in Mornese
Per essere ammesse si richiedono le seguenti condizioni:
1. Fedi di nascita e battesimo.
2. Certificato di buona condotta dal Parroco.
3. Certificato di vaccinazione o sofferto vaiuolo.
4. Conviene inoltre che siano di sana costituzione e non troppo avanzate in età.
5. Che portino seco il corredo, di cui si dà la nota di seguito.
6. Che paghino pel tempo di prova la pensione di £ 30 mensili a trimestri anticipati. Il mese incominciato si computa come finito. La prova ossia il noviziato è di due anni.
211
Nel biglietto scritto da don Bosco per l'accettazione di Enrichetta Sorbone (12-5-1873) si trova già la quota di £ 30 per la pensione mensile e si accenna pure alla dote di £ 1000. Dunque si suppone che già a quel tempo fossero stabiliti questi criteri per l'accettazione delle candidate all'Istituto.
212 Tali condizioni ricalcano, con lievi varianti, quelle indicate nel testo costituzionale:
«Natali legittimi, ottimi costumi, buona indole, sincera disposizione alle virtù proprie dell'Istituto, attestato di buona condotta riportata dal Parroco, fede del Sindaco del paese delle postulanti comprovante l'onestà della famiglia, competente sanità e certificato di vaccinazione o di sofferto vaiuolo. Età dai 15 ai 25 anni» (Costituzioni per l'Istituto dele Figlie di Maria Ausiliatrice, Ms. G., Titolo VII, art. 2, in BOSCO, Costituzioni 226).
7. Prima che termini il tempo di prova, o almeno prima della professione, si pagherà la dote, che è di £ 1000.
8. Fatta la professione, il corredo passa in proprietà dell'Istituto.
CORREDO PER LE POSTULANTI
Coperta imbottita Catalogna di lana Guanciali 2 Lenzuola 6
Camicie almeno 24 Foderette 8
Giacche da notte 6 Cuffie da notte 12 Sottane in colore 6 Calze nere 24
Camiciuola di panno Corpetti di lana 4
Corpetti di cotone 4 Tovagliole 12
Fazzoletti bianchi 12
" di colore 24 Asciugamani 12
Grembiali di lana nera 4
" di cotone 6 Scarpe paia 3
Sciallo nero di lana per l'inverno Parapioggia in seta nera
Spazzole, pettini, forbici ecc.
Torino, 23 febbraio 1874
Copia a stampa, in Riassunto della Pia Società di S. Francesco di Sales nel 23 Febbraio 1874, 46-47, in BOSCO Giovanni, Opere edite. Ristampa anastatica XXV, Roma, LAS 1977, 382.
Il riferimento alla casa di Mornese si trova nella lunga relazione che don Bosco presenta alla S. Sede sulla situazione della Pia Società Salesiana in occasione dell'approvazione delle Costituzioni della medesima.213
Il Fondatore, dopo aver elencato le case dei Salesiani, accenna pure alla casa delle FMA indicando lo scopo educativo di questa e il numero di religiose e di ragazze che ne fanno parte.
[...] Come appendice e dipendentemente dalla Congregazione Salesiana è la Casa di Maria Ausiliatrice fondata con approvazione dell'Autorità Ecclesiastica in Mornese, diocesi d'Acqui.214 Lo scopo si è di fare per le povere fanciulle quanto i Salesiani fanno pei ragazzi. Le religiose sono già in numero di quaranta ed hanno cura di 200 fanciulle. 215 [...].
34
Relazione di don Bosco alla Santa Sede
213 Il Riassunto è inserito in una più ampia pubblicazione che servì ai consultori per l'approvazione delle Costituzioni salesiane (cf Congregazione dei Vescovi e Regolari sopra l'approvazione delle Costituzioni della Società Salesiana, Roma, Tip. Poliglotta 1874).
