II. L A COMPRENSIONE NELL ’ INSEGNAMENTO SCOLASTICO E UNIVERSITARIO
4) Nell’epoca del confronto globale le comunità locali sono chiamate ad assumere un ruolo di protagoniste, a valorizzare la loro identità.
Il quarto testo è stato generalmente compreso (18 forme accolte di cui 2 riprendono la forma originale) anche perché le sostituzioni possibili sono molteplici sebbene si discostino dal significato origi- nale della frase complessa.
Sono state accettate, ad esempio, espressioni quali invitate, de-
stinate, spinte, obbligate e pronte. I primi tre casi mantengono
l’idea che le comunità locali siano designate a svolgere un determi- nato ruolo in un preciso momento; il quarto aggiunge un senso di costrizione rispetto al nuovo ruolo che dovrebbero assumere le co- munità; l’ultimo, invece, cambia il significato del testo senza però comprometterne la coerenza: le comunità locali, infatti, sono pronte, cioè si trovano nella effettiva condizione di poter avere un determinato ruolo.
Non sono state accolte, invece, forme come caratterizzate, ado-
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tico dovuti alla reggenza (“ad assumere”) e rientrano, dunque, nel terzo gruppo di criticità.
Inoltre le forme adoperate e condotte non mantengono solida- rietà semantica con le parti restanti dell’enunciato: una comunità locale non può essere adoperata né condotta. In pratica si tratta di improprietà di selezione semantica che hanno a che fare con le co- siddette collocazioni15 e che, pertanto, rientrano nel primo gruppo
di criticità.
5) Il Centro opera come punto di raccordo fra il mondo della ricerca accademica e le associazioni che esprimono le istanze delle comunità locali.
Il quinto riempimento è risultato complessivamente facile (20 forme accettate di cui 2 ripropongono l’espressione originale).
Tra le sostituzioni accolte vi sono le espressioni esigenze, ri-
chieste e identità. Se col primo caso viene mantenuta l’idea di pre-
tendere qualcosa, col secondo il significato rimane più generico mentre col terzo il testo cambia complessivamente pur rimanendo coerente dal punto di vista semantico: le associazioni, infatti, di- ventano espressione dei caratteri peculiari delle comunità locali.
Non sono state, invece, accettate sostituzioni quali capacità, ca-
ratteristiche e voci (primo gruppo). La prima forma, infatti, dà
luogo ad un’improprietà di selezione semantica in quanto le asso- ciazioni non possono esprimere le capacità di una certa comunità. Le altre due sono troppo generiche e per di più il termine voci è inadatto al contesto per quanto riguarda il registro richiesto.
6) È singolare la pratica di raccogliere testi popolari presso bambini e informatori giovani, spesso trascurati come fonti.
L’ultimo testo non è stato generalmente compreso (solo 4 sosti- tuzioni accettate di cui 1 coincide con l’espressione originale). In molti casi infatti il significato dell’attributo del predicato nominale non è stato tenuto debitamente in considerazione dando luogo a testi incoerenti dal punto di vista logico-semantico.
Tra i riempimenti accolti ci sono i sinonimi tralasciati e sottova-
lutati e la forma veritieri. Per quanto riguarda quest’ultima sostitu-
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15 Si ricorda che le collocazioni creano solidarietà semantiche tra parole, e dunque restrizioni lessicali, dovute all’uso di esse in una determinata lingua.
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zione, essa cambia il significato complessivo del testo ma senza creare incoerenze.
Non sono state accettate (primo gruppo), invece, molte forme tra le quali utilizzati, usati, utili, assunti, interpellati e considerati che, come detto sopra, entrano in contraddizione coll’attributo “singo- lare” del predicato.
Infine anche le forme usarle, usate e solo non sono state accolte (terzo gruppo) perché creano problemi di natura sintattica. Le prime due, infatti, oltre alle considerazioni fatte sopra, non rispet- tato la concordanza (v. il maschile “testi”) e la prima, in partico- lare, è mal selezionata anche per quanto riguarda il ricorso all’in- finito con ripresa pronominale. Da ultimo l’avverbio solo non ser- ve a colmare il vuoto sintattico da riempire.
2.3 La prova C: analisi delle criticità
La versione della prova C è stata complessivamente svolta da 25 studenti.
1) Nel lessico le innovazioni sociali, politiche, culturali trovano immediata
espressione per la via dei neologismi.
