5. POSSIBILI SVILUPPI FUTURI E CONLCUSIONI
5.2. Conclusioni sullo studio
Il lavoro da remoto, come ampiamente trattato all’interno di questa tesi, rappresenta una valida alternativa alle metodologie di lavoro “tradizionali”. Le innovazioni tecniche e tecnologiche hanno portato alla definizione di nuove frontiere, sino a poco tempo fa inesplorate.
Da un lato, gli strumenti dell’industria 4.0, hanno permesso l’evoluzione di molti processi aziendali verso approcci più lean ed incentrati sulla digitalizzazione delle attività. Dall’altro, le possibilità per le imprese sono aumentate considerevolmente: seppure il lavoro in presenza non sia pienamente sostituibile, le nuove tecnologie permettono alle organizzazioni di raggiungere esperti dislocati in aree del mondo anche distanti tra loro, grazie al semplice utilizzo di un PC ed una connessione ad internet. Questo porta all’interno dei gruppi di lavoro esperienze, competenze e punti di vista differenti e può rendere il team più efficiente ed efficace.
L’indagine condotta in questa tesi ha voluto dimostrare l’impatto di alcuni elementi, tipici del lavoro, sulle performance di un singolo remote worker. Tra questi, sono stati individuati tre fattori determinanti principali: comunicazione, collaborazione e infrastrutture a disposizione (tecnologiche e non).
Il punto di partenza, senza il quale non sarebbe stato possibile portare a compimento questo studio, è stato il questionario sottoposto ai dipendenti
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delle sedi di Milano e Torino di Bosch, composto di tre sezioni (informazioni personali, comunicazione e collaborazione, il lavoro da remoto e l’influenza sulle performance). Il numero di risposte è stato di 454, successivamente ridotte a 401, seguendo i criteri descritti nel terzo capitolo, in modo da rendere i risultati verosimili e più affidabili.
Dall’analisi descrittiva dei dati emerge che diverse funzioni aziendali sono rappresentate in questo survey, in particolare l’area commerciale (34%) e area legale/finance/direzione (21%).
Tra i principali punti di forza del lavoro da remoto, gli intervistati ritengono che la flessibilità e la gestione del conflitto lavoro-vita privata siano quelli più importanti. Il tema del work-life balance è ricorrente all’interno di questa tesi, poiché può rappresentare un fattore di disturbo per un lavoratore da remoto;
difatti, tra gli aspetti negativi è il secondo più selezionato, dietro la riduzione dei contatti sociali e umani dovuti al remote working.
Buona parte dei rispondenti ritiene che le proprie performance siano migliorate, ma non in maniera netta, con il passaggio al lavoro da remoto.
Questo indica una certa fiducia, da parte degli intervistati, verso questo nuovo approccio al lavoro, anche come valida alternativa al lavoro “tradizionale” e non necessariamente in sua sostituzione.
Al fine di valutare quale sia l’effettivo impatto delle determinanti sulle performance di un lavoratore, è stato necessario condurre un’analisi di regressione con l’ausilio del software STATA. Questo strumento è molto utilizzato nel campo della statistica e fornisce informazioni precise ed affidabili sugli output di una regressione.
Il modello costruito non è unico, bensì si compone di due diversi casi: il primo è caratterizzato dall’inserimento di tutte le variabili che compongono le tre determinanti studiate (cinque per la collaborazione, quattro per la comunicazione e tre per le infrastrutture); il secondo segue invece il presupposto della significatività statistica, con l’obiettivo di ricavare soltanto coefficienti significativi, almeno al 10%.
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Dai due modelli emerge chiaramente che la determinante “collaborazione” è quella più debole tra le tre considerate. Se si considerassero le performance di un intero gruppo di lavoro, sarebbe più che plausibile aspettarsi una certa rilevanza di queste variabili, poiché condividendo le attività tra più soggetti è possibile avere una visione più ampia di uno stesso elemento e soprattutto ognuno dei soggetti si focalizzerà su quella parte delle mansioni a lui addetta.
Tuttavia, analizzando la produttività di un singolo, risulta evidente che se collaborazione significa condivisione di una stessa attività, allora matematicamente il contributo di un soggetto sarà minore e di conseguenza anche le sue performance. Questo dettaglio è sottolineato nel secondo modello, dove la variabile cl_teamcollaboration, che meglio racchiude i concetti appena espressi, è l’unica a presentare un coefficiente di segno negativo, che quindi riduce la produttività.
Un altro tema discusso in merito alla determinante collaborativa è legata ad un possibile miglioramento del questionario: le variabili cl_guidance e cl_clearness risultano difatti tra loro fin troppo simili per essere trattate come due elementi distinti e questo può portare in una perdita di informazioni sia da un lato che dall’altro. Una situazione simile si verifica sulla variabile di comunicazione con i manager, dove si può creare confusione tra un manager di alto livello e il responsabile di un gruppo di lavoro (che si configura sia come collega che come middle manager).
Questo è un punto di debolezza del modello costruito, nonostante la significatività sia comunque accettabile (il parametro R2 è in linea con il target compreso nell’intervallo 0,3-0,4), sarebbe possibile migliorarlo a partire dal questionario, distinguendo nettamente “manager” da responsabile e cercando un modo di accorpare le variabili di collaborazione. In conclusione, un maggior livello di dettaglio da un lato e una minore suddivisione dall’altro.
Quali sono infine, le determinanti principali per le performance?
Complessivamente, gli aspetti di comunicazione sono i più importanti per un lavoratore da remoto, in quanto permettono di scambiare informazioni con i vari attori della catena del valore di un’organizzazione (ad esempio i fornitori) ed allo stesso tempo di gestire i flussi comunicativi interni con i propri colleghi,
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fondamentali per le attività in cui le conoscenze e le competenze sono distribuite tra tanti soggetti. La loro significatività è estremamente elevata e l’impatto è rilevante.
Gli aspetti infrastrutturali sono fondamentali, ma solo se questi considerati globalmente: gli spazi rappresentano un elemento imprescindibile, se l’obiettivo è quello di massimizzare la produttività, poiché senza spazi adatti alle proprie mansioni, portarle a termine in maniera ottimale può risultare molto difficile. La complementarietà delle risorse informatiche, come internet e tutti gli strumenti tecnologici (PC, cellulare, etc.) permette di comprendere maggiormente il perché queste variabili debbano essere considerate globalmente e quanto queste siano imprescindibili per un lavoratore da remoto.
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