214 Qui don Bosco non indica la data della fondazione. Tale data viene riportata nella pagina successiva nella parte intitolata: Confronto del Riassunto presentato alla Sacra Cong.ne de' Vescovi e Regolari il 20 Gennaio 1870 con quello del 23 Febbr. 1874 dove si legge: «Nel 1871 fu fondata la Casa delle Figlie di Maria Ausiliatrice in Mornese» (OE XXV 383). Don Bosco fa risalire la fondazione dell'Istituto alla consegna delle prime regole, date appunto da lui al gruppo delle Figlie dell'Immacolata di Mornese che, da alcuni anni, vivevano in comunità e si occupavano dell'educazione delle ragazze.
215 Don Bosco, che in varie fonti arrotonda i numeri per eccesso, include forse nel numero delle religiose anche le novizie e le postulanti. In tutto però non superavano la trentina.
Anche il numero delle educande è notevolmente diverso dalla realtà effettiva. Dalla relazione di don Pestarino si sa che le educande - nel febbraio 1874 - erano 17. Qui don Bosco computa forse anche le alunne esterne del laboratorio e quelle dell'oratorio festivo.
Mornese, 15 marzo 1874
Purtroppo non conosciamo il nome della ragazza a cui ci si riferisce.
Molto Rev.do Signore,
Nel darle ricevuta del vaglia di lire ottanta che graziosamente fece recapitare a conto pensione ed altre spese per la sua nipote, mi è proprio grato notificarle come la stessa continua a regolarsi molto bene sia nella pietà come negli studi ed in tutto, ed anche di salute. Si diverte anche volentieri e si fa allegra per cui si può conoscere che sta molto volentieri. Anzi debbo significarle cosa che spero sarà di sua consolazione: fu qui una settimana D. Cagliero Sacerdote di D. Bosco mandato per lo straordinariato delle Suore217, e bramavano andarsi a confessare da lui anche le postulanti ed educande, tra queste poi seppi che sua nipote gli domandò di essere ammessa nelle postulanti, e ciò aveva già fatto sapere alla M.[adre] Vicaria: le rispose che avrebbe parlato con me ed io poi risposi che presto sarebbe venuto D. Bosco e meglio si sarebbe
Lettera di don Domenico Pestarino al parroco di Stazzano
216 Aveva già inviato una lettera nella quale chiedeva di poterla iscrivere all'educandato (cf la risposta di don Pestarino del 24-11-1873 trascritta più sopra).
217217 Periodicamente le FMA, come le altre religiose, dovevano confessarsi da un sacerdote diverso da quello stabilito per la comunità.
Giovanni Cagliero (1838-1926) fu uno dei primi quattro giovani che nel 1854 si chiamarono Salesiani (cf MB V 9). Fu ordinato sacerdote nel 1862 e nominato direttore spirituale dell'Oratorio di Valdocco. Dal 1874 al 1884, con brevi interruzioni, fu direttore generale dell'Istituto delle FMA. Guidò la prima spedizione missionaria dei Salesiani (1875).
Nel 1884 fu consacrato vescovo e nel 1915 divenne cardinale.
concertato con lui. Intanto io ciò dissi per scrivere a V. S. M. R. e sentire il suo parere per vedere sia tale anche il loro desiderio. Farà il favore di farmelo sentire, non per precipitar la cosa che è bene andar con prudenza, ma solo per nostra regola, e vedere di coltivare il suo pio desiderio onde possa un giorno essere vera figlia di Maria Ausiliatrice.
Preghi per me e salutandola di vero cuore mi creda Di V. S. M. R.
Devot.mo Servitore P.te Domenico Pestarino D.re [direttore]
Roma, 16 marzo 1874
Orig. allog.218 con firma aut. di don Bosco, in AGFMA 051 01-3-03.
Cronistoria II 67-68.
