In questo capitolo si vogliono confrontare alcuni risultati ottenuti dai sondaggi effettuati con gli esperti e le start-up.
Le start-up hanno valutato più efficienti gli enti regionali e nazionali, mentre i provider privati hanno ricevuto una valutazione più negativa rispetto a quella data dagli esperti. I valori medi si situano tra il 3 e il 3.69 (valutazione possibile da 1 a 5), tutti hanno dunque raggiunto la sufficienza, ma c’è ampio margine di miglioramento.
Figura 32: Confronto efficienza provider
Fonte: elaborazione dell’autore in base ai risultati dei sondaggi 0 1 2 3 4 Regional or local public start-up provider National start-up provider Private suppliers
Efficienza dei provider
La maggior parte delle start-up reputa di essere a conoscenza di tutti i possibili servizi disponibili per le start-up, dato in contrasto con quello che pensa la maggioranza degli esperti che sottolineano come ci siano talmente tanti incentivi che non è possibile che li conoscano tutti. Probabilmente le start-up hanno una conoscenza generale del sistema se hanno partecipato ad un programma di supporto e sono stati informati delle varie possibilità a disposizione, ma gli esperti hanno una conoscenza più approfondita del sistema e dei vari incentivi e dunque sanno quante possibilità realmente ci sono e che molte start-up non le conoscono tutte. Sia le start-up che gli esperti concordano che sia necessaria maggiore informazione. Tra le proposte si suggerisce di informare tramite portali regionali e nazionali, mappando tutte le offerte e una maggiore interconnessione tra start-up e associazioni e società consolidate. Questo è un aspetto fondamentale in quanto se le start-up non sono a conoscenza delle possibilità non possono nemmeno sfruttare l’intera paletta di offerte a loro disposizione. Attualmente esistono molteplici siti e associazioni e non è facile riuscire ad ottenere una visione completa.
Confrontando invece le valutazioni riferite all’efficacia degli incentivi si nota come in quasi tutti i casi, tranne per gli eventi di networking, gli esperti sono più pessimisti rispetto alle start-up. Una spiegazione potrebbe essere che le start-up non riconoscono l’efficacia del networking in quanto non è un risultato immediato e tangibile, ma i contatti creati sono estremamente importanti e possono venir impiegati nel momento in cui servono, che non sempre è all'istante. Inoltre, le start-up sono spesso concentrate sulla loro attività e di conseguenza restano un po’ chiuse al loro interno, mentre fare del networking è un’attività che costa tempo e fatica.
Nel round due del Delphi si è chiesto agli esperti come mai pensano che le start-up valutano, nella maggior parte dei casi, sia l’efficacia che la pertinenza in modo più positivo rispetto agli esperti e le risposte convergevano soprattutto per quanto riguarda le aspettative: le start-up probabilmente non hanno aspettative molto elevate e dunque si accontentano di qualsiasi aiuto che ottengono, inoltre ogni supporto ha un beneficio a livello individuale. Un altro aspetto citato è che gli esperti hanno una visione più ampia, mentre gli imprenditori fanno riferimento solo alla loro situazione personale.
Figura 33: Confronto valutazione efficacia incentivi
Fonte: elaborazione dell’autore in base ai risultati dei sondaggi
Per quanto riguarda le valutazioni inerenti gli incentivi finanziari è stato registrato un maggiore gap tra i due gruppi soprattutto per quanto riguarda la pertinenza delle misure a sostegno delle start-up. Anche in questo caso viene giustificato con un livello di analisi e prospettiva diversa fra i due gruppi. Infatti gli esperti tendono a non vedere lo stesso ritorno dell’investimento o necessità delle start-up. Qualcuno anche suggerisce che dipende dall’esperienza che gli imprenditori hanno e che gli imprenditori con esperienze precedenti danno risposte diverse per quanto riguarda la ricerca di denaro e il percorso internazionale.
Visto che il tema finanziamento è ricorrente ed è emerso anche durante le interviste si è chiesto agli esperti cosa ne pensano al riguardo e loro non sono d’accordo che non ci sono abbastanza investitori, anzi sostengono che ci sono più investitori e soldi di sempre. Inoltre, ritengono che, anche se molte start-up richiedono inizialmente finanziamenti, spesso quello non è il vero problema, ma necessitano misure di sostegno per quanto riguarda la strategia, il team, le presentazioni, il business model, ecc. Qualcuno sostiene che un network efficiente è importante uguale alla raccolta di fondi, mentre qualcun altro sostiene che più denaro favorirebbero solamente un’imprenditorialità più improduttiva. Da un’intervista invece è emerso che più soldi non aumentrebbe il numero di nuove start-up, ma aumenterebbe la probabilità di sopravvivenza e la possibilità di crescere al posto di dover vendere l’azienda troppo presto (Vuilleumier, e-mail, 20.11.2019).
