• Non ci sono risultati.

Congiuntura economica e potenzialità di sviluppo del mercato edilizio

di riferimento nazionale ed internazionale

DECRETO 26 giugno 2015 Schem

I.1.3 Congiuntura economica e potenzialità di sviluppo del mercato edilizio

In Europa il settore delle costruzioni incide per circa il 10% del PIL dell'UE, impiegando oltre 32 milioni di persone, con un fatturato complessivo di € 1305 bnp all’anno. Secondo i dati forniti nel Rapporto Annuale EBC aggiornati al 2014, il settore delle costruzioni nell'UE conta 3 milioni di imprese edili, di cui circa il 95% sono PMI che generano l’80% della produzione economica dell’industria edile impiegando l’83% della forza lavoro nel suo insieme. Il successo e la crescita del settore è dunque fortemente dipendente dalla ripresa economica delle PMI in un mercato globale altamente competitivo. Inoltre più del 50% di tutti i materiali estratti dalla Terra si trasformano in materiali e prodotti da costruzione.

In un quadro congiunturale economico che non mostra ancora segni di ripresa, il settore delle costruzioni resta uno più colpiti dalla crisi iniziata nel 2008, non solo a livello nazionale ma anche a livello europeo. Negli ultimi anni, le misure di consolidamento delle finanze pubbliche che hanno ridotto gli investimenti sui lavori pubblici, la cornice economica complessivamente debole, l’alta disoccupazione e la bassa fiducia dei consumatori hanno diminuito il potenziale dell’edilizia residenziale e non residenziale nel 2013.

Secondo Euroconstruct - la rete di centri di ricerca sulle previsioni per il settore edile in Europa - nel 2013 la produzione è scesa in media del 3% in termini reali rispetto al 2012. Nel 2015 è prevista una moderata crescita del settore dell’1,9%, ma secondo gli esperti le previsioni dovrebbero essere più favorevoli a partire dal 2016.

Per il momento, un incremento della produzione nel settore edile si è registrato prevalentemente nei Paesi del Nord Europa (Danimarca) e nei Paesi dell’Europa Centrale (Germania e Austria), mentre nei Paesi Occidentali, il 2013 ha visto calare la produzione in termini reali del 2,7%: tra i Paesi più colpiti dalla crisi immobiliare ci sono Italia (-7,9%) e Portogallo (-11,5%) .

In particolare, se si osserva la situazione del mercato delle costruzioni in Italia, non esistono ancora segnali sufficientemente robusti che lascino intravedere speranze in una ripresa dalla crisi. Ciononostante, seppur in un clima di sfiducia generale contraddistinto da una persistente incertezza di fondo legata soprattutto alle variabili economiche e politiche, si rilevano dei segnali che inducono a pensare ad una sostanziale stabilizzazione delle tendenze del mercato edilizio mentre, per taluni segmenti del settore (residenziale e riqualificazione), è addirittura presumibile una possibile inversione di tendenza nel medio periodo. In un ciclo economico recessivo come quello che stiamo attraversando, da un confronto tra il mercato delle nuove costruzioni e quello degli interventi sull’esistente, emerge una sostanziale differenza tra i trend di mercato: il settore delle nuove costruzioni registra una contrazione dei volumi di investimento che perdura senza soluzione di continuità 2007, anno dal quale il comparto ha sostanzialmente perso circa la metà del suo valore; gli interventi di riqualificazione, di ristrutturazione e di recupero dell’esistente mostrano invece

Università di Firenze - Dottorato in Architettura – Indirizzo in Tecnologia dell’Architettura - ciclo XXVIII 40 una sostanziale tenuta rispetto alla crisi anticipando i segni di un’incoraggiante

ripresa per i prossimi anni.34

Nel 2014 la recessione che interessa il settore delle costruzioni è diminuita d’intensità, confermando tassi di crescita negativi per il segmento delle nuove costruzioni e una buona tenuta del segmento della ristrutturazione edile ma, in generale non vi sono ancora evidenti segnali di un’inversione di tendenza nel breve periodo.

Solo nel 2014, sotto l’influenza dalle politiche di incentivazione fiscale, il settore del rinnovo ha registrato una leggera crescita dello 0,5% rispetto all’anno precedente , grazie all’aumento della domanda da parte di privati per interventi di ammodernamento ed efficientamento energetico.

Fig.I.8.Variazioni degli investimenti nel settore delle costruzioni (2004-2013). Fonte UNICMI

Il comparto delle nuove costruzioni, che tende a svilupparsi su periodi di tempo più lunghi ed è caratterizzato da tassi di rischio più elevati, risulta penalizzato in quanto richiede impegni finanziari ben più ingenti rispetto a quelli necessari per gli interventi di riqualificazione e ristrutturazione edilizia sull’esistente.

