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3. Analisi dei dati

3.2 Confronto con l'italiano antico

E' interessante paragonare il comportamento della Tobler-Mussafia del padovano del 1400 con quello dell'italiano antico, tenendo presente la tesi della collega Adriana di Palma (a.a. 2016/2017) su “L'evoluzione della legge Tobler-Mussafia. Uno studio diacronico dal 1200 al 1500”. Quest'ultimo è un lavoro basato sull'analisi dei seguenti testi:

- Testi fiorentini del Dugento e dei primi del Trecento: coprono un periodo che va dal 1200 al 1300;

- Fiori e vita dei filosafi e d'altri savi e d'imperadori: opera scritta tra il 1270 e il 1275 - Nuova Cronica di Villani: opera conclusa nel 1348

- La Vita di Cellini scritta tra il 1558 e il 1562

dal 1200 al 1500.

L'analisi è stata condotta classificando le principali in tre categorie:

I. pronome clitico ad inizio frase;

II. pronome clitico dopo le congiunzioni “e” o “ma”;

III. pronome clitico ad inizio di una frase principale preceduta da una subordinata.

Se riconduciamo la classificazione appena esposta a quella adottata nel presente lavoro vediamo facilmente che la classe I corrisponde alla nostra classe 1, la classe II alla nostra classe 2 ed infine la classe III alla nostra classe 6.

Riportiamo il grafico ottenuto dalla collega per la I classe, dopo aver analizzato i casi di proclisi ed enclisi sui testi sopra citati.

Grafico 10 – Distribuzione di enclisi e proclisi nelle frasi principali classe I dell'italiano antico (da “L'evoluzione della legge Tobler-Mussafia. Uno studio discronico dal 1200 al 1500” - A. Di Palma, 2017)

E' fuor di dubbio che l'enclisi in questo caso perdura in modo tenace fino al 1300 e il passaggio alla proclisi si ha tra il 1300 e il 1500. Tuttavia anche nel 1500 la distribuzione dei due fenomeni è abbastanza comparabile, ossia la proclisi compare ma

non in maniera tale da sostituirsi totalmente all'enclisi.

Il nostro testo padovano si colloca all'incirca nel 1400, proprio in un periodo intermedio tra quelli dei testi considerati per l'antico italiano (o fiorentino). Purtroppo nella parte del Serapiom analizzata non è stato trovato alcun caso di V1, appartenente cioè alla classe I. Tuttavia per poter effettuare un confronto si è estesa la ricerca alla porzione di testo non analizzata, come già accennato. Si è visto che esistono casi di V1, soprattutto con i verba dicendi, in cui è costante l'enclisi. Tutto ciò sembra confermare che nel padovano, forse ancor più che nell'italiano antico, l'enclisi a inizio frase ancora nel 1400 non dava segni di declino.

Riportiamo ora il grafico per la classe II, sempre tratto dalla tesi citata:

Grafico 11 – Distribuzione di enclisi e proclisi nelle frasi principali classe II dell'italiano antico (da “L'evoluzione della legge Tobler-Mussafia. Uno studio discronico dal 1200 al 1500” - A. Di Palma, 2017)

Dall'istogramma è evidente che per questa classe la proclisi compare già nel 1300 e nel 1500 prevale nettamente sull'enclisi.

Ricordiamo col grafico seguente la situazione per la classe 2 del Serapiom, corrispondente alla classe II dell'antico italiano.

Grafico 12 – Distribuzione di enclisi e proclisi nelle frasi principali classe 2 (numeri assoluti e percentuali)

Risulta chiaro che nel padovano antico del Serapiom l'enclisi permane in modo più consistente. Nel 1400 costituisce il 96% delle occorrenze, quando nell'antico fiorentino già nel 1300 l'enclisi rappresentava l'84%. Il grafico 13, dove accanto all'anno“F” sta per fiorentino e “P” per padovano, mostra i dati delle due varietà in ordine cronologico e rende più evidente quanto appena detto.

In sostanza la percentuale di realizzazione dell'enclisi per questa classe nel padovano si avvicina molto più a quella del 1200 che a quella del 1300 del fiorentino.

Infine andiamo ad osservare cosa succede con la classe III dell'antico italiano, nel grafico 14. Per le principali precedute da subordinate nei testi dell'italiano antico si hanno casi significativi di enclisi solo nel 1200, soprattutto con le frasi ipotetiche. Già

Grafico 13 – Distribuzione di enclisi e proclisi nelle frasi principali classe 2 : confronto Fiorentino con Padovano (numeri assoluti e percentuali)

Grafico 14 – Distribuzione di enclisi e proclisi nelle frasi principali classe III dell'italiano antico (da “L'evoluzione della legge Tobler-Mussafia. Uno studio discronico dal 1200 al 1500” - A. Di Palma, 2017)

nel 1300 la proclisi è attestata come regola.

Ricordiamo la situazione del Serapiom per la classe 6, dove presentiamo i dati già privi dei casi all'imperativo (grafico 15).

Grafico 15 – Distribuzione di enclisi e proclisi nelle frasi principali classe 6 (numeri assoluti e percentuali)

Vediamo che anche nel padovano del 1400 la proclisi era già sistematica, quindi in linea con i dati dell'antico italiano. Il grafico 16 riassuntivo ne dà ulteriore evidenza.

Infine confrontiamo i dati sull'imperativo. Nell'italiano antico l’imperativo subisce un fenomeno in controtendenza rispetto all'evoluzione della legge Tobler-Mussafia, in quanto viene generalizzata l’enclisi in maniera definitiva nel 1500 (ad esclusione degli imperativi negativi). I dati de “La vita di Cellini” mostrano che negli imperativi affermativi si è stabilizzata l'enclisi, mentre con la negazione si ha la proclisi . Nel Serapiom nulla possiamo dire sugli imperativi negativi, non avendo trovato nessuna occorrenza, mentre per gli imperativi affermativi prevale l'enclisi. Da ultimo lanciamo uno sguardo ai modi infiniti: infinito e gerundio nel Serapiom presentano sempre enclisi, anche con la negazione (per quanto si sottolinea siano stati trovati solo due casi negativi). Nell'italiano antico invece, ad esempio nella “Vita di Cellini” che è più tarda

di 150 anni rispetto al Serapiom, con le forme negative dell'infinito o del gerundio si ha la proclisi. La negazione, che pur in altri contesti scatena la proclisi anche nel padovano (ad es. nelle principali e coordinate alle principali della classe 2 ) ha perso questo effetto con i modi infiniti.

Grafico 16 – Distribuzione di enclisi e proclisi nelle frasi principali classe III: confronto Fiorentino con Padovano (numeri assoluti e percentuali).

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