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compilazione schede;

F. informatizzazione del dato rilevato secondo le specifiche dell’allegato tecnico; G. creazione delle aree poligonali secondo le specifiche dell’allegato tecnico; H. accodamento, controllo, verifica e validazione del nuovo dato;

I. fornitura prodotti intermedi e finali ad APAT; Personale impiegato

In funzione delle attività e del quadro economico derivante dal finanziamento erogato da APAT, ARPA Piemonte, per l’attuazione del progetto, ha messo a disposizione un tecnico ambientale geologo, esperto nel campo della fotointerpretazione e nelle tecniche GIS, a tempo pieno per tutta la durata del progetto. Tale risorsa è stata coordinata dal responsabile di

progetto e si è avvalsa della collaborazione di parte del personale tecnico del Centro Regionale per le Ricerche Territoriali e Geologiche di ARPA Piemonte e, per quanto concerne gli aspetti amministrativi, della segreteria dello stesso centro.

5.11 Considerazioni conclusive

Confrontando i dati finora ottenuti per il Progetto IFFI con le conoscenze pregresse (Cartografia “Frane” eseguito negli anni ’80 su tutto il territorio regionale alla scala 1:100.000), emerge un quadro atteso molto più denso di fenomeni franosi, un aumento della precisione dei dati in funzione della scala del rilevamento e la possibilità di correlare e integrare le conoscenze con dati di provenienza diversa (Archivi SCAI e AVI, Approfondimenti conoscitivi alle scale 1:10.000 e 1:25.000 che hanno interessato alcune aree piemontesi e Allegati Geologico-Tecnici ai Piani Regolatori Comunali redatti secondo le indicazioni della Circolare Regionale 7 Lap).

In termini numerici si è riscontrato un aumento dei fenomeni franosi rilevati pari a circa il triplo dei dissesti presenti sulla Carta delle Frane della Banca Dati Geologica alla scala 1:100.000 (Figura 5.26).

I dati ricavati dal Progetto IFFI sono stati rilevati e opportunamente digitalizzati a scala 1:10.000 nel corso degli ultimi due anni. Essi rappresentano la situazione “fotografata” ad oggi dei processi di instabilità sull’intero territorio piemontese. Sono uno strumento importantissimo per qualsiasi attività di pianificazione urbanistico-territoriale, ma costituiscono anche un solido quadro di conoscenze utile ad azioni di protezione civile e salvaguardia per la pubblica incolumità. L’importanza di questo quadro risiede nel fatto che non rimarrà statico, ma sarà oggetto di continui aggiornamenti ed approfondimenti. In questo senso si sta muovendo l’Amministrazione Regionale con il supporto tecnico-scientifico di ARPA Piemonte in collaborazione con APAT.

5.12 Riferimenti bibliografici

Amanti M. et alii (2001) The Italian landslides inventory - IFFI Project. In: E. Jorge et alii (eds), Proc. III Panamerican Symp. on Landslides. Colombia, Cartagena, 29 luglio – 3 agosto 2001 (Vol. 2, pp. 841-846). Sociedad Colombiana de Geotecnica, Bogotà.

Atlante dei Centri Abitati Instabili Piemontesi (SCAI) (ai sensi della L.445/1908 e seg.) Regione Piemonte,GNDCI,1994.

Bosco F., Campus S, Mensio L, Nicolò G, Tiranti D (2005) La previsione delle frane. In: S. Bovo, F. Forlati (eds) Dalla valutazione alla previsione dei rischi naturali (pp. 196-214). ARPA Piemonte, Torino (ISBN 88-7479-082-1).

Campus S, Nicolò G, Rabuffetti D (2005) Le frane riguardanti la coltre superficiale. In: S. Bovo, F. Forlati (eds) Dalla valutazione alla previsione dei rischi naturali (pp. 89-98). ARPA Piemonte, Torino (ISBN 88-7479-082-1).

Carta “Instabilità idrogeologica in alta Valle Susa” Scala 1:25.000. Regione Piemonte, 1978. Carta “Movimenti Gravitativi delle alte Valle Susa e Chisone” Scala 1:25.000. Regione

Piemonte, 1992.

Carta “Gli scivolamenti planari nel territorio della Langhe piemontesi attivati durante l’evento del 4-6 Novembre 1994” Scala 1:10.000. Regione Piemonte, 1996.

