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CONCLUSIONI E DISCUSSIONI Demode

Diverse forme di Demodicos

CAPITOLO 5. CONCLUSIONI E DISCUSSIONI Demode

La Demodicosi è una malattia infiammatoria parassitaria causata dalla replicazione incontrollata del Demodex sp, che fa parte del normale microbiota cutaneo del cane .(1- 3)

Dai risultati ottenuti da questo studio è emerso che il 53% dei soggetti colpiti è di sesso femminile, mentre il restante 47% è di sesso maschile.

La letteratura esistente conferma quanto da noi evidenziato, ovvero che la malattia colpisce entrambi i sessi, senza una significativa prevalenza.(18) anche se lo stress causato dal estro nella femmina può essere un fattore predisponente alla malattia ma comunque resta ancora difficile da valutare.

Nel nostro studio abbiamo osservato una maggiore incidenza in soggetti di razza pura (97%) rispetto agli incroci (3%).

In letteratura sono riportate numerose predisposizioni di razza, quelle a più alto rischio sono il Shar-Pei, West Highland White terrier, Scottish terrier, Bulldog inglese, Boston terrier, Alano, Weimaraner, Airedale terrier, Alaskan Malamute, e Levriero afgano. La letteratura esistente conferma quanto da noi evidenziato, ovvero che la malattia colpisce maggiormente le razze pure e come nella letteratura anche nella nostra statistica le razze più rappresentate sono state: Bulldog inglese (12,5%), Bulldog francese (7,8%), Bull Terrier (6,2%), Beagle e carlino (4,7%).

L’età di diagnosi della Demodicosi è più comune in soggetti giovani (sotto un anno di età) ma può manifestarsi anche negli anziani. Nei nostri casi, si è confermato a quanto riportato nei testi di dermatologia, per cui abbiamo osservato una maggiore incidenza di diagnosi nei soggetti ad età inferiore di un anno (68,7%), rispetto ai soggetti tra 1,5- 13 anni che rappresentavano il 31,3%.

Dagli anni 80’ 90’ sono stati identificati altri due tipi di Demodex (D.cornei e D.injai) che possono colpire il cane (4-6, 11-16) ma comunque resta più comune osservare il

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Demodex canis ed anche nella nostra statistica il tipo di Demodex più osservato è stato il D.canis (92,2%), seguito dal D. injai (4,6%) ed in fine il D. cornei (3,2%).

Per quanto riguarda la distribuzione della malattia in base alla estensione delle lesioni le forme possono essere due: localizzata o generalizzata. La letteratura evidenzia che la forma generalizzata possiede una base ereditaria, e si come anche nei nostri casi in cui l’età alla diagnosi era inferiore ad un anno la forma più rappresentata era quella di demodicosi generalizzata giovanile con il 53%, poi la demodicosi Giovanile localizzata con il 38% poi la forma di Piodermite associata a demodicosi generalizzata con 6,2% ed in fine pododemodicosi con il 3,2%.

La letteratura evidenzia che sia la forma localizzata che quella generalizzata presentano diversi lesioni al livello della testa, arti, canale auricolare e lesioni facciali e del tronco e dorso. Il nostro studio conferma queste localizzazioni, con poche eccezioni: nel 4,7% anche il perineo con 4,7%. Le lesioni maggiormente osservate nei nostri casi erano l’eritema (68,7%) seguita da alopecia (57,8%) poi l’ipotricosi (31,2%) papule e croste (20,3%) ed in fine comedoni (17%).

I nostri soggetti sono stati trattati con diversi protocolli terapeutici: Tiabendazolo per uso topico (Tresaderm) prescritta nel 36% dei casi, gli ectoparassiticidi: Amitrax, Metaflumizone (Demotick, Promeris duo) nel 39,5% dei casi, gli antielmintici: Ivermectina, Mibelmicina ossia, selamectina (Ivomec, Interceptor, Stronghold) nel 43,6% dei casi, antiparassitari: Moxidectina e imidocloprid, Fluralaner (Advocate, Brevecto) nel 17% dei casi, gli antibiotici: Azitromicina, Cefalessina sodica (Zitromax, Icfvet) per concomitanti infezioni nel 7,5% dei casi e il trattamento shampoo terapia: Benzoile perossido (Dermaxid, Clorexidina) è stato prescritto nel 16% dei casi.

La letteratura riporta inoltre che esistono effetti collaterali che si possono riscontrare usando farmaci contenti formulazioni di Amitraz queli una varietà di effetti sistemici (ad esempio, ipotermia, ipotensione, bradicardia, iperglicemia) in effetti il nostro studio conferma in parte la comparsa di questi effetti collaterali dopo l’utilizzo di una terapia con Metaflumizone e Amitraz+ Tiabendazolo (Promeris duo+ Tresaderm) in cui il cane ha manifestato gli segni sistemici di ipotermia, tremori e stanchezza. In un altro caso nel

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nostro studio con Moxidectina e Imidacloprid (Advocate) il cane aveva la diarrea, cosa che potrebbe essere collegata all’effetto collaterale transitorio riportato nella letteratura ovvero l’anoressia, che questo farmaco può causare. L’ultimo caso trattato con Fluralaner (Bravecto) ha manifestato quale effetto collaterale la tachicardia, che non sembra essere stato osservato da altri autori (113.Fourie et al. Parasites & Vectors, 2015).

