna., Masala A.: La prolattina. Aprile ’84 5. Rassu S.: Il pancreas endocrino. Giugno ’84

6. Fiorini I., Nardini A.: Citomegalovirus, Herpes virus, Rubella virus (in gravidanza). Luglio ’84. 7. Rassu S.: L’obesita’. Settembre ’84

8. Franceschetti F., Ferraretti A.P, Bolelli G.F., Bulletti C.:Aspetti morfofunzionali dell’ovaio. Novembre ’84. 9. Kubasik N.P.: Il dosaggio radioimmunologico (1). Dicembre ’84.

10. Kubasik N.P.: Il dosaggio radioimmunologico (2) parte prima. Gennaio’85. 11. Kubasik N.P.: Il dosaggio radioimmunologico (2) parte seconda. Febbraio ’85. 12. Kubasik N.P.: Il dosaggio radioimmunologico (3) parte prima. Aprile ’85. 13. Nacamulli D, Girelli M.E, Zanatta G.P, Busnardo B.: Il TSH. Giugno ’85. 14. Facchinetti F. e Petraglia F.: La β-endorfina plasmatica e liquorale. Agosto ’85.

15. Baccini C.: Le droghe d’abuso (1). Ottobre ’85.

16. Kubasik N.P.: Il dosaggio radioimmunologico (3) parte seconda. Dicembre ’85.

17. Nuti R.: Fisiologia della vitamina D: Trattamento dell’osteoporosi post-menopausale. Febbraio ’86 18. Cavallaro E.: Ipnosi: una introduzione psicofisiologica. Marzo ’86.

19. Fanetti G.: AIDS: trasfusione di sangue emoderivati ed emocomponenti. Maggio ’86. 20. Fiorini I., Nardini A.: Toxoplasmosi, immunologia e clinica. Luglio ’86.

21. Limone P.: Il feocromocitoma. Settembre ’86.

22. Bulletti C., Filicori M., Bolelli G.F., Flamigni C.: Il Testicolo. Aspetti morfo-funzionali e clinici. Novembre ’86.

23. Bolcato A.: Allergia. Gennaio ’87.

24. Kubasik N.P.: Il dosaggio enzimoimmunologico ed fluoroimmunologico. Febbraio ’87. 25. Carani C.: Patologie sessuali endocrino-metaboliche. Marzo ’87.

26. Sanna M., Carcassi R., Rassu S.: Le banche dati in medicina. Maggio ’87.

27. Bulletti C., Filicori M., Bolelli G.F., Jasonni V.M., Flamigni C.: L’amenorrea. Giugno ’87. 28. Zilli A., Pagni E., Piazza M.: Il paziente terminale. Luglio ’87.

29. Pisani E., Montanari E., Patelli E., Trinchieri A., Mandressi A.: Patologie prostatiche. Settembre ’87. 30. Cingolani M.: Manuale di ematologia e citologia ematologica. Novembre ’87.

31. Kubasik N.P.: Ibridomi ed anticorpi monoclonali. Gennaio ’88.

32. Andreoli C., Costa A., Di Maggio C.: Diagnostica del carcinoma mammario. Febbraio ’88.

33. Jannini E.A., Moretti C., Fabbri A., Gnessi L., Isidori A.:Neuroendocrinologia dello stress. Marzo ’88. 34. Guastella G., Cefalù E., Carmina M.: La fecondazione in vitro. Maggio ‘88.

35. Runello F., Garofalo M.R., Sicurella C., Filetti S., Vigneri R.: Il gozzo nodulare. Giugno ’88. 36. Baccini C.: Le droghe d’abuso (2). Luglio ’88.

37. Piantino P., Pecchio F.: Markers tumorali in gastroenterologia. Novembre ’88. 38. Biddau P.F., Fiori G.M., Murgia G.: Le leucemie acute infantili. Gennaio ’89. 39. Sommariva D., Branchi A.: Le dislipidemie. Febbraio ‘89.