Don Bosco da Roma comunica alle FMA, con una circolare simile a quella inviata ai Salesiani, 219 la notizia dell'imminente approvazione definitiva delle Costituzioni della Società Salesiana e invita tutti ad intensificare la preghiera. Perché sia più visibile la partecipazione di tutti, stabilisce un triduo speciale di preghiere e di digiuni per ottenere la luce dello Spirito Santo sulla commissione cardinalizia che dovrà procedere all'approvazione.
La circolare ci fa conoscere l'unità della Congregazione che ha in don Bosco il Fondatore e il centro di coesione e ci permette di costatare il vivo coinvolgimento di tutti, anche delle allieve, negli avvenimenti che segnano la storia e lo sviluppo ecclesiale dell'Istituto.
Dilettissime Figlie in G. C. e Maria Aus.
Il giorno 24 di questo Mese sarà assai memorabile per la nostra Pia Società.
La Nostra Congregazione è stata definitivamente approvata con Decreto del 1° Marzo 1869; ora si tratta della definitiva approvazione delle Costituzioni.220
A questo uopo dal S. Padre venne scelta una Congregazione di Cardinali che dovranno proferire il loro parere intorno a questo argomento che è dei più importanti pel nostro bene presente e futuro.
Le preghiere finora spesso raccomandate erano [in]dirizzate a questo fine.
Dobbiamo quindi raddoppiare le nostre suppliche presso al Divin Trono, affinché Dio pietoso disponga che ogni cosa si compia secondo la sua maggior gloria e il nostro particolare vantaggio spirituale.
Uniamoci pertanto nello spirito di viva fede, e tutti i Congregati Salesiani, colle Figlie di Maria Ausiliatrice e le allieve dalla Divina
Provvi-Circolare di don Bosco alle Figlie di Maria Ausiliatrice
218 Il testo è scritto da don Gioachino Berto, segretario di don Bosco.
219 C f E II 365-367.
220 Le pratiche per tale approvazione erano state iniziate nel 1872 ed erano proseguite, tra notevoli difficoltà, fino al mese di aprile 1874. Si trattava ormai della fase conclusiva del lungo e faticoso iter preparatorio al tanto atteso evento.
denza loro affidate facciano un cuor solo ed un'anima sola, per implorare i lumi dello Spirito Santo sopra gli Eminentissimi Porporati con Triduo di preghiere e di esercizi di Cristiana Pietà. Affinchè vi sia uniformità nelle nostre suppliche alla misericordia divina si stabilisce:
1° Cominciando il 21 di questo Mese per tre giorni si farà rigoroso digiuno da tutte le Figlie di Maria Ausiliatrice. Chi per motivo ragionevole non potesse digiunare reciti il Miserere con tre Salve Regina alla B. V. Ausiliatrice col versetto: Maria Auxilium Christianorum. Ora pro Nobis.
Ciascuno aggiunga quelle preghiere e quelle mortificazioni che giudicherà compatibili colle sue forze e coi doveri del proprio stato.
2° Si invitino le amate Allieve ad accostarsi colla maggior frequenza possibile ai Sacramenti della Confessione e Comunione.
Al mattino si cominci col Canto del Veni Creator Spiritus, etc. Emitte Spiritum etc., coll'Oremus: Deus qui Corda Fidelium, etc.
Le preghiere, il Rosario, la Messa, la Meditazione siano indirizzate a questo bisogno.
3° Lungo la giornata tutte le Figlie di Maria Aus. passino il tempo loro possibile avanti al SS. Sacramento.
La Lettura spirituale, tutte le preghiere ordinarie, siano fatte in Chiesa.
4° La sera poi all'ora più comoda ciascuna si raccoglierà in Chiesa, e colla massima divozione recitato il Veni Creator, come al mattino, si farà la solita pratica in riparazione degli oltraggi che Gesù riceve nel SS. Sacramento; cantata quindi l'Ave Maris Stella si darà la benedizione col SS. Sacramento.
