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L. multiflorum FITO A 0,604 0,783 0,02227106 0,0277

7.2.3. Colore e qualità

Sono infine stati presi i valori di colore e qualità riferite alle piante. I valori hanno fatto riferimento ad una scala da 1 a 9 per entrambe le caratteristiche, nella quale 1 è il valore peggiore e 9 il valore migliore in termini sia di colore che di qualità.

Tabella 4: colore medio nel periodo di prova

Colore medio

____________________________ Specie ______________________________

Tipo LED PPFD multiflorumLolium arundinaceaFestuca Poa

trivialis

Lolium perenne

(µmol m-2 sec-1) ______________________ (punteggio 1-9) ______________________

Bianca Alta 283 1,7 9,0 5,0 4,3 Bianca Media 158 1,3 8,3 4,3 4,3 Bianca Bassa 69 3,7 6,7 5,0 4,3 Fito Alta 148 2,0 8,3 4,3 3,7 Fito Media 82 2,0 8,0 3,3 5,0 Fito Bassa 42 3,3 7,3 4,3 4,7 DMS (0.05) 1,2 0,9 ns ns

Tabella 5: Qualità media nel periodo di prova

Qualità media

____________________________ Specie ______________________________

Tipo LED PPFD Lolium

multiflorum Festuca arundinacea Poa trivialis Lolium perenne

(µmol m-2 sec-1) ______________________ (punteggio 1-9) ______________________

Bianca Alta 283 3,7 9,0 7,0 6,0 Bianca Media 158 3,0 7,0 6,0 5,7 Bianca Bassa 69 4,0 6,0 5,0 4,3 Fito Alta 148 4,0 8,0 7,0 5,7 Fito Media 82 3,3 7,0 6,3 6,0 Fito Bassa 42 4,0 6,0 5,3 4,7 DMS (0.05) ns 0,9 1,2 0,9

Tra tutte le specie Festuca arundinacea ha presentato i valori migliori (tab.5), anche in termini di colore (tab. 4), soprattutto sotto la lampada Bianca. Andamento analogo ha presentato Poa trivialis. Valori più bassi di qualità si sono ottenuti per Lolium perenne.

Lolium multiflorum ha ottenuto il peggior risultato con piante di colore verde pallido,

quasi giallo, con pochissime foglie. L'analisi ha confermato il fenomeno già in parte annunciato nella misurazione della fluorescenza: le piante di Lolium multiflorum apparivano in condizioni migliori negli strati più bassi.

8. Discussione

Il presente studio ha avuto il valore di una prova preliminare per durata, condizioni di crescita e per i parametri considerati.

Visti i risultati ottenuti è possibile affermare che entrambe le lampade hanno ottenuto risultati simili, con prestazioni leggermente superiori della lampada Bianca. Questo risultato, con i limiti anzidetti, è in linea con quanto già sperimentato da BULA et al.

(1991). Bula effettuò un confronto tra una lampada fluorescente a luce bianca-fredda e un sistema a LED rossi con un aggiunta di luce fluorescente blu, su piante di Lattuga (Lactuca sativa). L'esperimento, durò 21 giorni con un PPF di 325 μmoli m-2 sec-1 ed un fotoperiodo di 16 h. Al termine, lunghezza del fusto, peso fresco e peso secco erano simili tra le due situazioni.

Nella presente ricerca, le condizioni di disponibilità di luce alla quale sono state allevate le piante sono state tali da indurre un importante fattore di stress. Va considerato che gli studi di HUNTER et al. (2009) sono stati condotti con un PPFD di 162 μmoli m-2 sec-1 al

livello del tappeto erboso, anche se altri esperimenti, citati sempre da Hunter, riportano livelli oscillanti tra 260 μmoli m-2 sec-1 e 180 μmoli m-2 sec-1.

lampada a LED Bianca a Intensità Alta, ai 69 μmoli m-2 sec-1 della lampada a LED Fito a Intensità Bassa. Le intensità applicate sono state ben al di sotto dei valori riportati in letteratura. Le specie considerate hanno avuto comportamenti differenti in considerazione delle loro caratteristiche.

Festuca arundinacea ha confermato la sua spiccata tolleranza all'ombreggiamento,

resistendo a condizioni di luce minime dove ha presentato una densità ridotta ma ha conservato il suo colore. E' stata la specie che ha registrato i più elevati valori di accrescimento. Ovviamente gli accrescimenti sono diminuiti con il diminuire dell'intensità luminosa, ma in maniera molto graduale: ad intensità bassissime ha comunque presentato degli accrescimenti di un certo valore, forse dovuti alla sua tendenza ad accumulare le sostanze di riserva all'interno dei fusti.

Poa trivialis ha avuto un comportamento simile: I suoi accrescimenti sono stati

decrescenti proporzionalmente al diminuire dell'intensità luminosa al pari di F.

arundinacea, anche se ha mostrato un calo dei valori più repentino. Si può desumere

che P. trivialis necessiti di valori di intensità luminosa superiori ai 158 μmoli m-2 sec-1.

Lolium perenne ha presentato valori bassissimi di accrescimento sotto la luce Fito e nel

contempo il suo fotosistema II ha cominciato a subire dei danneggiamenti gravi. Probabilmente lo spettro di luce emanato dalla lampada Fito non è congeniale a questa specie. Il comportamento sotto lampada a LED Bianca sembra confermare quanto

trovato da COCKERHAM et al. (2002) che la soglia minima per il L. Perenne è al disopra

di 20 moli m-2 d-1.

Lolium multiflorum è stata la specie che ha sofferto maggiormente dall'esperimento con

diverse fallanze e che ha dato risultati di difficile interpretazione. Al contrario di L.

perenne la pianta è rimasta danneggiata dall'esposizione a valori molto alti di intensità

luminosa sotto la lampada a LED Bianca. Le piante hanno presentato una lieve ripresa, con foglie più verdi alle intensità luminose più basse, ma ugualmente la crescita era molto stentata.

Un dato importante che emerge e di cui tenere conto, è riferito alla quantità di luce emessa dalle due lampade. In termini di PPFD si può ragionevolmente dire che la lampada FITO ha ottenuto gli stessi risultati della lampada Bianca, ma con un livello di intensità luminosa, rispetto a quest'ultima, pari a circa la metà. Questa considerazione, da non sottovalutare, può assumere importanti conseguenze nella produzione e commercializzazione delle lampade a LED composte da diodi con diverse lunghezze d'onda.

Si rimanda a studi futuri per un approfondimento delle potenzialità delle luci LED, ed in particolare di quelle multicolori nel campo dell'illuminazione dei tappeti erbosi, in modo da determinare, per ogni singola specie, l'intensità luminosa e la qualità di spettro di assorbimento più adatta per il suo sviluppo.

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