First Erection p = 0,04 1 vs 2
Mount Erection p = 0,04 1 vs 2
Mount NO Erection p = 0,04 1 vs 2
Exp p = 0,03 1 vs 2
Att Other p = 0,04 2 vs 3
Tabella 1. Comportamenti statisticamente significativi del Protocollo di Riproduzione.
Legenda
First Erection: Latenza della prima erezione; Mount Erection: Latenza delle monte con erezione;
Mount NO Erection: Frequenza della monta senza erezione; Exp: Latenza dell’ esplorazione della femmina;
Att Other: Latenza dell’attenzione verso l’ambiente
COMPORTAMENTI ANALIZZATI ANOVA DUNN’S
TEST
Frequenza di quanto il soggetto stava fermo (stay B) p = 0,004 Latenza di quanto l’animale camminava nel box
(walk T)
p = 0,03 1 vs 2
2 vs 3 Frequenza dell’attenzione verso il palloncino gonfiato
(att T)
p = 0,04 1 vs 2
2 vs 3 Latenza dell’attenzione verso il palloncino gonfiato
(att T)
p = 0,04 1 vs 2
2 vs 3 Durata dell’attenzione verso il palloncino gonfiato
(att T)
p = 0,004 1 vs 2
50
CAPITOLO 5: DISCUSSIONI
Il comportamento mostrato dagli asini oggetto del presente studio, evidenzia come vi sia un nesso fra il comportamento di monta e la risposta emotiva a un oggetto sconosciuto, che compare improvvisamente nell’ambiente familiare. Ciò indica come un approccio come quello suggerito in questa tesi, allo studio del temperamento dell’asino in funzione dell’attività produttiva (produzione di seme a fini riproduttivi), potrebbe essere utile nel fornire informazioni sulla razionalizzazione della raccolta del seme per fini allevatoriali.
Inoltre questo tipo di studi fornendo informazioni sui tratti della personalità degli asini, potrebbe avere importanti ripercussioni anche per quanto riguarda il loro benessere (Dingemanse et al., 2004; Both et al., 2005; Smith e Blumstein, 2008; Andreasen et al., 2013).
Ci preme sottolineare come lo studio dell’attività sessuale degli stalloni di asino è reso difficoltoso dalla scarsa numerosità dei soggetti in attività riproduttiva, che rende difficile poter disporre di un campione di animali che faciliti questo tipo di protocolli sperimentali.
Nel dettaglio, durante il Protocollo di Riproduzione, gli stalloni di asino dell’Amiata hanno mostrato come il loro comportamento sia effettivamente diverso da quello del cavallo (Gonzalez-De Cara et al., 2016) e abbiano bisogno di un’attività di attenzione ed esplorazione ambientale maggiore, in quanto sembra che serva ad aumentare la libido e al raggiungimento dell’erezione (Silva, 1995; Canisso et al., 2010).
La latenza del comportamento di attenzione aumenta significativamente fra la monta numero due e la monta numero tre, indicando forse che con l’aumentare dell’esperienza, i comportamenti “appetitivi” acquistano valore per lo stallone di asino e aumentano l’efficacia dell’atto sessuale (Pfaus, 1999). Tale affermazione è confermata dal fatto che passando dalla monta 1 alla monta 2 e poi alla 3 il tempo di latenza della prima erezione diminuisce e in particolare diminuisce significativamente fra la monta 1 e la 2. Inoltre altri comportamenti legati alla qualità dell’atto riproduttivo variano in maniera significativa con il passare delle monte. La latenza della monta con erezione diminuisce e ciò potrebbe indicare una più efficace capacità di completare l’atto. Ciò potrebbe essere supportato anche dal fatto che passando dalla monta 1 alla monta 2 diminuisce la frequenza della monta senza erezione, non variano i parametri comportamentali della
51 monta con erezione. Le monte senza erezione si ripetono, in numero variabile tra i soggetti, durante il comportamento sessuale, per aumentare la libido soprattutto negli asini più giovani (Silva, 1995; Canisso et al., 2010).
Anche l’aumento dell’esplorazione della femmina sembra indicare un miglioramento dell’efficacia dell’attività riproduttiva. L’esplorazione in generale è un comportamento associato all’espressione delle emozioni positive ed è manifestato dagli animali nel momento in cui si creano un aspettativa e acquistano consapevolezza della possibile riuscita dell’atto sessuale stesso. La riuscita dell’atto sessuale (la fase “consumatoria” o la vera e propria copula) è strettamente legata all’efficacia e alla manifestazione dei comportamenti “appetitivi” della fase precedente (Carluccio et al., 2013).
Per quanto riguarda i risultati del Test del Nuovo Oggetto, i comportamenti mostrati dagli stalloni indicano come il test sia stato in grado di delineare alcune caratteristiche comportamentali, probabilmente legate al temperamento dei soggetti studiati (Eingel, 1992; McCall et al., 2006; Lansade et al., 2008; Baragli et al., 2014; Villas-Boas et al., 2016).
Nel Pre-test l’unico comportamento che mostra una variazione è la frequenza del comportamento di restare fermo, che aumenta progressivamente nell’arco dei tre test. Ciò suggerisce che gli animali gradualmente si abituano alla presenza dell’apparato che serve a far gonfiare il palloncino all’interno del box. Nella fase di Pre-test è normale non aspettarsi modifiche nel comportamento degli animali, in quanto questa fase serve proprio per avere il valore basale dell’attività svolta, da comparare con il test vero e proprio.
Nel test del Palloncino l’aumento della latenza del comportamento di camminare indica che, passando dal test 1 al test 3 gli asini progressivamente iniziano a camminare sempre più tardi, questo è probabilmente dovuto ad un processo di abituazione allo stimolo stressogeno.
