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LA NASCITA DEL CALIFFATO ARABO E I SUOI RAPPORTI CON L'IMPERO BIZANTINO CONFLITTUALITA' O CONTINUITA'?

2.1 Scontro arabo-bizantino: le origini del Dar el-Islam e le prime conquiste

2.1.1 La conquista di Siria e Palestina

Siria e Palestina erano terre profondamente cristiane, in quanto il Credo era nato in queste lande e proprio ad Antiochia i seguaci di Cristo vennero chiamati per la prima volta Cristiani. Durante i primi tre secoli dopo la venuta di Cristo, la Cristianità aveva convissuto con le altre religioni diffuse nel Levante, ma dal VI secolo il Cristianesimo divenne la religione maggiormente diffusa sia nelle città che nelle campagne102.

Le terre di Siria e Palestina nell'anno della morte di Maometto (632) erano sottoposte al controllo di Costantinopoli e, in quanto province dell'Impero Bizantino, erano controllate da un governatore, pagavano le tasse alle autorità imperiali e possedevano una milizia al servizio imperiale. Il Cristianesimo fu fondamentale nello sviluppo della società delle province in quanto essendo la religione ufficiale dell'Impero, solo un cristiano poteva assumere un ruolo di prestigio nell'amministrazione sociale. Ma i fedeli nel Levante erano ben lontani dall'essere un gruppo omogeneo, nel VI secolo emersero infatti profonde differenze tra vari gruppi di credenti che portarono ad un importante dibattito teologico che ruotava attorno alla divinità di Cristo e alla sua incarnazione. La disputa religiosa vedeva il confronto tra i Diofisiti, i quali sostenevano la doppia natura di Cristo sia umana che divina, e i Monofisiti, che credevano invece in una sola natura divina di Cristo. Dal momento che le autorità imperiali erano fermamente Diofisite, i seguaci del Monofisismo, ritenuti eretici, vennero spesso perseguitati. Questo significò che una parte importante della popolazione cristiana delle province era ostile al governo imperiale e per tanto non aveva interesse nel supportare le

101Ibid., p.44.

102H. KENNEDY, The Great Arab Conquest. How the spread of Islam changed the World we live

autorità ecclesiastiche costantinopolitane contro gli invasori103.

Come già menzionato precedentemente la prosperità delle città siriane e palestinesi si interruppe bruscamente nel 540, con l'arrivo della prima ondata di peste bubbonica che provocò un alto tasso di mortalità e il degrado urbano tanto che molte delle città e dei villaggi fiorenti della zona si svuotarono iniziando un periodo di decadenza104. La situazione peggiorò

ulteriormente quando all'inizio del VII secolo i Persiani invasero e conquistarono gran parte dei territori imperiali levantini. Nonostante il controllo da parte dell'Impero sul Mediterraneo orientale venne restaurato, grazie alle fortunate campagne militari intraprese da Eraclio al termine della terza decade del VII secolo, la momentanea perdita di Siria e Palestina rappresentò di fatto l'inizio del tracollo del potere bizantino nel Levante. Le battaglie combattute contro l'esercito di Persia ebbero infatti effetti devastanti, tra cui i più gravi si manifestarono nella perdita di familiarità con le tradizioni dell'amministrazione imperiale. Infatti per gran parte del tempo in cui Maometto portò avanti la sua missione la Siria e la Palestina erano state governate dai Persiani, non dai Bizantini, e solo nel 630, un paio d'anni prima della morte del profeta, il controllo bizantino venne ristabilito completamente. Di fatto un'intera generazione era cresciuta senza l'esperienza e il ricordo del governo bizantino e senza alcun motivo, di conseguenza, per essere fedele a Costantinopoli. Riemersero, inoltre, le differenze che avevano diviso la comunità religiosa durante il VI secolo105, e

103Ibid., pp. 67-68.

104Riguardo l'epidemia di peste del VI secolo si veda: W. ROSEN, Justinan's Flea: the First

Great Plague and the End of the Roman Empire, Penguin Books, London, 2008.

