• Non ci sono risultati.

2. Stato dell’arte

2.4 Scenari incidentali in galleria: l’incendio

2.4.6 Comportamento umano nell’incendio

Le analisi sin qui fatte sull’evoluzione delle condizioni di un incendio, ed in particolare dei prodotti che hanno effetti negativi sulla salute dell’uomo, definiscono l’esigenza di caratterizzare il comportamento di un soggetto esposto all’evento, fondamentale per definirne le modalità di allontanamento.

Nello studio del comportamento umano in caso di incendio si riscontrano difficoltà non facilmente superabili, poiché molte delle situazioni di cui sarebbe importante conoscere i dati non sono simulabili in laboratorio. Inoltre, l'attendibilità delle informazioni ottenute a seguito di esercitazioni può essere considerata solo parziale, in quanto mancano l'effetto sorpresa, l'ansia , lo stress e la possibilità di panico che possono manifestarsi nelle situazioni reali. La difficoltà di previsione aumenta inoltre a causa della complessità del comportamento umano. L'evacuazione di un ambiente interessato da incendio ha inizio quando le persone divengono consce dell'esistenza di una situazione di emergenza e mettono in atto una serie di processi mentali ed azioni al fine di raggiungere un luogo sicuro.

Gli indizi iniziali possono essere legati alla percezione diretta dell'incendio oppure essere indiretti, risultanti da elementi quali la comunicazione con altri soggetti o l'attivazione di segnali di allarme. Una volta ricevuti questi indizi, l'evacuante inizierà un processo di validazione degli stessi, che proseguirà anche durante la fuga.

Quando la persona avrà raggiunto una via di fuga, sarà passato un certo intervallo di tempo: nella letteratura tecnica internazionale viene definito RSET (Required Safety Egress Time). Il tempo massimo consentito dall'incendio per garantire condizioni di sopravvivenza è invece conosciuto come ASET (Available Safety Egress Time): per garantire la salvabiltià di un

utente il primo dovrà necessariamente essere inferiore del secondo.

Il tempo RSET risulta fondamentalmente legato alle caratteristiche di reazione delle persone all'incendio, mentre il tempo massimo disponibile necessita della valutazione delle condizioni ambientali e dei materiali in relazione ai prodotti della combustione derivanti dall'incendio (fumi, specie tossiche ed irritanti, calore).

2.4.6.1 Interazione uomo - ambiente

La medesima situazione può assumere caratteri completamente differenti a seconda ad esempio dai soggetti costituenti la folla, giovani o anziani. Altri fattori comportamentali17, come anche i diversi livelli di percezione del pericolo, contribuiscono a definire un'ampia diversità di azioni.

Il comportamento delle persone in caso di incendio, è legato quindi a numerosi fattori, tra cui il più importante risulta essere l'informazione: più questa sarà chiara ed esplicita, più i soggetti avranno un comportamento coerente con le esigenze di sicurezza.

La percezione è basata su fattori fisici e sociali: la parte inerente ai fattori fisici riguarda proprio l'informazione che giunge all'individuo; la parte sociale riguarda invece l'interazione con altri soggetti.

Per dimostrare l’importanza dell’informazione, si può pensare ad esempio all’incendio dell'aeroporto di Dusseldorf (Germania, 1995): qui alcuni visitatori dell'aerostazione rimasero intrappolati nel piano interrato dopo aver scelto di prendere l'ascensore, per l'assenza di indicazioni di pericolo specifiche; la presenza di tali indicazioni avrebbe potuto salvare le vite di questi soggetti.

Un altro fondamentale fattore per la definizione del comportamento di un individuo, è l'interazione delle sue capacità fisiche e cognitive con l'ambiente.

Per dimostrare questa affermazione, basta pensare all’attacco alle Torri Gemelle (New York, USA, 2001): qui persone perfettamente a conoscenza del piano di esodo non riuscirono a fuggire a causa della paura e dello stress.

17

Ad esempio persone che hanno già avuto esperienze di emergenza generalmente saranno portate a reagire più prontamente di altre

2.4.6.2 Caratteristiche degli occupanti

Per la previsione della risposta in caso di incendio, risultano fondamentali le caratteristiche degli occupanti18.

Nella valutazione delle caratteristiche di tali soggetti bisogna analizzare le caratteristiche di gruppi specifici19.

Figura 13: Processo di esodo e processi di decisione e di movimento

Questo tipo di valutazione è basato sulla conoscenza del processo di ricezione, interpretazione e validazione degli indizi.

Gli indizi che possono essere considerati da una persona coinvolta in un incendio all'interno di una struttura sono numerosissimi, ed in particolare sono forniti dai sistemi di rilevazione e di allarme, dalla percezione diretta dei prodotti della combustione, dalla comunicazione da parte di altre persone, fino ad arrivare all'interruzione dei servizi (comunicazione, energia elettrica, etc.). Tutti questi segnali devono essere valutati in relazione alle caratteristiche dei gruppi di persone coinvolti.

