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Conclusioni e sviluppi futuri

9.1. Risultati dell’analisi

I risultati riportati nel capitolo 8 mostrano che i componenti che maggiormente concorrono all’inaffidabilità del sistema acqua servizi sono pompe e valvole, vale a dire componenti attivi, cioè con parti meccaniche in movimento. E’ naturale che questi componenti comportino un rischio maggiore delle tubazioni o dei giunti, che sono invece componenti statici progettati con adeguati margini di sicurezza e per i quali i fenomeni di degrado sono meno rilevati. Per quanto sia stato detto che non è possibile un confronto con i risultati ottenuti da Ansaldo Nucleare, a causa della differente unità di misura cercata per i risultati, è evidente la differenza qualitativa / metodologica che individua delle priorità differenti per gli eventuali interventi di miglioramento. Nella precedente analisi eseguita sull’acqua servizi risulta che, in tutte le condizioni operative, i componenti che hanno la priorità più alta sono i giunti d’espansione non manutenibili che nell’analisi eseguita con metodologia dinamica hanno un ruolo rilevante, ma non prioritario.

Le modifiche presentate nel precedente capitolo concorrono, attraverso modalità differenti (gestionale e impiantistica), a diminuire la probabilità di guasto del sistema per le unità della centrale nucleare in funzione e per quelle in sviluppo.

Le soluzioni di tipo gestionale hanno sicuramente un costo più ridotto di quelle impiantistiche e il loro contributo alla riduzione della probabilità di guasto del sistema non è trascurabile (31%).

D’altra parte, la soluzione impiantistica offre una riduzione della probabilità più accentuata, (70%) per quanto il costo di questa soluzione sia stimato più alto.

Per effettuare la scelta fra le due alternative è necessario valutare il rapporto costo/beneficio:in questo modo è possibile confrontare le due opzioni considerando tutti gli aspetti che hanno un’influenza sulla decisione. Non sarà sufficiente considerare i costi di realizzazione dei sistemi 3/5, sarà necessario anche valutare il mancato guadagno legato ad un’interruzione delle attività ed i costi legati ai danni conseguenti ad un malfunzionamento dell’acqua servizi su tutta la centrale nucleare.

L’uso di IDDA ha permesso di introdurre fattori dinamici, al fine di meglio descrivere le logiche dei sistemi reali, inoltre i risultati ottenuti non sono affetti dalle imprecisioni che dipendono dall’uso della metodologia dell’albero dei guasti.

La semplicità della sintassi di IDDA si è rivelata un elemento essenziale per poter condurre l’analisi: gli strumenti di cui il sistema dispone sono pochi, se confrontati con un programma di calcolo affidabilistico (come Risk Spectrum, il programma utilizzato da Ansaldo Nucleare), eppure questa “povertà” non rappresenta un ostacolo, bensì consente una maggiore libertà ed elasticità all’analista, consentendogli di risolvere problemi non affrontabili con un programma più “ricco”, ma più rigido. Questo concetto è coerente con quanto noto sulla generalità dei sistemi dinamici: tali sistemi, spesso, vengono sviluppati appositamente per un dato tipo d’impianto, in modo da poter descrivere con precisione alcune caratteristiche logiche e impiantistiche, limitando però l’applicabilità della soluzione. Tale argomento è approfondito nell’APPENDICE I.

Diversamente, IDDA, oltre a fornire un’utile piattaforma per la risoluzione dei problemi, costituisce un vero e proprio metodo risolutivo, permettendo di affiancare le metodologie dell’albero dei guasti e degli eventi e richiedendo uno sforzo all’analista che è indotto a comprendere le relazioni fra i diversi componenti e sistemi nella preparazione dei files input: di fatto, nella compilazione di tali files, l’analista, ad ogni livello, cerca risposte riguardo alla funzionalità dell’impianto ed alla conseguenze sugli altri elementi. Partendo, com’è successo in quest’analisi, da una soluzione semplice, che racchiude soltanto una parte del sistema studiato, o una sua forma sintetica, il file di input cresce al pari della conoscenza acquisita sull’impianto. I costituenti creati sono, in questo senso, un ottimo confronto per verificare la propria comprensione dell’impianto.

9.2 Sviluppi futuri

E’ necessario verificare le conseguenze della modifica impiantistica relativa alle valvole di regolazione del RSW. Questa verifica potrebbe essere eseguita utilizzando RELAP o un altro codice di idraulica ed il lavoro potrebbe comprendere una valutazione riguardo all’efficacia dell’interfaccia con IDDA.

Per quanto riguarda la valutazione del rapporto costi/benefici, questo studio è effettuabile tramite IDDA, poiché il programma fornisce gli strumenti necessari per confrontare tutte le

combinazioni di soluzioni possibili e valutare quella migliore da un punto di vista economico e della sicurezza. In questo modo è possibile massimizzare l’effetto delle risorse impiegate. Inoltre, come spiegato nell’introduzione, lo studio presente rientra nell’analisi di un sistema che dà contributo al CDF e, per quanto non fosse scopo di quest’analisi, sarà importante valutare l’effetto che le riduzioni di inaffidabilità proposte hanno sul valore complessivo del CDF.

Tale analisi dovrà considerare l’impianto nucleare nel suo complesso, studiando le relazioni logiche che legano i sistemi ed il loro comportamento in caso di transitori incidentali. Sarà inoltre necessario possedere i dati affidabilistici relativi agli altri sistemi.

Il presente studio non ha contemplato l’analisi delle premesse effettuate da Ansaldo Nucleare, che sono state accettate senza riserve, per quanto, alla luce della conoscenza acquisita sull’impianto dal momento della sua costruzione ad oggi, i ratei di guasto e l’indisponibilità dei componenti possono essere aggiornati e rivalutati con possibilmente rilevanti conseguenze sull’affidabilità dell’intero sistema acqua servizi. Possedendo tali dati, sarebbe molto semplice aggiornare i file input di IDDA al fine di ottenere il nuovo valore della probabilità di mancato fuzionamento del RCW o del RSW.

APPENDICE 1: