• Non ci sono risultati.

e conclusi i restauri del nostro vecchio arredamento, progettati, acquistati e montati schedari e scaffalature per circa 700 metri lineari, furono ricollocat

libri, riviste, opuscoli, stampe, manoscritti. Cominciava una nuova vita e si

aprivano nuove prospettive, come annunciava il Presidente:

«In questa sede potremo veramente far partecipe una più larga sfera di persone al bene- ficio dell’utilizzazione e della consultazione del nostro materiale bibliografico. Potremo convocare riunioni periodiche per l’impostazione di ricerche nuove, per la discussione di ricerche in corso o per dibattiti costruttivi su aspetti e problemi della nostra storia 100; potremo finalmente provvedere a fornire il nostro patrimonio bibliografico di tutti gli strumenti che ne rendano più agevole e proficua la consultazione; potremo considerare concretamente l’avvio di nuove iniziative quale la redazione degli indici analitici per da- te, luoghi e persone dei 96 volumi pubblicati finora dalla Società, perché la loro utilizza- zione non sia problematica 101; potremo intensificare l’opera di traduzione e di pubbli- cazione di studi di storia ligure comparsi originariamente in lingue ai più inaccessibili,

———————

97 Verbali di Consiglio (1922-1969), p. 377; Verbali di Assemblea (1926-1974), pp. 196-

197. Trattandosi dei mesi estivi, tutti i poteri gestionali e di spesa furono delegati a una com- misione composta da Presidente, Vicepresidenti, Tesoriere, Bibliotecario e Segretario.

98 Verbali di Consiglio (1922-1969), p. 378. In sede di inaugurazione l’assessore Boero

mostrò il proprio compiacimento con queste parole: «Se contiamo i due mesi di ferie, dob- biamo riconoscere che, intervenendo in questa operazione un privato, la Società di Storia Pa- tria ed il Comune, le cose hanno proceduto con una certa celerità ... io posso dire di essere molto soddiafatto di questo trasloco a tempo di record»: Per l’inaugurazione della nuova sede della Società Ligure di Storia Patria (11 dicembre 1967), in ASLi, n.s., VIII (1968), p. 22.

99 Ibidem, pp. 11-49, in particolare le pp. 15-20 (Parole del Presidente).

100 Qualcosa di simile al ciclo di conferenze “Storia nostra” dei primi tempi del dopo-

guerra, ma decisamente allargato ad orizzonti più ampi. Fissate per il primo sabato del mese, tali riunioni ebbero inizio nel maggio 1968, con risultati soddisfacenti, al punto da pensare di renderle quindicinali: Verbali di Consiglio (1922-1969), p. 381 (6 aprile 1968); Ibidem, p. 382 (19 ottobre 1968).

come il tedesco, il russo, il greco ed il turco 102; potremo magari un giorno anche av- venturarci nell’impresa, forse per il momento ambiziosa [e tale rimane anche oggi] di fornire anche Genova di una sua civica storia in più volumi, redatta da specialisti, ma ac- cessibile al grande pubblico 103, come hanno fatto e stanno facendo Milano, Venezia, Torino, Bologna, Napoli ed anche altre città minori come Mantova e Brescia [ora Bari, Cuneo, Ferrara, Pavia, Pesaro, Piacenza, Pistoia, Ravenna, Treviso, Vicenza ...]» 104.

In altra occasione, riferendomi agli anni ’68-’69, ho accennato ad «alcune

scosse di assestamento, con epicentri esterni alla Società, in ambienti accade-

———————

102 Operazione già avviata in precedenza: cfr. E.A. ZACHARIADOU, Ertogrul Bey il sovrano

di Teologo (Efeso), trad. dall’inglese di A. VASKAS VASILIAUSKAS, in ASLi, n.s., V (1965), pp. 153-

161; V. SLESSAREV, I cosiddetti orientali nella Genova del Medioevo. Immigrati dalla Francia meri- dionale nella città ligure, trad. dal tedesco di M.A. FORGIONE, in ASLi, n.s., VII (1967), pp. 39-85; L. KATUSKINA, Il libro dei contratti del notaio Antonio Bonizi da Verrucola Bosi (1417-1425),

trad. dal russo di M.T. DELLACASA, in ASLi, n.s., VIII (1968), pp. 109-175 e soprattutto G. CARO, Genova e la supremazia sul Mediterraneo cit., nella vecchia traduzione di O. SOARDI (già traduttore, agli inizi del Novecento, di H. SIEVEKING, Studio sulle finanze genovesi nel Medio Evo,

in ASLi, XXXV (1905-1906), rimasta manoscritta (cfr. I manoscritti della Società Ligure di Storia Patria, a cura di V. DE ANGELIS, in ASLi, n.s., XVII, 1967, n. 281, p. 615), rinfrescata e aggiornata a cura di G. FORCHERI, L. MARCHINI, D. PUNCUH. L’iniziativa non ebbe seguito.

103 Di questo argomento si era cominciato a parlare il 25 ottobre 1963, quando Piersantelli,

subcommissario del disciolto Istituto per la Storia di Genova, proponeva di mettere la questione all’ordine del giorno della prossima riunione: Verbali di Consiglio (1922-1969), p. 359; analoga richiesta venne da lui rinnovata il 15 maggio 1965: Ibidem, p. 372. Si tornerà sull’argomento il 17 maggio 1969. In tale occasione, di fronte alla richiesta di collaborazione della Società, avanzata da Piersantelli in qualità di rappresentante di un Editore (non ne fornì il nominativo) interessato alla pubblicazione di una Storia di Genova in più volumi, della quale lo stesso Piersantelli figurava coor- dinatore, il presidente Borlandi dichiarò di non essere «disponibile ad offrire la sua collaborazio- ne né a titolo personale né a nome della Società per un’iniziativa che allo stato presente degli stu- di non potrebbe dire niente di nuovo, tenuto conto delle troppe oscurità in cui sono avvolti alcu- ni secoli della storia genovese. Se anche il Consiglio deliberasse di accettare una simile proposta, il Presidente scinderebbe la sua responsabilità». A suo parere la proposta Piersantelli non appariva conciliabile con «un’iniziativa facente capo al Sindaco e al Prefetto al fine di studiare la possibilità di fondare un istituto collegato con la Società e col programma di compiere tutte le ricerche pre- paratorie necessarie a tale iniziativa»; il Consiglio, dopo ampia ed approfondita discussione, si li- mitò a nominare una commissione «col compito di individuare le difficoltà che l’iniziativa ... comporterebbe». Tale commissione (Costamagna, De Negri T.O., Felloni, Oreste, Pistarino) avrebbe dovuto riferire «in merito alla possibilità di ricostruzione storica dei vari periodi della storia genovese indicando anche» le ricerche da effettuare: Ibidem, pp. 389-391. E non se ne parlò più. Solo in tempi recenti ho approntato uno schema di progetto, partendo proprio dalle predette dichiarazioni di Borlandi in merito alla necessità di ampie ricerche preparatorie, in archivi italiani e stranieri, soprattutto per quei secoli ancora scarsamente visitati dalla storiografia ligure.

mici, già avvertibili fin dal 1964, in occasione della Mostra del notariato, cul-

Documenti correlati