Queste nostre umili istanze alla bontà del Signore comincieranno il 21 e continueranno fino al mattino del 24 di questo Mese inclusivamente.221
La grazia di N. S. G. C. sia sempre con noi. Amen.
A ffmo in G. C.
Sac. G. Bosco 221In realtà la Congregazione speciale dei cardinali non giunse all'approvazione delle Costituzioni nella data prevista da don Bosco, cioè il 24 marzo, ma convocò una successiva seduta il 31 dello stesso mese. Per questo il decreto porta la data del 13-4-1874.
NB. - Il Sig. Direttore D. Pestarino leggerà e spiegherà la presente alle nostre consorelle e ne darà pure comunicazione alle allieve in quel modo e con quelle parole che si giudicheranno più opportune.
Torino, 17 aprile 1874 Orig. aut., in AGFMA 052 01-1-03.
Cronistoria II 73.
Don Pestarino informa il nipote don Giuseppe dell'incontro avuto con don Bosco il quale, tornato da Roma, aveva radunato i direttori per comunicare loro l'ottenuta approvazione delle Costituzioni. In questa adunanza il Fondatore trattò anche delle FMA e della loro
"aggregazione" alla Congregazione salesiana.
Da questa lettera si deduce chiaramente che, secondo don Bosco, l'appartenenza giuridica dell'Istituto femminile alla Società Salesiana era implicita nell'approvazione pontificia delle Costituzioni della Società di S. Francesco di Sales. Tuttavia, il rapporto di dipendenza dell'Istituto delle FMA dal Rettor Maggiore, codificato anche nei testi costituzionali, sarà in seguito oggetto di critiche osservazioni da parte della Congregazione dei Vescovi e Regolari perché non conforme alle disposizioni giuridiche della Chiesa.
Car.mo Nipote,
D. Bosco arrivò ad Alessandria alle sei di mattina, giunse a Torino all'improvviso:222 io, alle 8 era [in Alessandria] ad aspettarlo; trovai il Direttore di Sampierdarena, Damigella Pastore e Farina di Valenza e la Guala di Acqui;223 fummo assieme sino all'una e mezzo dopo mezzogiorno, e poi partii per Torino dove lo trovai in camera con tutti i Direttori; licenziati i quali parlammo molto insieme.
Disse che l'Istituto di Maria Ausiliatrice fu incastrato nella Congregazione approvata di S. Francesco di Sales;224 ebbe moltissimi ostacoli e
Lettera di don Domenico Pestarino al nipote don Giuseppe
222 Don Bosco, dopo tre mesi e mezzo di assenza, arrivò a Torino il 16 aprile verso le ore 8,30. Purtroppo alla stazione di Porta Nuova non vi era nessuno ad attenderlo non essendo giunta in tempo la sua lettera all'Oratorio (cf MB X 806).
223 Erano benefattrici di don Bosco. Antonietta Guala era la Superiora generale della Pia Unione delle Nuove Orsoline della diocesi di Acqui.
224 Nelle prime Regole stampate l'aggregazione alla Società Salesiana compare nello stesso titolo del testo (cf Regole o Costituzioni per l'Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice aggregate alla Società Salesiana, Torino, Tip. e Libreria Salesiana 1878). Nel capitolo relativo al Sistema generale dell'istituto si precisa: «L'Istituto è sotto l'immediata dipendenza del Superiore Generale della Società di S. Francesco di Sales, cui danno il nome di Superiore Maggiore» (Tit. II, art. 1°).
contraddizioni e guerre terribili che non si possono ora scrivere e non si possono credere se non si vedessero. Il Signore proprio aiutò l'opera sua: basta dire che alla fine di tutto prima di partire andò dal S. Padre a ringraziarlo e prender congedo. Al vedere D. Bosco Pio IX si mise a battere le mani gridando: «Evviva D. Bosco!» Poi gli chiese: «D. Bosco, è contento?» Rispose D. Bosco:
«Contentissimo!» Il Papa rispose: «Sono contento ancor io; evviva D. Bosco!»
ripetè.225 Il resto lo dirò a casa.
