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Alla luce delle osservazioni fatte possiamo stabilire un insieme di concetti specifici per il contesto medico che possono essere integrati ai concetti preesisten- ti introdotti nella prima parte del capitolo.

Il primo concetto potremmo vederlo come un estensione al concetto di Natu- ralezza introdotto nelle linee guida HIMSS: Nel documento descritto infatti il concetto di naturalezza serve a sottolineare che un sistema deve essere rispettoso dell’esperienza informatica degli utenti, nonch´e (in modo molto generico) del workflow dell’attivit`a lavorativa. Sotto questo concetto sarebbe opportuno indicare a chiare lettere che naturalezza significa dover trasporre l’esperienza e le best practice presenti in un contesto non informatizzato come meccanismi di interazione e di presentazione delle schermate del pro- gramma. Fare tutto ci`o significa anche rispettare anche il fatto che l’ap- prendimento all’uso del programma non deve essere un freno al suo uso poich´e a quel sarebbero soggetti a processo di apprendimento solo gli aspet- ti riguardanti l’uso dei PC in generale.

Il rispetto dei processi dei clienti `e un punto molto importante che influenz- erebbe in maniera molto netta anche il concetto di “interazione efficiente”, poich´e la definizione non parlerebbe di numero di passi minore possibile, bens`ı di numero di passi quanto pi`u possibile simile a quello del processo adottato dal cliente. La differenza come si pu`o evincere non `e solo nella forma, ma anche nella sostanza. Supponiamo di voler realizzare un EPR per le infermiere dei due ospedali svizzeri del primo studio, e ipotizziamo che per ridurre il numero di passi si unifichino le schermate delle note (os- sia accorpiamo le note pregresse a quelle per il turno successivo): il vincolo imposto dall’HIMSS sarebbe rispettato ma abbiamo forse la certezza che gli utenti finali possano percepire la modifica come usabile?

Un altro aspetto che viene sicuramente toccato riguarda il concetto di sem- plicit`a dell’interfaccia. Definire semplice un interfaccia scritta a tavolino senza conoscere il contesto operativo `e un esercizio di stile abbastanza inu- tile. Uno dei risultati comune ai tre studi (particolarmente nei primi due) `e che gli utenti tramite esperienze dirette e tramandate hanno una grandissima efficienza nell’utilizzare i moduli cartacei sotto tutti i punti di vista, siccome il risultato a cui si vuole arrivare `e un sistema che non pone pi`u difficolt`a agli utenti rispetto a quelle riscontrabili nella compilazione di un modulo cartaceo, il concetto di semplicit`a potrebbe diventare molto pi`u specifico e imporre che l’interfaccia non deve avere pi`u elementi visuali del dovuto e preferibilmente deve emulare per forma quantit`a e significato quelli dei mod- uli attualmente utilizzati da parte degli utenti. L’interfaccia consolidata dei moduli cartacei non `e il solo beneficio che sarebbe opportuno imporre come linea guida, perch´e come visto nel secondo studio, nel tempo si `e ovviato a una serie di necessit`a attraverso ad esempio l’utilizzo di annotazioni e note messe a margine delle cartelle cliniche. Sui moduli cartacei quest’operazione

`e abbastanza naturale e in ogni caso siamo in corrispondenza di operazioni figlie dei processi e del contesto, quindi non essendo direttamente intuibili dalla struttura del documento, possono essere identificate solo a fronte di uno studio molto approfondito dei processi. A fronte di ci`o per`o occorre definire ugualmente in maniera molto precisa questo genere di interazioni fondamentali sia sotto il profilo dell’usabilit`a che sotto quello dei requisiti finali. sicuramente quindi ci troviamo a parlare di un nuovo punto sotto la voce naturalezza, poich´e rappresentano parte dei processi pur senza essere dichiaratamente previste nelle forme documentali in uso. Una definizione abbastanza formale potrebbe essere che “Ogni scenario che prevede consul- tazione,inserimento e modifica di informazioni imposte da un processo non direttamente referenziabile nella struttura del documento, dovr`a avere co- munque un riscontro effettivo sul prodotto finale”.

Le linee guida dovranno riflettere informazioni specifiche anche per quanto riguarda i supporti tecnologici adottati. Ad esempio in precedenza si `e evi- denziato il fatto che ogni device che compone un sistema di questo tipo pu`o offrire dei vantaggi o degli svantaggi a seconda del contesto di utilizzo, quin- di occorre evidenziare che quando parliamo di interazioni efficienti occorre specificare che queste andranno chiaramente calibrate e cucite su misura per il device sul quale si intende far girare l’applicazione. Le linee guida HIMSS non specificano nulla di tutto ci`o poich´e sono focalizzate esclusivamente a sviluppatori di applicazioni per PC. La scelta di per se non `e errata poich´e uno sviluppo futuro interessante potrebbe essere la realizzazione di linee guida per l’usabilit`a destinate anche a dispositivi mobile in modo tale che ciascun dispositivo possa avere linee guida dove le peculiarit`a di contesto sono trattate in maniera pi`u completa e meno ambigua.

Una altro aspetto importante `e quello inerente alla context-awareness poich´e si tratta di una feature interessante e produttiva solo se applicata in certi determinati contesti nei quali gli utenti non hanno forti necessit`a di control- lo dei dati e delle operazioni. Posto che la conoscenza di queste pratiche `e con sequenza di una perfetta conoscenza dei processi clinici e delle relative necessit`a, si ritiene opportuno inserire a chiare lettere questo vincolo all’in- terno della sezione relativa alla preservazione del contesto rinominando il punto chiave come “coerenza del contesto” poich´e alla luce delle consider- azioni fatte si ritiene molto pi`u significativo ed evocativo.

Per quanto non tocchi alle linee guida insegnare quale processo di sviluppo deve essere adottato a parte delle software house, si ritiene molto impor- tante approvare e sottoscrivere l’approccio del NIST, il quale ha fornito una propria definizione dello UCD focalizzata alle aziende che si accingono alla stesura di software clinico, poich´e in questo modo si incoraggiano le aziende a misurare il grado di successo del progetto anche tenendo conto di un as- petto fondamentale come l’usabilit`a.