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Scopo del presente lavoro era analizzare, in modo sufficientemente approssimato, il comportamento degli elementi smorzanti montati su un veicolo pesante.

L’obiettivo è stato perseguito soprattutto dando particolare rilevanza alla caratterizzazione geometrica e cinematica del sottosistema sospensivo del veicolo, all’interno del quale gli ammortizzatori giocano un ruolo fondamentale, al fine di introdurre nel modello le reali caratteristiche elastiche e smorzanti.

E’ stato sviluppato un modello a parametri concentrati ad otto gradi di libertà attraverso il quale è stato possibile analizzare il veicolo limitatamente al moto nel piano verticale.

I risultati ottenuti sono stati soddisfacenti e hanno evidenziato i vantaggi riscontrabili mediante l’impiego di ammortizzatori autoregolabili relativamente al grado di comfort e di stabilità del veicolo sul quale sono stati installati.

In particolare, tali vantaggi si concretizzano, nel campo delle frequenze di eccitazione di maggior interesse per la dinamica del veicolo, e per quello che riguarda il comfort, in tutte le condizioni di carico ipotizzate.

In tal senso impiegando ammortizzatori autoregolabili il veicolo risulta nel complesso soggetto ad accelerazioni verticali più contenute, con vantaggi che raggiungono valori massimi quantificabili attorno al 70 % in condizioni di rimorchio scarico.

I risultati delle simulazioni effettuate hanno inoltre evidenziato vantaggi molto significativi anche per quanto concerne la stabilità nel piano verticale, limitatamente alla condizione di rimorchio scarico.

Il confronto tra i risultati ottenuti dal presente studio e quelli ottenibili mediante un modello semplificato di monosopensione ha, da una parte, confermato la necessità di disporre di un modello di analisi sufficientemente accurato come quello sviluppato, dall’altra ha permesso di validare, in modo approssimato ma comunque significativo, i risultati ottenuti . Ciò è confermato dall’entità degli scostamenti nei risultati forniti dalle due analisi effettuate, non eccessivamente accentuati, ma allo stesso tempo non trascurabili. Era questo un risultato prevedibile in relazione al modesto beccheggio manifestato dalle masse sospese.

In futuro potrebbero essere previste prove sperimentali, che al momento attuale non è stato possibile effettuare, allo scopo di verificare la coerenza dei risultati ottenuti con i rilevamenti effettuati ad esempio mediante accelerometri installati sul veicolo.

Alla luce di quanto ottenuto si ritiene che lo studio abbia altresì fornito utili indicazioni riguardo alla direzione verso la quale indirizzare ulteriori sviluppi del prodotto “ammortizzatore autoregolabile” in relazione al suo impiego su veicoli del tipo di quello considerato.

Essendo il modello sviluppato di tipo parametrico, si ha il vantaggio non trascurabile di poter farne uso per tutti i veicoli appartenenti alla categoria di quello considerato che presentino caratteristiche elastiche e smorzanti diverse tra loro, semplicemente introducendo nel modello i rispettivi legami costitutivi.

Il presente lavoro potrebbe inoltre costituire il punto di partenza per studi futuri che mettano in conto altri parametri oltre a quelli ora considerati. Potrebbero in tal senso essere previsti altri studi di simulazione nei quali venga concentrata l’attenzione sul comportamento dinamico nel piano trasversale, analizzando la risposta degli ammortizzatori nei confronti del moto di rollio.

Desidero ringraziare il prof. Massimo Guiggiani per gli aiuti e i consigli forniti durante la stesura di questo lavoro e per il notevole senso umano dimostrato.

Un ringraziamento particolarmente sentito va all’ingegnere, e amico, Gabriele Donati, per il suo interessamento e per il sostegno, non soltanto tecnico, che mi ha dato in questi mesi e anche all’ing. Marco Gabiccini, che è stato molto disponibile nei miei confronti.

Vorrei inoltre ringraziare gli ingg. Francesco Frendo e Giordano Greco per i loro suggerimenti e l’amico Gabriele Franchi per avermi messo a disposizione il trattore del suo camion, sul quale ho effettuato i rilievi necessari per la realizzazione di una cospicua parte del lavoro.

Un ringraziamento va inoltre alla direzione della Sebac Italia S.r.l. di Bientina per l’opportunità offertami e per la cordialità dimostrata durante questa collaborazione e ai ragazzi che ho avuto modo di conoscere e con i quali ho riso e scherzato, che sono Francesco, Marco, Massimo e Simone.

Questo lavoro chiude un ciclo.

E’ stata dura, più di quanto mi aspettassi quando decisi di intraprendere questi studi. Ma ne è valsa la pena. E per mia fortuna non si tratta di un’affermazione di circostanza, retorica. E’ una cosa mia e basta.

Ringrazio tutti coloro che mi hanno accompagnato in questa lunga avventura, così come mi vengono: Lorenzo T., Iacopo V., Fabio C., Paolo F., Graziano F., Alberto N., Alessio A., Vincenzo F., Francesco P., Nicolò G., Tommaso B., Alessandro L., Giulio L. . Tra i nomi menzionati desidero esprimere un grazie particolare ad un amico vero, Lorenzo, con il quale ho condiviso in questi anni intensi incontri di studio, spesso interrotti da riflessioni varie sul senso della vita e su tanto altro ancora…che spero per lui siano state costruttive come lo sono state per me, e anche a Fabio e Paolo, con i quali ho condiviso l’esperienza del progetto di Costruzione di Macchine. Queste tre persone in modo particolare si sono dimostrate speciali, e mi sono state vicino nei momenti in cui erano richiesti maggiore impegno e concentrazione nello studio, dandomi coraggio, a volte a loro insaputa, quando sono stato assalito dallo sconforto (cosa questa che è capitata spesso).

Ringrazio, ma in realtà ciò è riduttivo nei loro confronti, quelle persone che, attraverso il loro amore e il loro sostegno, mai venuto meno in tutti questi anni, mi hanno permesso di arrivare dove sono arrivato, che si meriterebbero ben altro che non semplici parole. Mi riferisco a mamma e papà, a mio fratello Giacomo, a Cristina, la mia famiglia. Un grossissimo abbraccio va poi a due persone che, per motivi diversi, ho avuto modo di conoscere e di stimare profondamente, Letizia R. e

E ancora ringrazio tutti coloro che mi hanno a loro modo voluto bene senza che io me ne accorgessi.

Un pensiero va infine a quelle persone che avrebbero voluto condividere con me questo momento di gioia e soddisfazione ma che, purtroppo, non possono farlo.

A tutti questi cuori vada il mio grazie più grande.

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