Ho ricevuto le carte di Cilin,226 da Corinna ancora niente; domani le scriverò. D. Bosco e tutti gli altri me ne parlarono e sperano. 227 Madama Blengini non si è ancora veduta: vedremo.228 Scriverò ancora presto. Domenica festa per D. Bosco.229 espresse a don Bosco la sua fiduciosa compiacenza dicendo: «Conosco lo spirito da cui siete informato» (MB X 806).
226 Era un nipote di don Pestarino, fratello di Giuseppe, che forse l'aveva incaricato di qualche commissione.
227 Suor Corinna Arigotti di Tonco (Asti) era stata costretta dal padre a lasciare l'Istituto religioso. La sofferenza era grande nella comunità di Mornese che continuava a pregare e a sperare nel ritorno di questa virtuosa consorella. Ritornerà infatti, dopo circa un mese, molto ammalata e morirà il 5-6-1874.
228 La signora, convinta di poter giovare all'Istituto introducendo qualche riforma, era andata a Torino per presentare le sue proposte a don Bosco. Ma egli non approvò le sue idee e, attraverso don Cagliero, cercò di dissuaderla dal ritornare a Mornese (cf Cronistoria II 54 e 396).
229 Si allude alla solenne festa che alla domenica successiva (il 19 aprile) i Salesiani e i giovani dell'Oratorio avrebbero fatto a don Bosco ritornato finalmente a casa dopo tre mesi e mezzo di assenza.
Relazione di don Domenico Pestarino sulla comunità delle FMA
[Torino, dopo la metà di aprile 1874]
Orig. aut. B, in AGFMA 052 01-1-02.
MB X 628-630; Cronistoria II 58-60.
Si tratta degli appunti della relazione presentata da don Pestarino all'adunanza dei direttori salesiani che si tenne quell'anno dopo la metà di aprile, cioè dopo l'arrivo di don Bosco da Roma.230
La relazione di don Pestarino è una delle fonti più attendibili e significative sulla prima comunità perché redatta da chi guidava le FMA nel ruolo di direttore spirituale. Egli aveva dunque la responsabilità di tenere informato il Fondatore dell'Istituto sulla reale situazione della prima casa. Don Pestarino qui tratta infatti dei vari aspetti della comunità: membri che la compongono, clima spirituale, impegno delle suore e delle educande, difficoltà economiche.
Nella casa delle figlie di Maria Ausiliatrice in Mornese vi sono N° 13 Professe: erano 14, una mancò231 e passò alla beata vita, speriamo fondatamente, al Paradiso; 8 novizie, 8 Postulanti, 17 educande. In tutte non trovo motivo che di benedire e ringraziare il Signore.
Nelle suore, professe e novizie, è per me una vera consolazione lo scorgere proprio in tutte, secondo la loro capacità, il vero spirito del Signore ed istudiare Costituzioni, vennero fatti scrivere su appositi cartelli e collocati nei luoghi più frequentati della casa perché fossero continuamente ricordati (cf Cronistoria II 59-60). Non era la prima volta che don Bosco parlava a Pio IX del suo Istituto religioso femminile. Lo stesso progetto di fondazione venne da lui sottoposto al discernimento del Papa nell'udienza privata concessagli nel giugno del 1871. Dopo ponderate riflessioni Pio IX rassicurò don Bosco dell'opportunità del nuovo Istituto (cf MB X 599-600).
molte settimane che la Vicaria, avendo chiesto consiglio se credevo passasse un po' di latte e caffè, essendo che alcune postulanti erano assuefatte ed alle volte ne soffrissero, pensava per ora necessario passar a tutte ed almeno un po' di latte caldo. Io aderii, e trovandomi in conferenza mi fece la proposta, ed io volentieri feci capire che non era per nulla contrario, che anzi era cosa che già mi era venuta in pensiero più d'una volta, e che la vedevo bene. Cominciarono le maestre eppoi tutte a farmi conoscere si aspettasse ancora un poco, che esse conoscevano di star bene in salute; sentir piuttosto troppo appetito che poco; che alla colazione non avanzavano briciolo di pane e passassi pure piuttosto la polenta e castagne cotte che è la cosa da tutte più desiderata e che sentivano le faceva bene. Io non risposi molte parole, dissi poi alla Vicaria sospendesse per ora, meglio si sarebbe osservato, se conveniva o no.