Carta “Inventario dei fenomeni gravitativi e dei possibili scenari evolutivi nei bacini dell’alto Toce” Scala 1:25.000. Regione Piemonte, 2000.

Carta “Processi di instabilità geologica sui versanti a seguito dell’evento 1994, con integrazione dei dati relativi all’evento del 1972” Fogli 193 Alba, 210 Fossano, 211 Dego”. Regione Piemonte, Progetto CARG.

Cartografia “Carta Censimento Fenomeni Franosi” Scala 1:100.000. Regione Piemonte - C.N.R. I.R.P.I. Torino, 1990.

Cartografie relative a “Processi di instabilità” per settori delle Valli Belbo, Bormida e Susa, Progetto Interreg IIC Scala 1:10.000 e delimitate aree a scala 1:5.000.

Cruden D.M. & Varnes D.J. (1996) Landslides types and processes. In: A.K. Turner & R.L. Schuster (eds), Landslides Investigation and Mitigation (Special Report 247, pp. 36-75). National Research Council, Transportation Research Board, Washington, DC.

Fell R, Hartford D (1997) Landslides risk management. In: D.M. Cruden & R. Fell (eds) Proceedings of the International Workshop on Landslide Risk Assessment, Honolulu (Hawaii, USA), 19-21 febbraio 1997. Balkema, Rotterdam.

Ramasco M. et alii (2002) Proposta di una metodologia inerente la mappatura e caratterizzazione dei processi di instabilità da sperimentarsi sui bacini dell’alto Toce e della Maggia. In: Collegamento delle reti di rilevamento e condivisione delle esperienze e delle conoscenze per la gestione del rischio idrogeologico – Azione 5, Progetto interreg II Italia Svizzera 1994-99.

Regione Piemonte, SUPSI (2002) Proposta di una metodologia inerente la mappatura e caratterizzazione dei processi di instabilità da sperimentarsi sui bacini dell’alto Toce e della Maggia. In: Regione Piemonte, SUPSI (eds) Collegamento delle reti di rilevamento e condivisione delle esperienze e delle conoscenze per la gestione del rischio idrogeologico (pp. 105-117), Progetto Interreg II Italia Svizzera 1994-99.

Rischi generati da grandi movimenti franosi - Programma Interreg 1996. Regione Piemonte – Università Joseph Fourier, Grenoble.

Varnes D.J. (1978) Slope Movement Types and Processes. In: R.L. Schuster & R.J. Krizek (eds) Landslides: Analysis and Control (Special report 176, pp. 11-33). TRB, National Research Council, Washington, DC.

Prina E, Bonnard C, Vulliet L (2004) Vulnerability and risk assessment of mountain road crossing landslides. Communication des laboratories de mecanique des sols et des roches, Ecole politechnique federale de Lausanne, 228, 67-79.

WP/WLI International Geotechnical Societies UNESCO Working Party on World Landslide Inventory 1993. A suggested method for describing the activity of a landslide. Bulletin IAEG, 47, 53-57.

5.13 Struttura operativa ARPA Piemonte

ARPA PIEMONTE

Dipartimento: Centro Regionale per le Ricerche Territoriali e Geologiche

Responsabile del Progetto:

Dott. Manlio Ramasco

Coordinatori:

Dott. Manlio Ramasco Dott. Ferruccio Forlati Dott. Gianfranco Susella

Responsabile scientifico:

Dott. Manlio Ramasco

Responsabile Analisi del dissesto e verifiche di campagna:

Dott. Manlio Ramasco

Staff - Analisi del dissesto e verifiche di campagna:

Lucio Beccari Luca Bertino Daniele Bormioli Barbara Coraglia Alessio Colombo Anselmo Cucchi Ermes Fusetti Claudia Giampani Chiara Girelli Luca Lanteri Luca Paro Cinzia Piccioni Giacomo Re Fiorentin Mauro Tararbra Responsabile Informatizzazione:

Dott. Enrico Bonansea

Staff – Informatizzazione: Marcella Alibrando Massimiliano Carrino Luca Mallen Rocco Pispico Isabella Tinetti

Si ringraziano: Le otto Amministrazioni Provinciali piemontesi e i tecnici geologi dell’Area delle attività regionali per l'indirizzo e il coordinamento in materia di prevenzione dei rischi geologici di ARPA Piemonte e tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione del progetto meglio specificati nella Figura 5.2 del testo.

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