Tra le forme accolte nel primo riempimento (in totale 16 di cui 1 ripropone la forma originale) vi sono le espressioni ricezione, col-
locazione e diffusione. Nei primi due casi rimane inalterato il signi-
ficato secondo il quale le “innovazioni sociali, politiche, culturali” hanno avuto un’assimilazione o comunque una sistemazione attra- verso la “via dei neologismi”. Nel terzo caso, invece, l’intera frase rimane coerente anche se assume un significato diverso rispetto al testo origine visto che il termine diffusione fa riferimento all’idea di divulgazione.
Non sono state invece accolte espressioni come considerazione o integrazione che possiamo far rientrare nel primo gruppo di criti- cità. Entrambe le espressioni, infatti, non presentano continuità se- mantica con le parti restanti dell’enunciato: un’innovazione non può trovare considerazione o integrazione. Ancora una volta si tratta di improprietà di selezione semantica.
Allo stesso modo non è stata accettata la parola strada che è un termine usato in senso figurato ma troppo generico e di registro non appropriato al contesto di partenza e pertanto classificabile sempre tra le criticità del primo gruppo.
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Infine non sono state accolte le espressioni maniera e adeguat-
tezza (si noti anche l’errore di ortografia) che inficiano la compren-
sione del testo e che dunque rientrano nel secondo gruppo di criti- cità.
2) Lo sviluppo enorme di questo tipo si ha a cominciare dalla prima guerra mondiale, ma non manca qualche precedente antico.
Il secondo testo proposto è risultato più difficile del primo e sono stati accolti solo 9 riempimenti di cui 6 coincidono con la forma originale.
È stata accettata soltanto la forma senza.
Alcuni casi denotano incomprensioni del testo (secondo gruppo). Si tratta di riempimenti tramite preposizione come da op- pure verbi quali riprende e ritrova.
Molti altri casi sono stati esclusi per problemi connessi alla mor- fosintassi (terzo gruppo). Infatti sono stati usati verbi alla forma attiva mentre si sarebbe dovuto anteporre il si passivante per ren- dere corretta la frase. Questo vale per l’uso di verbi come
dimentica, riscontra. Da segnalare, comunque, che il verbo riscon- trare, anche se usato col si passivante, sarebbe stato scorretto in
quanto non tiene conto del ma avversativo. Per questo stesso mo- tivo non sono stati accettati verbi quali esiste, ha. Non è stato nep- pure accolto il gerundio escludendo.
3) Occorre non solo saper intendere storicamente i caratteri dei popoli e delle epoche, ma anche non dimenticare che questi non sono che l’ordito: invece la trama dev’essere composta di fatti linguistici.
Il terzo testo è stato compreso da meno di un terzo degli studenti nonostante presentasse la parola “ordito” che richiama in modo in- tuitivo “trama”.
È stato, comunque, accolto il termine base che, per quanto gene- rico, non altera il senso della frase.
Non sono stati accolti, invece, molti casi che in generale deno- tano la non comprensione del testo (secondo gruppo): lingua, sto-
ria, comprensione, cultura, letteratura, causa, linguistica.
Infine non sono state accettate le forme dove e fenomeno che creano problemi di sintassi (terzo gruppo) dovuti all’ingiustificato uso del dove e all’errata concordanza tra articolo e sostantivo.
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4) Compito dei cultori della lingua è non quello puramente negativo di combattere contro il forestierismo, ma di cercare o addirittura di coniare il termine che occorre.
Il quarto testo è stato in generale compreso (18 riempimenti ac- colti di cui 7 ripropongono la forma originale).
Tra le forme accettate ricordiamo inventare e creare apparte- nenti al lessico fondamentale16 e le forme fissare e fornire che attri-
buiscono un significato diverso alla frase ma non ne inficiano la comprensione.
Non è stato accolto il verbo stabilire in quanto non si può stabi- lire un termine (nel senso di ‘parola’): si tratta, infatti, di un’im- proprietà di selezione semantica da collegare al primo gruppo di criticità.
Non sono state nemmeno accettate alcune forme perché com- promettono la comprensione del testo (secondo gruppo) come i verbi definire, comprendere, analizzare e copiare. Altri verbi usati potrebbero anche essere in sé e per sé corretti ma non tengono conto del climax presente nel testo e segnalato dall’avverbio addi-
rittura: si tratta di sostituzioni quali trovare e adattare.
5) In che cosa l’operaio ed il lavoratore pagati a cottimo sono diversi