CONSEGUENZE DELLA DESERTIFICAZIONE IN CINA
3.2 CONSEGUENZE ECONOMICHE
In Cina, le perdite economiche dirette annuali dovute alla desertificazione sono di circa 6,5 miliardi di dollari99. È per questo motivo che il governo pone grande attenzione a
combattere questo problema.
3.2.1 Riduzione delle attività economiche tradizionali
Le tradizionali attività economiche cinesi sono l’agricoltura e la pastorizia. Nei secoli la Cina ha sempre cercato di autosostenersi, nonostante le guerre, le invasioni, i disastri naturali e le politiche inadatte all’agricoltura e alla pastorizia. Infatti, tali politiche, effettuate soprattutto durante il regime comunista, hanno portato a una regressione sotto il punto di vista economico. Lo sfruttamento eccessivo delle terre e dei pascoli, il disboscamento e altri fattori hanno causato la desertificazione in molte zone. Non prendendo molto in considerazione questo problema, la situazione si è aggravata. Dunque, l’estensione di questo problema e le condizioni ambientali che ne sono conseguite, hanno portato all’aridità di molti terreni prima utilizzati per il settore primario. Il settore prediletto dalla tradizione cinese perse d’importanza, innanzitutto per l’impraticabilità dei terreni e la difficoltà a utilizzarli per l’agricoltura e l’allevamento, ma anche perché con il regime comunista si diede più importanza alle
98 Gavin PRETOR-PINNEY, The wavewatcher’s companion, Bloomsbury Publishing Plc, 2010
99 Suleiman USMANI, “Environmental Degradation in the Drylands of China: Potential Impacts and
Possible Remediation Measures: A Review”, Environmental Degradation in the Drylands of China, Research Paper, 2007
71 industrie, mentre dopo, con la politica d’apertura della Cina al resto del mondo si cominciarono a coltivare anche prodotti non tradizionali, ma da esportazione, tralasciando maggiormente le colture tradizionali che hanno sempre caratterizzato il settore primario.
A causa della desertificazione, il 10-20% delle praterie utilizzate per l’allevamento degli animali nella provincia di Gansu è considerato degradato100 e questo ha portato
a una diminuzione non indifferente di questa attività in tale provincia.
Tra il 1997 e il 2007 sono stati persi 755 mila ettari di terreno ogni anno101 ed è molto
difficile recuperarli e sfruttarli nuovamente per l’agricoltura.
3.2.2 Minor disponibilità di legname
Una delle principali conseguenze della desertificazione è la minor disponibilità di legna da ardere. Questo perché vengono disboscati circa 5000 km di foreste vergini ogni anno. Il disboscamento avviene per diverse ragioni: può avvenire per lasciar spazio all’agricoltura, per lo sfruttamento del legno per fini industriali come per riscaldare le famiglie cinesi nei freddi inverni. Negli anni novanta e negli anni duemila, la Cina passò da importatore dei prodotti di legno a uno dei maggiori esportatori al mondo di accessori, compensati e qualsiasi prodotto proveniente dal legno, oltre ad essere uno dei maggiori consumatori di carta. L’enorme domanda di prodotti derivanti dal legno è ancora più difficile da soddisfare se si tiene in considerazione che la desertificazione continua a portare via un’enorme quantità di ettari di terreno, trasformandolo in terreno arido, inadatto perfino per gli alberi. Questo nuoce
100 Greg A. WIGGAN, Charles B. HUTCHISON, Global issues in education: pedagogy, policy, practices and
the minority experience, Rowman and Littlefield Education, 2009
101 Greyson S. COLVIN, “China running out of farmland: What this mean for U.S. stocks”,
www.seekingaplha.com,
http://seekingalpha.com/article/232631-china-running-out-of-farmland-what-this-means-for-u-s- stocks
72 gravemente all’economia cinese, che è costretta ad aumentare la domanda di legname ad altri paesi, quali Congo, Camerun, Indonesia e ai paesi in cui si trova la Foresta Amazzonica.
Per risolvere questo problema, la Cina ha pensato di aumentare l’acquisto di cherosene, un distillato del petrolio, utilizzato maggiormente come combustibile di riscaldamento per le case. Nelle aree rurali più povere viene spesso utilizzato anche per l’illuminazione, nelle lampade a cherosene. Il consumo di cherosene da parte della Cina non è mai lineare, ma si prevede che nei prossimi vent’anni continuerà a crescere lentamente e questo porterà anche alla crescita della domanda. Nonostante la produzione domestica di cherosene crescerà, crescerà anche l’importazione dato che la domanda continuerà ad aumentare102. Finora si è raggiunto il picco di consumo nel
2000, con quasi 87 mila barili al giorno. Nonostante adesso il consumo sia minore, la quantità è ugualmente molto elevata e sta crescendo.
Grafico 5: Consumo di cherosene all’anno in Cina 103
102 Kang WU, Energy economy in China: policy imperatives, market dynamics and regional developments, World
Scientific Publishing, 2013
103Grafico 5: UNITED STATES ENERGY INFORMATION ADMINISTRATION, www.indexmundi.com,
“China Kerosene Consumption by year”,
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3.2.3 Povertà rurale
La Cina è il quarto paese più grande del mondo e ha una popolazione di 1,3 miliardi di persone. È inoltre il primo paese ad aver raggiunto l’Obiettivo di Sviluppo del Millennio delle Nazioni Unite di ridurre della metà il numero degli abitanti che vivono in estrema povertà e fame. Ma nonostante tutti i suoi progressi in campo economico e il suo impegno a diminuire la povertà, per la Cina rimane difficile ridurre la povertà rurale. La disparità tra centri urbani e centri rurali si è ampliata durante il tempo, infatti il reddito di una persona che vive in città è tre volte maggiore di quello di una persona che vive in campagna. Dunque, la povertà in Cina è diventato un problema principalmente rurale.
I contadini cinesi hanno sempre cercato di sopravvivere utilizzando i loro raccolti. Questi raccolti non rappresentano solo il loro nutrimento quotidiano, ma anche la loro fonte di guadagno. Lo stesso si può dire per chi pratica la pastorizia, molto diffusa in diverse regioni della Cina. L’avanzamento della desertificazione colpisce un numero sempre maggiore di villaggi cinesi, contribuendo al degrado del suolo. Quando la terra delle regioni aride, già fragile di per sé, è sfruttata eccessivamente dalle esigenze di una popolazione in espansione, perde la sua capacità produttiva. In questo modo gli abitanti delle zone rurali si ritrovano privi anche dei pochi mezzi di sostentamento a loro disposizione. Essi non riescono più a coltivare, né ad allevare, poiché il terreno non lo permette. Le attività agricole mostrano bassi livelli di produttività e dei profitti netti. A questo ne consegue un’enorme perdita economica e una grande difficoltà a sconfiggere la povertà rurale.
Molte zone sono disboscate, coltivate e sfruttate eccessivamente, alberi e cespugli sono tolti per dare nuovo spazio alla coltivazione e per fornire legna da ardere e legname utilizzato per l’industria. Gli animali mangiano erba e terriccio e i recinti aiutano il degrado del suolo. La coltivazione intensiva esaurisce i nutrienti del terreno e le tecniche sbagliate di irrigazione causano spesso allagamento. L’erosione del vento e dell’acqua accrescono i danni e rimuovo la copertura vegetale. La desertificazione
74 porta dietro di sé siccità e fame e causa moltissimi morti, soprattutto nelle zone rurali, in cui le persone dipendono direttamente dalla terra.
Il 50-55% della popolazione vive nelle aree rurali, dove i due terzi della popolazione sono coinvolti nelle attività del settore primario, quali l’agricoltura, l’allevamento e la pesca104. Nel 2014 si è calcolato che le persone povere nelle zone rurali ammontano a
quasi 53 milioni105.
In Cina le aree più povere sono quelle ecologicamente più fragili e con delle condizioni ambientali più inospitali. Secondo le statistiche del Ministero della Protezione Ambientale, il 95% delle persone che vivono in povertà assoluta, vivono in zone ecologicamente danneggiate e più aride nell’entroterra cinese. La povertà rurale incide maggiormente nelle regioni occidentali cinesi e si affievolisce man mano che si va verso le regioni costali. Questo dimostra il legame indissolubile che c’è tra ambiente naturale, in questo caso aridità, e povertà.
Figura 6: Povertà rurale in Cina106
104 IFAD Fondo Internazionale per lo Sviluppo Agricolo, “Rural Poverty in China”,
http://www.ruralpovertyportal.org/country/home/tags/china
105 IFAD Fondo Internazionale per lo Sviluppo Agricolo, “China Statistics”,
http://www.ruralpovertyportal.org/en/country/statistics/tags/china
106 Figura 6: “Povertà rurale in Cina”. World Bank Assessment, “China Overcoming Rural Poverty”,
2000
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