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Ovviamente in base ai dati ottenuti è stato possibile operare un confronto tra la tossicità di queste sostanze nei confronti degli indicatori scelti e una comparazione con i risultati presenti in letteratura per altre specie marine ed estuarine.

Non è detto, infatti, che un contaminante abbia lo stesso effetto su due tipologie diverse di organismi: può risultare più tossico o meno, in base alle caratteristiche genetiche delle specie ed al meccanismo d’azione, il quale può essere più efficace su determinate specie oppure su altre.

I risultati ottenuti con l’Imidacloprid per M. insidiosum appaiono più alti in questo lavoro rispetto a quanto riportato in letteratura su altri crostacei, dal momento che qui risulta una EC50 maggiore a

5000 µg L-1, mentre nei documenti di riferimento abbiamo una soglia intorno a 34,1 µg L-1 per il

crostaceo Mysidopsis bahia in un test di mortalità a 96 ore (Pisa et al., 2015). Questa maggiore resistenza di M. insidiosum è dovuta probabilmente alla maggior resistenza spesso rilevata in organismi infaunali estuarini rispetto a organismi del suprabenthos.

Per quanto riguarda A. tonsa, i dati ottenuti fanno supporre che i copepodi siano un indicatore più sensibile alla presenza di Imidacloprid in ambiente, anche nel breve periodo.

Si possono confrontare i dati ottenuti per A. tonsa con quelli di altri organismi indicatori presenti in letteratura nei confronti delle stesse sostanze. Questo organismo risulta più sensibile rispetto a tutti gli altri indicatori, in particolare dell’altro organismo qui impiegato, ovvero M. insidiosum. Se si confronta con altri indicatori ancora, invece, il dato ottenuto con il test LDR su A. tonsa risulta tra i più bassi in assoluto, confrontabile solamente a quello riportato per Callinectes sapidus (Tabella 7). I risultati del test acuto, dopo 48-h di esposizione, sono invece in accordo con i dati relativi a P.

monodon.

Per quanto riguarda l’Imidacloprid, in letteratura sono inoltre presenti dati riguardanti test con

Mysidopsis bahia a 96 ore, con EC50 di 34,1 µg L-1, NOEC di 13,3 µg L-1 (Pisa et al., 2015), con

Artemia spp. a 48 ore, per cui viene riportata una LC50 pari a 361000 µg L-1 (Song et al., 1997), con

P. monodon sempre a 48 ore, con una LC50 pari a 175 µg L-1 (Hook et al., 2018), e con Callinectes

sapidus, in un test a 24 ore, riportando una LC50 di 10 µg L-1 con le megalopae (Osterberg et al.,

2012).

Tabella 7. Dati di letteratura relativi alla tossicità di imidacloprid nei confronti di crostacei di ambiente marino ed estuarino.

Specie Esposizione Endpoint Tossicità (µg L-1) Riferimento

Acartia tonsa 120-h sviluppo larvale EC50 = 7,9 questo lavoro NOEC = 0,01 24-h mortalità adulti LC50 > 5.000 48-h LC50 = 184

Monocorophium insidiosum 96-h mortalità adulti LC50 > 2.560 questo lavoro

Mysidopsis bahia 96-h mortalità adulti LC50 = 34,1 Pisa et al., 2015

Artemia spp. 48-h mortalità adulti LC50 = 361.000 Song et al., 1997

Paeneus monodon 48-h mortalità adulti LC50 = 175 Hook et al., 2018

Callinectes sapidus 24-h mortalità larvale LC50 = 10 Osterberg et al., 2012

Guardando ai dati di tossicità da letteratura e confrontandoli con quelli ottenuti da noi per M.

insidiosum, i risultati del Methiocarb risultano essere quasi perfettamente coincidenti, essendo

registrato un dato di LC50 compreso tra 51 e 65 µg L-1 per il crostaceo Palaeomonetes pugio in un

test di mortalità a 96 ore (Brunson et al., 1985), quindi come quello condotto qui con M. insidiosum, in cui si ottengono LC50 compresi nell'intervallo tra 52 e 75 µg L-1 (Tabella 8). Possiamo affermare

inoltre che A. tonsa, in riferimento al methiocarb, sia meno sensibile al contaminante rispetto ad altri indicatori, poiché alcuni crostacei presentano LC50 più basse, fino al caso estremo di A. bahia

che ha una EC50 di 3,32 µg L-1 per il test cronico a 28 giorni, avente come endpoint la crescita

(Tabella 8).