Per quanto riguarda il processo di decisione, risulta necessario considerare quali azioni le persone possono adottare dopo aver ricevuto ed interpretato gli indizi provenienti dall'ambiente circostante: la documentazione di eventi avvenuti nel passato dimostra che queste azioni possono ritardare l'inizio del movimento verso un luogo sicuro.

Un ulteriore elemento da valutare riguarda le persone che si trovano solitarie in un ambiente. Solitamente, la presenza di altre persone ha un effetto di inibizione sull'avvio dell'esodo quando gli indizi sono incerti.

Nell'analisi delle caratteristiche di comportamento di ogni individuo i fattori da considerare

18

Termine che indica, in conformità con i testi normativi e tecnici reperibili, le persone presenti nell'ambiente oggetto di studio

19

Per esempio la conoscenza dei luoghi, la familiarità con le procedure di emergenza, la capacità e la velocità di reazione possono essere elementi determinanti

riguardano aspetti come l’età, le capacità fisiche e sensoriali,il genere, l'informazione e l'esperienza.

Si riportano in tabella alcune tra le principali caratteristiche degli occupanti che risultano rilevanti nella definizione della velocità di esodo.

Caratteristiche delle persone Descrizione

da soli o con altri la presenza di altri individui inibisce l'avvio di azioni particolari quando gli indizi sono incerti, ma garantisce una migliore comunicazione

familiarità con i percorsi procedure di esodo più rapide sono garantite in caso di conoscenza delle vie di esodo e dei sistemi di allarme Ubicazione risulta fondamentale per la definizione del tempo di movimento, e può influenzare la comprensione

dell'allarme e della sua ricezione

condizioni delle persone le condizioni delle persone possono variare durante l’esodo, in relazione all'evoluzione delle condizioni ambientali

Età

la variazione dell’età porta ovviamente ad una variazione delle capacità, ed scomponibile nelle tre categorie della capacità, del processo decisionale e delle azioni: l'aspetto più rilevante nella resistenza all'esposizione ad agenti tossici ed irritanti risulta la variazione delle prestazioni fisiche

Tabella 5: Schematizzazione della risposta umana in relazione alle caratteristiche più significative delle persone coinvolte in un'evacuazione

La risposta agli indizi 20

Il processo di risposta agli indizi è composto dalle tre fasi di ricezione (sentire fisicamente), riconoscimento (riconoscere l'indizio come tale) e interpretazione (dare all'indizio il suo significato). Sulla base dell'esperienza di incendi reali, si deve ricordare che le persone iniziano l'esodo solo immediatamente dopo la ricezione dei primi indizi: per l'elaborazione del messaggio ricevuto trascorre quindi una discreta quantità di tempo. Tale periodo è definito nella letteratura tecnica come tempo di validazione dell'indizio.

La ricezione dei segnali di allarme è principalmente legata alle capacità percettive dell'individuo ed alle caratteristiche del segnale. La realizzazione di sistemi di allarme di solito presuppone che gli stessi mettano in grado i presenti di avviare l'esodo di emergenza

20

Per indizi, ai fini della sicurezza antincendio, si intendono i prodotti della combustione, i segnali di allarme, le comunicazioni da parte di altre persone e l'interruzione dei servizi dell'ambiente in cui ci si trova

con un ritardo minimo21.

2.4.6.3 Aspetto psicologico dell'evacuazione

Generalmente una persona che deve decidere come evacuare una struttura che ha preso fuoco lo fa sotto stress e in condizione di panico.

Le decisioni prese in circostanze stressanti hanno due principali differenze rispetto alle decisioni prese quotidianamente: la scelta è difficile ed il tempo è limitato. La natura dell'informazione in base alla quale si deve decidere è inoltre incompleta ed eccezionale.

Lo stress causato da un tempo limitato è un fattore estremamente importante durante l'evacuazione, principalmente perché non permette una corretta valutazione delle circostanze. Questo può comportare difficoltà anche rilevanti, per esempio nell'individuazione delle vie d'uscita. Da un altro punto di vista però, gli effetti dello stress sono considerati necessari e positivi, in quanto inducono anche un effetto di iperattività durante una situazione di pericolo. Lo stress limita la capacità di interpretare le informazioni, ad esempio un evacuante può non accorgersi dei segnali che indicano le uscite di emergenza; ha inizio quando si ricevono informazioni ambigue e persiste finche il soggetto in evacuazione non si è stabilizzato in un luogo sicuro per un tempo discreto.

Secondo la definizione classica di panico, il panico di un individuo è causato da due fattori, e cioè la consapevolezza di essere in immediato pericolo di vita e la convinzione che la possibilità di scampare al pericolo sia sempre minore.

Il panico è considerato un comportamento non razionale, in quanto appare spesso come non desiderabile.

Diversi ricercatori sono tuttavia concordi nell'affermare che le situazioni di panico soltanto raramente hanno un impatto sulle condizioni di esodo in una situazione di incendio; i comportamenti errati sono solitamente alimentati dalla scarsità di informazione, non dal panico.

21

I dati sperimentali, quasi senza eccezioni, contraddicono questa assunzione e suggeriscono l'idea che un allarme da solo non avvii l'esodo ma dia inizio alla ricerca di ulteriori indizi, e cioè alla fase di conferma dell'indizio