40. Butturini U., Butturini A.: Aspetti medici delle radiazioni. Marzo ‘89.

41. Cafiero F., Gipponi M., Paganuzzi M.: Diagnostica delle neoplasie colo-rettali. Aprile ‘89. 42. Palleschi G.: Biosensori in Medicina. Maggio ‘89.

43. Franciotta D.M., Melzi D’Eril G.V. e Martino G.V.: HTLV-I. Giugno ‘89. 44. Fanetti G.: Emostasi: fisiopatologia e diagnostica. Luglio ‘89.

45. Contu L., Arras M..: Le popolazioni e le sottopopolazioni linfocitarie. Settembre ‘89. 46. Santini G.F., De Paoli P., Basaglia G.: Immunologia dell’occhio. Ottobre ‘89.

47. Gargani G., Signorini L.F., Mandler F., Genchi C., Rigoli E., Faggi E. : Infezioni opportunistiche in

corso di AIDS. Gennaio ‘90.

48. Banfi G., Casari E., Murone M., Bonini P. : La coriogonadotropina umana. Febbraio ‘90. 49. Pozzilli P., Buzzetti R., Procaccini E., Signore E.: L’immunologia del diabete mellito. Marzo ‘90. 50. Cappi F.: La trasfusione di sangue: terapia a rischio. Aprile ‘90.

51. Tortoli E., Simonetti M.T.: I micobatteri. Maggio ‘90.

52. Montecucco C.M., Caporali R., De Gennaro F.: Anticorpi antinucleo. Giugno ‘90. 53. Manni C., Magalini S.I. e Proietti R.: Le macchine in terapia intensiva. Luglio ‘90. 54. Goracci E., Goracci G.: Gli allergo-acari. Agosto ‘90.

55. Rizzetto M.: L’epatite non A non B (tipo C). Settembre ‘90.

56. Filice G., Orsolini P., Soldini L., Razzini E. e Gulminetti R.: Infezione da HIV-1:patogenesi ed

allestimento di modelli animali. Ottobre ‘90.

57. La Vecchia C. Epidemiologia e prevenzione del cancro (I). Gennaio ‘91. 58. La Vecchia C. Epidemiologia e prevenzione del cancro (II). Febbraio ‘91.

59. Santini G.F., De Paoli P., Mucignat G., e Basaglia G., Gennari D.: Le molecole dell’adesività nelle

cellule immunocompetenti. Marzo ‘91.

60. Bedarida G., Lizioli A.: La neopterina nella pratica clinica. Aprile ‘91. 61. Romano L.: Valutazione dei kit immunochimici. Maggio ‘91.

62. Dondero F. e Lenzi A.: L’infertilità immunologica. Giugno ‘91. 63. Bologna M. Biordi L. Martinotti S.: Gli Oncogèni. Luglio ‘91.

64. Filice G., Orsolini P., Soldini L., Gulminetti R., Razzini E., Zambelli A. e Scevola D.: I n f e z i o n e

-malattia da HIV in Africa. Agosto ‘91.

65. Signore A., Chianelli M., Fiore V., Pozzilli P., Andreani D.: L’immunoscintigrafia nella diagnosi delle

endocrinopatie autoimmuni. Settembre ‘91.

66. Gentilomi G.A.: Sonde genetiche in microbiologia. Ottobre ‘91.

67. Santini G.F. , Fornasiero S., Mucignat G., Besaglia G., Tarabini-Castellani G. L., Pascoli L.: Le sonde

di DNA e la virulenza batterica. Gennaio ‘92.

68. Zilli A., Biondi T.: Il piede diabetico. Febbraio ‘92. 69. Rizzetto M.: L’epatite Delta. Marzo ‘92.

70. Bracco G., Dotti G., Pagliardini S., Fiorucci G.C.: Gli screening neonatali. Aprile ‘92. 71. Tavani A., La Vecchia C.: Epidemiologia delle patologie cardio e cerebrovascolari. Luglio ‘92.

