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Conclusioni e possibile attività d’indagine

Capitolo 3 Utilizzo della piattaforma Facebook nel Corso Universitario di Matematica

3.2 Caso Matemates 2012

3.2.4 Conclusioni e possibile attività d’indagine

L’utilizzo delle nuove tecnologie per la didattica, nonostante i numerosi progetti avviati sia nella scuola secondaria che nell’università, risulta ancora molto sfuggevole dal punto di vista dell’analisi dei dati. Quindi ne consegue un ambito di ricerca pressoché inesplorato, dove gli studi finora eseguiti portano a conclusioni discordi. Alcuni di essi mostrano che ad esempio l’utilizzo di FB ha effetti negativi diventando fonte di distrazione per gli studenti.

Il nostro studio dimostra invece che addirittura a distanza di un anno, gli studenti ora utilizzano FB principalmente per studio, condivisione del materiale o approfondimento degli argomenti delle lezioni, sottolineando che se opportunamente guidati in giuste pratiche, imparano a sfruttare le nuove tecnologie a discapito delle attività di svago collegate.

Il campione analizzato nei due anni di Corso è diverso, ma i risultati statistici relativi al questionario non mostrano considerevoli scostamenti. Ciò dimostra che l’interesse degli studenti relativo all’uso delle nuove tecnologie è concreto e mantenuto nel tempo. Per un’analisi più approfondita diventa fondamentale che ci sia l’identificativo univoco obbligatorio dello studente (numero matricola), come è stato fatto a partire da M2012, per poter poi estrapolare dati e seguire il percorso dei discenti a distanza di tempo in relazione agli ambiti di ricerca seguiti. La maggior parte degli studenti, pur essendo già iscritta a social network come FB, senza la guida dell’insegnante non lo aveva mai utilizzato, prima del Corso, come strumento di studio ed approfondimento.

In M2012 la piattaforma FB pur prestandosi alla manipolazione dei dati e all’inserimento di nuovi esercizi, nell’ottica costruttivista, non è ancora riuscita a coinvolgere attivamente la maggior parte degli studenti, che dichiara di aver prevalentemente letto la pagina senza aggiungere post. Nello studio dell’analisi dei dati, sono state introdotte dal Prof. Pellizzari le due variabili USER e VISIT, che rappresentano le due attività praticabili su FB connesse al numero di post scritti e al numero di visite. Mentre la variabile VISIT dipende dal grado di percezione di utilità della pagina, la variabile USER sembra dipendere dalla maturazione dell’utilizzo nel tempo da parte degli studenti. Infatti nel Questionario 2 di M2011, emerge l’uso attivo e personale dei gruppi nei social network.

I risultati sottolineano che:

1. Gli studenti si sono organizzati autonomamente in un gruppo;

2. il gruppo risulta attivo e sensibile alle “novità” proposte dall’amministratore (che è uno studente come loro), infatti in poco tempo molti hanno compilato il Questionario 2; 3. all’interno dei gruppi formati, gli studenti organizzano lo studio e condividono il

materiale della lezione;

4. l’utilizzo di FB ha creato un ambiente virtuale che supera i problemi connessi alle distanze fisiche;

5. FB ha prodotto un apprendimento significativo, ovvero l’integrazione tra i vecchi ed i nuovi strumenti di conoscenza e con le ricerche web, rimane lo strumento principale per lo studio tra i non tradizionali. Sarebbe opportuno integrare all’attività svolta finora in M2011-M2012, con altri strumenti come videolezioni, blog ed e-book, in modo da poter valutare l’impatto di questi con successivo monitoraggio;

6. gli studenti hanno potuto personalizzare questo strumento in modo da seguire le loro propensioni e permettere loro di raggiungere gli obiettivi prefissati.

Dalle risposte si nota che il 47% degli studenti ha studiato con meno difficoltà grazie alla pagina FB, pertanto poiché l’abbandono degli studi ed il fenomeno dei fuoricorso sono diventati degli indicatori importati della qualità del sistema scolastico, bisognerebbe studiare l’introduzione di una nuova variabile che dipenda da:

1. Difficoltà incontrata nello studio; 2. grado di successo nella prova finale; 3. tempestività nel superamento dell’esame; 4. numero di tentativi effettuati.

Per questa nuova variabile D(diff,grade,t,n) sarà importante trovare la correlazione con le variabili già introdotte USER e VISIT.

Grazie a FB si modifica anche l’attività del docente, il quale può lavorare con gruppi eterogenei, per preparazione scolastica e conoscenze di base, e differenziare il lavoro senza dilungarsi nelle attività di recupero durante la lezione, ma demandarle alla piattaforma. Questo fine è perseguito anche dalle lezioni flipped, come abbiamo visto del secondo capitolo. Tale tipologia di lezione è stata sperimentata solo una volta e valutata in relazione alla percezione degli studenti mediante sondaggio. Sarebbe opportuno continuare la sperimentazione con un numero di interventi flipped più cospicuo in relazione alla durata del corso e verificare poi a livello di prova i risultati negli argomenti affrontati con questa modalità.

La dimostrata utilità delle nuove tecnologie applicate allo studio non dipende dal campione analizzato, infatti in M2012 è emerso che il 71% degli studenti vorrebbe che FB venisse utilizzato anche in altri Corsi.

Tra i principali vantaggi delle nuove tecnologie rispetto alle tradizionali, va segnalata la continua evoluzione dell’aderenza di queste alle esigenze degli utenti. Ad esempio FB ha recentemente introdotto la possibilità di inserire files di diverso formato, in modo da consentirne il facile scambio tra gli appartenenti al gruppo. Questo servizio è stato particolarmente apprezzato dagli studenti per la condivisione di appunti, esercizi e materiale didattico in genere. (67% vedi dati M2012).

Per quanto riguarda M2011, la percezione degli studenti sul voto atteso nella prova finale, è stata confermata dai risultati ottenuti durante l’esame, mentre per M2012 si dovrà provvedere all’analisi dei dati ricavabili anche dalle prossime sessioni di esame. Attualmente la loro percezione di “voto addizionale” risulta in linea con i colleghi dell’anno precedente.

In conclusione allo stato attuale emerge come FB si possa a tutti gli effetti pensare come uno “strumento innovativo” in relazione all’utilizzo proposto durante il Corso, dato che compare considerando i due diversi gruppi. L’innovazione però deve essere supportata nell’arco di diversi anni ed in più Corsi al fine di rendere più visibili i risultati ottenuti. Proprio per la filosofia alla base del “pensiero costruttivista” il progetto dovrebbe coinvolgere più docenti ed esperti in diversi ambiti.

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Sitografia

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http://arstechnica.com/uncategorized/2008/03/twitter-breaks-down-barriers-in-the-classroom/ [4]http://www.scuola-digitale.it/?s=tra+le+nuvole [5]http://www.censis.it/10?resource_50=117135&relational_resource_51=117135&rela tional_resource_385=117135&relational_resource_52=117135&relational_resource_381=11713 5&relational_resource_382=117135&relational_resource_383=117135&relational_resource_38 4=117135

[6] http://edizionicf.unive.it/index.php/ELLE/article/view/150/66 EL. LE (educazione linguistica Language Educatin)n. 01 anno 2012

[7]http://www.scuola-digitale.it/prog_ansas/lim/aziende-scuola-e-societa-civile-una- collaborazione-possibile/ [8] http://www.adirisorse.it/archives/1187 [9]http://go.ncsu.edu/fctp [10] https://www.fi.ncsu.edu/project/fizz/FCTP [11]http://www.thedailyriff.com/articles/how-the-flipped-classroom-is-radically- transforming-learning-536.php

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