Il comparto del rinnovo sull’esistente ha già mostrato e sta dimostrando una maggiore dinamicità rispetto a tutti gli altri segmenti del mercato delle costruzioni, riguardando sempre più spesso interventi di piccola entità attivati prevalentemente da micro-finanziamenti dei privati e risultando più sensibile agli interventi di politica fiscale quali ad esempio gli incentivi per le ristrutturazioni. Ciononostante, questo fenomeno difficilmente potrà configurarsi come elemento trainante verso una ripresa e, per i prossimi anni, si prevede già una contrazione del mercato in cui si consolideranno i processi ed i meccanismi di selezione tra i diversi operatori del settore.

Solo in tempi più recenti l’attenzione del mercato e degli operatori di settore si è spostata su comparti produttivi che hanno saputo cogliere le istanze di

34

Università di Firenze - Dottorato in Architettura – Indirizzo in Tecnologia dell’Architettura - ciclo XXVIII 41

sostenibilità ambientale e di risparmio energetico sostenute dalla graduale diffusione della bioedilizia e del greenbuilding, operando una profonda trasformazione nel processo di produzione attraverso la sperimentazione e l’industrializzazione del processo edilizio, ovvero nell’integrazione, all’interno di una struttura edilizia esistente o di nuova costruzione, di componenti realizzati in stabilimento e montati in cantiere.

In questo percorso di innovazione occorre distinguere tra:

- i produttori di materiali e prodotti per l’edilizia, realizzati in fabbrica e poi montati in cantiere;

- i produttori di componenti e sistemi tecnologici che integrano nella loro struttura tali materiali.

Riguardo ai primi, il percorso di innovazione ha avuto inizio da più tempo rispetto ai secondi, beneficiando spesso degli effetti del trasferimento tecnologico provenienti da altri settori industriali caratterizzati da forti spinte all’innovazione (ad esempio l’uso degli isolanti multi riflettenti in copertura e sulle pareti, derivati dall’industria aerospaziale).

Nel caso delle tecnologie, la diffusione sul mercato di nuovi sistemi costruttivi è un fenomeno più recente: la disponibilità di tecnologie di assemblaggio a secco, in legno e in acciaio, già sperimentate da decenni soprattutto in ambito europeo, va incontro alle istanze di carattere economico ed ambientale, ovvero la necessità di contenere i costi di produzione e di soddisfare la richiesta di altissime prestazioni energetiche negli edifici.

L’innovazione si concentra sull’involucro edilizio (pareti esterne, coperture e infissi), laddove avvengono gli scambi termo igrometrici e di ventilazione tra l’ambiente esterno e quello interno, e negli impianti, deputati a fornire e regolare i flussi energetici dell’edificio.

Secondo quanto esposto dalla UNICMI nel rapporto di mercato 2015, il comparto dell’involucro edilizio si caratterizza per un’elevata frammentazione dell’offerta e per la prevalenza di aziende di piccole e medie dimensioni, spesso a carattere artigianale: su circa 12.000 aziende, solo 1.857 aziende (pari al 15% della popolazione) sono società di capitali.

All’interno di questo mercato, i costruttori di sistemi di facciate, aziende di medie e grandi dimensioni specializzate nella realizzazione di involucri architettonici hanno intrapreso due indirizzi prevalenti per reagire alla crisi: operare nell’ambito delle riqualificazioni di edifici esistenti proponendo l’integrazione di nuovi sistemi di facciata moderne, funzionali e ad alte prestazioni; ritagliarsi quote crescenti di mercato nel settore del greenbuilding.

Questa tendenza appare già marcata a livello europeo, e potrebbe offrire buone prospettive di crescita anche a livello nazionale, generando la nascita di un segmento di mercato nuovo in via di sviluppo.

La direttiva 2010/31/EU costituisce di fatto un invito a compiere i primi passi in questa direzione: gli obiettivi definiti dal quadro tecnico normativo italiano ed europeo per i Nearly Zero Energy Building (NZEB) richiedono livelli prestazionali sempre maggiori per i componenti ed i sistemi dell’involucro edilizio.

A tale scopo, i produttori si stanno muovendo in due direzioni: elevare a livelli estremi le prestazioni per i componenti di tipo tradizionale e favorire soluzioni e

Università di Firenze - Dottorato in Architettura – Indirizzo in Tecnologia dell’Architettura - ciclo XXVIII 42 tecnologie di involucro edilizio di tipo dinamico, sistemi in grado di adeguarsi

all’evolvere delle condizioni ambientali esterne ed interne.

L'applicazione di tali requisiti, insieme con l'attuale rallentamento dell'economia e all’aumento dei prezzi dell’energia atteso nei prossimi anni, incoraggiano gli operatori del settore a indirizzare i propri investimenti in settori caratterizzati da forti spinte all’innovazione e alla ricerca aprendo le porte verso nuovi mercati più promettenti: ne è un chiaro esempio il mercato dei materiali “avanzati” ad alte prestazioni utilizzati per la realizzazioni di prodotti destinati all’isolamento termico.

Università di Firenze - Dottorato in Architettura – Indirizzo in Tecnologia dell’Architettura - ciclo XXVIII 43

Cap. I.2

Prodotti e sistemi di involucro edilizio