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Inquinanti organici e tossicologia del sedimento costiero tra Punta Olmi e Punta Sottile (baia di Muggia)

“COMPONENTI E FATTORI AMBIENTALI

1. Lo studio di impatto ambientale di un’opera con riferimento al quadro ambientale dovrà considerare le componenti naturalistiche ed antropiche interessate, le interazioni tra queste ed il sistema ambientale preso nella sua globalità.

2. Le componenti ed i fattori ambientali sono così intesi:

a) atmosfera: qualità dell’aria e caratterizzazione meteoclimatica;

b) ambiente idrico: acque sotterranee e acque superficiali (dolci, salmastre e marine), considerate come componenti, come ambienti e come risorse;

c) suolo e sottosuolo: intesi sotto il profilo geologico, geomorfologico e pedologico, nel quadro dell’ambiente in esame, ed anche come risorse non rinnovabili;

d) vegetazione, flora, fauna: formazioni vegetali ed associazioni animali, emergenze più significative, specie protette ed equilibri naturali;

e) ecosistemi: complessi di componenti e fattori fisici, chimici e biologici tra loro interagenti ed interdipendenti, che formano un sistema unitario e identificabile (quali un lago, un bosco, un fiume, il mare) per propria struttura, funzionamento ed evoluzione temporale;

7. Impatti

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f) salute pubblica: come individui e comunità;

g) rumore e vibrazioni: considerati in rapporto all’ambiente sia naturale che umano;

h) radiazioni ionizzanti e non ionizzanti: considerati in rapporto all’ambiente sia naturale, che umano;

paesaggio: aspetti morfologici e culturali del paesaggio, identità delle comunità umane interessate e relativi beni culturali.”

Le CA sono selezionate in funzione della loro congruenza con i fenomeni osservati nell'area di Studio:

f- qualità dell'aria g- qualità delle acque h- qualità dei sedimenti i- organismi terrestri j- ecosistemi terrrestri k- organismi marini l- ecositemi marini m- salute umana

L e checklist vengono incrociate e si ottiene così una matrice di identificazione degli impatti, Nella matrice (Tab.7.1) si indicano con colore giallo pieno le Relazioni di Impatto (RDI) più rilevanti (per intensità o durata), giallo paglierino quelli che hanno media importanza ed in azzurrino quelli più lievi (segue una breve descrizione).

 1a e 5a: le emissioni in atmosfera da traffico veicolare ed industria sono complessivamente le ADI più pesanti; a livello di Piano Regionale Qualità dell'Aria e di Piano Urbano del Traffico devono essere proposte misure di prevenzione e riduzione più adeguate di quelle vigenti (che non si sono rivelate sufficientemente efficaci);

 C, F, G: sono in assoluto le CA maggiormente impattate e in questo ambito il maggiore recettore dell'inquinamento è il corpo idrico ed il biota ospitato, sia a livello di singole specie, che di comunità;

 1a Vs. A, 1a Vs. H, 5a Vs. A, 5a Vs. H: l'effetto delle emissioni in atmosfera da traffico e industria sulla qualità dell'aria e sulla salute umana è molto rilevante per intensità e non reversibilità. per cui esse richiedono un serio e diretto intervento di mitigazione e correzione. La Pressione delle emissioni è bene caratterizzata per le sorgenti puntuali, ma molto meno per quelle diffuse, sulle quali bisogna approfondire le indagini;

 5e Vs. C: l'effetto di risospensione dei sedimenti da parte del traffico navale è di grande rilevo, in quanto rende disponibili gli inquinanti per successive contaminazioni degli organismi marini ed indirettamente degli umani (per via alimentare); il fenomeno è scarsamente studiato per cui sono richiesti molta ricerca e monitoraggio in tal senso; il Piano Regionale di Tutela delle Acque ed il Piano di Sviluppo Portuale devono prevedere misure specifiche per la riduzione del fenomeno;

 5c Vs. G: gli effetti negativi degli scarichi termici sono aggravati dalla loro irregolarità e gli ecosistemi subiscono variazioni microclimatiche troppo rapide per un loro efficace adattamento;

7. Impatti

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B Vs. C: la contaminazione del corpo idrico è soprattutto un problema di contaminazione

dei sedimenti, piuttosto che di qualità delle acque, stante la reversibilità del fenomeno. L’individuazione delle Relazioni d Impatto più importanti consente di segnalare i punti più critici alle Autorità responsabili della gestione del territorio. Le stesse RDI saranno utilizzate nelle successive fasi dell’analisi territoriale per descrivere i fenomeni di alterazione a carico degli ecosistemi marini.