Mentre interessanti sono le variazioni riscontrate in tutti e tre i parametri dell’attenzione rivolta verso il palloncino.
Infatti, quando gli animali rispondono in modo efficace ad una sfida, esprimono anche il controllo sul loro ambiente attraverso l'applicazione di capacità cognitive, che si manifesta con l'uso dell’attenzione e di comportamenti esplorativi, che permettono loro di capire se uno stimolo predice un evento positivo o negativo (Mendl et al., 2009) Pertanto il comportamento di attenzione comprende la selezione di quale stimolo elaborare o quale risposta effettuare (Zentall, 2005). Quando il tempo per la valutazione
52 è illimitato, l'animale focalizza l’attenzione selettiva per ogni aspetto dello stimolo e successivamente determina il tipo di comportamento e il momento in cui deve manifestarsi (Washburn e Taglialatela, 2005)
La valutazione dell’attenzione negli animali, dipende da indicatori comportamentali esterni, come ad esempio il comportamento di ricerca e di osservazione (Emery, 2000) ed è stata descritta in un precedente studio condotto su cavalli (Seaman et al., 2002; Nicol et al., 2005).
Nel test del Palloncino la frequenza dell’attenzione diminuisce dal test 1 al test 2 per aumentare di nuovo nel test 3. Questo andamento potrebbe essere interpretato come anomalo ma in realtà indica che gli asini testati abbiano una reazione emotiva nei confronti del palloncino che, seppur tendente all’abituazione, è mantenuta elevata probabilmente dalla variazione di colore del palloncino, che rappresenta l’unica variazione fra un test e l’altro. Questa interpretazione è supportata dagli altri due indici dell’attenzione presi in considerazione: la latenza e la durata media dei singoli episodi di questo comportamento. La latenza infatti ha un andamento simile alla frequenza, prima aumenta e poi diminuisce al terzo test, mostrando come a una iniziale fase di abituazione (dal test 1 al test 2) faccia seguito una nuova recrudescenza della reazione emotiva nei confronti del nuovo oggetto. Dall’altra parte la durata media diminuisce costantemente in tutti e tre i test, ad indicare come il palloncino rappresenti un elemento che progressivamente suscita meno interesse da parte dell’animale.
Con i dati disponibili risulta difficile individuare un legame evidente fra il comportamento di monta espresso dagli stalloni di Asino dell’Amiata nel nostro protocollo e questo aspetto è probabilmente dovuto al basso numero dei soggetti testati. Tuttavia ciò che appare evidente è il nesso fra i comportamenti di attenzione ed esplorazione, che troviamo espressi nel Protocollo di Riproduzione (Silva, 1995; Canisso et al., 2010), e il comportamento di attenzione nel Test del Nuovo Oggetto (Minero et al., 2006).
Questi comportamenti indicano come l’Asino, a livello di razza, possieda tratti del temperamento che vanno nella direzione di animale reattivo, calmo e riflessivo, che necessita di attuare comportamenti di attenzione ed esplorazione in contesti profondamente diversi quali sono l’ambito di accoppiamento e l’affrontare un oggetto nuovo che compare improvvisamente nell’ambiente familiare. Esistono differenze comportamentali nette tra la specie asinina e quella equina per quanto riguarda la reattività agli stimoli (Gonzalez-De Cara et al., 2016).
53 Ciò potrebbe essere legato a tratti filogenetici dello sviluppo, legati alla plasticità di adattamento che l’asino manifesta in ambienti naturali, all’interno dei quali mostra un’organizzazione sociale che è funzione delle risorse disponibili: è specie dispotica e territoriale quando le risorse sono scarse e poco frequenti nell’ambiente. Mentre in ambienti con abbondanti ricchezze di vegetazione ed acqua l’asino tende ad assumere un comportamento sociale molto simile a quello del cavallo, formando harem con uno stallone e 3-4 femmine in attività riproduttiva (Rubenstein, 1981; Moehlman, 1998;
Moehlman et al., 1998).
Nessuna differenza statisticamente significativa è stata rilevata per ciò che concerne i parametri relativi alla variabilità cardiaca.
Questi parametri estremamente sofisticati servono per indagare il controllo simpato- vagale sul battito cardiaco e forniscono informazioni sulle variazioni fisiologiche legate all’alterazione emotiva del soggetto (Koolhaas et al., 1999; Rèale et al., 2010; Stucke et al., 2015).
Sono tuttavia parametri per i quali è conosciuta sia in ambito umano che per gli animali un’elevatissima variabilità individuale pertanto la mancata presenza di variazioni significative sono senza dubbio da ascriversi alle differenze nei parametri analizzati all’interno dei singoli soggetti.
54
CAPITOLO 6: CONCLUSIONI
Oggi sappiamo che gli animali che lavorano o interagiscono con l’uomo in condizioni psicofisiche non adeguate, mostrano con una certa frequenza una riduzione della risposta emotiva a stimoli esterni con comportamenti di tipo apatico (Burn et al., 2010), quando non addirittura simil-depressivi (Fureix et al., 2012).
Studi come quelli proposti nel presente elaborato possono aiutare a comprendere come gli animali interagiscono con l’ambiente circostante e forniscono importanti informazioni di carattere pratico.
Si potrebbe pertanto ipotizzare che un’adeguata gestione nell’ambiente di scuderia degli stalloni, in attività per fini riproduttivi o per altre necessità, potrebbe essere utile lasciare agli asini di razza dell’Amiata la possibilità di esprimere tali comportamenti in maniera più consona alla loro caratteristica di specie.
55
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