105L'imperatore Giustino II nel 566/7 aveva emesso un documento per l'unificazione della Chiesa, conosciuto come Henotikon, che venne però rifiutato dai vescovi monofisiti nel 567 quando si riunirono a Kallinikon. Nel 571 Giustino II emanò un secondo editto in cui sottolineava la doppia natura di Cristo, umana e divina, confermando ed estendendo quanto detto da Giustiniano I nell'editto del 551 dopo il Concilio di Calcedonia. I Monofisiti, dal momento che rigettarono i principi espressi nell'Henotikon, vennero duramente perseguitati. Il regno di Giustino II terminò nella persecuzione e nella repressione. Il suo successore Tiberio II, adottò una linea più pragmatica e così la Chiesa Monofisita, che durante il suo regno non venne perseguitata, consolidò la sua organizzazione. Una politica di repressione venne riadottata durante il regno di Maurizio, la quale non riuscì però a ridurre l'influenza del Monofisismo nè a danneggiare la sua

nonostante l'imperatore Eraclio fosse determinato a rinforzare la conformità religiosa, la popolazione cristiana del Levante rigettò la nuova imposizione dottrinale106. Quindi, il fatto che le prime guarnigioni musulmane apparvero

nella regione siro-palestinese immediatamente dopo i traumatici eventi della guerra romano-persiana, si dimostrò essere il principale prerequisito per il successo islamico. Se l'Islam fosse nato anche solo 50 anni prima e se i primi musulmani avessero attaccato la Siria e la Palestina nel 580 invece che nel 630, con tutta probabilità la spedizione non avrebbe avuto successo dal momento che le province erano controllate puntualmente dai governatori imperiali e le strutture difensive territoriali ben munite107.

La Siria, il territorio più familiare ai leader delle comunità islamiche, divenne il primo obiettivo della neonata armata araba. Maometto stesso aveva visitato la Siria, secondo la tradizione, prima di cominciare la sua missione e per questo motivo Gerusalemme divenne il primo luogo verso il quale si rivolgeva la preghiera, prima della Mecca108. Quando Maometto, alla fine della sua vita,

era alla ricerca di nuove risorse per lo Stato Islamico guardò subito alla Siria che, nonostante la pestilenza, era ancora la fonte principale di approvigionamento di prodotti quali olio, vino e grano. I primi attacchi, che si rivelarono poco di successo, ebbero luogo negli ultimi due anni della vita del Profeta. Fu dopo la morte di Maometto che le spedizioni verso la Siria determinarono la vera conquista del paese. Il succedersi degli eventi è confuso ma con estrema certezza la campagna militare iniziò nella primavera del 632 e otto anni dopo, nel 640, tutta la Siria, tranne la città costiera di

organizzazione. Lo Scisma tra il Diofisismo di Calcedonia e il Monofisismo delle province orientali, riemerse come questione centrale durante il regno di Eraclio, quando, con la riconquista dei territori dopo le guerre con i Persiani, lo stato e la Chiesa Imperilae lavorarono in modo congiunto per restaurare l'Impero e ristabilire l'Ortodossia. HALDON, Byzantium in the...op.cit., pp.297-299.

106HALDON, Byzantium in the...op.cit., p.300.

107KENNEDY, The Great Arab Conquests...op.cit.,pp.78-70.

108DONNER, Maometto e le origini dell'Islam...op.cit., p.46-47; A. ELAD, Medieval Jerusalem

and Islamic Worship. Holy Places, Ceremonies, Pilgrimage, E.J.BRILL, Leiden, 1995, pp.62-

Cesarea Marittima, si trovava sotto il controllo Musulmano109.

Alla morte di Maometto il controllo sulla società e sulle armate arabe venne assunto da Abu Bakr (573-634), il primo uomo a convertirsi all'Islam e il primo califfo110 della storia. Il regno di Abu Bakr fu corto, in quanto morì solo

nel 634, ma mantenne salda la tradizione del profeta e guidò la comunità islamica sulla via dell'espansione. Umar (577-644), il suo successore, continuò la strada intrapresa da Abu Bakr portando a conclusione la conquista di Iran, Iraq, Siria ed Egitto, cambiando di fatto il volto del mondo antico. Nel 637 la guarnigione bizantina in Siria venne definitivamente distrutta e il territorio si aprì senza più ostacoli alle armate musulmane. Con la caduta di Damasco, l'imperatore bizantino, Eraclio, che aveva diretto le battaglie senza mai scendere veramente in campo, abbandonò la Siria passando per una Cilicia in condizioni devastate, colpita più volte da raids, e si ritirò nelle sicure fortezze dell'Anatolia. Nel 638, poi, cadde in mano islamica, come diretta conseguenza di una visita del califfo, anche la città di Gerusalemme che fino a quel momento era stata sotto il saldo controllo del patriarca Sofronio, il quale si sarebbe arreso ai nuovi dominatori solo davanti al califfo in persona.111