Tab.7.1: Matrice di identificazione degli impatti

Legenda:

A, M, B (Alto, Medio, Basso); R, I (reversibile, Irreversibile); D, S (Diretto, Secondario-cioé indiretto); C, S (Continuo, Pulsato);

Q u al it à d el l'a ri a Q u al it à d el le a cq u e Q u al it à d ei s ed im en ti O rg an is m i te rr es tr i E co si st em i te rr es tr i O rg an is m i m ar in i E co si st em i m ar in i S al u te u m an a A B C D E F G H

1 Traffico veicolare a Emissioni atm./ricadute A R M R M I M I M I M I M I A I

D P D P S C D P S C S P S C D P

b Dilavamento superfici M R M I M I M I

D P S C D P S C

c Rumore M R M R M R

D P S P D P

2 Traffico portuale a Emissioni atm./ricadute M R B R M I M I M I M I

D P S P S C S C S C D P

b Perdite idrocarburi M R M I M I M I

D P S P D P S P

c Rumore atm. e sottomarino B R B R B R B R

D P S P D P S P

d Risospensione sedimenti M R M I M I M I B I

D P D P D P S P S P

3 Sorgenti diffuse a Emissioni atm./ricadute M R M R M I M I M I M I M I M I

D P S P S C D P S C S P S C D P

b Dilavamento superfici

4 Rifiuti ed effluenti a Emissioni atm./ricadute M R B R B I M I M I M I M I B I

D P S P S C D C S C S C S C D P

b Scarichi idrici di nutrienti e tossici M R M I M I M I B I

D C S C D C S C S C

5 Industria a Emissioni atm./ricadute A R M R M I M I M I M I M I A I

D P S P S C D C S C S C S C D P

b Scarichi idrici di nutrienti e tossici M R M I M I M I B I

D C S C D C S C S C c Alterazione termica M R B R M I A I D P D P D P D P d Rumore B R M R M R D C S C D C e Risospensione di sedimenti M R A I M I M I S C D C D C D C

6 Siti inquinati a Emissioni atm./ricadute B R B I B I B I

D C D C S C D C

b Dilavamento a mare/in falda B R M I M I M I B I

8 Schema di Esposizione

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Capitolo 8

ELABORAZIONE DELLO SCHEMA DI ESPOSIZIONE

Lo Schema di Esposizione viene costruito utilizzzando il metodo “RAGSA” di US-EPA, cioè Risk Assessment Guidance to Superfund (US-EPA, 1989).

Lo stesso schema logico viene applicato anche dal Software RBCA (Risk-Based Corrective Analysis), sviluppato da ASTM (American Society for Standard and Methods), che è il prodotto di base attualmente impiegato nei procedimenti di Analisi di Rischio nella bonifica dei siti inquinati. Si tratta di uno schema logico che esplora tutti i processi chimico-fisici di trasferimento delle sostanze nell'ambiente e consente di individuare i bersagli della contaminazione.

Lo schema prevede che la sorgente dell'inquinamento, individuata e caratterizzata, determini flussi di emissione descrivibili e stazionari in termini di composizione e concentrazione (C0). In base alle proprie caratteristiche chimico-fisiche (polarità, volatilità, ecc.) le sostanze inquinanti si ripartiscono nei vari comparti dell'ambiente e diffondono attraverso di essi (in funzione anche delle caratteristiche del medium di trasmissione) raggiungendo i recettori. Al Punto di Esposizione (POE), i Bersagli ricevono una Dose di contaminante che viene paragonata con le dosi accettabili, individuate su base tossicologica. Attraverso questo schema si giunge così ad una valutazione del rischio per i recettori, definito non in base a valori standard prefissati ed indifferenziati, ma in funzione di uno studio sito-specifico.

Il sistema è decisamente utile sia per scopi valutativi che previsionali. Esso è più accurato ed attendibile dell'uso di standard generici, ma è affermato solo per l'analisi di rischio applicata alla salute umana, mentre è ancora in corso di sviluppo per l'Analisi di Rischio Ecologica (Dale, 2008). In questa analisi, verrà usato a livello qualitativo, per costruire lo Schema di Esposizione per l’Area di Studio (fig.8.4).

Il Modello Concettuale complessivo, viene costruito elaborato partendo dal dettaglio di tre meccanismi che sono stati scelti come prioritari, basandosi sull’analisi DPSIR precedentemente descritta. Essi sono: