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Il fenomeno dell’ Hydrogen Trapping in ferro industrialmente puro, ferro deformato e materiale IF da smaltatura di provenienza electrolux è stato studiato grazie a prove di permeazione in temperatura attraverso cella di Devanathan e strumentazione HeliosII. Lo scopo di tali prove era quello di analizzare l’effetto delle dislocazioni come siti trappola per la diffusione dell’idrogeno all’interno dei metalli. Dai risultati ottenuti è emerso che nonostante le tecniche di permeazione convenzionali siano un ottimo strumento di analisi sperimentale, l’analisi di calcolo non è purtroppo altrettanto positiva. Questo è dovuto al fatto che ancora oggi non vi è grande chiarezza sulle vere dinamiche di questa diffusione. Ipotizzando una bassa saturazione delle trappole i valori ricavati risultano errati: ogni provino analizzato risulta contraddistinto da un valore elevato dei siti trappola, ed energia di intrappolamento assai basse; al contrario ipotizzando la completa saturazione delle trappole, si ottengono valori più attendibile e ragionevoli, maggiormente in linea con quelli trovati in letteratura. Con questo secondo approccio per il ferro è stata calcolata un’energia d’intrappolamento pari a circa ⁄ e un numero di siti trappola, ovviamente variabili col tasso di laminazione, all’interno di un range che va da nel caso del ferro industrialmente puro a ⁄ nel caso del ferro laminato al 67% (valori vicini a quelli ottenuti con procedimento numerico effettuato da Enrico Beghini nel corso di un lavoro di tesi svolto nel Dip. Ing. Civile e Industriale dell’Università di Pisa). Discorso a parte per l’acciaio IF: esso rientra come detto nella famiglia degli interstitial free di ultima generazione contraddistinti da una struttura tale da conferirgli la stessa valenza di un ferro incrudito attribuibile all’effetto delle dislocazioni. Per esso è stata ricavata un’energia d’intrappolamento che si assesta sullo stesso ordine di grandezza del ferro incrudito ( ⁄ ); i siti trappola equivalgono in questo caso a ⁄ .Quindi, anche se i metodi sono attendibili per le prove sperimentali, per i calcoli risultano troppo semplificati necessitando dunque di un approccio numerico. Inoltre i risultati ottenuti con HeliosII hanno confermato come la strumentazione sia in buon accordo con la tecnica di Devanathan.

Come sviluppo futuro sarà necessario per HeliosII effettuare delle misure sperimentali sistematiche attraverso uno strumento che consenta una taratura per via gassosa.

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Ringraziamenti

Alla mia famiglia

In particolare a mio padre, modello di vita al quale aspirare, mia guida e amico A mia madre, forza della natura e donna della mia vita

A mio fratello, che anche se la pensiamo diversamente sul 99% delle cose ci aiuteremo per sempre

Ai miei nonni che non ci sono più che avrebbero tanto voluto vedermi laureato ma son volati via, che mi hanno tirato su a partite a carte, spaghetti al pomodoro e mestolate sulle chiappe

Ai miei nonni Maria Grazia ed Eugenio due giovincelli che mi ricordano ogni giorno che si può essere giovani dentro smentendo l’età anagrafica, sempre pronti a farsi in quattro per rendermi felice

A mio zio, altro modello da seguire fin quando non si è sposato abbandonando la fama di scapolone d’oro

Ai miei amici intimi, senza distinzione di nome perché solo loro sanno veramente a chi mi riferisco; compagni di avventure e disavventure; punto fermo nella mia vita ai quali darei pure un polmone per aiutarli (proprio un polmone forse no ma il senso è chiaro)

Alla mia ragazza una persona veramente speciale che tira fuori il meglio di me (quel poco) A Sergio (o Serchio), amico vero e sincero, un super cazzone doc che ha la “gioata” sempre pronta nel cilindro da sfoggiare all’occorrenza

Ad Antonio, a quel viaggio a Madrid, a quel nostro amore in comune per quella ragazza che ancora non abbiamo capito se sia furba o tocca (come il su ragazzo), super persona al quale auguro il meglio

A Riccardo Paci senza il quale qualche esame per me sarebbe stato impossibile e a quella cena che devo ancora offrirgli, una persona su cui poter contare

A Giuseppe Giuliani senza il quale ero sempre a dare l’esame di Fisica1 Al generale Caste e alle lunghe conversazioni su qualsiasi argomento A Matteo Bonacchi e alla porsche che gli fa gli occhietti dolci A Marcelo, che rendeva leggere le giornate universitarie

A Francesco Bianchi, uno dei pochi pisani veramente simpatici A “galeotto fu” bomber Lazze

Ai ragazzi che hanno condiviso con me il Summer Course in America, quel mese passato insieme mi rimarrà nel cuore

70 Alla mancanza di ragazze nel corso di Meccanica che non mi facevano distrarre dalla lezione

Al Prof. Latrofa e alle sue massime sulla vita che hanno fatto breccia nel mio cuore: “ragazzi mantenete i vostri hobby perché ingegneria da una botta assurda”

A Dio Prof. Beghini e a quelle 14 volte che ho dato il suo esame perché mi piaceva particolarmente

A Gianfranco, Antonella, Randa, Costanza e il Prof. Valentini che hanno reso il tempo in laboratorio più piacevole

A quei secchionacci che ti guardavano con disprezzo dall’alto delle loro nottate passate a studiare che facevano le gare per sedersi in prima fila; mi auguro di non essere mai come voi

Al cinema nella speranza di un incendio imminente per prendere i soldi dall’assicurazione Al basket, a tutti i valori che mi ha trasmesso, all’emozioni che mi ha fatto provare, alle difficoltà che mi ha messo di fronte, alle persone che mi ha fatto conoscere, apprezzare e disprezzare; in particolare a Eugenio Ercolini una persona unica con uno spiccato senso dell’umorismo e di una professionalità inimmaginabile e a Raffaele Romano e Angelo Iacopini, due persone che hanno creduto in me

Alla mini, grande condottiera, alleata in questa guerra universitaria, morta in esercitazione accasciata su un guardrail

All’Iphone e ai bigliettini tecnologici che hanno soppiantato gli obsoleti cartacei Alla mensa radioattiva di Ingegneria

A tutti quelli che hanno creduto in me A me che sono arrivato in fondo

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