Per quanto riguarda la durata della terapia la letteratura riporta che dopo 4 settimane di trattamento nella demodicosi localizzata, i raschiati cutanei dei cani in via di miglioramento dovrebbero mostrare meno acari, mentre nella demodicosi generalizzata data l'elevata frequenza di piodermaiti profonde in questi cani, i cicli di trattamento variano da 6 a 8 settimane di solito ma a volte può richiedere fino ad un anno di terapia (nel 10% dei casi). Il nostro studio conferma la lunghezza della terapia effettuata in cui nella maggior parte dei casi era fino ad un mese (53%) poi 2-3 mesi (35%) altri 6% tra 5-6 mesi o più di un anno di terapia. Il 75% che ha osservato l’efficacia entro 3 settimane di trattamento, altri tra 1-4 mesi (12,5%) e più di un anno (6,25%). Inoltre nel nostro studio l’83% dei casi non aveva recidive, con il 17% di recidive , tra questi 6 proprietari hanno eseguito una nuova terapia e gli altri 5 hanno ripetuto la stessa terapia.

Scabbia

È una infestazione della pelle non stagionale ed intensamente pruriginosa. (114,115) Dai risultati ottenuti da questo studio è emerso che il 38,7% dei soggetti colpiti è di sesso femminile. La letteratura esistente conferma quanto da noi evidenziato, ovvero che la malattia colpisce entrambi i sessi, senza una significativa prevalenza femminile, mentre il restante 61,3% è di sesso maschile.

Nel nostro studio abbiamo osservato una maggiore incidenza in soggetti di razza pura (83,8%) rispetto agli incroci (16,2%) anche se la letteratura non specifica alcuna prevalenza di razza.

L’età di diagnosi della scabbia è compreso di solito nei primi due anni età (124,125). Nei nostri casi, contrariamente a quanto riportato nei testi di dermatologia, abbiamo osservato una maggiore incidenza di diagnosi oltre i 3 anni di età (74,2%), rispetto alla

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diagnosi in età inferiore a due anni (25,8%) e specificamente la diagnosi è stata effettuata con maggiore prevalenza nei mesi di febbraio, aprile, giugno (16,1%).

La letteratura riporta che La maggioranza dei cani presenta lesioni diffuse che coinvolgono sopratutto le porzioni ventrali dell'addome, il petto, i gomiti, i garretti, le zampe. (115,124,126) Il muso e il padiglione auricolare interessati in oltre il 70% dei casi, (124) e che nella maggior parte dei casi, il dorso è risparmiato, poi compare il prurito. Nei casi avanzati, la pelle infetta è alopecica, eritematosa e coperta da una crosta spessa di colore giallo. Nel nostro studio è stata parzialmente confermata la distribuzione delle lesioni in quanto la distribuzione Multifocale era quella maggiormente presentata con le lesioni al livello di: gomiti, ascelle, addome, fianchi, margini degli orecchi, dorso, torace ventrale, arti, inguine, e perineo , ed in modo più marcato al livello dei gomiti, ascelle, addome, fianchi, orecchi. Con lesioni maggiormente osservate di eritema con (93,5%) poi Papule e croste con (90,3%) e infine alopecia (35,5%).

Per quanto riguarda la manifestazione delle lesioni nel uomo la letteratura riporta segnalazioni occasionali di infestazioni con S. scabiei di origine animale, che sembrano essere di breve durata e auto-limitanti (150.Katja Fischer , Shelley Walton . 2014) Le reazioni nell’uomo sono caratterizzate dalla presenza di papule pruriginose sul tronco e sulle braccie (122). Nel nostro studio è stato confermato quello che riportano i testi dermatologici e soltanto il 13% dei proprietari ha manifestato le papule pruriginose rispetto a 87% che non ha presentato nessuna lesione.

La letteratura evidenzia che esiste una difficoltà di osservare gli acari con i raschiati (solo nel 20% o nel 50% dei casi).(134) che è stata confermata anche nel nostro studio con 55% raschiati negativi rispetto ai 45% positivi.

I nostri soggetti sono stati trattati con diversi protocolli terapeutici: due tipi di antielmintici: Ivermectina (Ivomec) con il 71,4% ed il restante 28,6% con il Selamectina (Stronghold). diversamente da quello accennato nella letteratura che alcuni cani con la scabbia non rispondono al trattamento con la Selamectina (Stronghold) ed altri sono sensibili alle alte dosi di Ivermectina, nei nostri casi utilizzando questi farmaci i proprietari hanno riferito che nessun cane ha manifestato alcun effetto collaterale.

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La letteratura suggerisce una lunghezza del trattamento effettuato ogni settimana per una durata di 4 a 6 trattamenti . Anche nel nostro studio la maggior parte dei casi aveva effettuato un trattamento che oscillava tra 4-6 settimane (50%) gli altri tra 2-3 settimane (40%) e poi più di tre mesi (10%). Le prime efficacie sono state osservate con l’utilizzo del’ivermectina (Ivomec) tra 7-10 gg (60%), dopo 2 settimane (30%), poi più di 3 mesi (10%), invece con l’utilizzo del Selamectina (Stronghold) il 100% ha riscontrato i miglioramenti già entro la prima e la seconda settimana del trattamento. Inoltre Il 100% hanno riferito che il cane è guarito completamente.

In conclusione, così come riportato nella letteratura scientifica, la demodicosi è una malattia che può essere curata tramite una attenta anamnesi per poter evitare le recidive in caso di una malattia sottostante che ha scatenato la demodicosi per cui deve essere prima curata la malattia di base inoltre è importante che il proprietario comprenda l’intero ciclo di trattamento necessario per la guarigione completa della demodicosi perché se viene interrotto prima aumenta il rischio di una recidiva. Anche la scabbia è una malattia che può essere curata velociamente con una attenta anamnesi per non confederla con altre malattie allergiche e per cui ricevere una terapia sbagliata In fine anche la nostra indagine conferma che il trattamento della demodicosi e scabbia va formulato sul singolo paziente scegliendo il giusto farmaco e la giusta dose in relazione alle manifestazioni cliniche.

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Demodicosi Canina

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