0 0.5 1 1.5 2 2.5 3 3.5 4 4.5
Valutazione efficacia
Experts n=6 Start-ups n=39Figura 34: Confronto valutazione pertinenza incentivi
Fonte: elaborazione dell’autore in base ai risultati dei sondaggi
Le piattaforme di crowdfunding non sono particolarmente amate dalle start-up né per quanto riguarda l’efficiacia, che la pertinenza, probabilmente perché non sono molto conosciute e, come emerso dall’intervista con l’ERSL, sono più adatte per importi relativamente piccoli (Di Casola, intervista diretta, 29.10.2019). Molta differenza è stata notata anche nella valutazione dei premi e sfide, per i quali le start-up percepiscono sia maggiore efficacia che pertinenza rispetto agli esperti. Probabilmente dovuta alla visibilità che le start-up conseguono grazie all’ottenimento di un premio e alla pubblicità mediatica che gli viene fatta, infatti alcuni sono molto conosciuti e vengono pubblicizzati molto dagli organizzatori. Anche per quanto riguarda i programmi di internazionalizzazione è stata misurata una grande differenza tra i due gruppi. Le start-up reputano anche questo incentivo molto più importante in pertinenza ed efficacia rispetto agli esperti e infatti, molte start-up hanno criticato questo punto come una mancanza nell’ecosistema. Si potrebbe ipotizzare che non è ancora stata riconosciuta l’importanza di questo bisogno delle start-up, infatti da alcune interviste agli attori dell’ecosistema è emerso che si vogliono favorire start-up locali e che portano lavoro sul territorio e quindi forse non si da abbastanza importanza anche all’espansione al di fuori dei confini nazionali, ma che effettivamente è un bisogno che le start-up hanno.
In generale si può dire che le start-up vedono soprattutto il proprio caso e i benefici ottenuti, quindi se hanno utilizzato un incentivo che gli è stato utile la loro valutazione sarà automaticamente positiva, mentre gli esperti avendo una visione globale riescono a dare una valutazione complessiva ed oggettiva.
0 0.5 1 1.5 2 2.5 3 3.5 4 4.5 5
Valutazione pertinenza
Experts n=6 Start-ups n=31Più della metà degli intervistati ha affermato che vi sono aree per le quali manca assistenza. Per le start-up, alcune delle aree menzionate sono le questioni giuridiche, i finanziamenti, le questioni doganali e le questioni di import-export, mentre per gli esperti i settori riguardavano la qualità del mentoring, il conflitto di interessi dei coach / trainer / business angel e il supporto finanziario. La maggior parte degli esperti conferma che manca l’assistenza legale, un esperto però fa notare come il suo ufficio offra consulenza legale e doganale, ma dall’esperienza fatta sembra che le start-up non siano interessate a tali questioni. Qualcuno invece fa notare che spesso le start-up non ammettono che le lacune sono all'interno del loro progetto, in termini di team e modello di business. Come emerso dall’intervista con Innosuisse e dal loro studio pubblicato nel 2019, i fattori quali il team, il modello di business e la tempistica rimangono gli elementi più importanti e il successo di una start-up dipende per il 90% da questi fattori (Falk, e-mail, 20.12.2019). Qualcun altro fa notare che le persone coinvolte non sempre hanno sufficiente esperienza, aspetto emerso anche in alcune interviste.
Dalle interviste, sono emersi molti spunti interessanti, ma un aspetto comune, sia dalle start- up che dagli esperti e attori del sistema, è la necessità di migliorare la comunicazione con storie di successo e mappando le offerte. Tramite la diffusione delle storie di successo si riesce ad aumentare la visibilità dell’imprenditorialità come possibile scelta di carriera, incentivare i potenziali investitori ad investire in start-up e creare un network tra start-up nascenti e start-up di successo trasmettendo loro gli insegnamenti avuti tramite il racconto delle loro esperienze. Mappando le offerte disponibili per le start-up, si crea una maggiore trasparenza e si aiuta le start-up nel trovare le informazioni necessarie e scegliere di conseguenza a quale programma desiderano partecipare che risponda maggiormente alle loro esigenze.