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Dalla letteratura è emerso che il lutto perinatale ha un carico emotivo molto pesante per i genitori. Se non adeguatamente sostenuti e seguiti i genitori possono non elaborare il lutto, e questo può portare a gravi conseguenze sulla salute e il benessere dei genitori. Per quello che riguarda i curanti, dalle interviste risulta che anche per loro è emotivamente difficile stare in una relazione terapeutica con questi genitori, che frequentemente i vissuti e le emozioni dei professionisti sono in simmetria con quelli dei pazienti, nonostante si mettano in atto dei meccanismi difensivi per proteggersi. Altri dati importanti che sono venuti alla luce attraverso l’indagine fenomenologica sui curanti sono il bisogno di formazione, di confronto e sostegno tra colleghi, e l’importanza del lavoro di rete interdisciplinare. A tal proposito si rivela fondamentale il ruolo di membro d’equipe, di apprendente-insegnante, di manager e di esperto in cure infermieristiche. Tutte le competenze che derivano da questi ruoli, uniti ad un lavoro d’equipe con altri professionisti comportano un buon lavoro di assistenza al lutto perinatale.

La redazione di queste conclusioni prende spunto dal documento “Competenze finali per le professioni sanitarie SUP” e nello specifico da quelle per il Corso di Laurea in Cure Infermieristiche.

Il documento che segue è composto dalla definizione dei sette ruoli che coprono i diversi ambiti di competenza di un infermiere rispetto alla pratica di assistenza al lutto perinatale.

Dalla mia ricerca sul tema emergono come necessarie delle competenze anche più globali rispetto al lutto, come ad esempio il ruolo di esperto in cure infermieristiche, ossia l’infermiere che basa le proprie azioni, decisioni e valutazioni professionali in base a conoscenze scientifiche e promuove queste ultime nell’agire secondo principi etici. Questa competenza si attua attraverso l’informazione e gli aggiornamenti sulle nuove pratiche, confrontandosi con i colleghi più esperti e seguendo gli aggiornamenti di formazione necessari a sviluppare precise competenze e abilità in contesti precisi, come emerge appunto anche dalle interviste effettuate per la mia tesi.

53 Trovo che anche il ruolo di comunicatore, ovvero la capacità di stabilire delle relazioni significative di fiducia nel proprio contesto, adattando la comunicazione alle varie situazioni, condividendo con i colleghi e raccogliendo dati in modo accurato, sia di fondamentale importanza nella circostanza di un lutto perinatale. Come emerso dalle interviste il lavoro di rete è molto importante in queste situazioni “difficili”, e la riuscita del lavoro del team risulta ottimale se tra i vari professionisti c’è un buon dialogo e un buon passaggio di informazioni. Quest’ultimo aspetto è comunque importante in ogni ambito di lavoro, poichè favorisce e struttura proprio il lavoro di rete: come espresso nei dati raccolti, il sostegno tra colleghi è determinante per sentirsi ed essere sostenuti senza frustrazione di fronte al lavoro svolto in situazioni emotivamente coinvolgenti e pesanti.

Un aspetto emerso nella mia ricerca e per me particolarmente degno di nota, è come lo sviluppo di autoconsapevolezza e di intelligenza emotiva sia importante e determinante all’interno del ruolo di “manager”, per aiutare i colleghi a fronteggiare le difficoltà che possono percepire, e per essere loro di aiuto.

Per il ruolo di promotore della salute vi sono poi diversi elementi emersi, primo fra tutti a mio parere, la capacità di ogni professionista di stare nella relazione e di costruire appunto una relazione di fiducia. Posti di fronte alla difficoltà e alla sofferenza dell’altro, ovvero dei pazienti, ciò che in fondo risulta essere veramente importante è la vicinanza con l’altro e grazie a questo la possibilità di esprimere le emozioni, sostenendo le persone e aiutandole a trovare le proprie risorse interne ed esterne, incoraggiarle e condividere il percorso insieme a loro.

Come ultimo ruolo vi è quello legato all’appartenenza professionale, il sentirsi parte di una categoria professionale, mantenendolo vincolato all’etica e all’impegno per la salute e la qualità nella cura delle persone; è necessario valutare il proprio operato riflettendoci costantemente e mantenendo un orientamento verso la promozione della salute individuale e collettiva. Riferendomi proprio a questa dimensione dell’essere infermiere sento di poter dire che nulla deve essere sottovalutato, poiché proprio situazioni come queste mettono il ruolo di noi curanti in primo piano. Sono situazioni in cui noi possiamo fare moltissimo per aiutare i genitori in lutto perinatale, ma non solo: noi professionisti dobbiamo ricordarci sempre che il peso di ogni situazione è dato dal vissuto della persona che curiamo, dalla sua percezione e dalle emozioni che la riguardano in prima persona. Dobbiamo rispettare tutto questo e dare il nostro sostegno efficace, aiutando in questo modo. Dicasi lo stesso per noi medesimi, che dobbiamo assolutamente essere in grado di conoscere i nostri punti forti e quelli deboli. Dobbiamo sapere fino a che punto possiamo arrivare e dove invece dobbiamo fermarci per passare “il testimone “ a chi in quella situazione è più competente di noi. Sappiamo che possiamo collaborare e anzi che dobbiamo farlo, e possiamo chiedere aiuto quando sentiamo di averne bisogno.

La promozione della salute copre un campo molto vasto. Assistere le persone nel miglior modo possibile contribuisce alla riduzione di complicanze, ad una migliore elaborazione del lutto e aumenta il benessere delle persone.

Sarebbe interessante se qualcuno ampliasse ulteriormente la ricerca in questo campo, stabilendo una specie di protocollo da seguire non tanto per l’assistenza ai genitori, quanto per dare un seguito ai curanti rispetto alla supervisione. C’è anche da dire che in questo settore in Ticino abbiamo una casistica molto bassa, ma è anche vero che queste tematiche non sono solo inerenti al lutto perinatale; vi sono altre situazioni emotivamente difficili per noi curanti spesso a contatto con eventi difficili da gestire emotivamente, che ci coinvolgono nel profondo, che necessitano di approfondimento.

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