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2 Quadro sinottico e monitoraggio degli obiettivi sulle FER

2.10 Confronto tra dati statistici e dati di monitoraggio nel 2019

Appare utile proporre i risultati del confronto tra i valori che concorrono al calcolo dei consumi complessivi di energia da FER nel 2019 rilevati per la produzione statistica ordinaria (dati effettivi) e quelli elaborati ai fini del monitoraggio del raggiungimento dell’overall target assegnato all’Italia dalla Direttiva 2009/28/CE per il 2020.

Nel 2019, per l’effetto combinato dei differenti approcci di calcolo, il dato di monitoraggio risulta simile a quello effettivo statistico (+4 ktep circa). In particolare:

 ai fini del monitoraggio dei target, l’energia da fonte eolica e da fonte idraulica viene calcolata applicando una specifica procedura contabile di normalizzazione dei dati effettivi, prevista dalla Direttiva per attenuare gli effetti delle variazioni climatiche annuali. Nel 2019, ad esempio, l’operazione di normalizzazione riduce il dato di produzione effettiva per l’eolico e aumenta il dato per l’idroelettrico;

 similmente, il dato di monitoraggio non considera i biocarburanti non sostenibili (ad oggi prossimi allo zero);

 l’energia rinnovabile fornita da pompe di calore viene interamente conteggiata, a partire dall’anno di rilevazione 2017, nella produzione statistica ordinaria, mentre per il monitoraggio degli obiettivi fissati dalla Direttiva 2009/28/CE è necessario escludere il contributo fornito dalle macchine caratterizzate da un Seasonal Performance Factor (SPF) inferiore alle soglie definite dalla Commission decision 2013/114/UE.

 a partire dal 2019, con il dispiegarsi degli effetti del DM 2 marzo 2018, per il biometano immesso in rete è certificata la sostenibilità; esso viene inoltre destinato, e dunque contabilizzato, interamente nel settore Trasporti. Seguendo invece l’approccio delle statistiche ordinarie e dunque del bilancio energetico, il biometano immesso in rete non ha una specifica destinazione d’uso e non è pertanto conteggiato nella tabella.

Gran parte della differenza tra dati statistici e dati di monitoraggio, come si nota, è legata alle procedure di normalizzazione sulle produzioni da fonte idraulica ed eolica: i livelli di idraulicità (frequenza e intensità di piogge e neve) e di ventosità, che influenzano in misura rilevante tali produzioni, sono ovviamente considerati nelle statistiche ordinarie (che rilevano la produzione elettrica effettiva), mentre sono significativamente attenuati dalla procedura di normalizzazione. Le differenze tra bioliquidi e biocarburanti totali e sostenibili, invece, risultano appena significative.

È interessante sottolineare, infine, come nelle statistiche ordinarie, sino all’anno di rilevazione 2016, il calore contenuto nell’ambiente esterno (ambient heat) “catturato” dalle pompe di calore in modalità riscaldamento non fosse considerato una fonte rinnovabile di energia, diversamente da quanto previsto ai fini del monitoraggio UE; per questa ragione, sino al 2016 si osservavano differenze tra dato di monitoraggio e dato statistico assai più rilevanti di quelle ora descritte.

Prime considerazioni sui dati 2020

Come accennato nell’Introduzione, questo Rapporto viene pubblicato con alcuni mesi di ritardo rispetto alla tempistica consueta (dicembre successivo all’anno di riferimento dei dati), a causa dell’analogo ritardo con cui si è reso disponibile al GSE il quadro completo dei necessari dati di base relativi al 2019. Tale ritardo, d’altra parte, consente una tantum di disporre, nel momento in cui si redige il Rapporto (marzo 2021), di set informativi sufficienti per sviluppare prime stime indicative sul 2020, sinteticamente presentate di seguito con l’avvertenza di considerarle, appunto, preliminari e dunque suscettibili di modifiche nei mesi a venire.

Per le statistiche energetiche il 2020 è stato evidentemente un anno particolare. Da un lato, infatti, chiudendo un decennio-chiave per la transizione energetica, esso stimola bilanci e valutazioni, a cominciare da quelle relative al raggiungimento dei target sulle FER fissati dalla Direttiva 2009/28/CE.

Dall’altro, l’emergenza epidemiologica da Covid-19 ha prodotto sicuramente effetti significativi, anche se ancora non calcolabili con precisione, su molte delle voci del bilancio energetico annuale; ci si riferisce ad esempio ai consumi delle famiglie e delle imprese, alterati sia in termini complessivi (al ridursi delle attività economiche è coincisa una contrazione della domanda di energia in alcuni settori, a cominciare dai trasporti) sia in termini di composizione settoriale (per via delle chiusure diffuse delle attività economiche e del diffondersi di forme di smart working e didattica a distanza, parte dei consumi si sono ridotti in alcuni settori per trasferirsi su altri).

Si tratta di fenomeni complessi da perimetrare e stimare, tanto più se si considera che nella storia recente non esistono eventi che hanno generato impatti di simile rilievo sui consumi energetici, interessando tutti i settori, da utilizzare come case study. Quelle che seguono sono pertanto - si ribadisce - considerazioni preliminari che potranno essere perfezionate o consolidate solo via via che, nel corso del 2021, si renderanno disponibili maggiori informazioni.

