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CAPITOLO TERZO

3.7 Conclusioni e possibili futuri sviluppi.

La verifica della tecnologia e dell’architettura dello standard Xbrl è stata testata tramite la realizzazione di un prospetto di reportistica utilizzato internamente tra società capogruppo e collegata.

ϭϬϱ L’utilizzo dell’Xbrl per la progettazione di documentazione operativa e la relativa generazione attraverso un applicazione di semplice utilizzo porta a dire che la tecnologia può essere considerata valida e quindi implementabile presso la sussidiaria. Durante il test si è notata la diminuzione del tempo si creazione del report in questione e soprattutto la notevole riduzione della manualità richiesta in precedenza dagli utenti. In ogni caso però, si deve precisare che questa tecnologia è realizzabile e gestibile da personale competente interno in un contesto di piccole dimensioni come la società presa in considerazione.

Indubbiamente da un punto di vista economico e organizzativo, stante l’attuale realtà, è più conveniente preferire l’utilizzo della tecnologia su cui si basa l’Xbrl che non applicare una tecnica più complessa e costosa come ad esempio il datawarehouse ed i collegati cubi.

Mentre in caso d’inserimento dello strumento in realtà societarie come la capogruppo, quindi di dimensioni più elevate, è necessaria la collaborazione di personale esperto in materia e dell’aggiunta di software di visualizzazione finale molto più articolati.

Infine si consiglia lo sviluppo del progetto presentato nel presente elaborato, creando i prospetti inclusi nel reporting packaging necessario alla direzione e in caso di espansione commerciale e dimensionale, sarebbero desiderabili inserire una piattaforma sempre basata sullo standard Xbrl ma realizzata da software house.

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Conclusioni

La realizzazione di un progetto di natura applicativa e gestionale, che prevede l’utilizzo dello standard Xbrl e della tecnologia ad esso collegata, ha permesso di entrare nel merito di molti aspetti tecnici connessi allo strumento e di far emergere la presenza sia di funzionalità interessanti sia di aspetti che presentano rilevanti criticità.

La ricerca si è fondata sulla possibilità di rendere il linguaggio Xbrl utilizzabile non solo nella modalità classica, ossia per la trasmissione di documenti contabili richiesti dalla normativa italiana e internazionale, ma bensì di contestualizzarlo rendendolo applicabile anche nello scambio di prospetti economici e finanziari destinati al supporto dell’attività gestionale.

Lo studio si è concentrato sulla trasmissione di reportistiche tra società capogruppo e collegata estera; ciò ha richiesto uno sviluppo di tassonomie e linkbase che seguono specificità ed esigenze rappresentative profondamente diverse rispetto a quelle utilizzate e riconosciute dalle autorità di controllo e vigilanza.

Lo studio e l’esecuzione di prospetti a utilizzo prettamente interno hanno permesso di verificare alcune delle potenzialità del linguaggio Xbrl; effettivamente si possono strutturare delle tassonomie personalizzate e flessibili in base al prospetto che si vuole creare, con la definizione successiva degli schemi di linkbase che permettono di assegnare relazioni di calcolo, di presentazione, referenza e lingua che al contempo assicurano la loro coerenza logica.

Molto interessante è la fase di convalida alla quale ogni report o documento deve sottoporsi, quindi un passaggio di accertamento della struttura e delle relazioni logiche e matematiche impostate.

Emerge con evidenza la diminuzione delle tempistiche nella generazione dei report; molte attività sono gestite automaticamente con applicazioni non complesse o impattanti per la struttura informatica e organizzativa, permettendo un aumento del tempo da dedicare all’analisi dei dati e alla valutazione delle loro implicazioni; la riduzione della presenza di azioni manuali permette di incorrere in minori errori nella gestione dei dati e quindi la maggior correttezza di questi ultimi; la realizzazione e la convalida di tassonomie attraverso dei programmi open-source con aggiornamenti costanti e all’avanguardia che riducono i costi di licenze e aggiornamenti ed infine la

ϭϬϴ sicurezza dei dati e la possibilità da parte degli utenti riceventi di non dover rielaborare i prospetti perché non conformi alle loro esigenze.

Durante lo sviluppo dello schema di calculation si sono riscontrate delle criticità, dovute a una parziale e basilare conoscenza del linguaggio di programmazione su cui lo standard Xbrl si fonda, in particolare durante la fase di gestione dei legami relazionali tra gli item che divengono più complessi in un report improntato su specificità interne. Un’altra criticità è derivata in fase di visualizzazione della reportistica per la quale si è dovuta predisporre un’applicazione ad hoc per rendere intellegibile il prospetto all’utente finale.

Quest’ultima criticità non è sottovalutabile nel momento in cui si pensa a un’implementazione interna senza l’acquisto di form commerciali le quali sono predisposte da consulenti esterni che tendono a non renderle flessibili e gestibili in proprio.

La tecnologia si dimostra implementabile facilmente in realtà aziendali di piccole e medie dimensioni simili a quella approfondita, con un costo ridotto, utilizzando competenze presenti presso la società capogruppo e realizzando delle reportistiche a non elevata complessità di calcolo.

Mentre in caso d’inserimento dello strumento in realtà molto più grandi e complesse, come potrebbe essere la capogruppo, si consiglia l’appoggio di maggiori competenze che provvedano anche all’introduzione di applicazioni già presenti nel mercato delle software house, giacché l’architettura informativa è molto più complessa e necessità di uno studio e una visione d’insieme più allargata. Ciò comporterà, a evidenza, un incremento dei costi di progettazione e implementazione. Lo standard Xbrl potrebbe essere oggetto di sviluppi futuri nella società collegata Fiorital D.o.o, come ad esempio nell’implementazione dei moduli dell’ Xbrl Global Ledger e l’inserimento di software di analisi e visualizzazione della reportistica.

I risultati ottenuti sono stati sufficientemente promettenti e tali da spingere alla valutazione della possibilità della sua introduzione concreta nella realtà economica considerata.

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