72. Cordido F. , Peñalva A. , De la Cruz L. F. , Casanueva F. F., Dieguez C.: L’ormone della crescita. Agosto ‘92.

73. Contu L.., Arras M.: Molecole di membrana e funzione immunologica (I). Settembre ‘92. 74. Ferrara S.:Manuale di laboratorio I. Ottobre ‘92.

75. Gori S.: Diagnosi di laboratorio dei patogeni opportunisti. Novembre ‘92. 76. Ferrara S.: Manuale di laboratorio II. Gennaio ‘93.

78. Alberti M., Fiori G.M., Biddau P.: I linfomi non Hodgkin. Marzo ‘93.

79. Arras M., Contu L.: Molecole di membrana e funzione immunologica (II). Aprile ‘93. 80. Amin R.M., Wells K.H., Poiesz B.J.: Terapia antiretrovirale. Maggio ‘93.

81. Rizzetto M.: L’epatite C. Settembre ‘93.

82. Andreoni S.: Diagnostica di laboratorio delle infezioni da lieviti. Ottobre ‘93.

83. Tarolo G.L., Bestetti A., Maioli C., Giovanella L.C., Castellani M.: Diagnostica con radionuclidi del

Morbo di Graves-Basedow. Novembre ‘93.

84. Pinzani P., Messeri G., Pazzagli M.: Chemiluminescenza. Dicembre ‘93.

85. Hernandez L.R., Osorio A.V.: Applicazioni degli esami immunologici. Gennaio 94.

86. Arras M., Contu L.: Molecole di Membrana e funzione immunologica. Parte terza: I lnfociti B. Febbraio ‘94.

87. Rossetti R.: Gli streptoccocchi beta emolitici di gruppo B (SGB). Marzo ‘94.

88. Rosa F., Lanfranco E., Balleari E., Massa G., Ghio R.: Marcatori biochimici del rimodellamento osseo. Aprile ‘94.

89. Fanetti G.: Il sistema ABO: dalla sierologia alla genetica molecolare. Settembre ‘94.

90. Buzzetti R., Cavallo M.G., Giovannini C.: Citochine ed ormoni: Interazioni tra sistema endocrino e

sistema immunitario. Ottobre ‘94.

91. Negrini R., Ghielmi S., Savio A., Vaira D., Miglioli M.: Helicobacter pylori. Novembre ‘94. 92. Parazzini F.: L’epidemiologia della patologia ostetrica. Febbraio ‘95.

93. Proietti A., Lanzafame P.: Il virus di Epstein-Barr. Marzo ‘95.

94. Mazzarella G., Calabrese C., Mezzogiorno A., Peluso G.F., Micheli P, Romano L.: I m m u n o f l o g o s i

nell’asma bronchiale. Maggio ‘95.

95. Manduchi I.: Steroidi. Giugno ‘95.

96. Magalini S.I., Macaluso S., Sandroni C., Addario C.: Sindromi tossiche sostenute da principi di origine

vegetale. Luglio ‘95.

97. Marin M.G., Bresciani S., Mazza C., Albertini A., Cariani E.: Le biotecnologie nella diagnosi delle

infezioni da retrovirus umani. Ottobre ‘95.

98. La Vecchia C., D’avanzo B., Parazzini F., Valsecchi M.G.: Metodologia epidemiologica e sperimentazio

-ne clinica. Dicembre ‘95.

99. Zilli A., Biondi T., Conte M.: Diabete mellito e disfunzioni conoscitive. Gennaio ‘96.

100. Zazzeroni F., Muzi P., Bologna M.: Il gene oncosoppressore p53: un guardiano del genoma. Marzo ‘96. 101

.

Cogato I. Montanari E.: La Sclerosi Multipla. Aprile ‘96.

102. Carosi G., Li Vigni R., Bergamasco A., Caligaris S., Casari S., Matteelli A., Tebaldi A.: Malattie a

trasmissione sessuale. Maggio ‘96.

103. Fiori G.M., Alberti M., Murtas M. G., Casula L., Biddau P.: Il linfoma di Hodgkin. Giugno ‘96.

Nel documento Tecniche per la (pagine 31-48)

Documenti correlati