Tabella 8. Dati di letteratura relativi alla tossicità di methiocarb nei confronti di crostacei di ambiente marino ed estuarino.

Specie Esposizione Endpoint Tossicità (µg L-1) Riferimento

M. insidiosum 96-h mortalità adulti EC50 = 52 - 75 questo lavoro

A. tonsa 24-h mortalità adulti LC50 = 474 questo lavoro 48-h LC50 = 147 Amerycamysis bahia

96-h mortalità adulti EC50 = 12,4

Wildlife International Inc.1

28-d crescita EC50 = 3,32

Palaeomonetes pugio 4-d mortalità adulti LC50 = 51 - 65 Brunson et al., 1985

Penaeus duorarum 48-h mortalità adulti LC50 = 32 EPA Reasearch Labs1

1Dati disponibili presso il database USEPA OPP Pesticide Ecotoxicity Database (https://ecotox.ipmcenters.org/)

Per quanto riguarda altri organismi marini, non appartenenti al subphylum dei crostacei, dati di tossicità sono disponibili per il Methiocarb per alcune specie di pesci e di molluschi, tra cui

Crassostrea virginica, che in un test a 96-h in cui viene considerato come endpoint di riferimento la

crescita della conchiglia, presenta un’EC50 pari a 1000 µg L-1. Per questo si può ipotizzare che A.

tonsa, restituendo una concentrazione di effetto più bassa, risulti essere un organismo decisamente

più sensibile rispetto ai molluschi, mentre gli anfipodi risultano decisamente più resistenti anche dei molluschi all'azione di questo carbammato (Tabella 9).

Per quanto riguarda i pesci, Menidia menidia, impiegata in un test a 96-h di mortalità, restituisce un valore di LC50 compreso tra 51 e 57 µg L-1 (Tabella 9), mentre Cyprinodon variegatus in un test

della stessa durata, presenta una resistenza significativamente superiore (LC50 = 3.010 µg L-1).

Queste differenze sottolineano come la risposta al Methiocarb sia molto eterogenea e specie- specifica, anche tra organismi appartenenti agli stessi gruppi sistematici. Rispetto alle 2 specie di pesci considerate, M. insidiosum si pone agli stessi livelli di M. menidia, almeno per quanto concerne i dati di tossicità acuta in nostro possesso. Al contrario, A. tonsa dal punto di vista della tossicità acuta risulta più resistente di M. menidia ma al contempo più sensibile di C. variegatus. La mancanza del dato cronico riguardo A. tonsa non consente di fare confronti sugli effetti a lungo termine.

Tabella 9. Dati di letteratura relativi alla tossicità di methiocarb nei confronti di molluschi e pesci marini.

Specie Esposizione Endpoint Tossicità

(µg L-1) Riferimento

Molluschi

Crassostrea virginica 96-h Sviluppo

NOEC = 560

Brunson et al., 1985 LOEC = 1.000

EC50 = 1.000

Pesci

Menidia menidia 96-h mortalità adulti

LC50 = 53,5 EA Engineering1 NOEC = 40 Brunson et al., 1985 LOEC = 100 LC50 = 51 - 57 Cyprinodon variegatus 96-h mortalità adulti LC50 = 3.010

Wildlife international Inc.1

33-d crescita LOEC = 15

1Dati disponibili presso il database USEPA OPP Pesticide Ecotoxicity Database (https://ecotox.ipmcenters.org/)

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