Per quanto riguarda gli impieghi di FER nel settore Elettrico, le informazioni sinora disponibili sul 2020 consentono di formulare le ipotesi che seguono.

 I dati GSE sugli incentivi al comparto fotovoltaico consentono di stimare la variazione in termini di potenza installata tra il 2019 e il 2020 su livelli poco inferiori a 800 MW; su tale ipotesi, la produzione complessiva dovrebbe attestarsi intorno a 25 TWh.

 Secondo stime basate sui rapporti mensili Terna:

- il comparto eolico subisce una riduzione in termini di produzione di 1,3 TWh, passando dai 20,2 TWh del 2019 a 18,7 TWh nel 2020;

- il comparto idroelettrico mostre invece una crescita della produzione, attestandosi nel 2020 a 46,7 TWh;

- il comparto geotermoelettrico rimane sostanzialmente stabile intorno ai 6 TWh;

- l’energia elettrica prodotta da biomassa, biogas, bioliquidi e rifiuti è pari a 19,6 TWh.

Per quanto riguarda gli impieghi di FER nel settore Termico, invece, si può ipotizzare quanto segue.

 Biomassa solida: nel settore non residenziale si può stimare, sulla base dell’andamento del fatturato di alcuni settori chiave, una riduzione del consumo di biomassa causata dalle chiusure che hanno colpito il settore dei servizi nel 2020 (-22 ktep rispetto al 2019). Per la stima del

di rilievo se depurate della variabile climatica. Il consumo nel 2020 è pertanto stimabile in circa 6 Mtep, in lieve diminuzione rispetto all’anno precedente.

 Pompe di calore: per i consumi associati ai servizi, la stima è basata sull’indice di fatturato trimestrale pubblicato da Istat; tale proxy, ponderata con l’andamento dei gradi giorno e depurata dei settori nei quali l’utilizzo di tali apparecchi è meno diffuso, porta a stimare un decremento dell’energia da PdC nel terziario intorno a -11%. Per il settore residenziale, che incide peraltro in misura contenuta sul dato totale, si assume un consumo pari al 2019; l’energia complessiva da pompe di calore nel 2020 si attesta pertanto intorno ai 2.230 ktep.

 Solare termico: si assume per il solare un incremento di 10 ktep rispetto al 2019 derivante da una crescita dello stock di collettori solari installati pari all’anno precedente.

 Geotermia, bioliquidi, rifiuti, calore derivato: per tali fonti energetiche, meno rilevanti in termini di peso sul totale delle FER in Italia, si assumono valori in linea con il 2019.

Per quanto riguarda infine gli impieghi di FER nel settore Trasporti, si registrano, in termini di quantità fisiche immesse in consumo, valori simili al 2019 per il biodiesel, una contrazione nel consumo di bio-ETBE (-35%) e una notevole crescita del biometano (+60%); si osserva inoltre una flessione nell’utilizzo di biodiesel double counting. In termini energetici, invece, nel 2020 si rileva un leggero incremento rispetto al 2019 (+0,9%) generato principalmente dall’incremento della quota di biocarburanti che i soggetti obbligati sono stati tenuti a immettere in consumo nell’anno (da 8% a 9%).

Sui consumi energetici complessivi, invece, si possono formulare per il 2020 le seguenti ipotesi.

 I consumi di energia elettrica risultanti dai dati Terna sulla richiesta della rete si sono ridotti del 5%

circa rispetto al 2019.

 I consumi di prodotti petroliferi risultanti dal Bollettino Petrolifero del Ministero dello Sviluppo economico mostrano una riduzione del 20% rispetto all’anno precedente.

 I consumi di gas risultanti dall’elaborazione dei dati SNAM relativi al gas immesso nelle reti di distribuzione e nel settore industria, mostrano una diminuzione del 4% rispetto al 2019.

 Quanto alle altre voci di consumo, per il carbone si può assumere, sulla base di dati Eurostat, una riduzione dei consumi a fini energetici del 20% rispetto all’anno precedente, le altre voci che compongono il denominatore (calore derivato e rifiuti NO FER) sono pressoché stabili.

Sulla base di queste considerazioni, si può stimare preliminarmente che i consumi finali lordi (CFL) da FER, nel 2020, ammontino a 21,5 Mtep 0,3 Mtep rispetto al 2019), mentre i CFL complessivi a 107,5 Mtep (-12,8 Mtep rispetto al 2019); la quota FER sui CFL complessivi, calcolata applicando i criteri di cui alla Direttiva 2009/28/CE, si attesterebbe pertanto intorno al 20,0%. Si tratta di una quota ben al di sopra sia del dato rilevato nel 2019 (18,2%) sia del target al 2020 fissato per l’Italia dalla Direttiva 28 (17%):

l’emergenza Covid-19, riducendo i consumi finali lordi complessivi in misura più che proporzionale rispetto ai consumi finali lordi da FER, ha dunque, verosimilmente, amplificato in misura significativa il margine di superamento del target europeo.

Anche la quota FER nel settore Trasporti, infine, dovrebbe aumentare significativamente rispetto al dato 2019 (9,0%), fino a raggiungere – e probabilmente superare – il target del 10% fissato dalla Direttiva 28 per lo stesso 2020.