Ciò che più poi si osserva con soddisfazione è la vera unione di spirito, di carità, armonia piena di santa letizia fra tutte in ricreazione, ove si divertono fraternamente unite, sempre tutte assieme godono di tenersi unite anche in quello.
Nella pietà sono edificanti a me stesso, sia nel raccoglimento, nell'accostarsi ai S. Sacramenti, nella meditazione, nella recita del D.[ivino]
Uffizio ed altre orazioni e funzioni, e fu cosa commovente nell'accompagnamento che fecero al cimitero per la loro Consorella defunta, molti della popolazione piangevano, gli stessi giovanotti mi dissero che era cosa proprio commovente vedere la compostezza, la modestia senza affettazione, a segno che le figlie del paese andavano dicendo: «Vogliamo andar tutte al collegio!».
Si conosce in tutte il vero distacco dal mondo, dai parenti e da se stesse per quanto l'umana fragilità comporta.
Assidue e direi attente nei loro lavori che mai ho dovuto sentire un piccolo lamento di una che le rincresca, ed anzi prendono parte agli interessi della Casa.
Bisogna dire che di gran buon esempio sono pur le maestre benché vi sia una esterna per F.[rancese] e M.[atematica] per allevar quelle per l'esame.
Esemplare, umile, rispettosa a tutti, di trasporto per la pietà e pare decisa di restar tra le figlie di Maria asserendo chiaro che, dove in altri monasteri è stata, se avesse avuto la volontà di farsi monaca le sa
233 Con buona probabilità si tratta della maestra Salvini Candida, nominata nella lettera di approvazione dell'educandato, che faceva anche scuola alle suore e novizie che si preparavano a conseguire il diploma magistrale.
rebbe fuggita, qui invece, venuta senza alcuna idea e di starvi poco, sente sempre più forte l'idea di rimanervi e farsi monaca.234
Di salute stanno tutte bene, benché avvenne la disgrazia.
Anche [del]le educande non vi è da lamentarsi. Tutte obbedienti e rispettose, ed alcune già si distinguono molto per la pietà e per farsi pure figlie di Maria Ausiliatrice; io bisogna che ripeta che pel loro affare sono soddisfatto e contento; ed è un gran conforto il vederle così di spirito235 ed allegre e vedere come sospirano sempre che vada in conferenza a dirle qualche cosa. Le piccole stesse, se alle volte se ne accorgono, non vogliono andare a dormire per desiderio di sentir il Direttore dirle qualche cosa.
Si vede chiaro i frutti della benedizione del Signore, della B. V. M., e del Superiore; una cosa sola desiderano: una visita del Superiore.
La cosa sola che non va tanto bene si è riguardo alle finanze, sono poche le educande epperciò sono in deficit, e per questo vivono proprio semplicemente, benchè di cibi sani. Pare abbiano piuttosto debiti che crediti. Speriamo nel Signore, anche per questa parte ci aiuterà e per mezzo di D. Bosco e di D. Rua e degli altri Collegi coi quali, o poco o tanto, siamo in molta relazione per debiti contratti.
234Dai registri dell'Istituto non consta che la giovane sia stata accolta tra le postulanti.
235Il termine spirito sta per criterio, buon senso.
Torino, 22 maggio 1874
Orig. aut., in ASC A 1850309.
Orig. aut., in ASC A 1850309.